TARP

TARP, acronimo di Troubled Asset Relief Program, è il programma lanciato il 3 ottobre del 2008 dal governo USA per fronteggiare la crisi finanziaria americana legata all’esplosione della bolla dei mutui subprime. Entrato in vigore con l’approvazione da parte del Congresso dell’Emergency Economic Stabilization Act (EESA), il piano ideato dal governatore della Fed di allora, Ben Bernanke, e dall’ultimo Segretario del Tesoro del Presidente George W. Bush, Henry Paulson, prevedeva di assicurare fino a 700 miliardi di dollari di acquisti di asset problematici di proprietà dei grandi istituti di credito e delle banche americane sul punto di ricorrere alle procedure fallimentari. A causare i pesanti squilibri patrimoniali e le difficoltà di accesso al credito da parte delle istituzioni finanziare americane furono le pesanti svalutazioni degli asset tossici legati ai mutui subprime. Tra le vittime più illustri di questa crisi vi fu Lehman Brothers, banca d’affari fallita il 15 settembre 2008. L’autorizzazione al piano aveva una durata di due anni dalla data di entrata in vigore ed è scaduta il 3 ottobre 2010. Tra le banche d’affari e gli istituti finanziari salvati dal piano TARP figurano: Bear Sterns, Freddie Mac e Fannie Mae, Morgan Stanley, Merrill Lynch, AIG, Citigroup, State Street e Wells Fargo.