Rischio e rendimento dell'angel investing

Oskar_WB

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22/10/18
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Premetto che ho un'idea di come funziona il venture capital.
L'angel investing però è diverso... solitamente l'angel investor arriva quando ancora manco c'è il business plan e l'azienda non ha i requisiti per essere finanziabile da nessun altro (nemmeno dai VC). E in genere ci mette anche un po' di tempo ed expertise, oltre che soldi.
Qualcuno di voi sa se esiste qualche studio serio che riporta le statistiche su questo tipo di investimento (rendimenti medi, varianza ecc)? Mi rendo conto che è molto più difficile che analizzare le azioni quotate, soprattutto fare un'analisi che non sia affetta da vari bias come il survivorship bias o l'effetto di selezione. Ma ci sarà pur qualcosa no?
 
Premetto che ho un'idea di come funziona il venture capital.
L'angel investing però è diverso... solitamente l'angel investor arriva quando ancora manco c'è il business plan e l'azienda non ha i requisiti per essere finanziabile da nessun altro (nemmeno dai VC). E in genere ci mette anche un po' di tempo ed expertise, oltre che soldi.
Qualcuno di voi sa se esiste qualche studio serio che riporta le statistiche su questo tipo di investimento (rendimenti medi, varianza ecc)? Mi rendo conto che è molto più difficile che analizzare le azioni quotate, soprattutto fare un'analisi che non sia affetta da vari bias come il survivorship bias o l'effetto di selezione. Ma ci sarà pur qualcosa no?

Mi sono interessato di striscio della cosa e leggendo un po' di articoli ho avuto l'impressione che non vi siano dati.

Ad esempio, lessi un articolo in cui il tasso di fallimento (molto alto) veniva contestato, e si affermava che in realtà le startup sopravvissute erano molte di più.

Vero. Però sopravvivere non è vivere, e a quanto sembrava la maggior parte semplicemente tirava avanti senza alcuna prospettiva di sviluppo.

Il punto è il tipo di startup di cui si parla.

Ci sono quelle nate su un brevetto, su un know how, su una tecnologia originale. Insomma, hanno della ricerca dietro.

Allora lì si può fare una stima sensata. Poi le cose possono andare male per mille motivi, ma siamo nel campi delle cose razionali, dei rischi che ha senso correre.

Però, quando vedo dei progetti farraginosi, in mano a dei ragazzotti volonterosi, ma con nessun contenuto tecnologico dietro, se non un'idea delle solite, portata avanti da altre decine di gruppi come loro, ragazzotti anche bravi e motivati, ma non con l'esperienza che serve a creare a gestire un'azienda, mi dico: ma che senso ha tutto questo?

Poi io ragiono in modo diverso da come ragionano gli altri.

Per me conta l'idea. Se l'idea è giusta, il prodotto avrà successo. (Dò per scontato che la realizzazione sia all'altezza.)

Ma se l'idea è giusta non ha senso partire dal basso. Si investe quelli che c'è da investire e si punta subito a una dimensione adeguata.

Ma, ripeto, mi sento una mosca bianca.

Il pensiero prevalente è che non si possa capire prima che cosa avrà chance di successo e cosa no.
 
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