Avviare un'attività: cosa,come,dove,perché?

Raox

Nuovo Utente
Registrato
26/1/16
Messaggi
165
Punti reazioni
10
Salve a tutti sono un ragazzo di 23 anni. Quest'estate mi laureerò alla triennale di economia aziendale con un indirizzo in gestione delle imprese.

Fin da piccolo non ho mai avuto paura di affrontare esperienze nuove, le ho sempre trovate stimolanti e alla base della mia stessa esistenza. Amo fantasticare, creare, lavorare in squadra, coordinare, poter dare un apporto significativo.

Capirete da ciò che la mia più grande paura è finire in un ufficio, facendo qualcosa di meccanico, statico, per nulla stimolante, alienante, ma soprattutto dove il singolo individuo è solo un numero che non vale niente, facilmente sostituibile da altri aspiranti lavoratori.

Detto questo, mi piacerebbe quindi avviare un'attività e parallelamente continuare gli studi da autodidatta (non ho intenzione di conseguire la specialistica). Avevo pensato a qualcosa che potesse inglobare le mie passioni (musica e videogames), ma aprire un etichetta digitale/club o una software house non mi convincono come investimento... voi che dite?

In alternativa, quale altro business sarebbe interessante? Quali sono i trend di oggi e quali saranno quelli del futuro?

Italia o estero? Si dice sempre che in Italia è difficile fare impresa, quanto è realmente vera questa frase?

Spero possiate davvero aiutarmi! Grazie mille per i consigli :)
 
una fabbrica d strumenti musicali poi se nn vendi in piffero la chiudi
 
Il fatto di finire in un ufficio e avere un lavoro poco stimolante sono due cose completamente diverse. Ormai tutti i lavori vengono gestiti ed organizzati al pc.
Il problema è piuttosto non ritrovarsi in un'azienda con poche prospettive di crescita.

Ad ogni modo, secondo me ti mancano delle basi solide da cui partire, se sei ancora nella fase dove non sai che fare, minimo ti passano altri 1-2 anni prima di essere pronto per partire; tra trovare il settore che ti piace, capire se c'è margine, capire cosa creare etc etc..

A mio parere, trova un settore reale che potrebbe stimolarti (videogames e musica secondo me hanno una percentuale di fallimento molto alta) e trovati un lavoro come dipendente in un'azienda che lo tratta. Dopo un paio d'anni, con le idee chiare, una visione dall'interno del settore e una più chiara idea su come funziona realmente un'attività, sarai pronto per valutare un'attività tua.
 
Ultima modifica:
L'idea è di aprire una piccola attività di abbigliamento

Sotto i 35 anni, provengo dalla gestione di un piccolo ristorante insieme a due soci, lasciata per problematiche interne. Non ho esperienza nell'abbigliamento.


A) Non vorrei affidarmi a un franchising, perchè vorrei avere ampio potere decisionale sul tutto e recepire immediatamente il feedback della potenziale clientela.

B) Non voglio quindi vincolarmi a contratti e tempistiche prestabilite, voglio darmi un MIO orizzonte di 2/3 anni sul quale valutare la validità della mia attività, rischiando il giusto economicamente.

C) Per questo l'idea è di partire con l'allestimento di un negozio piccolo ma in zona commerciale di passaggio, iniziare con pochi marchi ma di gusto, per poi valutare possibilità di crescita futura. Per intenderci, una partenza che potrebbe prevedere un solo genere di merce (uomo) gestito da una sola persona nei feriali e due nei sabato/domenica/festivi (io + commessa)


Dati questi punti di partenza vorrei chiedere:

1) Il contovendita può essere una scelta intelligente almeno per l'avvio per ridurre al minimo i costi di avviamento? Si può ottenere subito all'avvio dell'attività?

2) La concessione di vendita di un marchio come avviene? Tramite agente di zona?

Grazie, attendo fiducioso consigli e critiche.
non voglio smontare l'entusiasmo di nessuno e sono un grande fan del lavoro in proprio. Ma un negozio di abbigliamento lo vedo come un sicuro fallimento. Intendo dire che potresti essere il più abile imprenditore del mondo ma credo che nessuno oggi faccia buon affari vendendo abiti.
L'unico consiglio che posso darti comunque è che se non hai esperienza specifica nel campo nel quale vuoi impegnarti non fare debiti o investire capitali consistenti. Se fallisci ed hai fatto debiti risollevarsi è mooolto difficile. Mentre anche un fallimento se non hai strascichi può essere un esperienza estremamente formativa.
 
Ed è esattamente questa la mia idea. Per questo no franchising vincolanti e avvio di un piccolo punto vendita (50 mq ca)

Per ridurre al minimo i costi di avviamento vorrei capirne di più sul conto vendita. Qualche indirizzamento?

Grazie per il consiglio.
non credo che quella del conto vendita sia un strada percorribile.
 
non voglio smontare l'entusiasmo di nessuno e sono un grande fan del lavoro in proprio. Ma un negozio di abbigliamento lo vedo come un sicuro fallimento. Intendo dire che potresti essere il più abile imprenditore del mondo ma credo che nessuno oggi faccia buon affari vendendo abiti.
L'unico consiglio che posso darti comunque è che se non hai esperienza specifica nel campo nel quale vuoi impegnarti non fare debiti o investire capitali consistenti. Se fallisci ed hai fatto debiti risollevarsi è mooolto difficile. Mentre anche un fallimento se non hai strascichi può essere un esperienza estremamente formativa.

anch'io in realtà recentemente pensavo all'affitto di uno spazio per farlo diventare un piccolo punto vendita d'abbigliamento...

secondo me in ogni attività c'è ancora spazio per fare un buon lavoro e attirare clienti, specialmente se si offre qualcosa di intellettualmente valido, e in questo caso io punterei su una selezione basata su gusti ed estetica formati nel corso degli anni..poi ovvio, non è facile, ma se ce la si sente sono dell'idea sia giusto provare...
 
Poi una volta deciso il tiro, la selezione, insomma creata questa immagine, punterei sicuramente alla pubblicità, senza esagerare e non troppo aggressiva, del "brand" del negozio, tramite che ne so, stampa su tshirts o altri formati (sicuramente i soliti volantini e biglietti da visita, shopper di carta) del nome del negozio...
qualora foste indirizzati nella stessa direzione tra l'altro questo è un ottimo sito dove far stampare un grosso numero di articoli a prezzi molto bassi.

L'ho gia usato varie volte anche per la promozione del mio progetto musicale, per la stampa di materiale relativo ai dischi etc...

Per quanto riguarda il discorso conto vendita io ho un paio di amici titolari di negozi di abbigliamento uno, di dischi l'altro, e si muovono proprio tramite contovendita...mi hanno detto pure loro che senza non riuscirebbero a sopravvivere...
 
Ultimamente compro tutto online dalle scarpe alle sedie ai vestiti ecc ecc....il motivo LOGICAMENTE è la scelta infinita a prezzi ben più bassi.... e di norma nn ci sono/esistono fregature...se si compra nei siti giusti....ormai si sta consolidando sta cosa....molte note catene di elettronica o altri si stanno muovendo da tempo in tal senso.
L unica attività valida è il cibo perché quello SE è buono è unico nn so se mi spiego..la gente vuole spendere poco per la roba prodotta in serie ma per esempio per il cibo SE è buono è anche disposta a spendere qualcosina....
Anche i bordelli sarebbero attività valide ma al momento nn sono legali🤔😃
Nn so nemmeno come uno possa pensare di aprire certe attività "senza valore aggiunto"senza offesa ma......cribbio!!!
Circa la pubblicità ha scassato ha saturato ... la gente nn vuole aria fritta... ancora ancora se fosse pubblicità comparativa che purtroppo nel mercato italiano nn esiste!. Cavoli possibile che lo vedo solo io il nuovo trend?! La gente, giustamente, vuole altro.... vuole qualità unicità arte valore aggiunto ecc ecc ci stiamo evolvendo se Dio vuole.
Scusate per L assenza o quasi di punteggiatura ma con il cell è una rottura 😊
 
Ultima modifica:
Ultimamente compro tutto online dalle scarpe alle sedie ai vestiti ecc ecc....il motivo LOGICAMENTE è la scelta infinita a prezzi ben più bassi.... e di norma nn ci sono/esistono fregature...se si compra nei siti giusti....ormai si sta consolidando sta cosa....molte note catene di elettronica o altri si stanno muovendo da tempo in tal senso.
L unica attività valida è il cibo perché quello SE è buono è unico nn so se mi spiego..la gente vuole spendere poco per la roba prodotta in serie ma per esempio per il cibo SE è buono è anche disposta a spendere qualcosina....
Anche i bordelli sarebbero attività valide ma al momento nn sono legali🤔😃
Nn so nemmeno come uno possa pensare di aprire certe attività "senza valore aggiunto"senza offesa ma......cribbio!!!
Circa la pubblicità ha scassato ha saturato ... la gente nn vuole aria fritta... ancora ancora se fosse pubblicità comparativa che purtroppo nel mercato italiano nn esiste!. Cavoli possibile che lo vedo solo io il nuovo trend?! La gente, giustamente, vuole altro.... vuole qualità unicità arte valore aggiunto ecc ecc ci stiamo evolvendo se Dio vuole.
Scusate per L assenza o quasi di punteggiatura ma con il cell è una rottura 😊


Il consumatore non è un animale razionale o logico. Evoluto men che meno. Direi che andiamo nella direzione opposta. Prodotti made in china, servizi di serie z, design regressivo. Se questa è evoluzione.

Ciao, M.
 
Il consumatore non è un animale razionale o logico. Evoluto men che meno. Direi che andiamo nella direzione opposta. Prodotti made in china, servizi di serie z, design regressivo. Se questa è evoluzione.

Ciao, M.

Perfetto la China c entra proprio con il mio discorso ....:rolleyes:
Ad ogni modo il mio fine a livello pratico e nello specifico era solo salvare il q.lo ovvero il portafoglio di chi ha iniziato il 3D. Comunque siamo PROPRIO animali che per definizione si evolvono e questo da 70k anni a memoria dei tempi delle elementari..(una vita fa)....in Italia siamo un po' in ritardo quello è vero.....
 
Ultima modifica:
Il consumatore non è un animale razionale o logico. Evoluto men che meno. Direi che andiamo nella direzione opposta. Prodotti made in china, servizi di serie z, design regressivo. Se questa è evoluzione.

Ciao, M.

Io la vedo un po diversamente , ovvero :
made in china , servizi scarsi , e tutto il resto , saranno per la gente povera ,
mentre ci sara' chi potra' permetterselo che andra' ad acquistare prodotti a km 0 e servizi eccellenti , in sostanza sta sparendo la via di mezzo .
 
Avviare attività senza aprire SUBITO p.iva...

Vorrei aprire un sito di e-commerce dove vendere in dropshipping, ovvero senza magazzino ma con evasione dell'ordine al fornitore contestuale all'ordine da parte del mio acquirente.

La domanda è: posso iniziare pubblicando il sito e facendo le prime vendite per un "periodo di prova" senza necessariamente dover aprire p.iva da commerciante, con conseguente scoglio della contribuzione INPS alla cassa commercianti?

Se si, entro quando (o "quanto" fatturato/reddito) posso operare senza poi necessariamente regolamentarmi? Grazie!
 
Se la cosa è continuativa (e pubblicando un sito tuo lo è necessariamente) allora DOVRESTI aprirla subito. La questione dei 5000 di tetto è puramente indicativa, conta solo la continuità nelle vendite (che si verifichino o meno) da quello che ho capito io. Ti faccio l'esempio di qualcuno che è in grando di sistemare pc rotti: se occasionalmente si trova sotto mano il pc della zia o del vicino, lo sistema, pubblica l'annuncio su qualche sito e lo rivende (e l'annuncio stesso poi non è più presente perchè è un unicum) non ha bisogno di partita iva. Se crea un sito (ma vale anche per amazon o ebay) e lo fa sistematicamente, avrà quindi diverse quantità di pc e l'annuncio rimane sempre online, diventa continuativo (e non conta se venda tanto, poco o nulla senza quindi superare i 5000) allora serve la p.iva.

Anch'io volevo vendere senza aprire subito p.iva e per tastare il terreno prima di affrontarne i costi l'unica scappatoia che mi è venuta in mente è di vendere su ebay come se l'oggetto fosse unico e rifarlo qualche altra volta per vedere se l'oggetto aveva mercato. Ma non era dropshipping e il margine era ben maggiore del poco che fai vendendo in quel modo, nel dropshipping conta la quantità e quindi la continuità nella vendita.
 
Buongiorno. In questo interessante topic vorrei inserire cio’ che sarebbe un mio sogno. Io ho tre cani; due golden retriever con le quali pratico soccorso nautico da anni e che sono in pratica le figlie che non ho mai avuto. Ed una beagle che arriva da quel campo di concentramento che era Green Hill, ma che vive con mia suocera 5 gg su 7. Io e mia moglie viviamo le ns tate al 100%: tutto viene deciso in loro prospettiva ( ferie, spese, auto..). Negli ultimi anni e’ sempre piu’ crescente la richiesta di strutture vacanziere che possano permettere ai villeggianti di portarsi l’amico peloso. Pero’ tra le migliaia di proposte, ben poche son quelle al 100% pet friendly e che permettano di goder la compagnia dell’amico peloso tout jour.Quando vai a veder di fino…ci son sempre piu’ o meno limitazioni. Tranne in alcune strutture davvero eccezionali ( quindi ambitissime…richiestissime…carissime). Ce’ anche molta richiesta di dog sitter, di asili per cani, di strutture ricreative, di piscine per cani ( anche riabilitative), e qua l’offerta scema di molto. Addirittura c’e’ richiesta di cimiteri per animali, ma qua la legge ed i vincoli si fan piu’ stringenti …ed i margini sono risicati. tempo addietro eroandato a vedere un campo, ad oggi inutilizzato ed ex agricolo, vicino a casa mia. Perche’ l’idea era di creare un dog park, per tesserati, dove portare il cane a sgambare, giocare, socializzare. Offrendo anche anche un servizio di asilo per chi sta in ufficio tutto il gg . E porponendo corsi di educazione base o altre attivita’/eventi legati alla cinofilia. In primis il problema era il terreno, fortunatamente pianeggiante e con aree in ombra piantumate. Pero’ necessitava di collegamento alla rete idrica ed elettrica. Di un massiccio intervento di recinzione, posa cancelli, ripristino del verde. Dopodiche’ creare la vera e propria struttura, prevedendo anche un area coperta per le gg di maltempo. Insomma….alla fine servivano tanti di quei soldi che ho lasciato perdere. Sicuramente potrebbe essere una attivita’ che da guadagno. Ma non tanto da arricchirsi. Bensi’ da viverci godendo della propia passione ( cani) e sfruttando le porpir competenze. Rimane un sogno, al momento. In terra romagnola esiste una realta’ simile strutturata pero’ come cooperativa, quindi con piu’ soci appassionati che hanno investito capitale. Aperta ai privati previo ingresso a pagamento o abbonamenti. Sono convinto che sempre piu’ ci sara’ richiesta di strutture dove andar con il proprio cane. Anche fosse solo un dog park. Cosi’ come di B&B pet friendly che possano offrire…in caso di bisogno…anche un servizio asilo per i cani al fine di lasciare la giornata libera ai proprietari magari x andar a visitare musei. Dove aqbito io, tra lago e monti…sarebbe l’ideale.
 
Indietro