Per te

batteristasinest

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20201206_144827.jpg

Titolo: per te ( ogni riferimento a persone è puramente casuale)
 
C'è anche il pezzo sotto...
:):p Ciao!!

pantofole-peluche-4.jpg
 
A proposito Antipole, tu che hai una gran fantasia, cosa potrei aggiungere al quadro? Un particolare non troppo complicato però...dalle 22 in poi ho molto tempo libero.
 
Se è costretta in casa per il lockdown ci vedrei bene dei bigodini.

Oppure completare la trasformazione in cattiva ragazza aggiungendo una benda da pirata, senza il disegno sull'occhio nero (prima foto).

Oppure far spuntare un tatuaggio su un lato del decolté.
Dal busto in su l'uomo vitruviano (seconda foto).

Ultima opzione capelli fluo.
:) Ciao!!

benda-da-pirata-da-donna_3.jpg

uomoVitruviano-ilmamilio.jpg
 
Ultima modifica:
Se è costretta in casa per il lockdown ci vedrei bene dei bigodini.

Oppure completare la trasformazione in cattiva ragazza aggiungendo una benda da pirata, senza il disegno sull'occhio nero (prima foto).

Oppure far spuntare un tatuaggio su un lato del decolté.
Dal busto in su l'uomo vitruviano (seconda foto).

Ultima opzione capelli fluo.
:) Ciao!!

Vedi l'allegato 2734460

Vedi l'allegato 2734469

👍ciao
Ottimo, i capelli fluo.Appena trovo un buon colore a tempera fluo procederò.
 
Mi sembrano le rielaborazioni contemporanee delle Merz picture...
:):p Ciao!! e complimenti.

Schwitters ha realizzato i suoi collage da ritagli di carta e altri oggetti scartati.
È stato ispirato dal collage cubista e dalla sua associazione con il movimento Dada, con il suo abbraccio dell'irrazionale e dell'assurdo in risposta alle atrocità della prima guerra mondiale.

I collage di Schwitters realizzati dopo il 1922 mostrano spesso un'organizzazione rettilinea che riflette i suoi legami con il costruttivismo russo attraverso la sua amicizia con El Lissitzky.

T00214_9.jpg
 
Mi sembrano le rielaborazioni contemporanee delle Merz picture...
:):p Ciao!! e complimenti.

Schwitters ha realizzato i suoi collage da ritagli di carta e altri oggetti scartati.
È stato ispirato dal collage cubista e dalla sua associazione con il movimento Dada, con il suo abbraccio dell'irrazionale e dell'assurdo in risposta alle atrocità della prima guerra mondiale.

I collage di Schwitters realizzati dopo il 1922 mostrano spesso un'organizzazione rettilinea che riflette i suoi legami con il costruttivismo russo attraverso la sua amicizia con El Lissitzky.

Vedi l'allegato 2736086

Grazie per l'accostamento con i colossi del collage.
Devo però specificare una cosa. Purtroppo riconosco che quando si spiega la propria arte si finisce con essere noiosamente decadenti e non è mai buona cosa però a volte occorre per mettere in carreggiata un'idea che è andata in una interpretazione un pò fuori posto, senza alcuna malizia. Da anni non uso più i pennelli, direi da quando la beat generation, di cui ho vissuto gli ultimi colpi di coda bolognesi, si è evoluta nell edonismo reganiano di anni 80 ma proprio in quel periodo, o giù di li, avevo disegnato su tela un muro, un pò elaborato ma tutto poi finito a pennello. Quello è stato ciò che poi mi ha guidato sino adesso. Da quel dipinto è nata l'idea di osservare i muri e cosa contenevano oltre le crepe, le pietre sconnesse, muffe ecc. perchè cercando di dipingere su tela un muro ho dovuto focalizzare lo sguardo sulle sue fattezze, sulle sue irregolarità e via dicendo. Poi girando per Bologna dopo pochi giorni dal dipinto lo sguardo continuava a posarsi sui muri non ancora completamente convinto del mio precedente lavoro .Ho notato con estremo interesse e non di sfuggita come capita sempre passando davanti alle scritte sui muri, oltre che i mattoni, le crepe, le imprecisioni del muro stesso, sui muri insisteva una vita assolutamente piena di messaggi .Poi i manifesti, a volte inconciliabili tra loro dove magari accanto a un volantino anarchico c'era a pochi centimetri un immobile in vendita e poco dopo un manifesto di un concerto e i muri pian piano hanno assunto per me un altro aspetto, come una piazza gremita di gente, ognuno perso negli affari suoi. I muri hanno una loro vita propria... un agglomerato di idee, uno spezzato di un eterno minuto cui il tempo corrode le lancette delle ore. Da quel momento ecco i miei lavori: la realtà che si legge sui muri. Quindi non sono semplici collage, anzi direi che si avvicinano solo come estetica, ma il messaggio è molto ma molto diverso. Lo chiamo realismo urbano, o realismo murale. Spero di aver spiegato un pò quello che succede quando mi chiudo nella mia officina artistica e creo questi lavori...rivivo quei momenti e li elaboro, li trasformo, o li riproduco esattamente come li ho visti...dipende dall'intuizione del momento.
 
X batterista “i miei lavori li prendo come un gioco... nulla di serio…. ti metto qualche mia distrazione artistica👍


Ciao, stavo per risponderti che prendere i propri lavori “come un gioco” non è male … Ma ora, vedendo le tue “distrazioni” e leggendo la spiegazione, ho l’impressione che il “gioco” sia invece piuttosto serio. Mi viene in mente Buzzati in ‘Mestiere fortunato” :

Il re guardando meglio, notò pure qua e là, soprattutto nelle mansarde, vari uomini che stavano giocando. Chi giocava coi pennelli e coi colori, chi giocava con la creta, chi giocava con gli affilati bulini. Meravigliato, chiamò il sovrintendenti e gli chiese. “Come mai, oggi che è un giorno di lavoro, vedo giovanotti e uomini nel pieno delle forze che al contrario stanno giocando?”“ Si tratta degli artisti maestà – rispose quello- ma anch’essi non giocano, lavorano” . “Se mi dicevi ieri che per gli artisti l’arte è il più piacevole gioco!” “è vero- spiegò il sovrintendente ai reali palazzi- l’arte per gli artisti è il più delizioso dei giochi. Nello stesso tempo l’arte, per gli artisti è il più impegnativo ed arduo lavoro.” “Dimodochè, quando giocano lavorano? E quando lavorano giocano?” “Per l’appunto maestà.” Al che il re esclamò “Che gente fortunata!” Ed era vero.
 
X batterista “i miei lavori li prendo come un gioco... nulla di serio…. ti metto qualche mia distrazione artistica👍


Ciao, stavo per risponderti che prendere i propri lavori “come un gioco” non è male … Ma ora, vedendo le tue “distrazioni” e leggendo la spiegazione, ho l’impressione che il “gioco” sia invece piuttosto serio. Mi viene in mente Buzzati in ‘Mestiere fortunato” :

Il re guardando meglio, notò pure qua e là, soprattutto nelle mansarde, vari uomini che stavano giocando. Chi giocava coi pennelli e coi colori, chi giocava con la creta, chi giocava con gli affilati bulini. Meravigliato, chiamò il sovrintendenti e gli chiese. “Come mai, oggi che è un giorno di lavoro, vedo giovanotti e uomini nel pieno delle forze che al contrario stanno giocando?”“ Si tratta degli artisti maestà – rispose quello- ma anch’essi non giocano, lavorano” . “Se mi dicevi ieri che per gli artisti l’arte è il più piacevole gioco!” “è vero- spiegò il sovrintendente ai reali palazzi- l’arte per gli artisti è il più delizioso dei giochi. Nello stesso tempo l’arte, per gli artisti è il più impegnativo ed arduo lavoro.” “Dimodochè, quando giocano lavorano? E quando lavorano giocano?” “Per l’appunto maestà.” Al che il re esclamò “Che gente fortunata!” Ed era vero.

Hai ragione.
Considero l arte un gioco, ma fatta comunque con impegno e passione.
 
Ogni riferimento a persone è del tutto casuale.Questa è una scritta apparsa su un muro davvero così.
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