Analisi operative Analisi tecnica su Ftse Mib, Banco Bpm e Ubi Banca

Analisi tecnica su Ftse Mib, Banco Bpm e Ubi Banca

27 Settembre 2019 10:24

Ftse Mib

Nelle scorse sedute sono scattate le prese di beneficio sull’indice italiano che, dopo esser tornato la settimana scorsa vicino ai massimi annuali in area 22.357 punti, è scivolato sul supporto di breve a 21.795 punti. Interessante la seduta del 25 settembre che ha generato un doji con shadow inferiore molto lunga, arrivando fino a toccare quota 21.500 punti per poi ritracciare. Il Ftse Mib continua però a mantenere una certa forza riportandosi oggi nei pressi dei 22.000 punti.

In particolare, per un primo segnale rialzista, meglio attendere il superamento dei 22.357 punti con target a 22.800 e 23.000 punti. Invece, un break al ribasso del supporto di breve collocato a 21.795 punti dovrebbe aprire la strada per ulteriori affondi verso 21.500 punti e 21.000 punti. Questo non cambierebbe il quadro grafico di medio lungo periodo che invece vede un supporto chiave a 20.000 punti.

 

Banco Bpm

Dalla fine di agosto il titolo dell’istituto di credito è inserito in una fase laterale tra 1,73 euro e 1,97 euro. Con la candela doji del 25 settembre Banco Bpm si è avvicinato molto al supporto a 1,738 euro per poi recuperare e riportarsi a ridosso del livello chiave a 1,83 euro. Ora il titolo è in attesa di spunti prima di prendere una direzione precisa.

In tale scenario, il primo ostacolo al rialzo è la fascia di prezzo tra la resistenza statica a 1,83 euro e la media mobile 200 periodi (in area 1,86 euro) che, se infranta, potrebbe aprire la strada verso target 2 euro. Al ribasso, invece, il break del supporto a 1,738 euro potrebbe provocare una graduale discesa verso i minimi annuali a 1,584 euro.

 

Ubi Banca

Prosegue il rimbalzo del titolo del gruppo bancario avviato nella seconda metà di agosto. I corsi stanno effettuando il pull back su una zona di supporto molto importante formata dal livello statico dei 2,434 euro, dalla trend line ribassista di lungo corso descritta dai massimi di settembre 2018 e luglio 2019 e dalla media mobile 200 periodi. Dal grafico si può anche notare che nelle ultime sedute i volumi sono in discesa.

In ogni caso bisognerà aspettare il sorpasso dei 2,631 euro con target i massimi annuali a 1,867 euro. Al contrario, un ritorno fin sotto i 2,434 euro potrebbe chiamare in causa i successivi supporti collocati a 2,254 e 2,09 euro.