Analisi tecnica su Ftse Mib, Alphabet e Cnh Industrial
Ftse Mib
Dopo aver infranto in gap up la resistenza di medio termine importante in area 21.500 punti, l’indice italiano si è portato ben sopra quota 22.000 punti grazie al convincente meeting Bce che ha sorpreso in positivo i mercati. Nelle sedute successive il Ftse Mib ormai scarico è tornato a testare il supporto di breve a 21.795 punti prima di ripartire e superare nuovamente i 22.000 punti, il livello che separa l’indice italiano dai massimi dell’anno a 22.357 punti. Sponda importante dall’ultima riunione della Fed che ha tagliato i tassi come da attese. In tale scenario, la rottura decisa in chiusura della fascia di prezzo tra i 22.000 e 22.357 punti dovrebbe consentire al Ftse Mib di proseguire verso 23.000 e 24.000 punti. Al ribasso, se ci dovesse essere volatilità con un ritorno e chiusura sotto quota 21.500 punti darebbe spazio a ribassi verso 21.000 punti. Anche se va sottolineato che il primo livello di supporto importante che ci darebbe indicazioni in termini di sentiment di mercato è a 20.000 punti. Per il momento comunque non vediamo una situazione grafica tale da mettere in discussione l’uptrend avviato a fine dicembre dello scorso anno.
Alphabet
Il titolo della holding che controlla il motore di ricerca Google è rimasto per più di un mese intrappolato in una fase laterale tra 1.200 e 1.153 dollari. Quest’ultimo livello è stato infranto lo scorso 5 settembre da Alphabet che poi si è spinto fino a ridosso della resistenza statica collocata a 1.245 dollari e riuscendo anche a recuperare la ex trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di maggio e luglio 2019. In tale scenario, il superamento dei 1.245 dollari permetterebbe al titolo di mettere nel mirino i massimi dell’anno a 1.296 dollari. Al ribasso, invece, la rottura del supporto a 1.200 dollari darebbe un segnale di debolezza con target 1.153 e 1.100 dollari.
CNH Industrial
Il titolo del colosso italo-statunitense ha dato prova di grande forza dai minimi di agosto a 7,7 euro. Il recupero ad oggi è di oltre il 28% ed ha permesso a CNH di arrivare fino al test del 50% di Fibonacci a 10,13 euro di tutto il down trend avviato a febbraio 2018. Dal punto di vista grafico, la rottura dei 10,13 euro potrebbe aprire la strada al titolo verso i successivi target a 10,5 e 10,72 euro (che coincide con il 61,8% di Fibonacci). Per un primo segnale ribassista bisognerà invece attendere il break del 38,2% di Fibonacci a 9,54 euro, con possibili ricadute verso i 9 euro, zona di resistenza importante anche per la presenza della media mobile 200 periodi.