Bpm, un acquisto rischioso ma potenzialmente redditizio
Sicuramente il comparto bancario è tra quelli messi maggiormente sotto pressione nel corso delle ultime settimane, così come sono note le difficoltà dell’istituto milanese in termini di ratio patrimoniali. In questo contesto tuttavia è possibile intraprendere una strategia rialzista vista la vicinanza dei minimi di marzo 2009. Bpm è tra i primi titoli del Ftse Mib a essere ritornato all’altezza dei minimi di marzo 2009. Nel settore bancario è la prima società. Questo elemento potrebbe spingere dunque gli investitori a chiudere le loro posizioni short in essere o comunque compiere degli acquisti speculativi con un’ottica prettamente tecnica, generando inevitabilmente un rimbalzo delle quotazioni. Il rischio/rendimento dell’operazione sarebbe infatti molto interessante. Pur tenendo conto che il testa e spalle disegnato tra inizio giugno e il 25 ottobre ha come obiettivo area 2,50 euro, calcolato estendendo completamente la figura dal punto di rottura e osservando come essa combaci esattamente con il pull back della trendline ribassista di lungo termine disegnata con i massimi decrescenti del 14 novembre 2011 e del 7 maggio 2009 e violata al rialzo in occasione della seduta del 21 agosto 2009 , andare long a 2,71 euro potrebbe offrire rendimenti particolarmente invitanti. Posizionando lo stop a 2,64 euro, lasciando spazio ad eventuali false rotture, i target di tale operatività sono dapprima all’altezza della soglia psicologica dei 3 euro e successivamente a 3,10 euro, minimi di giugno 2010.
Riccardo Designori