A2A, i nuovi minimi storici confermano i segnali di vendita
Prima parte di mattinata debole per A2A, con il titolo che causa i ribassi che caratterizzano l’andamento del Ftse Mib ha così aggiornato nuovamente i nuovi minimi storici dopo quelli toccati ieri a 0,3816 euro. L’ottava iniziata il 9 luglio ha compromesso l’intero quadro grafico dell’azione, sia nel breve che nel medio termine. Fin dalle prime battute di lunedì, il titolo ha infatti violato al ribasso i supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi del 19 e del 26 giugno scorsi. In un quadro tecnico già evidentemente improntato al ribasso, con l’azione che salvo alcuni rimbalzi tecnici in questo 2012 sta continuando la discesa iniziata dai massimi del gennaio 2008, indicazioni di matrice ribassista giungono anche dalle medie mobili, con sia quelle di breve che di medio e lungo periodo incrociate negativamente dall’alto verso il basso. Proprio le resistenze dinamiche fornite sul daily chart dalla media a 18 periodi hanno evidenziato la loro solidità in occasione dei top dello scorso 22 giugno e 5 luglio: in entrambe le occasioni il rimbalzo in atto è stato bloccato dal transito della media, favorendo così la ripresa della discesa. Oltre alla già menzionata rottura dei supporti dinamici forniti dalla trendline violata al ribasso lunedì, la prima seduta di questa ottava ha visto capitolare contestualmente i supporti statici posti a 0,3904 e la chiusura delle contrattazioni esattamente in prossimità dei precedenti minimi storici toccati a 0,3852 euro il 19 giugno. La flessione di ieri ha così fatto saltare anche questo livello, imprimendo ulteriori pressioni ribassiste per il futuro più prossimo del titolo. Non va infatti trascurato come il cedimento sia dei supporti dinamici della linea di tendenza ottenuta con i low del 19 e del 26 giugno sia di quelli statici posti in area 0,39 euro abbiano infatti permesso all’azione di completare una figura dal significato ribassista all’interno dell’analisi tecnica: si tratta del doppio massimo avente come top di riferimento i massimi intraday del 22 giugno e del 5 luglio. Partendo da un simile quadro tecnico, chi fosse interessato a valutare la possibilità di implementare una strategia ribassista potrebbe provare a posizionarsi in vendita a 0,3810 euro. Con stop che scatterebbe in caso di ritorno delle quotazioni sopra i 0,4065 euro, il primo target si avrebbe a 0,3345 euro mentre il secondo, ottenuto estendendo completamente al ribasso il doppio minimo, si avrebbe a 0,3230 euro.
Riccardo Designori