Cac, un rimbalzo tecnico dalle prospettive short di medio termine
La decisione presa dalla Corte costituzionale tedesca di respingere il ricorso contro la partecipazione della Germania all’erogazione di fondi necessari ai salvataggi di alcuni Paesi dell’Eurozona fa da traino ai rimbalzi tecnici dei listini azionari del Vecchio Continente. In un contesto che vede il segno più per tutte le Borse, anche il Cac francese ha ingranato la quarta. Quello in atto appare tuttavia un mero rimbalzo tecnico alla luce delle numerose indicazioni di stampo ribassista che sono state generate negli ultimi giorni. Il tutto senza considerare elementi di carattere fondamentale, come il rischio che la richiesta dell’Alta Corte tedesca circa la necessità di ottenere per i futuri piani di salvataggio l’approvazione del Parlamento possa causare problemi nell’erogazione di fondi rallentando ulteriormente la risposta dell’Europa alla crisi del debito. Da un punto di vista meramente tecnico il listino transalpino ha violato al ribasso lunedì i supporti dinamici offerti dalla trendline ascendente tracciata con i minimi crescenti dell’11 e del 19 agosto. Il giorno seguente, ieri, a capitolare sono stati i supporti statici posti a 3.014,31 punti. L’allungo ribassista intrapreso dai top relativi di periodo dell’1 settembre a 3.295,54 punti aveva a sua volta visto l’indice incrociare dall’alto verso il basso la media mobile a 14 periodi del daily chart e rompere con il gap down del 5 settembre la soglia di sostegno presente in prossimità dei 3.130 punti. La debolezza del Cac era emersa in modo marcato proprio in scia alla reazione seguita al tentativo di prosecuzione del rimbalzo quando, l’1 settembre, il paniere aveva generato un segnale di acquisto con la violazione delle resistenze statiche presenti nell’intorno dei 3.285/3.290 punti. Con quella progressione si era infatti completata la costruzione di un doppio minimo in grado di spingere le quotazioni verso il pull back tecnico della trendline ascendente di lungo periodo tracciata con i low dell’1 luglio e del 25 agosto 2010 e bypassata con la flessione del 2 giugno 2011. A vincere in area 3.290 punti sono state le coriacee resistenze statiche ereditate dal minimo del 25 maggio 2010 a 3.287,57 punti, soglia il cui cedimento del 5 agosto ha fatto completare il doppio massimo costruito dal 28 luglio 2009 in poi. L’ampiezza dell’orizzonte temporale fa sì che il pattern grafico abbia la meglio sulle prospettive ribassiste dell’indice, specie se si considera che la sua completa estensione proietterebbe le quotazioni esattamente in prossimità dei minimi registrati ad inizio marzo 2009. L’obiettivo dalla figura è a 2.490 punti. Partendo da questa serie di presupposti è quindi lecito sfruttare i rimbalzi tecnici per implementare strategie short di medio periodo. Un possibile punto di ingresso, ancora leggermente distante dagli attuali valori, è individuato nei vecchi supporti statici, ora resistenze, di area 3.125/3.130 punti. Oltre a permettere la chiusura del gap down aperto con la flessione di lunedì 5 settembre, l’area indicata è estremamente vicina al valore di transito della trendline ascendente menzionata ad inizio analisi. Con stop che scatterebbe inequivocabilmente con allunghi oltre i 3.335 punti, il primo target è posto a 2.720 punti mentre il secondo è a 2.510 punti.
Riccardo Designori