Orrore ad Ischia

Insomma Francesco, secondo te non ci sarebbero responsabilita' umane in quanto accaduto?

detto adesso al tg2, e' sempre il solito versante che frana, il fondo e' lavico e ogni volta che piove forte e' a rischio frane.
 
Insomma Francesco, secondo te non ci sarebbero responsabilita' umane in quanto accaduto?

Se vuoi affrontare il discorso in modo serio e sapere il punto di vista di uno nato e cresciuto sui luoghi, che l'epomeo lo conosce da bambino e che è nato in un albergo storico nella piazza dei bagni termali della zona oggi sommerso dal fango (mio nonno era albergatore) ti dico questo:
Gli alvei ed il bosco erano curati anzi curatissimi dalla gente del posto che d'estate era impegnata nell'accoglienza turistica e nell'offrire cure termali e d'inverno si dedicavano alle vigne ed ai boschi.
Da moltissimi anni d'inverno emigravano tutti ora non c'è più nessuno solo extracomunitari, i boschi sono abbandonati perché non rendono la silvicoltura di un tempo quella che serviva a fare i pali di castagno su cui fare crescere le viti nessuno sa più cosa sia e le vigne pure: chi vive più facendo il contadino in pochi metri quadrati ?
Ne consegue che in un posto famoso in tutto il mondo per le innumerevoli e pregiatissime acque minerali fredde e calde gli alvei sono intasati e poco curati i boschi si riversano sugli alvei creando dighe e laghi anomali su un terreno molto friabile per lo più pomice e lapillo elstratificato per le varie eruzioni vulcaniche
I cambiamenti climatici che fanno durare la siccità fino a novembre inoltrato abbattono poi piogge alluvionali in tardo autunno che alimentano questi laghi innaturali fino a fare crollare costoni di argine degli alvei ingestibili perché sono orridi alti fino a venti metri finché non arriva la bomba d'acqua finale che, o crea la frana nei laghi improvvisati o comunque spazza via la fragile diga di tronchi di rami, massi e detriti e crea la lava che finisce nei centri abitati del paese.
Quest'anno abbiamo avuto siccità da aprile a novembre e piogge alluvionali ad ottobre con un intensità spaventosa negli ultimi dieci giorni.
L'ultima bomba d'acqua di venerdì è stata appunto la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Che poi ci siano zone del paese dove si è costruito abusivamente è fuori discussione ma non c'entra nulla con l'alluvione e con la frana come si dice per mero sciacallaggio mediatico.
La soluzione ?
La gente dovrebbe tornare a curare i boschi e a manutenere gli alvei, dovrebbe tornare a vivere l'agricoltura artigianale nel vero senso della parola ci vorrebbero i vecchi di un tempo e nemmeno quello basterebbe perché alluvioni e morti sono cicliche, secolari ma cicliche e allora bisognerebbe rinforzare gli argini ed investire risorse, forse con le tecnologie e le conoscenze di oggi si potrebbe fare si che questi episodi comunque inevitabili e resi più frequenti dai cambiamenti climatici siano sempre più rari piuttosto che sempre più frequenti.
Servono investimenti sani sul territorio ma servebsoprattutto tornare ai mestieri di una volta con le tecnologie di oggi.
Ma c'è qualcuno a cui giova tutto ciò ?
 
detto adesso al tg2, e' sempre il solito versante che frana, il fondo e' lavico e ogni volta che piove forte e' a rischio frane.

Sì ma il signor sindaco nel 1954 mi ha detto che posso costruire a fondo valle e quindi non ci sono motivi per non farlo.
 
Se vuoi affrontare il discorso in modo serio e sapere il punto di vista di uno nato e cresciuto sui luoghi, che l'epomeo lo conosce da bambino e che è nato in un albergo storico nella piazza dei bagni termali della zona oggi sommerso dal fango (mio nonno era albergatore) ti dico questo:
Gli alvei ed il bosco erano curati anzi curatissimi dalla gente del posto che d'estate era impegnata nell'accoglienza turistica e nell'offrire cure termali e d'inverno si dedicavano alle vigne ed ai boschi.
Da moltissimi anni d'inverno emigravano tutti ora non c'è più nessuno solo extracomunitari, i boschi sono abbandonati perché non rendono la silvicoltura di un tempo quella che serviva a fare i pali di castagno su cui fare crescere le viti nessuno sa più cosa sia e le vigne pure: chi vive più facendo il contadino in pochi metri quadrati ?
Ne consegue che in un posto famoso in tutto il mondo per le innumerevoli e pregiatissime acque minerali fredde e calde gli alvei sono intasati e poco curati i boschi si riversano sugli alvei creando dighe e laghi anomali su un terreno molto friabile per lo più pomice e lapillo elstratificato per le varie eruzioni vulcaniche
I cambiamenti climatici che fanno durare la siccità fino a novembre inoltrato abbattono poi piogge alluvionali in tardo autunno che alimentano questi laghi innaturali fino a fare crollare costoni di argine degli alvei ingestibili perché sono orridi alti fino a venti metri finché non arriva la bomba d'acqua finale che, o crea la frana nei laghi improvvisati o comunque spazza via la fragile diga di tronchi di rami, massi e detriti e crea la lava che finisce nei centri abitati del paese.
Quest'anno abbiamo avuto siccità da aprile a novembre e piogge alluvionali ad ottobre con un intensità spaventosa negli ultimi dieci giorni.
L'ultima bomba d'acqua di venerdì è stata appunto la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Che poi ci siano zone del paese dove si è costruito abusivamente è fuori discussione ma non c'entra nulla con l'alluvione e con la frana come si dice per mero sciacallaggio mediatico.
La soluzione ?
La gente dovrebbe tornare a curare i boschi e a manutenere gli alvei, dovrebbe tornare a vivere l'agricoltura artigianale nel vero senso della parola ci vorrebbero i vecchi di un tempo e nemmeno quello basterebbe perché alluvioni e morti sono cicliche, secolari ma cicliche e allora bisognerebbe rinforzare gli argini ed investire risorse, forse con le tecnologie e le conoscenze di oggi si potrebbe fare si che questi episodi comunque inevitabili e resi più frequenti dai cambiamenti climatici siano sempre più rari piuttosto che sempre più frequenti.
Servono investimenti sani sul territorio ma servebsoprattutto tornare ai mestieri di una volta con le tecnologie di oggi.
Ma c'è qualcuno a cui giova tutto ciò ?

Ok Grazie.
Non sono un esperto ma non devono essere i contadini a pulire i corsi d'acqua specialmente in zone problematiche. Siccome i soldi ci sono ad Ischia e il territorio da bonificare e' veramente minimo, chi doveva fare il proprio lavoro quasi certamente non lo ha fatto.
Ci sono fior di professionisti pagati benissimo alla provincia e alla regione oltreche' nei comuni che sono responsabili di queste cose.
 
Se vuoi affrontare il discorso in modo serio e sapere il punto di vista di uno nato e cresciuto sui luoghi, che l'epomeo lo conosce da bambino e che è nato in un albergo storico nella piazza dei bagni termali della zona oggi sommerso dal fango (mio nonno era albergatore) ti dico questo:
Gli alvei ed il bosco erano curati anzi curatissimi dalla gente del posto che d'estate era impegnata nell'accoglienza turistica e nell'offrire cure termali e d'inverno si dedicavano alle vigne ed ai boschi.
Da moltissimi anni d'inverno emigravano tutti ora non c'è più nessuno solo extracomunitari, i boschi sono abbandonati perché non rendono
La gente dovrebbe tornare a curare i boschi e a manutenere gli alvei, dovrebbe tornare a vivere l'agricoltura artigianale nel vero senso della parola ci vorrebbero i vecchi di un tempo e nemmeno quello basterebbe perché alluvioni e morti sono cicliche, secolari ma cicliche e allora bisognerebbe rinforzare gli argini ed investire risorse, forse con le tecnologie e le conoscenze di oggi si potrebbe fare si che questi episodi comunque inevitabili e resi più frequenti dai cambiamenti climatici siano sempre più rari piuttosto che sempre più frequenti.
Servono investimenti sani sul territorio ma servebsoprattutto tornare ai mestieri di una volta con le tecnologie di oggi.
Ma c'è qualcuno a cui giova tutto ciò ?

Dentro l euro tutto ciò è impossibile,adesso stanzieranno 4 spiccioli per l emergenza fino a quando il caso deciderà sulla prossima tragedia.
 
Ok Grazie.
Non sono un esperto ma non devono essere i contadini a pulire i corsi d'acqua specialmente in zone problematiche. Siccome i soldi ci sono ad Ischia e il territorio da bonificare e' veramente minimo, chi doveva fare il proprio lavoro quasi certamente non lo ha fatto.
Ci sono fior di professionisti pagati benissimo alla provincia e alla regione oltreche' nei comuni che sono responsabili di queste cose.

I contadini devono pulire i boschi di castagno perché la scarsa manutenzione di quei boschi di castagno è un'importante concausa degli ultimi eventi. Ma stai tranquillo che i vecchi sapevano benissimo curare anche gli alvei specie a valle, in cima il territorio degli alvei andrebbe monitorato con reti e lavori di ingegneria naturalistica ma non credere che territorio piccolo significhi automaticamente interventi semplici bisognerebbe vedere quegli strapiombi a picco sugli alvei per capire che sono interventi molto più complessi e costosi di quanto non si pensi.
 
Dentro l euro tutto ciò è impossibile,adesso stanzieranno 4 spiccioli per l emergenza fino a quando il caso deciderà sulla prossima tragedia.

se come tassa di scopo a ischia si mettessero a censire tutti gli ingressi da traghetto dei turisti per stanare affitti in nero, spunterebbero fuori mln per mettere in sicurezza l'isola, l'euro non c'entra nulla.

Solo che lo stato è visto solo come mucca da mungere. Ischia non è un sperduto avamposto dell'irpinia, girano soldi veri dal turismo.
 
C'é poco da fare, L'Italia é una nazione montuosa, fragile, sismica, vulcanica, chi ha a che fare con le montagne sa benissimo che quello che sta su verrà giù, ci sono terreni franosi per natura geologica degli stessi e sono la maggior parte, un terzo delle costruzioni sta su pendii, un altro terzo alla base dei pendii, l'ultimo terzo in pianure alluvionali, posti sicuri ce ne sono pochi, con il disseto geologico ci dobbiamo convivere.

Da bambino nel 1953 sono stato testimone della modifica dell'alveo di un torrente, per la combinazione di due nubifragi violentissimi e quasi simultanei, in una piccola vallata laterale delle Prealpi si é rovesciata una quantità enorme d'acqua, sulle montagna si vedevano cascate dove acqua non era mai scesa, tutto si é convogliato nel torrente che scende a valle e l'acqua ha raggiunto un livello tale che era un metro abbondante sopra un ponte che lo attraversa, da lì é entrata nelle case del paesino allagando la parte bassa, allagare era poco, il problema era la spinta violenta dell'acqua, poi é passato tutto e hanno ripulito le case e rifatto gli argini scomparsi, per grazia divina non é morto nessuno, decenni dopo le case allora allagate sono state ristrutturate e sono abitate, penso che nessuno lì pensi di essere a rischio inondazioni, ma lo sono io l'ho vista l'inondazione in quel posto, sono sicuro che tutte hanno la regolare concessione edilizia, niente o quasi niente qui é abusivo, ma se si combinano due nubifragi... saranno cazz.

Anche la modifica del clima conta poco, periodi secchi o di piaggia abbondante ce ne sono sempre stati come eccessi di caldo e di freddo, ora che aggrava la situazione è l'abnorme aumento degli edifici civile e industriali, aumentando le persone e le strutture esposte al rischio, aumenta il danno, il tutto é aggravato dalla condizione dei boschi in abbandono, cedui non tagliati e diventati troppo vecchi e alti che poi crollano da se, muoiono anche le piante, o troppo alti senza sottobosco e crollano per l'azione combinata del vento e dell'acqua trascinandosi dietro la terra e le rocce cui sono attaccati, hanno un effetto devastante per la montagna, specialmente quella a pendii molto ripidi come le nostre montagne prealpine, ma penso anche quelle del sud Italia.

A parte il buon costruire, la prima vera opera idraulica per la salvaguardia del territorio (e dell'ambiente in generale fauna compresa) sarebbero squadre d'uomini armati di motoseghe che, per salvare e proteggere i pendii montuosi, annualmente taglino un 3% dei boschi cedui in forte pendenza, altro che piantare un milione di alberi.
 
Ultima modifica:
Dentro l euro tutto ciò è impossibile,adesso stanzieranno 4 spiccioli per l emergenza fino a quando il caso deciderà sulla prossima tragedia.

Ma infatti i soldi li diedero solo per un alveo quello più facile da sistemare e bene o male è pulito i due più pericolosi non li hanno curati proprio.
Ma poi non è vero che ad Ischia i soldi ci sono i comuni hanno debiti la regione ha debiti, tagliano ospedali, tribunali e collegamenti l'Imu e la tari sono alle stelle e nonostante ciò non bastano mai falliscono tutti i medio piccoli imprenditori dove starebbero questi soldi ?
 
se come tassa di scopo a ischia si mettessero a censire tutti gli ingressi da traghetto dei turisti per stanare affitti in nero, spunterebbero fuori mln per mettere in sicurezza l'isola, l'euro non c'entra nulla.

Solo che lo stato è visto solo come mucca da mungere. Ischia non è un sperduto avamposto dell'irpinia, girano soldi veri dal turismo.

l'euro c'entra sempre in maniera diretta ed indiretta(vedi certi lavori che con la lira venivano fatti e con l'euro non c'è più convenienza).
L'euro ha modificato proprio il tessuto sociale di questo paese, oltre a renderti schiavo di un vincolo esterno dove vengono erogate briciole rispetto ai fabbisogni.
Gli arabi in mezzo al deserto hanno costruito intere città dal nulla con tanto di acqua potabile,qua stiamo a dover far quadrare la manovra da inviare a Bruxelles che ce la deve approvare :rotfl:
Ovviamente, c'è anche un discorso di sovrappopolazione che andrebbe spostata da certi luoghi e messa in altri disabitati, ma per fare questo servono appunto i famosi soldi e torniamo al discorso della moneta...
 
l'euro c'entra sempre in maniera diretta ed indiretta(vedi certi lavori che con la lira venivano fatti e con l'euro non c'è più convenienza).
L'euro ha modificato proprio il tessuto sociale di questo paese, oltre a renderti schiavo di un vincolo esterno dove vengono erogate briciole rispetto ai fabbisogni.
Gli arabi in mezzo al deserto hanno costruito intere città dal nulla con tanto di acqua potabile,qua stiamo a dover far quadrare la manovra da inviare a Bruxelles che ce la deve approvare :rotfl:
Ovviamente, c'è anche un discorso di sovrappopolazione che andrebbe spostata da certi luoghi e messa in altri disabitati, ma per fare questo servono appunto i famosi soldi e torniamo al discorso della moneta...
ma anche i preservativi:D:p
 
l'euro c'entra sempre in maniera diretta ed indiretta(vedi certi lavori che con la lira venivano fatti e con l'euro non c'è più convenienza).
L'euro ha modificato proprio il tessuto sociale di questo paese, oltre a renderti schiavo di un vincolo esterno dove vengono erogate briciole rispetto ai fabbisogni.
Gli arabi in mezzo al deserto hanno costruito intere città dal nulla con tanto di acqua potabile,qua stiamo a dover far quadrare la manovra da inviare a Bruxelles che ce la deve approvare :rotfl:
Ovviamente, c'è anche un discorso di sovrappopolazione che andrebbe spostata da certi luoghi e messa in altri disabitati, ma per fare questo servono appunto i famosi soldi e torniamo al discorso della moneta...

Gli arabi in mezzo al deserto hanno costruito intere città dal nulla con tanto di acqua potabile,qua stiamo a dover far quadrare la manovra da inviare a Bruxelles che ce la deve approvare :rotfl:
Con quali soldi, quelli che si sono stampati ?
La fissazione e' peggio della malattia come dicono i siciliani.

l'euro c'entra sempre in maniera diretta ed indiretta
Vediamo se c'e' qualcuno che ci fa rientrare i ne(g)ri in maniera diretta o indiretta. :D
O l'Europa.
O i rettiliani.
 
io rimango convinto che una rinomata isola turistica con flussi turistici impressionanti diciamo pure da 'tutto esaurito' con una fiscalità regolare non avrebbe problemi di budget per mettere in sicurezza le sue fragilità.

Certo è che se pensiamo che ogni metro cementificato deve fare solo profitto (magari in nero) e lo stato deve poi accollarsi i rischi e\o danni perchè non ci sono soldi...

bè allora facciamone un isola protetta senza residenti.
 
Sì ma il signor sindaco nel 1954 mi ha detto che posso costruire a fondo valle e quindi non ci sono motivi per non farlo.

Tu insisti con questa sciocchezza per mera ignoranza: a casamicciola terme in quella stessa piazza, ciclicamente travolta dal fango da secoli, si curò Garibaldi dopo le ferite di aspromonte.
Che cavolo c'entra il sindaco del 1954 ?
Davvero in questa sezione il vostro livello del dialogo, delle conoscenze e del confronto è a questi livelli di ignoranza ?
 
C'é poco da fare, L'Italia é una nazione montuosa, fragile, sismica, vulcanica, chi ha a che fare con le montagne sa benissimo che quello che sta su verrà giù, ci sono terreni franosi per natura geologica degli stessi e sono la maggior parte, un terzo delle costruzioni sta su pendii, un altro terzo alla base dei pendii, l'ultimo terzo in pianure alluvionali, posti sicuri ce ne sono pochi, con il disseto geologico ci dobbiamo convivere.

Da bambino nel 1953 sono stato testimone della modifica dell'alveo di un torrente, per la combinazione di due nubifragi violentissimi e quasi simultanei, in una piccola vallata laterale delle Prealpi si é rovesciata una quantità enorme d'acqua, sulle montagna si vedevano cascate dove acqua non era mai scesa, tutto si é convogliato nel torrente che scende a valle e l'acqua ha raggiunto un livello tale che era un metro abbondante sopra un ponte che lo attraversa, da lì é entrata nelle case del paesino allagando la parte bassa, allagare era poco, il problema era la spinta violenta dell'acqua, poi é passato tutto e hanno ripulito le case e rifatto gli argini scomparsi, per grazia divina non é morto nessuno, decenni dopo le case allora allagate sono state ristrutturate e sono abitate, penso che nessuno lì pensi di essere a rischio inondazioni, ma lo sono io l'ho vista l'inondazione in quel posto, sono sicuro che tutte hanno la regolare concessione edilizia, niente o quasi niente qui é abusivo, ma se si combinano due nubifragi... saranno cazz.

Anche la modifica del clima conta poco, periodi secchi o di piaggia abbondante ce ne sono sempre stati come eccessi di caldo e di freddo, ora che aggrava la situazione è l'abnorme aumento degli edifici civile e industriali, aumentando le persone e le strutture esposte al rischio, aumenta il danno, il tutto é aggravato dalla condizione dei boschi in abbandono, cedui non tagliati e diventati troppo vecchi e alti che poi crollano da se, muoiono anche le piante, o troppo alti senza sottobosco e crollano per l'azione combinata del vento e dell'acqua trascinandosi dietro la terra e le rocce cui sono attaccati, hanno un effetto devastante per la montagna, specialmente quella a pendii molto ripidi come le nostre montagne prealpine, ma penso anche quelle del sud Italia.

A parte il buon costruire, la prima vera opera idraulica per la salvaguardia del territorio (e dell'ambiente in generale fauna compresa) sarebbero squadre d'uomini armati di motoseghe che, per salvare e proteggere i pendii montuosi, annualmente taglino un 3% dei boschi cedui in forte pendenza, altro che piantare un milione di alberi.

Bravo questo è un intervento intelligente e sensato, la cura dei boschi cedui come quelli di castagno è fondamentale come è fondamentale la cura degli alvei.
Almeno mi sembri uno che non dà la colpa delle alluvioni alla presenza dei centri storici dei paesi che è una cosa davvero demenziale.
 
Con quali soldi, quelli che si sono stampati ?
La fissazione e' peggio della malattia come dicono i siciliani.

Vediamo se c'e' qualcuno che ci fa rientrare i ne(g)ri in maniera diretta o indiretta. :D
O l'Europa.
O i rettiliani.

Stampati o guadagnati servono soldi per costruire in zone sicure e spostare la popolazione,con l'euro questi soldi non ci saranno mai.Quindi si andrà avanti a tamponare fino alla prossima tragedia.
 
I contadini devono pulire i boschi di castagno perché la scarsa manutenzione di quei boschi di castagno è un'importante concausa degli ultimi eventi. Ma stai tranquillo che i vecchi sapevano benissimo curare anche gli alvei specie a valle, in cima il territorio degli alvei andrebbe monitorato con reti e lavori di ingegneria naturalistica ma non credere che territorio piccolo significhi automaticamente interventi semplici bisognerebbe vedere quegli strapiombi a picco sugli alvei per capire che sono interventi molto più complessi e costosi di quanto non si pensi.

Mi stupisce che tu continui a parlare dei contadini. Non sono loro che devono pulire i corsi d'acqua o le zone a rischio. Possiedo boschi che confinano con ruscelli e torrenti che quando piove tanto diventano dei mezzi mostri (tanti di metri di dislivello) e che sono mantenuti e monitorati.
Sono i corsi d'acqua e le loro prossimita' che devono essere tenute in stato di sicurezza, non i boschi che devono essere puliti,salvo che ci siano stati dei tagli recenti.
Ci sono le leggi e i mezzi per prevenire certe cose, che tra l'altro non costano nemmeno molto.
Inutile dare la colpa a gente che non ne ha.
Le amministrazioni se quanto tu hai descritto e' vero sono le sole responsabili.
Sono responsabili dei danni e delle morti.
Mia visione da toscano.

Magari esagero ma quello e' il senso.
Ciao Grazie.
 
Ultima modifica:
io rimango convinto che una rinomata isola turistica con flussi turistici impressionanti diciamo pure da 'tutto esaurito' con una fiscalità regolare non avrebbe problemi di budget per mettere in sicurezza le sue fragilità.

Certo è che se pensiamo che ogni metro cementificato deve fare solo profitto (magari in nero) e lo stato deve poi accollarsi i rischi e\o danni perchè non ci sono soldi...

bè allora facciamone un isola protetta senza residenti.

20 Mila abitanti sono troppi rispetto al territorio,ne dovresti spostare la metà.
Che facciamo lì sciogliamo nell' acido??? Spianiamo la Basilicata tipo operazione arabi nel deserto e li deportiamo lì?
 
Tu insisti con questa sciocchezza per mera ignoranza: a casamicciola terme in quella stessa piazza, ciclicamente travolta dal fango da secoli, si curò Garibaldi dopo le ferite di aspromonte.
Che cavolo c'entra il sindaco del 1954 ?
Davvero in questa sezione il vostro livello del dialogo, delle conoscenze e del confronto è a questi livelli di ignoranza ?

Nella mia infinita ignoranza ti dico che quello che valeva ai tempi di Garibaldi o trent'anni fa o 5 anni fa non ha più valore di fronte ai mutamenti della natura.
O lo capiamo e ci adattiamo o soccombiamo.

Altrimenti se ti giustifichi con la ciclicità delle frane in quella piazza che dire, state lì...
Che dire, è sempre stato così quindi non faccio niente...
 
Ultima modifica:
Indietro