Ok , ma ve la siete cercata
Premessa
L’idea trainante è di costruire un modello che possa dare delle indicazioni di massima per valutare la solidità finanziaria e la gestione nel tempo di un titolo azionario. Il tutto a partire dai dati di bilancio che le società pubblicano annualmente. Come detto i dati provengono da Yahoo e da Morningstar.
Inizialmente avevo accarezzato l’idea di ricavare un indice “secco” di acquisto o vendita ma, man mano che mi addentravo nella materia - bilanci e suoi componenti - mi rendevo conto che tale idea era una chimera , quindi ho cercato di valutare più indici e più indicatori che complessivamente potessero indicarmi, con sufficiente approssimazione in che direzione muovermi . Come vedete il mio approccio si è via via sostanzialmente modificato durante la costruzione del modello .
Ne consegue che i risultati finali restano sempre da interpretare tenendo conto dei vari aspetti, anche contraddittori che emergono dall’analisi ma, almeno, con questo modello riesco a fare acquisti ragionati previa valutazione dei “fondamentali” dei titoli stessi . Per quel che mi riguarda è già un successo!
Il grafico .
Il grafico riporta l’insieme dei punti che si susseguono in un arco temporale di 5 anni (fonte Yahoo), sul medesimo vengono riportate le medie mobili semplici – non esponenziali , rispettivamente a 50 e a 200 giorni . L’intreccio e la persistenza della media breve (50 g) sopra o sotto la media a 200 indica la tendenza attuale del titolo, ovvero se in fase di rialzo o di ribasso.
Nello stesso grafico sono inoltre riportati i valori di Analysis of daily returns, ovvero :
“ La volatilità di uno strumento finanziario è definita come la deviazione standard dei rendimenti prodotti nell’ unità di tempo quando il rendimento è espresso usando la composizione continua.
• La varianza è il quadrato della volatilità
• Normalmente non si considerano i giorni di borsa chiusa nei calcoli per la volatilità (l’assunzione comune è che vi sono 252 giorni all’anno).
In particolare l’aumento della dev STD % a 1 anno è quindi rappresentativo della volatilità di quel titolo a 252 gg.
Il grafico è stato normalizzato, ovvero sono stati rimossi tutti i dati anomali o non completi, mancanti di open o close .
L’utilità del grafico è ovvia, nel senso che esso dà una valida e immediata indicazione del trend e della gestione della società stessa. E’ pacifico che concorrono a tali risultati anche aspetti macroeconomici globali, il segmento di mercato in cui essa opera, la capacità di innovazione etc etc .
Foglio “Dettaglio”
In questo foglio sono riassunti alcuni indici desunti da MS con riferimento all’ultimo dato di bilancio utile.
In colonna “ Valore x calc.” si fa un primo screening tra il “ Val. Origine” riferito all’intervallo dei “ Valori ottimali di riferimento “ eventualmente estesi al valore max della colonna di “Riferimento” . Ciò è causato dal fatto che in letteratura tecnica i limiti non sono sempre univoci, per.es. il valore del Prezzo/Book ottimale è compreso tra 0 e 1, ma è tollerato fino a 2 , quindi il limite di riferimento diventa 0 -2 . Se il valore prelevato da MS è al di fuori di questi limiti la cella resta vuota .
Nelle successive colonne si sviluppa il calcolo con parametrazione 0 : 4 del valore finale tenendo in debito conto anche se trattasi di proporzionalità diretta o inversa .
Alla fine si fa la somma che viene riferita al totale teorico della colonna (60) a sua volta moltiplicato per Il valore di Accettabilità (30 nell’esempio) quindi =60*30/100= 18 .
Per A2A il titolo ha una somma di 19,70 quindi > di 18 , quindi OK , però in considerazione del fatto che molti indici sono difformi dai valori ottimali , il risultato complessivo e : NON OK.
In fondo alla tabella trovate infine Il valore di sconto secondo Graham e Il VTI ovvero Value Trap Indicator.
Il primo con una formula ideata da Graham calcola se il prezzo sia conveniente o meno, il secondo invece il rischio che un’azienda, valutati una serie di parametri, sia performante con VTI < 250 o in pessime acque > 800 , quindi a rischio default. Allego per entrambi spiegazione di riferimento alla quale mi sono ispirato.
Foglio “Riepilogo ”.
E una sorta di riassunto finale ove vengono riportati tutti valori fin qui visti più altri ancora .
In aggiunta trovate la serie dei margine operativo ( M.O.) : attuale, media 5 anni, (attuale – medio5a)%,e ( (M.O. / M.O) anno su anno .
Test di Piotrosky F.score e di Altman Z score, i quali prendendo a riferimento parametri, anche diversi tra loro, tentano di dare una stima della bontà del titolo. Infine trovate il Prezzo su/dividendo per azione , che sembrerebbe meno "manipolabile" rispetto al P/E .
Questo, in estrema sintesi i vari riferimenti contemplati nel foglio excel che, alla fine consta di un buon numero di macro e di 17 fogli tra loro interconnessi.
Allegati.
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Vedi l'allegato Altman Z Score Formula Comparison to the Value Trap Indicator.pdf
Vedi l'allegato Altman Z Score Formula .pdf
Vedi l'allegato 8_Why the Price to Dividend Per Share Ratio Is Better Than the P.doc
Vedi l'allegato 00_How to Calculate Daily Stock Return.doc
Vedi l'allegato SP84 Piotroski.pdf
Altri a seguire. Buona lettura .