ha ragione sulla difficoltà di accertamento ma ha torto, secondo me, quando prentede di sostenre che un falso sia da considerarsi autentico se interprewta lo spirito dell'artista.
allora di boetti se ne potrbbero produrre milioni se passa questo principio
Il vero problema non è che l'artista sia in vita o meno. Lo stesso Politi, in un altro articolo, non ricordo quale, parlando di un TEATRINO di Fontana in suo possesso, paventava che l'opera fosse stata fatta da un collaboratore e che Fontana , a cui Politi mostrò l'opera , gli disse" Ti piace? E allora l'opera è autentica " e gliela autenticò.
Non solo , ma oggi quell'opera è anche esposta!!! Al di là di questo racconto di Politi, l'archivio Fontana è famoso nel mondo per serietà , capillarità ecc..ecc...
Il problema è complesso.
L'archivio rappresenta un guadagno enorme in termini economici e d'immagine.
Non sempre chi gestisce l'archivio ha conosciuto l'artista, frequentato quasi quotidianamente il suo studio, scritto testi su di lui e così via.
Occorre distinguere tra archivi che proteggono, salvaguardano il lavoro dell'artista e lo studiano, da quelli che rilasciano una foto con numero , solo perchè incassano un tot.
Ci sono archivi di grande professionalità come quello Fontana. Vedi ad esempio l'archivio CAPOGROSSI, diretto dal figlio, la cui serietà ti lascia a bocca aperta. L'Archivio Nativi diretto egregiamente dal figlio Berto. Potremmo fare migliaia di nomi.
Per quanto concerne l'autentica mi permetto solo di dire che all'estero se chiedi la FOTO/AUTENTICA ti ridono in faccia. Da noi vale più di un atto notarile. In più, e finisco di scocciare, le opere non le possono autenticare gli artisti. Se un artista non mi autentica l'opera o mi dice che è falsa lo porto in tribunale, dove un CTU nominato dal giudice mi dirà se è autentica o meno.
Altrimenti l'artista avrebbe un potere enorme, infatti ad un certo punto della carriera, potrebbe incominciare a non riconoscere le opere. O per colpire qualcuno o per ripulire il suo mercato da opere prodotte in più!
Secondo me quella che conta è la dichiarazione di autenticità e provenienza del gallerista o collezionista da cui si compra e di cui rispondono anche gli eredi.
Come sempre , ribadisco che i miei sono pensieri in libertà.
Ciao a tutti e
grazie per l'enorme pazienza che mi dimostrate!