ma dove vivi ? è ovvio che se le sostanze girano prima o dopo qualcuno le offre ai ragazzini
e le compagnie discutibili sono una tua credenza , in certi contesti TUTTI consumano per cui il più pulito dei bambini ( esempio 12 / 18 anni ) o si mette a consumare pure lui oppure rinuncia volontariamente alla compagnia e si isola in casa ... cosa pensi che farà ? i ragazzini in branco tendono all'omologazione in una maniera assurda , nel vestire , nel parlare , nel consumare la vita come fanno gli altri
Io vivo fuori, nella realtà. Sono stato ragazzo probabilmente più recentemente di molti frequentatori del topic.
Quello che sto cercando di spiegare è che i figli non sono anime candide che vanno a scuola e tutt'un tratto trovano Ahmed che sbuca davanti alla scuola e gli dice di comprare fumo o erba.
Normalmente funziona che i ragazzi si ingaggino tra loro: quello più ganzo/bulletto magari frequenta gente più grande e così scopre Ahmed, da cui va a comprare il fumo. Poi lo porta a scuola, cannone col gruppetto. Gruppetto che vede la trasgressione del tipo ganzo e lo imita, fumando.
Per questo rido quando sento de "i pusher fuori da scuola"
Che qualche ragazzo fumi cannoni senza che la famiglia lo sappia è NORMALISSIMO. Non succede nulla di male per qualche tiro a scuola o robe simili, sono questioni che poi si risolvono da sole con la maturità e spariscono. Basta avere almeno 30 anni (ma pure prima) per vedere come, tolti pochissimi ambienti, fumarsi le canne sia considerato tendenzialmente da adolescenti.
Ma quando si parla di drogati veri, di cocaina, di pastiglie (parecchie), di ketamina o peggio, non mi venite a raccontare storie come se i ragazzi fossero degli 007. Metà della gente che si impasticca pesante si vede dall'abbigliamento a 20 anni, un figlio che pippa spesso si nota. Se la frequentazione media pare presa da Gomorra, un minimo dovrebbe creare dubbi.
Non sostengo mica che i genitori abbiano COLPE. Quelle non servono a nessuno.
Però hanno responsabilità: quella di educare e spiegare (spiegare davvero, in maniera matura, non le solite frignate bigotte tipo "la droga fa male"), quella di pesare le amicizie (che non significa vietare di uscire, ma almeno cogliere segnali), quella di stimolare e interessare (perché una buona parte dell'uso giovanile è dovuto alla noia).
Certo, è difficile.
Ma se moltissimi (ex) ragazzi come me hanno avuto esperienze giovanili senza finire malamente è principalmente perché abbiamo ricevuto educazione e stimoli (sport, musica o altro), non si può pensare che lo stato possa farlo al posto della famiglia.