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Si parla da anni di Brexit ma adesso ci siamo davvero. Dal 31 dicembre 2020 l'UK lascerà il mercato unico e l'unione doganale europea.
Quali le conseguenze per i clienti dei numerosi broker con sede nel Regno Unito? Per esempio Interactive Brokers (IB), Trading 212, IC Markets e altri.
Il fatto che il Regno Unito non sia più parte dell'Unione Europea implica che i broker UK dal primo gennaio 2021 dovrebbero perdere il "passaporto europeo", saranno considerati extracomunitari, il che rende tutto più complicato...
Leggendo il thread su IB par di capire che i clienti con residenza in paesi UE saranno "migrati" d'ufficio a nuove succursali create ad hoc basate in paesi membri UE (Irlanda o Lussemburgo). Non si potrà mantenere il conto UK neanche volendo. In pratica si deve chiudere il conto e aprirne un altro.
Ma come si comporteranno gli altri broker? Per esempio i clienti Trading 212 saranno migrati d'ufficio in Bulgaria, sede principale della compagnia? I clienti di IC Markets finiranno tutti a Cipro, paese non proprio rinomato per la bontà del suo sistema di vigilanza sugli intermediari finanziari?
Quali le conseguenze del passaggio in termini di garanzie, fiscali, operativi? La vigilanza britannica (FCA) garantiva controlli, procedure certe, un fondo di garanzia di 85mila sterline in caso di "soldi spariti"...
Mi chiedo: la situazione potrebbe ancora cambiare in zona Cesarini, con un accordo UE-UK dell'ultimo minuto? Tale cioè da permettere ai broker UK di mantenere in qualche modo il "passaporto europeo"?
Un secondo genere di problemi potrebbe riguardare l'operatività con strumenti finanziari "made in UK". Cosa cambia per esempio per chi usa gli ETC/ETN della Wisdomtree? Secondo Altroconsumo Finanza "Ci aspettiamo che chiedano presto l’autorizzazione ad operare in un Paese Ue per conservare il passaporto europeo, ma andiamo in fiducia." Inoltre, "A Londra sono quotati anche molti Etf europei, quindi la situazione non è identica a quella Usa, ma se hai comprato un Etf a Londra controlla comunque per sicurezza con la tua banca che non ci siano problemi di operatività."
Quali le conseguenze per i clienti dei numerosi broker con sede nel Regno Unito? Per esempio Interactive Brokers (IB), Trading 212, IC Markets e altri.
Il fatto che il Regno Unito non sia più parte dell'Unione Europea implica che i broker UK dal primo gennaio 2021 dovrebbero perdere il "passaporto europeo", saranno considerati extracomunitari, il che rende tutto più complicato...
Leggendo il thread su IB par di capire che i clienti con residenza in paesi UE saranno "migrati" d'ufficio a nuove succursali create ad hoc basate in paesi membri UE (Irlanda o Lussemburgo). Non si potrà mantenere il conto UK neanche volendo. In pratica si deve chiudere il conto e aprirne un altro.
Ma come si comporteranno gli altri broker? Per esempio i clienti Trading 212 saranno migrati d'ufficio in Bulgaria, sede principale della compagnia? I clienti di IC Markets finiranno tutti a Cipro, paese non proprio rinomato per la bontà del suo sistema di vigilanza sugli intermediari finanziari?
Quali le conseguenze del passaggio in termini di garanzie, fiscali, operativi? La vigilanza britannica (FCA) garantiva controlli, procedure certe, un fondo di garanzia di 85mila sterline in caso di "soldi spariti"...
Mi chiedo: la situazione potrebbe ancora cambiare in zona Cesarini, con un accordo UE-UK dell'ultimo minuto? Tale cioè da permettere ai broker UK di mantenere in qualche modo il "passaporto europeo"?
Un secondo genere di problemi potrebbe riguardare l'operatività con strumenti finanziari "made in UK". Cosa cambia per esempio per chi usa gli ETC/ETN della Wisdomtree? Secondo Altroconsumo Finanza "Ci aspettiamo che chiedano presto l’autorizzazione ad operare in un Paese Ue per conservare il passaporto europeo, ma andiamo in fiducia." Inoltre, "A Londra sono quotati anche molti Etf europei, quindi la situazione non è identica a quella Usa, ma se hai comprato un Etf a Londra controlla comunque per sicurezza con la tua banca che non ci siano problemi di operatività."
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