Codici chiederà un incontro all’Aeegsi per capire il perché di questa scelta nonostante vi assicuriamo, ne siano state proposte almeno altre due di tecnologie validissime
Saranno 4 i miliardi che costerà questa operazione di sostituzione dei contatori per ridurre, ci dicono, reclamosità e poter disporre di un contatore aperto per interagire con la casa, attraverso il quale i servizi saranno veicolati dai consumatori. Tutti servizi a valore aggiunto. Ma prima di questi ultimi si pensi al valore delle tutele minime per il consumatore: ovvero letture effettive e non più conguagli che già sarebbero dovuti sparire con la prima generazione di contatori. Inoltre se sarà teleletto, chiediamo che il costo del letturista in bolletta, che nella maggior parte dei casi beati quelli che lo hanno incontrato, non venga più addebitato al consumatore finale.
Tra l’altro verrà avviata questa campagna di sostituzione massiva senza aver avuto prima alcuna prova provata dell’effettiva efficienza e infallibilità di questi nuovi apparecchi, e se risultassero difettosi o non funzionanti che si fa? Verranno nuovamente sostituiti 32 milioni di contatori di proprietà di e-distribuzione. Lo strumento dovrebbe essere di proprietà del consumatore visto che lo paga e non dell’azienda.
Inoltre ribadiamo che solo a partire dal 2022 sussisterà l’obbligo di sostituire i vecchi apparecchi secondo l’Autorità, perciò dato che c’è tempo perché non sperimentare altre tecnologie concorrenti.
L’Aeegsi dal canto suo le sue valutazioni le ha fatte con due consultazioni pubbliche ed ha optato per i contatori e-distribuzione, ma esistono almeno altre due tecnologie altrettanto se non più valide che sarebbero potute essere prese in considerazione.
Una è quella proposta da Tim che ha addirittura predisposto un open lab sugli smart meter a Torino per fare delle prove tecniche, la loro tecnologia permetterebbe attraverso una Sim da 5 dollari di leggere i propri consumi autonomamente.
Acotel invece ha rotto le regole del gioco attraverso un apparecchio che si può applicare sul proprio contatore per leggere e quindi verificare il dato, ovviamente senza modificarlo, ed Enel ricorse all’Antitrust che diede ragione ad Acotel. Inoltre attraverso la rete GSM,
con investimenti pagati dalla stessa azienda,
attraverso una sim dentro un oggetto, questo rimane il concept per entrambe le aziende, hanno semplicemente preso le informazioni dal contatore e messe sul display del cellulare.
Finchè il consumatore non avrà contezza dei propri consumi energetici, così come li ha della propria autovettura, non si riuscirà a gestirli in maniera efficiente, ma affinché ciò possa avvenire il dato deve essere facilmente reperibile in tempo reale dal consumatore, perché il dato di consumo deve essere anche di quest’ultimo e non solo del venditore di energia.
Codici chiederà ad Aeegsi ulteriori informazioni e verifiche sulla scelta della tecnologia di e-distribuzione e dei suoi competitors, pretendendo di sapere perché ha optato per una scelta piuttosto che per un’altra.