Ansaldo Sts, il quadro tecnico sbanda sulle incertezze libiche
Questa mattina si comporta meglio del Ftse Mib Ansaldo Sts, vittima ieri di una pesante flessione. Le vendite sono scattate subito dopo la pubblicazione dei dati semestrali e la revisione al ribasso delle guidance 2011. Pur facendo relativamente meglio, in termini di perdita percentuale, rispetto al paniere di riferimento, la società guidata dall’Ad Sergio De Luca è caratterizzata a livello borsistico da un quadro grafico particolarmente debole. Sia nel breve che nel medio termine. I valori dell’apertura odierna hanno infatti assestato un’ulteriore indicazione di vendita con il cedimento dei supporti statici posti a 6,775 euro, minimo intraday registrato il 18 luglio. Iniziando l’analisi con una visione di medio periodo, l’elemento grafico di maggior valore in ottica ribassista è stato il cedimento dello scorso 8 luglio dei supporti statici di area 7,60 euro. Il valore aveva sostenuto le quotazioni della società in occasione dei minimi di fine agosto e metà novembre 2010. Il movimento discendente intrapreso con la rottura della trendline ascendente tracciata con i minimi del 12 novembre 2010 e del 15 marzo 2011 avvenuta lo scorso 23 maggio e già pullbackata con il top del 14 giugno ha portato al completamento di una figura tipicamente di inversione del trend rialzista denominata doppio massimo. Costruita a cavallo tra il 14 maggio 2009 e l’8 luglio 2011, la figura vedeva proprio a 7,60 euro il transito della neckline. Rotti i supporti dinamici della trendline inferiore, ora le prospettive sono per un ritorno delle quotazioni all’interno dell’ampia area di trading range compresa tra i low del 16 ottobre 2008 e del 22 gennaio 2009. Volendo sfruttare l’indicazione e la tendenza di medio e spostando la visione più sul breve periodo, il cedimento della trendline ascendente di breve e del supporto statico a 6,775 euro indica una possibile area di implementazione di una strategia short. Eventuali rimbalzi possono infatti essere sfruttati in tal senso: nel caso il movimento ascendente dovesse spingere le quotazioni oltre i 6,775 euro menzionati sopra, non sarebbe inusuale assistere al pull back profondo della trendline ascendente tracciata con i minimi del 19 e 21 luglio. Violata ieri, verrebbe pullbackata a 7/7,05 euro. Partendo da questi presupposti è quindi possibile collocare i propri ordini di vendita a 7 euro. Con stop in caso di chiusure di giornata sopra i 7,35 euro, il primo target è a 6,30 euro mentre il secondo è a 5,51 euro.
Riccardo Designori