I donaculi del gold aspettando la vendemmia

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Qualcuno volò sul nido del donacuculo
 
Ora dovrebbe iniziare la svalutazione del dollaro...
 
....il dollaro è palesemente sopravalutato. L'unica cosa che lo tiene a galla è il differenziale dei tassi (anche se quello dei tassi reali è decisamente inferiore rispetto a quello nominale....) e il privilegio di essere la valuta di riserva mondiale. Entrambe le cose non dureranno per sempre ma mentre la seconda richiede tempi lunghi per venire meno, la prima potrebbe dover fare i conti con il calo dei tassi FED e magari un nuovo QE entro la fine del 2020....
 
che silicone hanno usato i sauditi x riparare in mezza giornata:D
 
Dopo la fiammata “overnight”, il petrolio ieri è drasticamente tornato sui suoi passi: onestamente, il balzo a doppia cifra percentuale era davvero tanto, troppo.

Storicamente in presenza di shock esogeni (invasioni, eventi bellici, attentati, eccetera), lo script contempla un balzo delle quotazioni di entità però meno intensa. In parole povere, stando alla storia, il più sarebbe stato fatto: dopo un riallineamento, il petrolio potrebbe sì salire di nuovo, ma senza però migliorare i picchi visti nel momento più acuto della crisi.

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Il brusco passo indietro del petrolio e delle fonti di energia, ieri, ha messo di cattivo umore gli investitori in commodity, passati complessivamente alla cassa. Ne hanno risentito le quotazioni anche dei metalli ad uso industriale, su cui da un po’ di tempo si sta soffermando l'attenzione.

A metà dello scorso anno l’indice di Londra dei metalli ad uso industriale penetrava un’area dinamica fino a quel momento di supporto.
Ci sono stati in seguito un paio di sussulti, fra cui il rally di inizio anno, che produsse una falsa e fastidiosa rottura verso l’alto, poi rientrata.

Il conseguente declino ha prodotto una sorta di “doppio minimo”; un fondo da cui i prezzi si sono comunque risollevati, fino a lunedì, quando il test della media mobile a 200 giorni ha provocato il brusco ripiegamento di ieri.

Che il LMEX stia prendendo meglio la rincorsa? Speriamo.

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Dopo la fiammata “overnight”, il petrolio ieri è drasticamente tornato sui suoi passi: onestamente, il balzo a doppia cifra percentuale era davvero tanto, troppo.

Storicamente in presenza di shock esogeni (invasioni, eventi bellici, attentati, eccetera), lo script contempla un balzo delle quotazioni di entità però meno intensa. In parole povere, stando alla storia, il più sarebbe stato fatto: dopo un riallineamento, il petrolio potrebbe sì salire di nuovo, ma senza però migliorare i picchi visti nel momento più acuto della crisi.

Vedi l'allegato 2628616

Il brusco passo indietro del petrolio e delle fonti di energia, ieri, ha messo di cattivo umore gli investitori in commodity, passati complessivamente alla cassa. Ne hanno risentito le quotazioni anche dei metalli ad uso industriale, su cui da un po’ di tempo si sta soffermando l'attenzione.

A metà dello scorso anno l’indice di Londra dei metalli ad uso industriale penetrava un’area dinamica fino a quel momento di supporto.
Ci sono stati in seguito un paio di sussulti, fra cui il rally di inizio anno, che produsse una falsa e fastidiosa rottura verso l’alto, poi rientrata.

Il conseguente declino ha prodotto una sorta di “doppio minimo”; un fondo da cui i prezzi si sono comunque risollevati, fino a lunedì, quando il test della media mobile a 200 giorni ha provocato il brusco ripiegamento di ieri.

Che il LMEX stia prendendo meglio la rincorsa? Speriamo.

Vedi l'allegato 2628619

quello che in molti non comprendono è che il settore oil come anche quello dei metalli è sotto stress per i bassi prezzi che non consentono ne allo shale di sopravvivere, ne all'oil convenzionale di fare nuovi investimenti ne ad alcuni paesi produttori di risollevare le gia magre casse dello stato perennemente in deficit.
 
i diesel battono i benzina e l hibrido fa flop...hai voglia di allontanarsi dal petrolio...forse per quel che riguarda la trasformazione di materie plastiche o altro , ma come carburanti ancora dipendiamo in maggior misura
 
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