A2A, messa a segno una rottura piena di energia long
Brillante spunto rialzista per A2A dopo la prima ora di contrattazioni, con i titoli dell’utility lombarda che hanno così confermato le indicazioni long generate nel corso di aprile. Nello specifico questa mattina le azioni hanno accelerato oltre l’importante livello resistenziale di tipo statico rappresentate dai top compresi tra 1,193 e 1,198 toccati rispettivamente il 14 luglio e il 4 agosto 2010. Tale segnale giunge dopo che ieri A2A si era portata sopra le resistenze statiche di breve di 1,188 euro, massimi intraday dello scorso 11 e 12 aprile. L’allungo odierno è molto favorevole ad un rilancio borsistico dell’utility, fortemente penalizzata nel 2010 dalle incertezze legate alla partita targata Edison e al livello di debito accumulato. Le due vicende hanno segnato al momento una schiarita, con la nomina di un nuovo Ad per Foro Bonaparte in sostituzione di Quadrino e le parole del presidente del consiglio di gestione della società, Giuliano Zuccoli, che in una dichiarazione rilasciata ai giornalisti prima di entrare all’assemblea di Edison ha fatto sapere che nei primi tre mesi del 2011 il debito di A2A è sceso. Da un punto di vista prettamente operativo la quinta seduta consecutiva al rialzo hanno quindi dato il via alla possibilità di sfruttare la forza per implementare una strategia long avente come target naturale le resistenze statiche di area 1,315 euro. A sostenere questa visione vi sono diversi elementi grafici oltre alla violazione citata ad inizio analisi. In particolar modo si segnala come il minimo dello scorso 18 aprile abbia trovato un valido sostegno nella trendline ascendente di medio periodo tracciata con i low crescenti dell’11 gennaio e del 17 marzo, confermando così il suo semplice movimento di ritracciamento seguito all’accelerazione oltre la trendline ribassista disegnata con i massimi del 5 agosto, dell’1 novembre 2010 e del 18 febbraio 2011 avvenuta il 6 aprile. In un contesto che vede le medie mobili sia di breve che di lungo incrociate ormai dalla fine di marzo positivamente, l’accelerazione sopra area 1,198 euro permette di sfruttare la tendenza anche in considerazione della presenza di un gap ribassista lasciato aperto il 21 giugno 2010. Partendo da questi presupposti è dunque possibile posizionarsi in acquisto a 1,20 euro, fissare lo stop a 1,13 euro e puntare come al target intermedio di 1,246 euro e successivamente a quello finale di 1,314 euro.
Riccardo Designori