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Dieci Paesi per la Tobin tax: l'Ecofin lancia la volata - Il Sole 24 ORE
Cronologia articolo12 novembre 2012
Entra nel vivo domani l'iter per lo schema di gioco dei dieci Paesi, tra cui l'Italia, che tireranno la volata sulla Tobin tax. A dare il "la" sarà il Commissario Ue alla fiscalità, Algirdas Semeta, che presenterà al Consiglio Ecofin la proposta per il via libera alla cooperazione rafforzata sulla tassa sulle transazioni finanziarie. Seguirà un dibattito, ma per il voto bisognerà probabilmente attendere la riunione di dicembre.
L'ok del Consiglio Ue (a maggioranza qualificata) è un tassello indispensabile. Solo allora la palla tornerà nel campo dell'esecutivo di Bruxelles, che tra fine anno e l'inizio del 2013 formulerà la sua proposta di direttiva con i dettagli sulla nuova tassa.
«Il testo – spiega la portavoce di Semeta, Emer Traynor – sarà molto simile a quello della proposta presentata nel settembre 2011». In quell'occasione Bruxelles aveva previsto un'aliquota dello 0,1% per titoli e bond e dello 0,01% per i contratti sui derivati, che secondo la portavoce «dovrebbero essere confermate». Si tratterà di «aliquote minime, ma gli Stati membri dovranno applicarle in modo coerente e su una base armonizzata». La proposta dovrà poi passare al vaglio del Consiglio Ue e dell'Europarlamento, dove saranno possibili modifiche all'impianto iniziale.
Il dibattito di Bruxelles sarà seguito con un occhio di riguardo a Roma: il governo Monti ha inserito l'introduzione della Tobin tax nella legge di Stabilità, che approderà dopodomani in Aula alla Camera, e ha previsto finora un'aliquota unica dello 0,05% su azioni, titoli e derivati. L'Italia non dovrebbe partire da sola e aspetterà di conoscere le regole del gioco della cooperazione rafforzata prima di alzare il sipario sulla nuova tassa. Al tempo stesso il governo confida in una modifica della proposta di Bruxelles. «L'impianto – afferma Leonardo Becchetti, docente di Economia all'Università di Roma Tor Vergata – va costruito bene, cercando l'equilibrio ideale tra il prelievo e il rischio di elusione. Tra i Paesi che aderiranno alla cooperazione rafforzata sarà necessaria un'armonizzazione fiscale».Anche altri Paesi del gruppo dei "dieci" (Germania, Austria, Belgio, Slovenia, Grecia, Spagna e Slovacchia) sembrano intenzionati ad attendere. La Francia, invece, ha deciso di non aspettare la convocazione della squadra e ha introdotto la tassa dal 1° agosto scorso: qui la tassa sulle azioni è più salata (0,2%), ma sono esclusi i derivati, sulla falsariga della stamp duty della Gran Bretagna, che però ha detto "no" alla cooperazione rafforzata. Resta ora da vedere quale sarà la strada scelta dal Portogallo, che nella manovra 2013 ha previsto un'aliquota migliorativa rispetto a quella della Commissione Ue. Lisbona prevede infatti un'imposta dello 0,3% su titoli e derivati e dello 0,1% sulle operazioni di trading ad alta frequenza.
«La tempistica dell'entrata in vigore della cooperazione rafforzata sarà lunga – spiega Nicolas Veron, senior fellow del think tank Bruegel –, perché i nodi da sciogliere, tecnici e politici, sono numerosi. Occorrerà trovare la giusta equazione tra un'imposta troppo elevata, che potrebbe incoraggiare la migrazione verso Paesi Ue che non partecipano alla cooperazione, e una scelta deludente, che non porta i risultati sperati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI DEL COMMISSARIO
10
Il gruppo di testa
Sono i Paesi (tra cui l'Italia) che hanno aderito alla cooperazione rafforzata sulla Tobin tax
0,1 %
L'aliquota
È l'aliquota proposta dalla Commissione Ue nel 2011 su titoli e bond. Per i derivati l'aliquota sarebbe dello 0,01%
Che cos'è la Tobin tax
La Tobin tax è la tassa sulle transazioni finanziarie. Prende il nome dal premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972. L'economista statunitense pensava a un'imposta per colpire tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli, penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine. Ora la Tobin tax è invece pensata per le transazioni finanziarie di titoli, bond e derivati con l'obiettivo di far pagare alla finanza il conto della crisi
La cooperazione rafforzata
Lo scorso 9 ottobre un gruppo di 11 Paesi (tra cui l'Italia) , poi sceso a dieci con il passo indietro dell'Estonia, ha detto sì alla cooperazione rafforzata per procedere all'introduzione della Tobin tax
L'iter
La Commissione europea sottoporrà oggi al Consiglio Ecofin la sua proposta per lo schema di cooperazione rafforzata. Dopo il via libera del Consiglio, l'esecutivo Ue presenterà la proposta di direttiva sulla Tobin tax tra fine 2012 e inizio 2013. Il testo passerà poi al vaglio di Consiglio Ue ed Europarlamento
In vigore
In Francia la tassa sulle transazioni finanziarie è stata introdotta il 1° agostoscorso, ma esclude i prodotti derivati
In cantiere
L'introduzione della Tobin tax è stata prevista dalla legge di Stabilità italiana, che approderà dopodomani nell'Aula di Montecitorio, e dalla manovra 2013 del Portogallo
Dieci Paesi per la Tobin tax: l'Ecofin lancia la volata - Il Sole 24 ORE
Cronologia articolo12 novembre 2012
Entra nel vivo domani l'iter per lo schema di gioco dei dieci Paesi, tra cui l'Italia, che tireranno la volata sulla Tobin tax. A dare il "la" sarà il Commissario Ue alla fiscalità, Algirdas Semeta, che presenterà al Consiglio Ecofin la proposta per il via libera alla cooperazione rafforzata sulla tassa sulle transazioni finanziarie. Seguirà un dibattito, ma per il voto bisognerà probabilmente attendere la riunione di dicembre.
L'ok del Consiglio Ue (a maggioranza qualificata) è un tassello indispensabile. Solo allora la palla tornerà nel campo dell'esecutivo di Bruxelles, che tra fine anno e l'inizio del 2013 formulerà la sua proposta di direttiva con i dettagli sulla nuova tassa.
«Il testo – spiega la portavoce di Semeta, Emer Traynor – sarà molto simile a quello della proposta presentata nel settembre 2011». In quell'occasione Bruxelles aveva previsto un'aliquota dello 0,1% per titoli e bond e dello 0,01% per i contratti sui derivati, che secondo la portavoce «dovrebbero essere confermate». Si tratterà di «aliquote minime, ma gli Stati membri dovranno applicarle in modo coerente e su una base armonizzata». La proposta dovrà poi passare al vaglio del Consiglio Ue e dell'Europarlamento, dove saranno possibili modifiche all'impianto iniziale.
Il dibattito di Bruxelles sarà seguito con un occhio di riguardo a Roma: il governo Monti ha inserito l'introduzione della Tobin tax nella legge di Stabilità, che approderà dopodomani in Aula alla Camera, e ha previsto finora un'aliquota unica dello 0,05% su azioni, titoli e derivati. L'Italia non dovrebbe partire da sola e aspetterà di conoscere le regole del gioco della cooperazione rafforzata prima di alzare il sipario sulla nuova tassa. Al tempo stesso il governo confida in una modifica della proposta di Bruxelles. «L'impianto – afferma Leonardo Becchetti, docente di Economia all'Università di Roma Tor Vergata – va costruito bene, cercando l'equilibrio ideale tra il prelievo e il rischio di elusione. Tra i Paesi che aderiranno alla cooperazione rafforzata sarà necessaria un'armonizzazione fiscale».Anche altri Paesi del gruppo dei "dieci" (Germania, Austria, Belgio, Slovenia, Grecia, Spagna e Slovacchia) sembrano intenzionati ad attendere. La Francia, invece, ha deciso di non aspettare la convocazione della squadra e ha introdotto la tassa dal 1° agosto scorso: qui la tassa sulle azioni è più salata (0,2%), ma sono esclusi i derivati, sulla falsariga della stamp duty della Gran Bretagna, che però ha detto "no" alla cooperazione rafforzata. Resta ora da vedere quale sarà la strada scelta dal Portogallo, che nella manovra 2013 ha previsto un'aliquota migliorativa rispetto a quella della Commissione Ue. Lisbona prevede infatti un'imposta dello 0,3% su titoli e derivati e dello 0,1% sulle operazioni di trading ad alta frequenza.
«La tempistica dell'entrata in vigore della cooperazione rafforzata sarà lunga – spiega Nicolas Veron, senior fellow del think tank Bruegel –, perché i nodi da sciogliere, tecnici e politici, sono numerosi. Occorrerà trovare la giusta equazione tra un'imposta troppo elevata, che potrebbe incoraggiare la migrazione verso Paesi Ue che non partecipano alla cooperazione, e una scelta deludente, che non porta i risultati sperati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI DEL COMMISSARIO
10
Il gruppo di testa
Sono i Paesi (tra cui l'Italia) che hanno aderito alla cooperazione rafforzata sulla Tobin tax
0,1 %
L'aliquota
È l'aliquota proposta dalla Commissione Ue nel 2011 su titoli e bond. Per i derivati l'aliquota sarebbe dello 0,01%
Che cos'è la Tobin tax
La Tobin tax è la tassa sulle transazioni finanziarie. Prende il nome dal premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972. L'economista statunitense pensava a un'imposta per colpire tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli, penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine. Ora la Tobin tax è invece pensata per le transazioni finanziarie di titoli, bond e derivati con l'obiettivo di far pagare alla finanza il conto della crisi
La cooperazione rafforzata
Lo scorso 9 ottobre un gruppo di 11 Paesi (tra cui l'Italia) , poi sceso a dieci con il passo indietro dell'Estonia, ha detto sì alla cooperazione rafforzata per procedere all'introduzione della Tobin tax
L'iter
La Commissione europea sottoporrà oggi al Consiglio Ecofin la sua proposta per lo schema di cooperazione rafforzata. Dopo il via libera del Consiglio, l'esecutivo Ue presenterà la proposta di direttiva sulla Tobin tax tra fine 2012 e inizio 2013. Il testo passerà poi al vaglio di Consiglio Ue ed Europarlamento
In vigore
In Francia la tassa sulle transazioni finanziarie è stata introdotta il 1° agostoscorso, ma esclude i prodotti derivati
In cantiere
L'introduzione della Tobin tax è stata prevista dalla legge di Stabilità italiana, che approderà dopodomani nell'Aula di Montecitorio, e dalla manovra 2013 del Portogallo
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