Enel, la luce del long potrebbe spegnersi con la chiusura del gap
Giornata caratterizzata dal segno meno a Piazza Affari, con le quotazioni del Ftse Mib che dopo la prima ora registrano una flessione superiore al punto e mezzo percentuale. In un contesto che vede gli investitori penalizzare particolarmente i titoli del comparto bancario, anche Enel va male. Il titolo dell’ex monopolista ieri ha toccato i massimi dallo scorso 3 luglio arrivando a toccare i 3,054 euro. Il livello toccato ieri rappresenta una solida soglia resistenziale statica lasciata in eredità dalla serie di top intraday registrati a cavallo tra il 17 febbraio e il 3 luglio. Oltre alla presenza di detta soglia resistenziale, vi sono altri elementi grafici che sembrano favorire nel breve un’inversione di tendenza rispetto al movimento ascendente che ne ha caratterizzato i corsi azionari dai minimi storici toccati a 2,02 euro lo scorso 24 luglio. Nello specifico il riferimento è alla presenza di un gap ribassista proprio in tale area, eredità dei ribassi accusati in apertura di contrattazione lo scorso 8 luglio. Il gap down menzionato è stato chiuso grazie alla progressione di venerdì scorso e la mancata accelerazione di ieri oltre la soglia dei 3,054 euro sembra così incrementare le possibilità che il titolo inizi una fase di ritracciamento. A questi elementi tecnici si deve sommare il fatto che in area 3,10 euro vi è il transito del 0,382% di Fibonacci calcolato sul movimento discendente che ne ha caratterizzato l’evoluzione borsistica tra i massimi a 4,858 euro, prezzo testato in occasione del top del 28 aprile e del 2 maggio 2011, e appunto il minimo storico a 2,02 euro. Solitamente su movimenti così significativi, lo 0,382 del ritracciamento di Fibonacci rappresenta un livello strategico e capace di attrarre nuovamente l’interesse dei venditori. Come ultimo spunto tecnico, va segnalato come nelle ultime sedute l’Rsi a 14 periodi calcolato sul daily chart si sia portato in area di ipercomprato. Anche in questo caso dunque l’impostazione dell’oscillatore sembra impostato a favore dei venditori. Partendo da questi presupposti, chi volesse sfruttare gli elementi grafici menzionati per implementare una strategia di matrice short potrebbe considerare di posizionarsi in vendita a 2,986 euro. Con stop che scatterebbe in caso di un ritorno delle quotazioni a 3,15 euro, il primo target si avrebbe a 2,80 euro mentre il secondo a 2,69 euro.
Riccardo Designori