Aprire attività come secondo lavoro/investimento

Silvio46

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9/6/15
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Buongiorno a tutti, premetto che ho già un lavoro che mi occupa gran parte della giornata.
Avendo possibilità di investire circa 30 k, escludendo l'immobiliare su cui sono già troppo sbilanciato, e volendo farli fruttare/rischiare il più possibile avevo pensato di investire aprendo un attività, che dovrebbe essere affiancata da un socio che gestirebbe tutta la parte operativa (dato che io sarei impegnato già con il mio lavoro principale). Farei da finanziatore più che altro.
Al momento le due attività su cui mi ero soffermato erano la pizzeria d'asporto e l'impresa di pulizie, per il fatto di poter partire soprattutto con la seconda con un investimento modesto. Abito in un paese di provincia per cui gli affitti commerciali sono tutto sommato contenuti,ad esempio dopo una superficiale analisi di mercato, le pizzerie d'asporto della zona senza tanti ragionamenti pubblicitari/marketing/target clienti, chi più chi meno lavorano tutte.
Nel caso dell'impresa di pulizie il target sarebbe quello del residenziale, almeno inizialmente, in modo da dover evitare prodotti/macchine costosi che magari sono richiesti quando si tratta con aziende. E anche qui c'è richiesta, le imprese di pulizia che lavorano nel territorio (tutte medio/grandi) lavorano più che altro con le aziende/ospedali ecc, lasciando parecchia richiesta nel privato.

Cosa ne pensate?
 
Aspetta un annetto quando più di metà delle attività in Italia saranno fallite. Ci saranno i mega saldi...
 
Aspetta un annetto quando più di metà delle attività in Italia saranno fallite. Ci saranno i mega saldi...

Bè questo sarà facile :D

Qualcuno che ha esperienza con impresa di pulizie o pizzeria d'asporto sa darmi qualche dritta?
 
Buongiorno a tutti, premetto che ho già un lavoro che mi occupa gran parte della giornata.
Avendo possibilità di investire circa 30 k, escludendo l'immobiliare su cui sono già troppo sbilanciato, e volendo farli fruttare/rischiare il più possibile avevo pensato di investire aprendo un attività, che dovrebbe essere affiancata da un socio che gestirebbe tutta la parte operativa (dato che io sarei impegnato già con il mio lavoro principale). Farei da finanziatore più che altro.
Al momento le due attività su cui mi ero soffermato erano la pizzeria d'asporto e l'impresa di pulizie, per il fatto di poter partire soprattutto con la seconda con un investimento modesto. Abito in un paese di provincia per cui gli affitti commerciali sono tutto sommato contenuti,ad esempio dopo una superficiale analisi di mercato, le pizzerie d'asporto della zona senza tanti ragionamenti pubblicitari/marketing/target clienti, chi più chi meno lavorano tutte.
Nel caso dell'impresa di pulizie il target sarebbe quello del residenziale, almeno inizialmente, in modo da dover evitare prodotti/macchine costosi che magari sono richiesti quando si tratta con aziende. E anche qui c'è richiesta, le imprese di pulizia che lavorano nel territorio (tutte medio/grandi) lavorano più che altro con le aziende/ospedali ecc, lasciando parecchia richiesta nel privato.

Cosa ne pensate?
1) Nn puoi pensare di mettere soldi in qualsiasi attività e fidarti di altri che gestiscono sarebbe troppo bello così...ma invece è il primo modo per fallire; senza contare il fatto di avere un socio, altro presupposto per saltare in aria.
2) imprese di pulizie penso ne sia piena l’aria quindi immagina che prezzi e che guadagnoni mentre pizzerie di asporto pure....anche se di valide poche, sicuramente una pizza stellata venderebbe, ma bisognerebbe essere capaci di farla.

Comunque con 30k non fai molto, puoi solo che perderli con sto presupposto, anzi è certo.

Fai come ho in testa di fare io, datti al settore finanziario, studia tanto e parti con pochi soldi; io ancora devo iniziare, ma onestamente è l’unica cosa che se fatta bene, forse ti permette di nn perdere il capitale e pure di guadagnare, forse.

Good Luck
 
Chiaramente il fatto del socio è sicuramente la chiave di quello che dovrebbe essere il progetto, però mi chiedo...è così difficile trovare un profilo che lavorerebbe da "padrone di se stesso", senza rischio di impresa dato che il capitale lo metterei tutto io, e stipendiato fisso?
 
Chiaramente il fatto del socio è sicuramente la chiave di quello che dovrebbe essere il progetto, però mi chiedo...è così difficile trovare un profilo che lavorerebbe da "padrone di se stesso", senza rischio di impresa dato che il capitale lo metterei tutto io, e stipendiato fisso?
Certo che è difficile/ impossibile , perché se uno ha lo stipendio fisso gli interessa relativamente di come vanno gli affari,tanto lui comunque vada a fine mese prende lo stipendio.

Fidati lascia perdere.....con questi presupposti in meno di un anno perderesti tutto.

Ribadisco nn ti avventurare in un business dove tu nn hai in mano le redini, dove tu nn tiri ma ti affideresti ad altri che devono tirare al posto tuo....( ciaone) uomo avvisato mezzo salvato.
Senza contare che riguardo il food ormai abbiamo uomini d’esempio come il simpaticissimo Cannavacciuolo, che dice che senza sbattimento e capacità è meglio lasciar stare e ha piena ragione, o ti impegni in, prima persona nel prodotto o evita.
Ciao.
 
Certo che è difficile/ impossibile , perché se uno ha lo stipendio fisso gli interessa relativamente di come vanno gli affari,tanto lui comunque vada a fine mese prende lo stipendio.

Fidati lascia perdere.....con questi presupposti in meno di un anno perderesti tutto.

Ribadisco nn ti avventurare in un business dove tu nn hai in mano le redini, dove tu nn tiri ma ti affideresti ad altri che devono tirare al posto tuo....( ciaone) uomo avvisato mezzo salvato.
Senza contare che riguardo il food ormai abbiamo uomini d’esempio come il simpaticissimo Cannavacciuolo, che dice che senza sbattimento e capacità è meglio lasciar stare e ha piena ragione, o ti impegni in, prima persona nel prodotto o evita.
Ciao.

ciao ,
La soluzione potrebbe essere ; dare al dipendente lo stipendio fisso minimo a norma di legge e in piu' garantirgli una maggiorazione in premi solamente al raggiungimento di determinate quote di vendita ( se vuole guadagnare di piu' insomma deve correre ... )
 
Io sono del parere di paolodivi. Ammesso e non concesso di trovare un socio realmente in gamba che di fatto lavorerebbe per te, se ha tutte queste capacità perché non dovrebbe farle fruttare da solo? La cifra che proponi di investire non mi sembra inarrivabile per una persona con un business plan corretto che vuole addentrarsi dove c'è mercato. Le premesse per gettarli a fondo perduto sono molte.
Per quanto riguarda la proposta di una maggiorazione solo a determinate quote di vendita in teoria non sarebbe male, ma in pratica, soprattutto se non sei del mestiere, rischi che si riveli un'arma a doppio taglio: o metteresti dei limiti irraggiungibili o troppo bassi e ti toccherebbe pagarlo troppo.
 
aggiornamento: in effetti già adesso sui portali di vendita piovono annunci di vendita attività...
 
aggiornamento: in effetti già adesso sui portali di vendita piovono annunci di vendita attività...

Va che con l’attività mi pare che rilevi anche i debiti, ( nn ne so praticamente nulla, ma ne ho sentite da far accapponare la pelle......okkkkkkkkio)
Lascia perdere, capisco che nn capisci, ma in coscienza ribadisco lascia perdere, nn c’è oro in questo fiume..........

Ciao ;)
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti, su consiglio dei moderatori mi accodo a una discussione già avviata per fare una richiesta simile in quanto non posso ancora aprire discussioni.

Qualche anno fa mio padre ha fatto un investimento (circa 30k€) con altri due soci per rilevare una piccola società situata all'estero che commercia materiale da costruzione. Dei tre soci, uno lavora attivamente nella società, mentre gli altri due (uno di cui è mio padre) hanno ‘solo’ investito. Adesso sono passati un po' di anni e mio padre è sempre nella speranza che prima o poi questa piccola società decolli e magari chi lo sa possa essere acquisita da una più grande e ottenere del profitto sull'acquisizione, oppure più semplicemente almeno di tirarsi fuori qualche euro all'anno.

L'unico socio che ne sta traendo beneficio, anche se lavora, è chiaramente quella persona che la sta gestendo, anche perchè è lui che ha ogni giorno sotto mano la situazione.

A proposito di profitto qui arriva la mia domanda da inesperto. Se a un certo punto mio padre (o io) volessimo venire fuori dalla società, quanto potremmo 'pretendere' di portarci a casa? A condizione chiaramente che la società sia sana, possiamo ‘pretendere’ i soldi che abbiamo investito?

Se invece volessimo rimanere in società, essendo passati quasi 10 anni dall’investimento, potremmo chiedere dei dividendi su questa società, sempre che la società sia in grado di distribuirli? Immagino di sì..

Voi cosa ne pensate? Soprattutto per la questione di uscire completamente dalla società… Grazie mille
 
Ciao a tutti, su consiglio dei moderatori mi accodo a una discussione già avviata per fare una richiesta simile in quanto non posso ancora aprire discussioni.

Qualche anno fa mio padre ha fatto un investimento (circa 30k€) con altri due soci per rilevare una piccola società situata all'estero che commercia materiale da costruzione. Dei tre soci, uno lavora attivamente nella società, mentre gli altri due (uno di cui è mio padre) hanno ‘solo’ investito. Adesso sono passati un po' di anni e mio padre è sempre nella speranza che prima o poi questa piccola società decolli e magari chi lo sa possa essere acquisita da una più grande e ottenere del profitto sull'acquisizione, oppure più semplicemente almeno di tirarsi fuori qualche euro all'anno.

L'unico socio che ne sta traendo beneficio, anche se lavora, è chiaramente quella persona che la sta gestendo, anche perchè è lui che ha ogni giorno sotto mano la situazione.

A proposito di profitto qui arriva la mia domanda da inesperto. Se a un certo punto mio padre (o io) volessimo venire fuori dalla società, quanto potremmo 'pretendere' di portarci a casa? A condizione chiaramente che la società sia sana, possiamo ‘pretendere’ i soldi che abbiamo investito?

Se invece volessimo rimanere in società, essendo passati quasi 10 anni dall’investimento, potremmo chiedere dei dividendi su questa società, sempre che la società sia in grado di distribuirli? Immagino di sì..

Voi cosa ne pensate? Soprattutto per la questione di uscire completamente dalla società… Grazie mille

Procuratevi i bilanci di questa società e fatevi assistere da un commercialista per capire in che acque si trova l'azienda, se l'altro socio ne sta approfittando e che speranze di profitto ci sono
 
Ti ringrazio. Non l’ho scritto ma i bilanci ce li abbiamo, era in perdita fino al 2018, ora é in utile con fatturato di meno di 200k€. Comunque li faremo vedere ad un professionista!
 
Ciao a tutti, su consiglio dei moderatori mi accodo a una discussione già avviata per fare una richiesta simile in quanto non posso ancora aprire discussioni.

Qualche anno fa mio padre ha fatto un investimento (circa 30k€) con altri due soci per rilevare una piccola società situata all'estero che commercia materiale da costruzione. Dei tre soci, uno lavora attivamente nella società, mentre gli altri due (uno di cui è mio padre) hanno ‘solo’ investito. Adesso sono passati un po' di anni e mio padre è sempre nella speranza che prima o poi questa piccola società decolli e magari chi lo sa possa essere acquisita da una più grande e ottenere del profitto sull'acquisizione, oppure più semplicemente almeno di tirarsi fuori qualche euro all'anno.

L'unico socio che ne sta traendo beneficio, anche se lavora, è chiaramente quella persona che la sta gestendo, anche perchè è lui che ha ogni giorno sotto mano la situazione.

A proposito di profitto qui arriva la mia domanda da inesperto. Se a un certo punto mio padre (o io) volessimo venire fuori dalla società, quanto potremmo 'pretendere' di portarci a casa? A condizione chiaramente che la società sia sana, possiamo ‘pretendere’ i soldi che abbiamo investito?

Se invece volessimo rimanere in società, essendo passati quasi 10 anni dall’investimento, potremmo chiedere dei dividendi su questa società, sempre che la società sia in grado di distribuirli? Immagino di sì..

Voi cosa ne pensate? Soprattutto per la questione di uscire completamente dalla società… Grazie mille

Ciao olkj88.
Per quanto riguarda il “pretendere i soldi che abbiamo investito”, la risposta è semplice: dipende.
Essendo proprietari di una quota di partecipazione in questa s.r.l. siete liberi di venderla a chiunque si riveli interessato ad acquistarla. Dunque, pur non potendo “pretendere” nulla, sarà il mercato e l’appetibilità di quella partecipazione a farne il prezzo.
Il valore della tua quota è influenzata da vari fattori. Il principale, ovviamente, è legato al valore della società.
Es. Se hai il
10% di una societá valutata 1 milione, la tua quota varrà 100.000€.
Questo secondo un ragionamento semplicistico. Poi entrano in gioco vari fattori e mi ricollego anche alla tua seconda domanda.
Con il 10% sei un socio di minoranza e, soprattutto con una compagine sociale così ristretta (3 soci), vuol dire che il tuo “peso” è veramente basso. Infatti, sulla distribuzione degli utili non avrai voce in capitolo poichè in sede di approvazione del bilancio si deciderà sugli utili e con il 10% sarai sempre legato alle scelte della maggioranza (gli altri due soci o anche solo uno di essi qualora abbia più del 50%).
Dunque, se astrattamente la tua quota potrebbe valere 100.000€, non è così scontato che qualcuno sia disposto ad acquistarla proprio a quel valore.
Proprio perchè non hai peso decisionale in sede assembleare (prima fra tutti, nella nomina degli amministratori).
Situazione diversa potrebbe essere quella in cui uno dei due soci voglia acquistare la tua quota.
Es. Tu hai sempre il 10%, il Socio B ha il 40% e il Socio C il 50%.
Il Socio B acquistando il tuo 10% andrebbe al 50%, raggiungendo la quota del Socio C.
Anche il Socio C potrebbe avere interesse ad acquistare la tua quota perchè vorrebbe dire raggiungere la maggioranza “certa” ed impedire al socio B di andargli in pari con la propria quota, evitando possibili situazioni di stallo (avendo entrambi il 50%).
Dunque, se un investitore esterno potrebbe difficilmente essere interessato alla tua quota se non a prezzi molto più bassi di quello risultante da una mera valutazione aziendale, proporzionale alla tua quota, gli altri due soci potrebbero essere interessati e pagarti anche un “premio” per poter raggiungere il loro scopo.
Per concludere, salvo particolari disposizioni statutarie (clausole che vietano la cessione delle partecipazioni) sarai libero di vendere. Il mercato ti dirà a quanto (e quindi se andrai in perdita o meno).
Per la distribuzione degli utili e delle riserve disponibili, se non viene deliberata dall’assemblea ordinaria, non puoi pretendere che vengano distribuiti “solo a te”.
Ciao.
 
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