Assemblea
Vestone - Banca Valsabbina: Approvato il Bilancio 2007
21/04/2008
Seria, saggia, solida. Solida nei valori ideali, liquida negli interessi individuali. Basti pensare alle famiglie industriali che hanno fatto la fortuna della Valle Sabbia come i Niboli, i Leali, i Pasini, gli Oliva, i Gobbi, gli Ebenestelli.
INTERESSI E VALORI. Dai buoni propositi ai buoni risultati. Potrebbe essere la missione dei 110 anni di storia della Banca Valsabbina, unica popolare storica rimasta in terra bresciana, che ieri mattina al Palafiera di Gavardo, sotto la presidenza di Piero Caggioli (Spartaco Gafforini direttore generale e Stefano Bastianon presidente del Collegio sindacale) ha approvato all’unanimità i cinque punti all’ordine del giorno. Bilancio 2007 (utile netto di 20,2 milioni rispetto ai 18 milioni del 2006, di cui 13,2 milioni agli azionisti, su un patrimonio di 295 milioni), dividendo agli azionisti (0,50 centesimi a fronte di 0,45 dell’esercizio precedente), valore di riferimento delle azioni (16 euro ma negoziate sul mercato a 21 euro), riconferma di tre consiglieri in scadenza: Silvestro Niboli, Luciano Mannelli e Ezio Soardi, vicepresidente. Infine affidamento della revisione alla Vdo di Brescia.
CARISMA E CONSENSO. Vale a dire i due corollari della fiducia. «Il bene immateriale più prezioso di qualunque bene materiale - l’ha definita Caggioli - che la Banca possa vantare: persa quella, tutto è perduto, come la democrazia». Caggioli ha gestito l’assise da par suo. «La banca siete voi da 110 anni - ha detto senza ombra di sorniona civetteria, risalendo la storia della Popolare valsabbina scevra da enfasi retorica - da quando nacque nel 1898 nella terra più povera della provincia di Brescia». Divenuta oggi col lavoro e il rischio d’impresa, se non la più ricca, certo una delle più benestanti. Come i 950 azionisti presenti ieri mattina, in proprio e per delega, all’assemblea del Palafiera. Per inciso: 22mila i soci totali della banca, 26,5 milioni le azioni, 14.500 i clienti, 350 i dipendenti distribuiti in 50 sportelli.
Rito semplice e sobrio, quello assembleare. A cominciare dagli interventi. A Luigi Manconi, unica voce critica che ha ricordato la vicenda dei risparmiatori traditi dai bond argentini chiedendo alla banca di farsene carico, Caggioli ha così risposto. «Oltre 280mila italiani sono nella stessa situazione, io stesso ne sono stato vittima: se la banca rimborsasse tutti forse fallirebbe».
GLI INTERVENTI. Sono seguiti gli altri interventi. Seneci («Soddisfatto della valorizzazione del titolo»), Agosti («Cifre più eloquenti delle parole»), Sabbianini («Buoni risultati nonostante l’esercizio difficile»). A tutti ha risposto Caggioli, non solo sul piano del metodo macreconomico («In economia non c’è nulla di certo: se prendete due premi Nobel vi diranno due cose diverse) ma pure del metodo micreconomico («La concorrenza più temibile viene dalle Casse Rurali»). Ma non è solo la concorrenza delle Bcc a farsi sempre più aggressiva. «A Brescia la concorrenza è spaventosa - ha rincarato Caggioli - pensate a 84 banche presenti in provincia di cui 6 estere per 920 sportelli che entro due anni saranno 1.000, cioè uno ogni mille abitanti».
CIFRE E CIFRA. Eppure, nonostante tale situazione, la Valsabbina tiene testa. La conferma viene dalle cifre. Al patrimonio: raccolta diretta 2007 a 2,3 miliardi (2 miliardi nel 2006), raccolta indiretta 1 miliardo, raccolta complessiva 3,3 miliardi (2,9 nel 2006). Impieghi 2,2 miliardi (1,8 nel 2006). Sofferenze 0,79% rispetto a 0,88% del 2006. Al conto economico: margine di interesse 65 milioni, margine di intermediazione 78 milioni, risultato gestione finanziaria 69 milioni. Costi operativi 33,4 milioni, utile prima delle imposte 36 milioni (31 milioni nel 2006), imposte correnti 15,7 milioni, utile netto 20,2 milioni. Patrimonio netto 295 milioni. Infine piano triennale operativo e prestito obbligazionario convertibile di cento milioni «bruciato» in 5 giorni. Tanto che si pensa ad una ulteriore prossima emissione. In una parola: fiducia.
Alessandro Cheula
Da Giornale di Brescia
Tratto dal sito www.vallesabbianews.org
Saluti
Tecno
Vestone - Banca Valsabbina: Approvato il Bilancio 2007
21/04/2008
Seria, saggia, solida. Solida nei valori ideali, liquida negli interessi individuali. Basti pensare alle famiglie industriali che hanno fatto la fortuna della Valle Sabbia come i Niboli, i Leali, i Pasini, gli Oliva, i Gobbi, gli Ebenestelli.
INTERESSI E VALORI. Dai buoni propositi ai buoni risultati. Potrebbe essere la missione dei 110 anni di storia della Banca Valsabbina, unica popolare storica rimasta in terra bresciana, che ieri mattina al Palafiera di Gavardo, sotto la presidenza di Piero Caggioli (Spartaco Gafforini direttore generale e Stefano Bastianon presidente del Collegio sindacale) ha approvato all’unanimità i cinque punti all’ordine del giorno. Bilancio 2007 (utile netto di 20,2 milioni rispetto ai 18 milioni del 2006, di cui 13,2 milioni agli azionisti, su un patrimonio di 295 milioni), dividendo agli azionisti (0,50 centesimi a fronte di 0,45 dell’esercizio precedente), valore di riferimento delle azioni (16 euro ma negoziate sul mercato a 21 euro), riconferma di tre consiglieri in scadenza: Silvestro Niboli, Luciano Mannelli e Ezio Soardi, vicepresidente. Infine affidamento della revisione alla Vdo di Brescia.
CARISMA E CONSENSO. Vale a dire i due corollari della fiducia. «Il bene immateriale più prezioso di qualunque bene materiale - l’ha definita Caggioli - che la Banca possa vantare: persa quella, tutto è perduto, come la democrazia». Caggioli ha gestito l’assise da par suo. «La banca siete voi da 110 anni - ha detto senza ombra di sorniona civetteria, risalendo la storia della Popolare valsabbina scevra da enfasi retorica - da quando nacque nel 1898 nella terra più povera della provincia di Brescia». Divenuta oggi col lavoro e il rischio d’impresa, se non la più ricca, certo una delle più benestanti. Come i 950 azionisti presenti ieri mattina, in proprio e per delega, all’assemblea del Palafiera. Per inciso: 22mila i soci totali della banca, 26,5 milioni le azioni, 14.500 i clienti, 350 i dipendenti distribuiti in 50 sportelli.
Rito semplice e sobrio, quello assembleare. A cominciare dagli interventi. A Luigi Manconi, unica voce critica che ha ricordato la vicenda dei risparmiatori traditi dai bond argentini chiedendo alla banca di farsene carico, Caggioli ha così risposto. «Oltre 280mila italiani sono nella stessa situazione, io stesso ne sono stato vittima: se la banca rimborsasse tutti forse fallirebbe».
GLI INTERVENTI. Sono seguiti gli altri interventi. Seneci («Soddisfatto della valorizzazione del titolo»), Agosti («Cifre più eloquenti delle parole»), Sabbianini («Buoni risultati nonostante l’esercizio difficile»). A tutti ha risposto Caggioli, non solo sul piano del metodo macreconomico («In economia non c’è nulla di certo: se prendete due premi Nobel vi diranno due cose diverse) ma pure del metodo micreconomico («La concorrenza più temibile viene dalle Casse Rurali»). Ma non è solo la concorrenza delle Bcc a farsi sempre più aggressiva. «A Brescia la concorrenza è spaventosa - ha rincarato Caggioli - pensate a 84 banche presenti in provincia di cui 6 estere per 920 sportelli che entro due anni saranno 1.000, cioè uno ogni mille abitanti».
CIFRE E CIFRA. Eppure, nonostante tale situazione, la Valsabbina tiene testa. La conferma viene dalle cifre. Al patrimonio: raccolta diretta 2007 a 2,3 miliardi (2 miliardi nel 2006), raccolta indiretta 1 miliardo, raccolta complessiva 3,3 miliardi (2,9 nel 2006). Impieghi 2,2 miliardi (1,8 nel 2006). Sofferenze 0,79% rispetto a 0,88% del 2006. Al conto economico: margine di interesse 65 milioni, margine di intermediazione 78 milioni, risultato gestione finanziaria 69 milioni. Costi operativi 33,4 milioni, utile prima delle imposte 36 milioni (31 milioni nel 2006), imposte correnti 15,7 milioni, utile netto 20,2 milioni. Patrimonio netto 295 milioni. Infine piano triennale operativo e prestito obbligazionario convertibile di cento milioni «bruciato» in 5 giorni. Tanto che si pensa ad una ulteriore prossima emissione. In una parola: fiducia.
Alessandro Cheula
Da Giornale di Brescia
Tratto dal sito www.vallesabbianews.org
Saluti
Tecno