come si calcola il valore della cessione di un attività?

andre1978

Nuovo Utente
Registrato
4/10/17
Messaggi
88
Punti reazioni
0
Buonasera a tutti!
scusate la domanda banale magari per molti.
Io ho un' attività commerciale, un bar-pizzeria-negozio.
Volessi venderla...senza l affitto ovviamente perchè il locale non è mio...a quanto dovrei venderla?
C' è un calcolo da fare?
e come si fa?
grazie mille a tutti, per quanto una domanda magari banale, penso possa essere utile a tutti ( se mi dite le vs esperienze...anche in privato)
 
Buonasera a tutti!
scusate la domanda banale magari per molti.
Io ho un' attività commerciale, un bar-pizzeria-negozio.
Volessi venderla...senza l affitto ovviamente perchè il locale non è mio...a quanto dovrei venderla?
C' è un calcolo da fare?
e come si fa?
grazie mille a tutti, per quanto una domanda magari banale, penso possa essere utile a tutti ( se mi dite le vs esperienze...anche in privato)

Ciao ,agenzie immobiliari cosa ti han detto ? indovino io eh ,il fatturato secondo loro è il valore delle attività ,consideriamo un aspetto ,i nostri beni possono valere tanto e nulla ,bisogna trovare interessato ,detto ciò mio parere ,magari sbaglio ,stiamo alle valutazioni delle agenzie immobiliari ,tu porti gli ultimi tre bilanci ,fanno una media e da li stabiliscono il valore ,quindi vuol dire che ipotesi una tabaccheria dove fare incasso è più facile può fatturare esempio 200 mila euro anno in tutto compreso ipotetica parte bar e giochi ,quindi agente immobiliare la mette fuori a 200 mila euro ,ma su questi 200 mila euro quanto rimane in tasca in % ,e qui il conto è già più complesso ,utile insomma ,cosa che spesso non viene considerata dal agente ,quindi io spendo 200 mila euro per un attività che mi rende 35 mila lordi butto li un conto ,quanti anni ci metti ad andare in pari ? facciamo 6 ,ipotizziamo un attività con un ritorno molto più elevato in vendita a 70 mila euro in base al fatturato ,magari è stagionale ok ,magari riesci anche a gestirla da solo ,su quei 70 mila euro se ne tiene in tasca 40 mila ok ,quindi quale andrebbe venduta a 200 mila ,la prima o la seconda ? il problema cmq rimane il libero mercato per cui difficilmente si riesce a realizzare la vendita in quanto chiunque prendendo un negozio può replicare la tua attività ,come tutte le altre ,ecco perchè poi vedi attività svendute o chiuse ,non so poi supponiamo uno svenda se potrebbe arrivare un controllo delle ag. entrate che stabilisce che la tua attività valeva di più e tu hai svenduta magari a cambiali e ti ritrovi anche da pagare tasse ulteriori ,capisci il discorso.Altri che ne pensano ?
 
Ciao ,agenzie immobiliari cosa ti han detto ? indovino io eh ,il fatturato secondo loro è il valore delle attività ,consideriamo un aspetto ,i nostri beni possono valere tanto e nulla ,bisogna trovare interessato ,detto ciò mio parere ,magari sbaglio ,stiamo alle valutazioni delle agenzie immobiliari ,tu porti gli ultimi tre bilanci ,fanno una media e da li stabiliscono il valore ,quindi vuol dire che ipotesi una tabaccheria dove fare incasso è più facile può fatturare esempio 200 mila euro anno in tutto compreso ipotetica parte bar e giochi ,quindi agente immobiliare la mette fuori a 200 mila euro ,ma su questi 200 mila euro quanto rimane in tasca in % ,e qui il conto è già più complesso ,utile insomma ,cosa che spesso non viene considerata dal agente ,quindi io spendo 200 mila euro per un attività che mi rende 35 mila lordi butto li un conto ,quanti anni ci metti ad andare in pari ? facciamo 6 ,ipotizziamo un attività con un ritorno molto più elevato in vendita a 70 mila euro in base al fatturato ,magari è stagionale ok ,magari riesci anche a gestirla da solo ,su quei 70 mila euro se ne tiene in tasca 40 mila ok ,quindi quale andrebbe venduta a 200 mila ,la prima o la seconda ? il problema cmq rimane il libero mercato per cui difficilmente si riesce a realizzare la vendita in quanto chiunque prendendo un negozio può replicare la tua attività ,come tutte le altre ,ecco perchè poi vedi attività svendute o chiuse ,non so poi supponiamo uno svenda se potrebbe arrivare un controllo delle ag. entrate che stabilisce che la tua attività valeva di più e tu hai svenduta magari a cambiali e ti ritrovi anche da pagare tasse ulteriori ,capisci il discorso.Altri che ne pensano ?

esatto il tuo ragionamento è giusto.
chi ha venduto delle attivita qui dentro ci sara credo...
io non ne ho mai vendute ma chiedo come si fa una stima piu o meno corretta?
grazie mille
 
Mah,stabilire il valore di un'attività è sempre una cosa difficile.:yes:


Credo che il ragionamento di peppy non sia sbagliato.Il valore viene calcolato in base al fatturato,poi si valutano i beni strumentali e qui vi garantisco che iniziano le discussioni.



Mi è capitato di sentire che alcuni calcolano il valore del bene,moltiplicando per 2 il fatturato e poi tolgono i debiti.Sì,perchè quando smetti o cedi c'è sempre qualcuno da pagare.

Penso che sia equo il pagamento di un'attività in 5 o 6 anni.


Dimenticavo,possiamo fare 1000 calcoli,ma se nel business ci finisce un lestofante tutto ciò di cui si è discusso sarà aria fritta.

Se si mette in testa di non pagare prenderà qualsiasi scusa.


Scusate l'OT
 
A proposito,oggi un conoscente mi ha informato sul fatto che ,un suo amico,vorrebbe vendere la propria gelateria a 80mila €

Ci lavorano 2 persone per circa 6 mesi all'anno e hanno le attrezzature con circa 10/15 anni di vita.La ritengo un'attività stagionale,quindi la valutazione dovrebbe essere spalmata sui 6 mesi di lavoro?

Oppure,cosa che io penso,la marginalità è più alta di altri settori e tutti i miei calcoli vanno a farsi benedire?

Secondo voi significa qualcosa?Lo ritenete un affare?

Non conosco i fatturati e i bilanci.Con pochi dati certi è possibile stabilirne il valore?
 
Ultima modifica:
A proposito,oggi un conoscente mi ha informato sul fatto che ,un suo amico,vorrebbe vendere la propria gelateria a 80mila €

Ci lavorano 2 persone per circa 6 mesi all'anno e hanno le attrezzature con circa 10/15 anni di vita.La ritengo un'attività stagionale,quindi la valutazione dovrebbe essere spalmata sui 6 mesi di lavoro?

Oppure,cosa che io penso,la marginalità è più alta di altri settori e tutti i miei calcoli vanno a farsi benedire?

Secondo voi significa qualcosa?Lo ritenete un affare?

Non conosco i fatturati e i bilanci.Con pochi dati certi è possibile stabilirne il valore?

allora ero in una situazione simile, per l acquisto della gelateria che poi han dato a un altro.
innanzitutto devi vedere quant e il fatturato.
i macchinari se han 15 anni son gia abbastanza vecchiotti credo..e sicuramente la marginalita e molto alta, come la pizza forse di piu..
altro pero per dirti se il valore e quello non ne ho ideal
 
A proposito,oggi un conoscente mi ha informato sul fatto che ,un suo amico,vorrebbe vendere la propria gelateria a 80mila €

Ci lavorano 2 persone per circa 6 mesi all'anno e hanno le attrezzature con circa 10/15 anni di vita.La ritengo un'attività stagionale,quindi la valutazione dovrebbe essere spalmata sui 6 mesi di lavoro?

Oppure,cosa che io penso,la marginalità è più alta di altri settori e tutti i miei calcoli vanno a farsi benedire?

Secondo voi significa qualcosa?Lo ritenete un affare?

Non conosco i fatturati e i bilanci.Con pochi dati certi è possibile stabilirne il valore?

Arte3000 ,ma il gelato lo sai fare prima di porti altri quesiti ,mi pari un anima in pena in cerca del sacro grall :D
 
Arte3000 ,ma il gelato lo sai fare prima di porti altri quesiti ,mi pari un anima in pena in cerca del sacro grall :D



Peppino stai sereno.

A me della gelateria non frega una cippa.:D


L'esperto sei tu.Anzi,visto che la sai lunga,mettici un po' di impegno e rischiaraci le idee. :)
 
allora ero in una situazione simile, per l acquisto della gelateria che poi han dato a un altro.
innanzitutto devi vedere quant e il fatturato.
i macchinari se han 15 anni son gia abbastanza vecchiotti credo..e sicuramente la marginalita e molto alta, come la pizza forse di piu..
altro pero per dirti se il valore e quello non ne ho ideal



Onestamente ho postato ciò che mi hanno raccontato.


Di gelato e gelaterie non conosco nulla. Mi chiedevo con quale criterio si è arrivati a fare questa richiesta.
 
A proposito,oggi un conoscente mi ha informato sul fatto che ,un suo amico,vorrebbe vendere la propria gelateria a 80mila €

Ci lavorano 2 persone per circa 6 mesi all'anno e hanno le attrezzature con circa 10/15 anni di vita.La ritengo un'attività stagionale,quindi la valutazione dovrebbe essere spalmata sui 6 mesi di lavoro?

Oppure,cosa che io penso,la marginalità è più alta di altri settori e tutti i miei calcoli vanno a farsi benedire?

Secondo voi significa qualcosa?Lo ritenete un affare?

Non conosco i fatturati e i bilanci.Con pochi dati certi è possibile stabilirne il valore?

perchè la vendono? cioè x dire posso aprirne una e nn dare 80k a nessuno

Qua da me hanno aperto una gelateria dal nulla. credo sia un marchio famoso. fanno un sacco di prodotti assurdi, si sono specializzati su prodotti vegan e altre robe. Perchè mai avrebbero dovuto dare soldi a qualcuno. Oggi io una gelateria che vende solo gelati bho la vedo difficile che si possa fare un sacco di soldi.
 
perchè la vendono? cioè x dire posso aprirne una e nn dare 80k a nessuno

Qua da me hanno aperto una gelateria dal nulla. credo sia un marchio famoso. fanno un sacco di prodotti assurdi, si sono specializzati su prodotti vegan e altre robe. Perchè mai avrebbero dovuto dare soldi a qualcuno. Oggi io una gelateria che vende solo gelati bho la vedo difficile che si possa fare un sacco di soldi.




La vendita dell'azienda è una reminiscenza che risale ormai al passato.Sino a prima della riforma Bersani parecchie licenze avevano una buona quotazione sul mercato e la loro cessione significava ottenere un gruzzolo tanto utile al vecchio bottegaio.

Oggi le cose sono profondamente cambiate,in questi anni l'unica cosa,o una delle poche,che rende interessante la trattativa,è la location.

In questo caso potresti riuscire nella cessione del ramo d'azienda.Altrimenti,senza spendere un centesimo,fai richiesta agli uffici di competenza per quel che ti serve,ti metti a norma con gli impianti,un bell'arredamento e via.Naturalmente ti servono delle skills.
Tutto semplice,ma almeno un pò di mestiere lo devi avere.

Poi devi pensare che non dai soldi a nessuno,ma ne sborsi altrettanti per partire di nuovo.E senza nessuno storico.

Mah,ci penserei bene.Valuterei bene entrambi le possibilità.
 
perchè la vendono? cioè x dire posso aprirne una e nn dare 80k a nessuno

Qua da me hanno aperto una gelateria dal nulla. credo sia un marchio famoso. fanno un sacco di prodotti assurdi, si sono specializzati su prodotti vegan e altre robe. Perchè mai avrebbero dovuto dare soldi a qualcuno. Oggi io una gelateria che vende solo gelati bho la vedo difficile che si possa fare un sacco di soldi.

eh ma ,non c'è trippa per gatti con qualsiasi attività ,oggi che sono chiuso ho fatto un giro nei centri storici vicino a me ,è tutto morto ,pochissima gente e tanti negozi chiusi ,con il gelato soldi facili mai visti ,certo nel 1998 quando abbiamo aperto la storia era diversa ,ma io andavo a casa in ambulanza ,non si valuta questo aspetto ,per fare incasso con il gelato ,devi fare un prodotto che spacca ,avere prezzi concorrenziali ,cordialità ,disponibilità ,e vendere più che i coni molte vaschette sennò con il cono muori ,in più il cono ha bisogno di manodopera devi avere dipendenti ,a me viene da ridere quando vedo una gelateria nuova oggi ,sono fuori strada ,in più soldi grossi se non li abbiamo fatti noi ,la stagione è ristrettissima e i costi altissimi ,ho un difetto professionale e osservo molto ciò che succede nella mia zona ,eravamo in 10 nella mia città siamo rimaste in 5 compreso noi ,le nuove durano dai sei mesi a un anno ,fuori strada non si rendono conto di cosa stanno facendo .Poi una coppia giovane sui 25 / 30 anni che ha voglia di impegnarsi può trovare un ottimo settore nel gelato ma io al posto loro non aprirei mai nuovo ma valuterei quelle in vendita / storiche ,se sono durate 30 anni un motivo ci sarà .o no .Poi sappiano che non è come vedere una fiction ,devi spaccarti sennò sei finito subito .Uno non vale mai uno ,ci vuole professionalità e competenza ,troppi improvvisati .
 
eh ma ,non c'è trippa per gatti con qualsiasi attività ,oggi che sono chiuso ho fatto un giro nei centri storici vicino a me ,è tutto morto ,pochissima gente e tanti negozi chiusi ,con il gelato soldi facili mai visti ,certo nel 1998 quando abbiamo aperto la storia era diversa ,ma io andavo a casa in ambulanza ,non si valuta questo aspetto ,per fare incasso con il gelato ,devi fare un prodotto che spacca ,avere prezzi concorrenziali ,cordialità ,disponibilità ,e vendere più che i coni molte vaschette sennò con il cono muori ,in più il cono ha bisogno di manodopera devi avere dipendenti ,a me viene da ridere quando vedo una gelateria nuova oggi ,sono fuori strada ,in più soldi grossi se non li abbiamo fatti noi ,la stagione è ristrettissima e i costi altissimi ,ho un difetto professionale e osservo molto ciò che succede nella mia zona ,eravamo in 10 nella mia città siamo rimaste in 5 compreso noi ,le nuove durano dai sei mesi a un anno ,fuori strada non si rendono conto di cosa stanno facendo .Poi una coppia giovane sui 25 / 30 anni che ha voglia di impegnarsi può trovare un ottimo settore nel gelato ma io al posto loro non aprirei mai nuovo ma valuterei quelle in vendita / storiche ,se sono durate 30 anni un motivo ci sarà .o no .Poi sappiano che non è come vedere una fiction ,devi spaccarti sennò sei finito subito .Uno non vale mai uno ,ci vuole professionalità e competenza ,troppi improvvisati .




Quello che posti è estremamente importante.:bow:

Purtroppo ci sono ancora troppe persone che posseggono anche buona capacità professionale,ma che di fronte a 2 calcoli si trovano in seria difficoltà e non pensano nemmeno a stabilire la cose più elementari.

Ovvio che,finita la sorpresa e il botto iniziale,nel giro di pochi mesi si trovano con l'acqua alla gola.Il risultato è che ti trovi senza un centesimo,senza lavoro e con l'umiliazione di avere fallito.

Non raccontiamoci balle,se fallisci una volta ti porti per una vita lo sconforto della delusione.
Non credete al fatto che dagli errori ci tiri fuori la nuova riscossa.

Sono tutte storielle.
 
Quello che posti è estremamente importante.:bow:

Purtroppo ci sono ancora troppe persone che posseggono anche buona capacità professionale,ma che di fronte a 2 calcoli si trovano in seria difficoltà e non pensano nemmeno a stabilire la cose più elementari.

Ovvio che,finita la sorpresa e il botto iniziale,nel giro di pochi mesi si trovano con l'acqua alla gola.Il risultato è che ti trovi senza un centesimo,senza lavoro e con l'umiliazione di avere fallito.

Non raccontiamoci balle,se fallisci una volta ti porti per una vita lo sconforto della delusione.
Non credete al fatto che dagli errori ci tiri fuori la nuova riscossa.

Sono tutte storielle.

esatto ,noi aperti nel 1998 ,non avevamo 1000 lire i miei genitori e quelli della mia socia misero solo una firma al ubi banca ,ma se non avevamo artigianfidi che ci dava le garanzie non avremmo potuto aprire ,le banche già nel 1998 quando sentivano la parola prestito per aprire attività non ti davano nulla ,cmq mi ricordo benissimo erano in lire 155 milioni a cui demmo 10 milioni al artigian fidi per la loro % ,aprimmo il 25 aprile dopo che io avevo fatto sei mesi di scuola e presi un consulente per apertura ,un disastro di gente ok lavorammo subito bene ,mah ad ottobre il lavoro era sparito e di quei 155 milioni di lire rimasti più nulla ,aooo la realtà è questa ,dovetti andare in banca con mio padre a chiedere un fido di 20 milioni che ci servi per arrivare alla stagione dopo ,questa è la realtà ,e per fortuna noi il lavoro non mancava e riuscimmo in 5 anni a pagare il tutto ,oggi chi si imbarca in certe cose deve stare molto attento in quanto o si mangia la sua liquidazione o i risparmi dei genitori di una vita ,ripeto meglio un attività già avviata piuttosto che una nuova anche se i macchinari possono essere datati ,intanto sono dei muli che durano una vita ,diciamo piuttosto che si crede ancora agli asini che volano vaaa.Sennò oggi la cosa più tranquilla e non lo sanno è fare il dipendente finchè rimarranno imprenditori .Altro giorno uno in negozio ,mi mancano 2 anni ad andare in pensione ,mi metto in aspettativa e fan c..... ehhh poi si lamentano ehhh ,ma va tutto bene cosi ,poveri noi .
 
esatto ,noi aperti nel 1998 ,non avevamo 1000 lire i miei genitori e quelli della mia socia misero solo una firma al ubi banca ,ma se non avevamo artigianfidi che ci dava le garanzie non avremmo potuto aprire ,le banche già nel 1998 quando sentivano la parola prestito per aprire attività non ti davano nulla ,cmq mi ricordo benissimo erano in lire 155 milioni a cui demmo 10 milioni al artigian fidi per la loro % ,aprimmo il 25 aprile dopo che io avevo fatto sei mesi di scuola e presi un consulente per apertura ,un disastro di gente ok lavorammo subito bene ,mah ad ottobre il lavoro era sparito e di quei 155 milioni di lire rimasti più nulla ,aooo la realtà è questa ,dovetti andare in banca con mio padre a chiedere un fido di 20 milioni che ci servi per arrivare alla stagione dopo ,questa è la realtà ,e per fortuna noi il lavoro non mancava e riuscimmo in 5 anni a pagare il tutto ,oggi chi si imbarca in certe cose deve stare molto attento in quanto o si mangia la sua liquidazione o i risparmi dei genitori di una vita ,ripeto meglio un attività già avviata piuttosto che una nuova anche se i macchinari possono essere datati ,intanto sono dei muli che durano una vita ,diciamo piuttosto che si crede ancora agli asini che volano vaaa.Sennò oggi la cosa più tranquilla e non lo sanno è fare il dipendente finchè rimarranno imprenditori .Altro giorno uno in negozio ,mi mancano 2 anni ad andare in pensione ,mi metto in aspettativa e fan c..... ehhh poi si lamentano ehhh ,ma va tutto bene cosi ,poveri noi .




Più chiaro di così è impossibile.OK!

Mi auguro che un numero altissimo di folisti legga i tuoi interventi e ne faccia buon uso.
 
Non conosco i fatturati e i bilanci.Con pochi dati certi è possibile stabilirne il valore?

No, ci sono molti aspetti da verificare. Per esempio hanno debiti con l'erario? Hanno contenziosi coi dependenti? In magazzino c'è tutta roba buona o scaduta?
 
No, ci sono molti aspetti da verificare. Per esempio hanno debiti con l'erario? Hanno contenziosi coi dependenti? In magazzino c'è tutta roba buona o scaduta?



Hai perfettamente ragione.Ci aggiungerei anche i debiti con varie aziende,che possono ricadere sui nuovi proprietari.


Per ciò che riguarda il magazzino,mi sembra di ricordare che,in caso di subentro,puoi rifiutarti di acquistarlo.

Però è passato tanto tempo e potrei sbagliarmi in entrambi i casi.:)

Insomma,non è una passeggiata.:no:

C'è da stare molto attenti.:yes:
 
Una buona base di valutazione puo' essere una richiesta pari ad un anno di fatturato; richiesta che , tende però a variare a seconda del contesto territoriale: spesso è più alta rispetto al fatturato in una grande città, spesso è più bassa in un contesto di provincia.
Poi e necessario sapere calcolare l'eventuale nero e sapere come fare la "prova incasso" e molte altre cosette per arrivare ad una stima il piu' verosimile possibile .
In questo caso trattandosi di 2 attivita' bar+pizzeria la stima e leggermente piu' complessa
 
Premesso che calcolare il valore di un’azienda è un qualcosa di molto complesso e soprattutto soggettivo vorrei dare un paio di indicazioni.

Prima cosa bisognerebbe chiarire che ci sono diversi metodi di valutazione. I più comuni sono:
1. Reddituale (capacità dell’azienda di generare reddito);
2. Patrimoniale (valore dei cespiti meno i debiti e altre passività);
3. Misto reddituale-patrimoniale (un ibrido tra i primi e due);
4. Sui multipli (comparazione di alcuni valori/indici con altre aziende similari).

Per esempio chi fa valutazioni sul fatturato sta utilizzando un metodo reddituale, oppure chi scrive di valutazione delle attrezzature e/o macchinari utilizza il metodo patrimoniale.

Naturalmente spetta alla sensibilità del valutatore scegliere quale metodo migliore si addice al caso specifico per esempio ad un’azienda che produce poco reddito ho è in perdita ma è molto patrimonializzata è preferibile optare per un criterio basato sul metodo patrimoniale. Al contrario dove c’è poca massa attiva sarà preferibile il metodo reddituale o misto.

Detto questo a parere mio il metodo relativamente più semplice da utilizzare nella generalità dei casi è il primo, ovvero quello reddituale basato sull’attualizzazione dei flussi di cassa futuri e non di rado si utilizzano più metodi e/o criteri in modo tale che alla fine possa essere fatta la media semplice o composta tra i risultati ottenuti.

Per calcolare il metodo basato sui flussi di cassa attualizzati bisogna avere almeno dei rudimenti di economia aziendale, infatti, bisognerebbe prima determinare i flussi di cassa degli anni futuri e poi attualizzarli applicando un giusto tasso di attualizzazione.

Ricapitolando le tre variabili importanti sono:
1. La quantificazione dei flussi di cassa futuri;
2. Scelta del numero degli anni (1, 2, 3, infinito) su cui basare la valutazione;
3. Scelta del tasso di attualizzazione (che deve inglobare non solo il tasso attuale di interesse privo di rischio, ma anche il rischio correlato all’investimento nell’azienda e al settore in cui la stessa opera).

Tralasciando i punti di 2 e 3 che necessitano di una trattazione molto più articolata vediamo come determinare i flussi di cassa.
Io preferisco utilizzare il FCF (Free Cash Flow) ovvero il cash che entra in azienda meno il CAPEX (capitale che viene speso per gli investimenti), quindi il cash netto che rimane in azienda.

Come si determina il FCF?
Risultato operativo + ammortamenti + variazione del circolante – CAPEX

ESEMPIO
RO = 1000; AMM.TI = 300; VAR. CREDITI = 100; VAR. RIMANENZE = 50; VAR. DEBITI = 80; NUOVI INVESTIMENTI = 200; VENDITA CESPITI = 10.

1000 + 300 + (-100-50+80) – (200-10) = 1040 (FCF)

Ora ipotizziamo che:
1. la valutazione viene fatta per 3 anni;
2. il FCF è costante per i 3 anni;
3. il tasso di attualizzazione è del 10%

quindi
1040/1,1 + 1040/1.21 + 1040/1.331 = 2.586 (valore dell’azienda)

Nb: 1.1, 1.21 e 1,311 sono i fattori di attualizzazione rispettivamente per il 1°, 2° e 3° anno. Si determinano (1+i)^t
 
Premesso che calcolare il valore di un’azienda è un qualcosa di molto complesso e soprattutto soggettivo vorrei dare un paio di indicazioni.

Prima cosa bisognerebbe chiarire che ci sono diversi metodi di valutazione. I più comuni sono:
1. Reddituale (capacità dell’azienda di generare reddito);
2. Patrimoniale (valore dei cespiti meno i debiti e altre passività);
3. Misto reddituale-patrimoniale (un ibrido tra i primi e due);
4. Sui multipli (comparazione di alcuni valori/indici con altre aziende similari).

Per esempio chi fa valutazioni sul fatturato sta utilizzando un metodo reddituale, oppure chi scrive di valutazione delle attrezzature e/o macchinari utilizza il metodo patrimoniale.

Naturalmente spetta alla sensibilità del valutatore scegliere quale metodo migliore si addice al caso specifico per esempio ad un’azienda che produce poco reddito ho è in perdita ma è molto patrimonializzata è preferibile optare per un criterio basato sul metodo patrimoniale. Al contrario dove c’è poca massa attiva sarà preferibile il metodo reddituale o misto.

Detto questo a parere mio il metodo relativamente più semplice da utilizzare nella generalità dei casi è il primo, ovvero quello reddituale basato sull’attualizzazione dei flussi di cassa futuri e non di rado si utilizzano più metodi e/o criteri in modo tale che alla fine possa essere fatta la media semplice o composta tra i risultati ottenuti.

Per calcolare il metodo basato sui flussi di cassa attualizzati bisogna avere almeno dei rudimenti di economia aziendale, infatti, bisognerebbe prima determinare i flussi di cassa degli anni futuri e poi attualizzarli applicando un giusto tasso di attualizzazione.

Ricapitolando le tre variabili importanti sono:
1. La quantificazione dei flussi di cassa futuri;
2. Scelta del numero degli anni (1, 2, 3, infinito) su cui basare la valutazione;
3. Scelta del tasso di attualizzazione (che deve inglobare non solo il tasso attuale di interesse privo di rischio, ma anche il rischio correlato all’investimento nell’azienda e al settore in cui la stessa opera).

Tralasciando i punti di 2 e 3 che necessitano di una trattazione molto più articolata vediamo come determinare i flussi di cassa.
Io preferisco utilizzare il FCF (Free Cash Flow) ovvero il cash che entra in azienda meno il CAPEX (capitale che viene speso per gli investimenti), quindi il cash netto che rimane in azienda.

Come si determina il FCF?
Risultato operativo + ammortamenti + variazione del circolante – CAPEX

ESEMPIO
RO = 1000; AMM.TI = 300; VAR. CREDITI = 100; VAR. RIMANENZE = 50; VAR. DEBITI = 80; NUOVI INVESTIMENTI = 200; VENDITA CESPITI = 10.

1000 + 300 + (-100-50+80) – (200-10) = 1040 (FCF)

Ora ipotizziamo che:
1. la valutazione viene fatta per 3 anni;
2. il FCF è costante per i 3 anni;
3. il tasso di attualizzazione è del 10%

quindi
1040/1,1 + 1040/1.21 + 1040/1.331 = 2.586 (valore dell’azienda)

Nb: 1.1, 1.21 e 1,311 sono i fattori di attualizzazione rispettivamente per il 1°, 2° e 3° anno. Si determinano (1+i)^t






:bow::bow::bow:
 
Indietro