Franco Angeli

giochino

una di queste due è autenticata e archiviata l'altra no



Dal sito www.carabinieri.it & www.poliziadistato.it

Beni culturali illecitamente sottratti:

http://tpcweb.carabinieri.it/tpc_sito_pub/simplecerca.jsp

La bacheca degli oggetti rubati e degli oggetti recuperati:

http://questure.poliziadistato.it/bacheca/

UN DOVEROSO PLAUSO AGLI AGENTI TUTTI PER L'OPERA CHE PRESTANO QUOTIDIANAMENTE CONTRO LE FALSIFICAZIONI ED IL RECUPERO DEL PATRIMONIO ARTISTICO TRAFUGATO !!!
 
una di queste due è autenticata e archiviata l'altra no

Mi intendo poco di Germana', pero' il ritmo, la disposizione a vortice dei colori, l'armonia della composizione direi che indicano senza ombra di dubbio l'opera sulla sinistra come autentica... L'altra e' falsa o brutta :cool:
 
Già!
E si raccomanda di tenere una lista di opere che si tiene in casa,con eventuale documentazione,fatture,per eventuale denuncia in caso di furto.
P.S Attendo una risposta da parte di Arsonist al giochino.
Cosi vedo se hò vinto 10 bollini verdi o un Ipod nano.:D
 
E si raccomanda di tenere una lista di opere che si tiene in casa,con eventuale documentazione,fatture,per eventuale denuncia in caso di furto.

Io invece consiglio di prendere in Banca una cassetta di sicurezza per tenervi le autentiche ed eventuali fatture !!!
 
Mi intendo poco di Germana', pero' il ritmo, la disposizione a vortice dei colori, l'armonia della composizione direi che indicano senza ombra di dubbio l'opera sulla sinistra come autentica... L'altra e' falsa o brutta :cool:

credo che sia così...dico credo perchè dal sito in cui ho scovato questa chicca non viene fornita risposta, ma è implicita l'affermazione che l'opera falsa è autenticata regolarmente e viceversa. è questo poi il nocciolo della questione e l'assurdità che volevo rimarcare.
Illuminante (e allucinante) secondo me la conclusione di Politi in merito al suo Boetti non autenticato dalla fondazione.

Ma io ritengo sia difficile (impossibile?) stabilire l’autenticità di qualsiasi opera di qualsiasi artista, vista la quantità e qualità dei mezzi tecnologici e della sapienza di cui si dispone oggi. Se, come io a ragione ritengo, la Gioconda al Louvre, è una copia, sfido chiunque a stabilire l’autenticità dell’arte contemporanea: Yves Klein, Arman, Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Mario Schifano e tanti, tantissimi altri. Ma come ho detto altre volte, se un’opera è ben realizzata e non tradisce l’idea originaria dell’artista, ben venga nel sistema dell’arte. Infatti il mio piccolo arazzo di Boetti, che non mi interessa affatto alienare, è molto ammirato e apprezzato in casa mia. Nel 1975 (o giù di lì) il settimanale americano Newsweek, attraverso una seria inchiesta, aveva appurato che nei musei americani esistevano il doppio delle opere attribuite a un famoso pittore impressionista (non ricordo, ahimè, se fosse Monet o Manet). E se la memoria non mi

inganna, fu la stessa Intelligence americana (la famosa e talvolta famigerata CIA) a mettere a tacere la cosa, altrimenti sull’attendibilità delle opere esposte sarebbe crollato tutto il sistema museografico americano. Meglio, dunque, un bel falso ritenuto da tutti autentico del vuoto museale.


trovate qui l'intera lettera http://www.flashartonline.it/interno.php?pagina=lettere_direttore&id_riv_let=25
 
credo che sia così...dico credo perchè dal sito in cui ho scovato questa chicca non viene fornita risposta, ma è implicita l'affermazione che l'opera falsa è autenticata regolarmente e viceversa. è questo poi il nocciolo della questione e l'assurdità che volevo rimarcare.
Illuminante (e allucinante) secondo me la conclusione di Politi in merito al suo Boetti non autenticato dalla fondazione.

Ma io ritengo sia difficile (impossibile?) stabilire l’autenticità di qualsiasi opera di qualsiasi artista, vista la quantità e qualità dei mezzi tecnologici e della sapienza di cui si dispone oggi. Se, come io a ragione ritengo, la Gioconda al Louvre, è una copia, sfido chiunque a stabilire l’autenticità dell’arte contemporanea: Yves Klein, Arman, Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Mario Schifano e tanti, tantissimi altri. Ma come ho detto altre volte, se un’opera è ben realizzata e non tradisce l’idea originaria dell’artista, ben venga nel sistema dell’arte. Infatti il mio piccolo arazzo di Boetti, che non mi interessa affatto alienare, è molto ammirato e apprezzato in casa mia. Nel 1975 (o giù di lì) il settimanale americano Newsweek, attraverso una seria inchiesta, aveva appurato che nei musei americani esistevano il doppio delle opere attribuite a un famoso pittore impressionista (non ricordo, ahimè, se fosse Monet o Manet). E se la memoria non mi

inganna, fu la stessa Intelligence americana (la famosa e talvolta famigerata CIA) a mettere a tacere la cosa, altrimenti sull’attendibilità delle opere esposte sarebbe crollato tutto il sistema museografico americano. Meglio, dunque, un bel falso ritenuto da tutti autentico del vuoto museale.


trovate qui l'intera lettera http://www.flashartonline.it/interno.php?pagina=lettere_direttore&id_riv_let=25

Ha ragione Politi a dire che accertare l'autenticità post mortem di opere materiche è difficile. Se poi pensi che Boetti faceva fare i suoi arazzini in Afghanistan, la produzione potrebbe essere incontrollata.... E poi come si fà ad accertarne "veramente" l'autenticità se l'artista non ci metteva proprio nulla di suo (a parte l'idea)????
 
Scusate, aggiungo ancora una considerazione sulle cd. autentiche su foto fatte dall'artista. Onestamente non so che utilità possano avere. Queste possono essere ancora più false di un'opera. Infatti, in questo caso al falsario basta solo falsificare una firma su foto....
 
Quindi ne io ne arte abbiamo indovinato.Giusto?
A proposito hò letto questo articolo sempre nel sito che hai elencato.

FLASH ART N°202, 1997
IL VERO TERRORISTA

Alexander Brener, originalissimo e singolare artista russo-israeliano, è in carcere
ad Amsterdam per aver cercato di realizzare un’opera d’arte particolarmente ambiziosa. La sua opera è consistita nel dipingere con una bomboletta spray, la sigla del dollaro ($) sull’opera Quadrato bianco su bianco del suo conterraneo Kasimir Malevic, esposta allo Stedelijk Museum. Per tale gesto Alexander Brener è ora in prigione. Flash Art chiede alle autorità olandesi di liberare, in nome dell’arte e della creatività, Alexander Brener. A mio avviso l’arresto di Brener è un attentato alla libertà di espressione di un artista e come tale diventa un gesto repressivo. Brener non è un teppista, ma un artista trasgressivo e di forte personalità come artista trasgressivo e di grande personalità era Malevic ai suoi tempi. Brener non voleva distruggere Malevic bensì creare un’opera ancora più significativa di quella di Malevic, cioè con un valore estetico aggiunto. È lecito fermare (anzi, arrestare) questa creatività? Verrebbe da chiedersi se la giustizia e la censura non vadano a braccetto. Tra la creatività nuova di Brener e la creazione statica di Malevic, io opto
per la prima. L’opera di Malevic la conosciamo tutti, io ora vorrei vedere l’opera
nuova di Brener. Comunque, cari lettori di Flash Art, vi prego di inviare una cartolina allo Stedelijk Museum Amsterdam con la seguente scritta (più o meno):
FREEDOM FOR ART, FREEDOM FOR BRENER.

Signor Politi,
è con disgusto che ho letto il suo articolo su Alexander Brener (Flash Art International March-April 1997). Non accetto i suoi punti di vista o la sua rivista. Non mi mandi più la sua rivista. Nel giro di un paio di anni aprirò un museo per l’arte d’avanguardia e la sua rivista sarà bandita dal museo. Né a lei né al suo staff sarà concesso mettere piede nello spazio espositivo.

Han Schulte, Rijssen (Olanda)
Caro Han Schulte,
chi è il terrorista da bandire dal territorio della cultura e della civiltà? Alexander
Brener con il suo forte ma romantico gesto estetico (per cui sta pagando),
Giancarlo Politi con le sue ipotesi teoriche o lei con la sua intolleranza punitiva,
moralistica e cieca?
:eek:
A che punto siamo arrivati!Leggendo la risposta del Signor Han Schulte.
 
Ha ragione Politi a dire che accertare l'autenticità post mortem di opere materiche è difficile. Se poi pensi che Boetti faceva fare i suoi arazzini in Afghanistan, la produzione potrebbe essere incontrollata.... E poi come si fà ad accertarne "veramente" l'autenticità se l'artista non ci metteva proprio nulla di suo (a parte l'idea)????

ha ragione sulla difficoltà di accertamento ma ha torto, secondo me, quando prentede di sostenre che un falso sia da considerarsi autentico se interprewta lo spirito dell'artista.

allora di boetti se ne potrbbero produrre milioni se passa questo principio
 
ha ragione sulla difficoltà di accertamento ma ha torto, secondo me, quando prentede di sostenre che un falso sia da considerarsi autentico se interprewta lo spirito dell'artista.

allora di boetti se ne potrbbero produrre milioni se passa questo principio


Può darsi che stesse difendendo il suo falso Boetti :D:D:D
 
ha ragione sulla difficoltà di accertamento ma ha torto, secondo me, quando prentede di sostenre che un falso sia da considerarsi autentico se interprewta lo spirito dell'artista.

allora di boetti se ne potrbbero produrre milioni se passa questo principio

Il vero problema non è che l'artista sia in vita o meno. Lo stesso Politi, in un altro articolo, non ricordo quale, parlando di un TEATRINO di Fontana in suo possesso, paventava che l'opera fosse stata fatta da un collaboratore e che Fontana , a cui Politi mostrò l'opera , gli disse" Ti piace? E allora l'opera è autentica " e gliela autenticò.
Non solo , ma oggi quell'opera è anche esposta!!! Al di là di questo racconto di Politi, l'archivio Fontana è famoso nel mondo per serietà , capillarità ecc..ecc...
Il problema è complesso.
L'archivio rappresenta un guadagno enorme in termini economici e d'immagine.
Non sempre chi gestisce l'archivio ha conosciuto l'artista, frequentato quasi quotidianamente il suo studio, scritto testi su di lui e così via.
Occorre distinguere tra archivi che proteggono, salvaguardano il lavoro dell'artista e lo studiano, da quelli che rilasciano una foto con numero , solo perchè incassano un tot.
Ci sono archivi di grande professionalità come quello Fontana. Vedi ad esempio l'archivio CAPOGROSSI, diretto dal figlio, la cui serietà ti lascia a bocca aperta. L'Archivio Nativi diretto egregiamente dal figlio Berto. Potremmo fare migliaia di nomi.
Per quanto concerne l'autentica mi permetto solo di dire che all'estero se chiedi la FOTO/AUTENTICA ti ridono in faccia. Da noi vale più di un atto notarile. In più, e finisco di scocciare, le opere non le possono autenticare gli artisti. Se un artista non mi autentica l'opera o mi dice che è falsa lo porto in tribunale, dove un CTU nominato dal giudice mi dirà se è autentica o meno.
Altrimenti l'artista avrebbe un potere enorme, infatti ad un certo punto della carriera, potrebbe incominciare a non riconoscere le opere. O per colpire qualcuno o per ripulire il suo mercato da opere prodotte in più!
Secondo me quella che conta è la dichiarazione di autenticità e provenienza del gallerista o collezionista da cui si compra e di cui rispondono anche gli eredi.
Come sempre , ribadisco che i miei sono pensieri in libertà.
Ciao a tutti e
grazie per l'enorme pazienza che mi dimostrate!
 
Ultima modifica:
Io invece consiglio di prendere in Banca una cassetta di sicurezza per tenervi le autentiche ed eventuali fatture !!!
Su patrimoni non ricordo su quale numero mi pare dell'altro anno mi pare dicembre 2007 gennaio 2008 o febbraio,c'era un articolo sul costo delle cassette di sicurezza,come prezzi sono bassi,infatti ero interessato per depositare qualche opera.Però poi non hò fatto più nulla!
Comunque concordo con tè di mettere le autentiche e le fatture,ma direi di fare qualche copia da tenere a casa.Non si sà mai!
 
Può darsi che stesse difendendo il suo falso Boetti :D:D:D

Ho un Boetti

boetti_px640.jpg

e direi che la falsificazione e' molto difficile. La proporzione delle lettere, il tipo di stoffa, la cucitura strettissima. Ho visto un boetti falso rispedito dalla fondazione e, anche se era ben fatto direi che bastava vedere una "esse" per capire che era un bidone. Gli angoli perfetti delle lettere che terminano sempre nella stessa parte del quadrato sono indispensabili per non avere dubbi.
 
Germanà e Schifano se non fossero stati vittime di personaggi privi di scrupoli sarebbero annoverati non tra i grandi, ma tra i più grandi del dopoguerra a livello planetario. Le loro vere opere sono sconvolgenti

giochino

una di queste due è autenticata e archiviata l'altra no

Solo per non lasciare il dubbio, ma ribadisco che "Il fanciullo e la metafora della vita" del 1985 è stata realizzata dalla mano di Germanà.
E' dolce, pulito, tipico della produzione anni ' 80 ed è anche pubblicato.
L'altro è una "ripresa" mal riuscita.
Ma la colpa degli errori di giudizio su queste 2 opere è anche delle cose che girano di Germanà che fanno sì che si confonda la Sua vera produzione con tutto il resto! Purtroppo!
E questo è solo uno dei tanti esempi, tra l'altro molto evidente. Alcuni sono molto più difficili da individuare.
Ciao

P.S.: la pubbl. è degli anni ' 80, non postuma!
 
Mi intendo poco di Germana', pero' il ritmo, la disposizione a vortice dei colori, l'armonia della composizione direi che indicano senza ombra di dubbio l'opera sulla sinistra come autentica... L'altra e' falsa o brutta :cool:
Quindi siamo 2 a 1.
Attendiamo la risposta di ArtDMaster,anche perchè vorrei sapere se sono riuscito a capire quale sia l'opera di Germanà.
Non conoscendo l'artista.
Come forse hò già scritto l'altra è un falso!
 
Quindi siamo 2 a 1.
Attendiamo la risposta di ArtDMaster,anche perchè vorrei sapere se sono riuscito a capire quale sia l'opera di Germanà.
Non conoscendo l'artista.
Come forse hò già scritto l'altra è un falso!

Il falso è "L'aquilone" del 1988
pessima "ripresa" del precedente capolavoro.
Fidati
Ciao
 
Il falso è "L'aquilone" del 1988
pessima "ripresa" del precedente capolavoro.
Fidati
Ciao

Trovo Germanà molto piacevole, buon artista, ma non mi ha mai convinto fino in fondo. Per cui non ho mai comprato nulla di suo, nè ho mai approfondito la sua arte. Mi rendo conto che è una considerazione del tutto soggettiva, fatta "de panza". Mi è sempre sembrato un Chia in tono minore.

Detta da profano, non avrei detto che il quadro di destra fosse quello vero...
 
Ma si sà che anche i musei tengono opere false,e in alcune mostre capita che siano esposte opere false.
Comunque a parte questo,anch'io mi fido di arte.
Ma l'immagine quella de :Il fanciullo e la metafora della vita,a riguardarlo di nuovo,mi viene da dare di nuovo la risposta che hò dato.
Ma mi arrendo!:bow:
Spero di poter dare di nuovo un bollino ad arte,anche se glielo appena dato.

P.s Mi dò le cappociatte che avevo promesso.
:wall::wall::wall::wall::wall::wall:
 
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