Il mondo dopo il coronavirus.

svartsjel

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19/1/19
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Apro questa discussione (come quella sul supermarket per stranieri) per cercare di fare una discussione costruttiva su come sarà il mondo dopo la pandemia di coronavirus. Credo infatti che qualunque imprenditore, grande o piccolo che sia, debba farsi questa domanda.
Ho seguito molte trasmissioni tv, ho visto innumerevoli video sul web e letto decine di discussioni su svariati forum (compreso il FOL) e vedo, con tutto il rispetto, che molti hanno opinioni a mio avviso irrealistiche e spesso confuse: chi dice che entro 10 anni guideremo solo auto elettriche, chi dice che tutti i ristoranti chiuderanno e ordineremo solo il cibo da app, chi ancora pensa che lavoreranno solo pochissime persone specializzate e il resto della popolazione avrà il reddito universale e così via.
Molti dicono che lo smartworking rivoluzionerà il mondo del lavoro (e in parte ha ragione) ma dimenticano che tanti lavori non possono essere svolti da casa (penso ai lavori pratici, alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, agli operai di produzione, agli addetti del settore funebre, al personale sanitario, agli autisti di mezzi pubblici, ai piloti di aerei e macchinisti di treni, agli autisti dei corrieri e pure a chi lavora nei magazzini di Amazon) e quindi ci sarà si un cambiamento ma forse non così drastico ed epocale.
Un discorso a parte secondo me invece merita il settore turistico e della ristorazione: alla fine della pandemia ci sarà una selezione fra chi è riuscito a resistere e chi no ma comunque le persone torneranno a viaggiare, a uscire e andare la sera per locali, a mangiare una pizza e a prendersi un caffè al bar.
Questo in un certo modo permetterebbe a chi è riuscito a tenere aperto magari ad avere meno concorrenti e quindi ad aumentare il proprio giro d'affari.
Mi rendo conto che ho fatto un discorso forse troppo semplice e conciso ma non sono un imprenditore o un esperto di economia quindi vi chiedo: secondo voi come sarà il mondo (o se preferite limitarvi all'Italia) dopo il coronavirus? :mmmm: :confused:
 
Apro questa discussione (come quella sul supermarket per stranieri) per cercare di fare una discussione costruttiva su come sarà il mondo dopo la pandemia di coronavirus. Credo infatti che qualunque imprenditore, grande o piccolo che sia, debba farsi questa domanda.
Ho seguito molte trasmissioni tv, ho visto innumerevoli video sul web e letto decine di discussioni su svariati forum (compreso il FOL) e vedo, con tutto il rispetto, che molti hanno opinioni a mio avviso irrealistiche e spesso confuse: chi dice che entro 10 anni guideremo solo auto elettriche, chi dice che tutti i ristoranti chiuderanno e ordineremo solo il cibo da app, chi ancora pensa che lavoreranno solo pochissime persone specializzate e il resto della popolazione avrà il reddito universale e così via.
Molti dicono che lo smartworking rivoluzionerà il mondo del lavoro (e in parte ha ragione) ma dimenticano che tanti lavori non possono essere svolti da casa (penso ai lavori pratici, alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, agli operai di produzione, agli addetti del settore funebre, al personale sanitario, agli autisti di mezzi pubblici, ai piloti di aerei e macchinisti di treni, agli autisti dei corrieri e pure a chi lavora nei magazzini di Amazon) e quindi ci sarà si un cambiamento ma forse non così drastico ed epocale.
Un discorso a parte secondo me invece merita il settore turistico e della ristorazione: alla fine della pandemia ci sarà una selezione fra chi è riuscito a resistere e chi no ma comunque le persone torneranno a viaggiare, a uscire e andare la sera per locali, a mangiare una pizza e a prendersi un caffè al bar.
Questo in un certo modo permetterebbe a chi è riuscito a tenere aperto magari ad avere meno concorrenti e quindi ad aumentare il proprio giro d'affari.
Mi rendo conto che ho fatto un discorso forse troppo semplice e conciso ma non sono un imprenditore o un esperto di economia quindi vi chiedo: secondo voi come sarà il mondo (o se preferite limitarvi all'Italia) dopo il coronavirus? :mmmm: :confused:

Io vedo un altro decennio avvitato in se stesso nel nome della deflazione e della meccanizzazione spinta. Il trend è quello di tagliare i costi di produzione, tagliare la qualità, aumentare la quantità, e usare meno personale possibile, stipendi piu bassi a fronte di piu ore lavorate.
Sarà decrescita forzata. Viviamo in un epoca che non da opportunità, le banche non danno credito, di conseguenza nuove aziende non possono nascere, chi ha soldi se li terrà stretti, perchè in giro non ci sono margini.
Per fare l'imprenditore oggi servono x10 capitale rispetto a 30 anni fa, cosa per pochi eletti. Siamo arrivati a un punto morto perchè non abbiamo salti tecnologici importanti in vista (la fusione nucleare può esserlo, ma tutta quella energia a cosa ci può servire? Produrre sempre di piu?), stiamo forzando l'elettrico per creare un indotto, quando la cosa piu sensata sarebbe quella di disincentivare l'utilizzo dell'automobile.
Il problema della disoccupazione di massa è e sarà reale, o si rifiuta la tecnologia e si ritorna a vivere come 50 anni fa per stare bene tutti, o si dovrà sostenere la massa povera con un reddito di sopravvivenza, non vedo altre alternative
 
difficile fare previsioni a 10 anni, vediamo come va a finire questa seconda ondata Covid perchè se poco poco ci aspettano altri 3-4 mesi o più di lockdown ne vedremo veramente delle belle....
 
difficile fare previsioni a 10 anni, vediamo come va a finire questa seconda ondata Covid perchè se poco poco ci aspettano altri 3-4 mesi o più di lockdown ne vedremo veramente delle belle....

voglio credere e sperare che non si arrivi a lockdown generalizzati e prolingati come quello che abbiamo vissuto in primavera passata,nel caso malaugurato che il contagio si estendesse mi apstterei chiusure localizzate e di breve periodo mi immaggino 7-8 giorni la max.diversamente non reggiamo ne noi ne l'europa ne il mondo.
 
voglio credere e sperare che non si arrivi a lockdown generalizzati e prolingati come quello che abbiamo vissuto in primavera passata,nel caso malaugurato che il contagio si estendesse mi apstterei chiusure localizzate e di breve periodo mi immaggino 7-8 giorni la max.diversamente non reggiamo ne noi ne l'europa ne il mondo.

La strategia è sbagliata. Come fai a fare i lockdown localizzati se non hai i militari con i mitra per strada? Al primo accenno di chiusura ci sarà la fuga dei sudisti verso il nord, com è successo a inizio anno.
Stiamo ripetendo gli stessi errori e con la stessa scaletta, inseguiamo il virus che è in vantaggio di due settimane rispetto a noi e illudiamo la gente che abbiamo chiuso nel picco, una settimana di chiusura è niente.
Questa è una guerra che non si può vincere, ne possiamo limitare i danni perchè i costi sociali sono troppo elevati.
L'unica cosa da fare era lasciare fare alla natura il suo corso, ma noi uomini forti del 21 secolo vogliamo battere la morte
 
Non potranno mai attuare un secondo Lockdown come e' accaduto in primavera, sarebbe una folle ecatombe. Chissa' com'e' che parecchi commercianti anche se con tanta difficolta' si stanno rialzando. Poi se il governo vuole una guerra civile non ci posso fare nulla...
 
Io dal lockdown non ho più riaperto e con mio padre stiamo per cedere l'attività. Per noi è stato tutto un disastro. Per problemi burocratici, di errori di commercialisti e banche non abbiamo preso nè 600€ e nè prestiti, dai 5000 ai 30000€. Adesso a parte i soldi che servono per riaprire, con le restrizioni non ci conviene in ogni caso. Un locale di 70 posti diventerà di 30-40, ma affitti e utenze resteranno uguali, e sono abbastanza alti i costi. Ci sono parti del locale, come per esempio la birreria, che era frequentata da gente che si metteva lì a fare salotto. E quel punto ti portava incassi quasi quanto la panineria. Il locale è grande ed espansivo, quindi ci vuole sempre un tot di personale. Insomma se riaprissimo in questo momento, andremmo solo in perdita.
 
Io dal lockdown non ho più riaperto e con mio padre stiamo per cedere l'attività. Per noi è stato tutto un disastro. Per problemi burocratici, di errori di commercialisti e banche non abbiamo preso nè 600€ e nè prestiti, dai 5000 ai 30000€. Adesso a parte i soldi che servono per riaprire, con le restrizioni non ci conviene in ogni caso. Un locale di 70 posti diventerà di 30-40, ma affitti e utenze resteranno uguali, e sono abbastanza alti i costi. Ci sono parti del locale, come per esempio la birreria, che era frequentata da gente che si metteva lì a fare salotto. E quel punto ti portava incassi quasi quanto la panineria. Il locale è grande ed espansivo, quindi ci vuole sempre un tot di personale. Insomma se riaprissimo in questo momento, andremmo solo in perdita.
hai tutta la mia solidarietà....spero che tra sei mesi od un anno possiate riaprire un'altra attività in questo od altro settore.
 
Io dal lockdown non ho più riaperto e con mio padre stiamo per cedere l'attività. Per noi è stato tutto un disastro. Per problemi burocratici, di errori di commercialisti e banche non abbiamo preso nè 600€ e nè prestiti, dai 5000 ai 30000€. Adesso a parte i soldi che servono per riaprire, con le restrizioni non ci conviene in ogni caso. Un locale di 70 posti diventerà di 30-40, ma affitti e utenze resteranno uguali, e sono abbastanza alti i costi. Ci sono parti del locale, come per esempio la birreria, che era frequentata da gente che si metteva lì a fare salotto. E quel punto ti portava incassi quasi quanto la panineria. Il locale è grande ed espansivo, quindi ci vuole sempre un tot di personale. Insomma se riaprissimo in questo momento, andremmo solo in perdita.





Ti auguro,vi auguro,una pronta ripresa. :yes:OK!

Se posso,in quale parte d'Italia lavoravi? :)
 
Alla fine credo che dei cambiamenti ci saranno, ma non radicali come molti prevedono. L'uomo è per natura un animale sociale e chi dice certe cose (intendo gli estremisti che dicono che non usciremo più di casa) lo ha dimenticato, certo è che per investire nel settore turistico/ristorazione bisognerebbe capire il punto più basso di questa crisi, essere ben coperti a livello finanziario e avere tantissimo coraggio.
Nei settori che non usano in nessun modo lo smart working credo alla fine tutto tornerà come prima anche se in tempi non quantificabili, la grande incognita sarà proprio il lavoro da remoto, dove prevedo anche tensioni fra dipendenti, aziende e sindacati.
Poi mi pare ovvio che Amazon, ebay e altri giganti del web faranno il bello e il cattivo tempo nell' e-commerce ma questo succedeva già prima della pandemia.
 
Alla fine credo che dei cambiamenti ci saranno, ma non radicali come molti prevedono. L'uomo è per natura un animale sociale e chi dice certe cose (intendo gli estremisti che dicono che non usciremo più di casa) lo ha dimenticato, certo è che per investire nel settore turistico/ristorazione bisognerebbe capire il punto più basso di questa crisi, essere ben coperti a livello finanziario e avere tantissimo coraggio.
Nei settori che non usano in nessun modo lo smart working credo alla fine tutto tornerà come prima anche se in tempi non quantificabili, la grande incognita sarà proprio il lavoro da remoto, dove prevedo anche tensioni fra dipendenti, aziende e sindacati.
Poi mi pare ovvio che Amazon, ebay e altri giganti del web faranno il bello e il cattivo tempo nell' e-commerce ma questo succedeva già prima della pandemia.




Figuriamoci se i colossi del web non abbiano fiutato l'affare.


Inutile dire che non è cambiato niente.Moltissime persone continuano ad evitare qualsiasi contatto nei locali pubblici ed evitano sistematicamente i rapporti con le persone.


L'acquisto online è la ciliegia sulla torta.


Non illudiamoci,il virus ci farà compagnia sino alla fine del 2022.


I tempi sono questi.
 
Figuriamoci se i colossi del web non abbiano fiutato l'affare.


Inutile dire che non è cambiato niente.Moltissime persone continuano ad evitare qualsiasi contatto nei locali pubblici ed evitano sistematicamente i rapporti con le persone.

Certo se continui a minacciare nuovi lockdown la situazione non migliora. Bisogna vedere come si passa questo inverno, se non succede niente di grave la gente se ne sbatterà. Anche se comincio ad avere i miei dubbi su questo, qui in Veneto l 80% di persone ha votato Zaia con fierezza, perciò l 80% della gente seguirà il sommo leader fino alla morte, d'altronde bisogna accumulare i schei, mica lottare per i propri diritti
 
Certo se continui a minacciare nuovi lockdown la situazione non migliora. Bisogna vedere come si passa questo inverno, se non succede niente di grave la gente se ne sbatterà. Anche se comincio ad avere i miei dubbi su questo, qui in Veneto l 80% di persone ha votato Zaia con fierezza, perciò l 80% della gente seguirà il sommo leader fino alla morte, d'altronde bisogna accumulare i schei, mica lottare per i propri diritti




Il rischio è quello di morire d'economia.
 
Secondo me invece certi trend c'erano solo che non volevamo vederli:
1) il commercio on-line: molti negozi sfitti e ancora in vendita-affitto a prezzi che sono fuori da ogni logica. Il virus ha semplicemente accelerato questo, prossimamente gli spazi commerciali resteranno abbandonati, o venduti a poco per altri usi
2) Smart-working: l'Italia era indietro su questo e il virus non ha fatto altro che dare una bella accelerata. Molti uffici diventeranno virtuali o condivisi.
3) Green: secondo me qualche correlazione tra inquinamento e virus c'è quindi il virus secondo me ha portato anche ad un accelerazione nella riduzione dell'inquinamento.
4) Capitalizzazione delle PMI. Oggigiorno le PMI sono troppo piccole per riuscire a reperire i capitali necessari in fase di crisi. Questo era già evidente dalle progressive incombenze burocratiche ed il virus ha dato il colpo di grazia.
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Nuove evidenze:
A) ristorazione, turismo: il virus ha bloccato tutto questo settore. Nell'ipotesi che sia un blocco temporaneo, e che un domani si ritorni alla normalità, rimane un problema di tener duro nell'attesa che passi la crisi. Le soluzioni flessibili (adattare il modello di business alle circostanze) ne verranno fuori meglio e fagociteranno le più rigide.
B) trasporti: sia per i grossi (aerei) che sotto sotto anche per i piccoli è un discorso di capitalizzazione/impiego risorse.
c) mobilità personale: il virus è stato usato come scusa per lanciare una mobilità più green che però secondo me non ha nulla a che fare con il virus ma con il green.
d) spettacolo: questo settore subisce secondo me il colpo più duro. Per il tipo di attività non sarà più come prima.
Su A) e B) dipende molto dalla burocrazia. Se lo Stato lascia ridimensionarsi, licenziare e assiste vi saranno impatti più temporanei.
Secondo me i mondo dopo il virus sarà con molti meno imprenditori, sostituiti da SRL e piccole società e molti più dipendenti. Tutta la vita locale fatta di eventi, spettacoli, sarà un ricordo: resisteranno pochi grossi eventi e quelli piccolissimi tipo mercatini e questa sarà la cosa più triste.
 
Quando il virus sparirà non credo che resteranno solo i grandi eventi e quelli piccoli come i mercatini saranno un ricordo. Penso per esempio a quelli natalizi o pasquali oltre a quelli tipicamente locali nei piccoli comuni che non saranno certo cancellati visto che spesso ci guadagnano sia gli stessi comuni che gli espositori.
Per la mobilità verde invece credo che ci vorranno diversi anni visto che ancora manca una rete di punti di ricarica fuori dalle città e anche l'autonomia reale dei veicoli elettrici non è paragonabile a quella dei veicoli a benzina/gasolio oltre al fatto che chi pensa di risparmiare non ha fatto i conti con la voracità del fisco italiano: scommetto che quando i veicoli elettrici si diffonderanno metteranno accise sull'elettricità e faranno pagare il bollo pure ai possessori di tali veicoli, altrimenti dove troverebbero i soldi dai mancati introiti della vendita di carburanti fossili?
 
Grande punto interrogativo. Ci saranno dei cambiamenti radicali nella vita quotidiana.
 
Secondo me il punto chiave è che ci saranno cambiamenti, e saranno piuttosto consistenti, pertanto vale la pena rischiare. Ognuno può valutare il suo scenario. Secondo il mio val la pena vendere AL MEGLIO e subito spazi commerciali periferici (che non ho) e comprare in liquidazione attività di ristorazione-bar-albergo-trasporti. Ma i tempi tecnici di liquidazione sono di almeno 1,5 anni quindi è ora di stand-by.
 
la vedo molto meno tragica di voi. mi ricordo che a marzo si parlava di fame e povertà, ad aprile di soldi finiti, a maggio di rivolte sociali.
in tutta onestà, non ho visto nessuno morire di fame, nessuno vendere le collanine d'oro o finire per strada. ci sono stati tamponi economici, che se la malattia continuerà, verrano anch'essi estesi.
il mondo dopo il coronavirus credo continuerà come era prima, qualcuno un po' più ricco, qualcuno un po' più povero
 
Secondo me il punto chiave è che ci saranno cambiamenti, e saranno piuttosto consistenti, pertanto vale la pena rischiare. Ognuno può valutare il suo scenario. Secondo il mio val la pena vendere AL MEGLIO e subito spazi commerciali periferici (che non ho) e comprare in liquidazione attività di ristorazione-bar-albergo-trasporti. Ma i tempi tecnici di liquidazione sono di almeno 1,5 anni quindi è ora di stand-by.

Conosco uno che sperava di fare un affare rilevando a prezzo di saldo un ristorante dopo il lockdown, ti dico solo che non sta pagando l'affitto da due mesi :asd:
 
la vedo molto meno tragica di voi. mi ricordo che a marzo si parlava di fame e povertà, ad aprile di soldi finiti, a maggio di rivolte sociali.
in tutta onestà, non ho visto nessuno morire di fame, nessuno vendere le collanine d'oro o finire per strada. ci sono stati tamponi economici, che se la malattia continuerà, verrano anch'essi estesi.
il mondo dopo il coronavirus credo continuerà come era prima, qualcuno un po' più ricco, qualcuno un po' più povero

Ci sono settori e settori. Miei parenti invece sono fermi dal lockdown, e si sono messi a fare i dipendenti.
 
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