Per Valditara l'umiliazione di un alunno lo aiuta a crescere

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Voi dipingete i tempi in cui gli insegnanti davano punizioni anche coirporali (schiaffi, sculacciate) come periodi d'oro dell'umanita' dove tutti venivano educati nel rispetto delle regole e degli altri.
Io ricordo invece che c'erano ragazzini che venivano emarginati fino da piccoli, che gia' alle medie abbandonavano la scuola e sono quasi finiti tutti male. E questo NONOSTANTE le punizioni che vi piacciono tanto. E il bullismo era una cosa reale.
I ragazzini di oggi, se ne conoscete, sono molto piu' aperti e equilibrati di 30 anni fa. A volte mi stupiscono veramente (in positivo).

Voi parlate di quando eravate bambini voi, e come tutti per, era un periodo bellissimo. Da qui i vostri ricordi estasiati dei ceffoni dalle maestre. Esattamente come quelli che dicono che la naja era bellissima e formativa. Era bellissima perche' avevi 20 anni, era tutt bellissimo a 20 anni. Ora siete dei vecchi .
 
Comunque neppure l'umiltà come strumento educativo deve essere inculcata nei giovani, che anzi dovrebbero essere stimolati, semmai, all'autonomia ed indipendenza, all'autoconsapevolezza, con meno interventi invasivi possibile da parte dell'adulto, che al contrario dovrebbe praticare l'umiltà ed il rigore.

Sei uno psicologo, un educatore dell'infanzia..?
 
Nessuna umiliazione.
Competitività e indifferenza.
Serve solo questo.
Chi produce risultati va avanti a spese dei contribuenti, chi non li produce va avanti pagando di tasca sua.
Chi crea problemi viene espulso.
Sistema cinese, il migliore quanto a risultati prodotti.

Hai fatto caso che nessuno ti ha risposto? Qui fanno tante supercaz zole per difendere i fannulloni, i furbi, il tutto a spese della collettività
 
Il discorso sull'umiliazione è agghiacciante. Dimostra di non sapere nulla di psicologia. Su alcune persone può anche funzionare, su altre è semplicemente devastante...

Eh infatti si vedono i risultati della pedagogia e psicologia moderna nelle ultime generazioni...
 
Nessuna umiliazione.
Competitività e indifferenza.
Serve solo questo.
Chi produce risultati va avanti a spese dei contribuenti, chi non li produce va avanti pagando di tasca sua.
Chi crea problemi viene espulso.
Sistema cinese, il migliore quanto a risultati prodotti.

A prescindere dall'infanzia, anche per la scuola superiore di primo e secondo grado, stiamo parlando di persone in età puberale fino alla tarda adolescenza, ma cosa dovrebbero dare alla nazione, come oggi tanto va di moda dire?
Che senso avrebbe la competitività ed il darwinismo in quell'ambito, se non innescare, inevitabilmente, un esercito di emarginati e conflitto perenne.
A volte mi chiedo come abbiate vissuto.
 
il bullismo dovrebbe essere un reato e i danni dovrebbero essere richiesti al genitore del bullo se minorenne.
 
Premessa: sono un insegnante.

Il discorso del Ministro è agghiacciante ma tra le righe si è capito cosa volesse dire.

Ragazzi, prima si giocava per la strada a calcio, c'erano i gruppi, c'erano i piu grandi, qualcuno ti difendeva, altri ti bullizzavano...imparavi a difenderti e a sopportare le cattiverie.
Oggi i ragazzi stanno in una campana di vetro, protetti da tutto.
I genitori sindacalisti....
La Scuola petalosa....

Risultato? Un branco di ragazzini senza personalità e fragilissimi. Anoressia, bulimia, depressione a 15 anni nel 2022 in Italia, dove si chiagne e si fotte ma si sta benissimo.
Scherziamo?

La Scuola deve tornare ad educare. I ragazzi devono imparare cosa significa sacrificio e come gestire le cattiverie della vita. Fin dall'adolescenza.
Poi ci penserà Darwin..

Ed invece negli anni '70-80-90 terrorismo, delinquenza e tossicodipendenza, pesante non le canne, di massa tra i liceali andavano benissimo, una vera palestra di vita.
 
il bullismo dovrebbe essere un reato e i danni dovrebbero essere richiesti al genitore del bullo se minorenne.

E' già così, anche un minorenne può essere perseguito penalmente ed i responsabili civili sono i genitori o chi esercita la patria potestà.
 
A prescindere dall'infanzia, anche per la scuola superiore di primo e secondo grado, stiamo parlando di persone in età puberale fino alla tarda adolescenza, ma cosa dovrebbero dare alla nazione, come oggi tanto va di moda dire?
Che senso avrebbe la competitività ed il darwinismo in quell'ambito, se non innescare, inevitabilmente, un esercito di emarginati e conflitto perenne.
A volte mi chiedo come abbiate vissuto.

voi vivete in un mondo parallelo
 
Premessa: sono un insegnante.

Il discorso del Ministro è agghiacciante ma tra le righe si è capito cosa volesse dire.

Ragazzi, prima si giocava per la strada a calcio, c'erano i gruppi, c'erano i piu grandi, qualcuno ti difendeva, altri ti bullizzavano...imparavi a difenderti e a sopportare le cattiverie.
Oggi i ragazzi stanno in una campana di vetro, protetti da tutto.
I genitori sindacalisti....
La Scuola petalosa....

Risultato? Un branco di ragazzini senza personalità e fragilissimi. Anoressia, bulimia, depressione a 15 anni nel 2022 in Italia, dove si chiagne e si fotte ma si sta benissimo.
Scherziamo?

La Scuola deve tornare ad educare. I ragazzi devono imparare cosa significa sacrificio e come gestire le cattiverie della vita. Fin dall'adolescenza.
Poi ci penserà Darwin..

proporrei di organizzare il doposcuola prendendo ad esempio i ragazzi della via paal :D
 
A prescindere dall'infanzia, anche per la scuola superiore di primo e secondo grado, stiamo parlando di persone in età puberale fino alla tarda adolescenza, ma cosa dovrebbero dare alla nazione, come oggi tanto va di moda dire?
Che senso avrebbe la competitività ed il darwinismo in quell'ambito, se non innescare, inevitabilmente, un esercito di emarginati e conflitto perenne.
A volte mi chiedo come abbiate vissuto.

Sistema cinese:
- gratuito sino all'equivalente della nostra terza media
- le superiori sono gratuite solo ed esclusivamente per merito sennò sono a pagamento
- chi crea problemi viene espulso

Capisco che chi difende la mediocrità abbia difficoltà ad accettare questo sistema ma poi alla prova dei fatti i risultati prodotti parlano da soli.
E per gli ipercoccolati italiani, non c'è storia...
 
Ed invece negli anni '70-80-90 terrorismo, delinquenza e tossicodipendenza, pesante non le canne, di massa tra i liceali andavano benissimo, una vera palestra di vita.

Esatto: Io ricordo che quando facevo la PRIMA media (sto parlando di meta' anni '80) c'erano gia' palesi delinquenti, gente poi finita male.
E questi erano sistematicamente umiliati e bocciati (anche alle medie). Invece di essere aiutati erano emarginati.
Ergo: ricette del genere non servono assolutamente a un *****, se non a fare applaudire felici i boomer nei bar, ma di sicuro non aiutano i giovani.
 
Sistema cinese:
- gratuito sino all'equivalente della nostra terza media
- le superiori sono gratuite solo ed esclusivamente per merito sennò sono a pagamento
- chi crea problemi viene espulso

Capisco che chi difende la mediocrità abbia difficoltà ad accettare questo sistema ma poi alla prova dei fatti i risultati prodotti parlano da soli.
E per gli ipercoccolati italiani, non c'è storia...

E' arrivato il mazzolatore, probabilmente hai avuto brutte esperienze e dispiace, non per questo ciò dovrebbe pagarlo chi viene dopo di te.
Peraltro, la scuola non è un'industria di prodotti, che scarta quelli difettosi, in vero alcuni insegnati hanno questa tendenza, li vorrebbero già educati ed istruiti, bensì, innanzitutto, un luogo dove trovare e formare se stessi, apprendendo anche come si sta insieme agli altri.
Vuoi che ti faccia l'elenco di persone divenute immortali che erano molto poco brillanti durante il percorso scolastico?
 
E' arrivato il mazzolatore, probabilmente hai avuto brutte esperienze e dispiace, non per questo ciò dovrebbe pagarlo chi viene dopo di te.
Peraltro, la scuola non è un'industria di prodotti, che scarta quelli difettosi, in vero alcuni insegnati hanno questa tendenza, li vorrebbero già educati ed istruiti, bensì, innanzitutto, un luogo dove trovare e formare se stessi, apprendendo anche come si sta insieme agli altri.
Vuoi che ti faccia l'elenco di persone divenute immortali che erano molto poco brillanti durante il percorso scolastico?

Io ho avuto infanzia ed adolescenza divertenti ed istruttive.
E dissento totalmente dalla tua impostazione pro-debosciati a spese dei contribuenti.
Nessun problema se uno vuol esser debosciato, ognuno è libero di essere come meglio crede, ma deve farlo a spese proprie.
A me la morale non interessa, quel che mi sta a cuore è il vile Denaro.
Se devi studiare a spese dei contribuenti, devi produrre risultati che giustifichino l'altrui esborso monetario, altrimenti caccia i soldi e provvedi in autonomia.
La mediocrità non va nè supportata nè remunerata.
 
Io ho avuto infanzia ed adolescenza divertenti ed istruttive.
E dissento totalmente dalla tua impostazione pro-debosciati a spese dei contribuenti.
Nessun problema se uno vuol esser debosciato, ognuno è libero di essere come meglio crede, ma deve farlo a spese proprie.
A me la morale non interessa, quel che mi sta a cuore è il vile Denaro.
Se devi studiare a spese dei contribuenti, devi produrre risultati che giustifichino l'altrui esborso monetario, altrimenti caccia i soldi e provvedi in autonomia.
La mediocrità non va nè supportata nè remunerata.

Se ti sta a cuore il vile denaro, stai sbagliando tutto.
Un sistema che esclude persone perche' non alla altezza, produce un problema per la societa' che alla fine, in un modo o nell'altro ha un costo altissimo: o come welfare vario o come delinquenza e problemi annessi.
la tua visione e' miope.
I problemi della scuola italiana ci sono, e sono belli grossi, ma il non propinare punizioni umilianti non e' tra questi problemi.
Non stupisce che questo governo esprima posizioni (sbagliate) del genere, pensavo sarebbero stati piu' sottotraccia, invece come con i rave party gli e' scappata ancora la fascistata.
 
Premessa: sono un insegnante.

Il discorso del Ministro è agghiacciante ma tra le righe si è capito cosa volesse dire.

Ragazzi, prima si giocava per la strada a calcio, c'erano i gruppi, c'erano i piu grandi, qualcuno ti difendeva, altri ti bullizzavano...imparavi a difenderti e a sopportare le cattiverie.
Oggi i ragazzi stanno in una campana di vetro, protetti da tutto.
I genitori sindacalisti....
La Scuola petalosa....

Risultato? Un branco di ragazzini senza personalità e fragilissimi. Anoressia, bulimia, depressione a 15 anni nel 2022 in Italia, dove si chiagne e si fotte ma si sta benissimo.
Scherziamo?

La Scuola deve tornare ad educare. I ragazzi devono imparare cosa significa sacrificio e come gestire le cattiverie della vita. Fin dall'adolescenza.
Poi ci penserà Darwin..

Da ex insegnante quoto per tutta la vita questo post. A certi nick qui farebbe molto bene qualche anno forzato ad insegnare in quello che è diventata la scuola italiana, sicuramente negli indirizzi tecnici e professionali, ma anche in alcuni licei bene, con genitori molto aggressivi, e tutti con l'avvocato dietro, sempre che non lo siano già di loro, a difesa dei figli
Un mio ex collega al tecnico, un genio della matematica, stanco di ottenere sempre di meno, pensò di fare un affare pensando di passare i suoi ultimi anni di insegnamento con una utenza migliore, chiedendo il trasferimento in uno dei migliori licei classici di Milano.
Ebbi modo di parlargli qualche tempo dopo, massima delusione, ragazzi viziati con genitori alle spalle particolarmente aggressivi.

Quanto all'idea che i ragazzi degli anni 80 non fossero poi così diversi, mah, ho iniziato ad insegnare a metà anni 80, ho visto tutta l'evoluzione che ne è seguita.

Gli insegnanti validi per molti anni sono riusciti comunque a far crescere, a livello di assunzione di responsabilità, di autonomia, di capacità di affrontare e risolvere problemi (compresi quelli relazionali con coetanei, con gli adulti e con l'autorità e il mondo delle regole in generale) e crescere quindi anche sul piano dell'autostima, che anche di tutto quanto ho elencato si nutre.

Il mondo scolastico, lo sappiamo tutti da ex studenti ma pochi anche da insegnanti o ex insegnanti è un microcosmo fatto di tante cose in cui si vive, o da studente o da professionista per una buona parte della giornata, ricordando che molti problemi derivanti dall'appartenere a quel mondo uno se li porta spesso pure a casa

Gli insegnanti validi sono riusciti almeno fino all'inizio di questo millennio a dimostrare (e qualche volta anche a sbattere in faccia a qualcuno) che il lavoro e la crescita professionale e relazionale nel rapporto con la didattica e la relazione con generazioni in continua e rapida evoluzione riuscivano a sopperire ai crescenti problemi che si presentavano nel contribuire alla crescita personale e scolastica dei ragazzi

Ma da un certo momento in poi anche i migliori, poco alla volta, hanno dovuto arrendersi, alcuni arrivandoci anche 20 anni fa, figuriamoci negli ultimi anni. Conoscevo un insegnante di lettere bravissimo, sapeva incantare i suoi studenti (parlo del tecnico) che per scelta, lui da sempre insegnante di triennio, ha provato per qualche anno ad investire nel biennio, dove la crescita della persona è per certi versi anche più importante dei risultati scolastici

Alla fine, dopo pochi anni, con molta amarezza è ritornato al triennio dopo aver toccato con mano l'impossibilità di raggiungere gli obbiettivi sia comportamentali sia strettamente didattici e motivazionali.

Io stesso negli ultimi anni della mia carriera ho toccato con mano anno dopo anno, non quinquennio dopo quinquennio, l'involuzione di questi ragazzi, con un appiattimento sempre di più verso il basso nella logica del "nessuno va lasciato indietro" e delle ipergaranzie a tutti i costi verso i ragazzi, tutte cose inesistenti poi nel mondo del lavoro.

I ragazzi vengono sempre più tenuti nella bambagia da un sistema ministeriale ipocrita che si presenta come attento ai loro bisogni, di fatto impedendo loro di crescere, salvo poi lavarsene le mani quando vengono sbattuti in quel mondo da pescecani che è quello del lavoro e molto più in generale della nostra società

E ragazzi del tutto disarmati e con pochissimi strumenti anche sul piano caratteriale, quelli che la mia generazione e quelle immediatamente successive, quelle peraltro a cui ho insegnato nella prima parte della mia carriera, acquisivano imparando a gestire la frustrazione, a superare gli ostacoli, relazionali e scolastici avendo dietro la rete del mondo degli adulti (gli insegnanti anche a questo dovrebbero servire), fanno la fine che sappiamo, molta frustrazione e mancanza di autostima, molta aggressività verso se stessi ma anche molta verso gli altri, perché a questo porta la fragilità.

Chi pensa a soluzioni miracolistiche e irrealistiche, tipo corpo docente costituito da tanti prof. Keating, quello dell'attimo fuggente che ti porta all'amore per quello che studi rendendo tutto facile e bello (perché sotto sotto è questo il mantra crescente da molti anni che arriva dal ministero e da molti dirigenti scolastici, non tutti per fortuna, i miei se ne sono ben guardati) o pensa di aver soluzioni personali miracolistiche, del tipo "se entrassi io in classe saprei come motivarli e come farli crescere", non sa un ca.t.zo di scuola, bisogna averle toccate con mano dall'interno per crederci

Il post di Missed è da addetto ai lavori, lui sa perché sta dentro a quel mondo, e lo possono capire soprattutto quelle persone che in quel mondo ci sono state, perché riconoscono al volo quelle dinamiche

PS: ovviamente, pur con tutte le pinze del caso, Valditara si è presentato come peggio non poteva.
 
Io ho avuto infanzia ed adolescenza divertenti ed istruttive.
E dissento totalmente dalla tua impostazione pro-debosciati a spese dei contribuenti.
Nessun problema se uno vuol esser debosciato, ognuno è libero di essere come meglio crede, ma deve farlo a spese proprie.
A me la morale non interessa, quel che mi sta a cuore è il vile Denaro.
Se devi studiare a spese dei contribuenti, devi produrre risultati che giustifichino l'altrui esborso monetario, altrimenti caccia i soldi e provvedi in autonomia.
La mediocrità non va nè supportata nè remunerata.


Il moralismo è di chi propugna, per frustrazioni proprie o visione autoritarie, pratiche su persone in età puberale o adolescenziale che lo inducano alla contrizione e l'umiltà, che altro non è, in questi termini, soggiogarlo alla propria morale e visione etica, il contrario della corretta funzione dell'istruzione, nonché dell'adeguato utilizzo dei soldi allo scopo, se proprio vogliamo metterla su questo piano.
Inoltre, parcheggiare in via punitiva per un po' di anni quelli che si ritengono scarti non idonei, per lo più un paio di anni oltre il normale, è anche questo un modo per sperperare il denaro, mentre dovrebbe essere indotta l'autoresponsabilità, la scuola è un'occasione che viene data a tutti proprio per questo, ma fa forza al contrario la visione etica e punitiva.
 
Nessuna umiliazione.
Competitività e indifferenza.
Serve solo questo.
Chi produce risultati va avanti a spese dei contribuenti, chi non li produce va avanti pagando di tasca sua.
Chi crea problemi viene espulso.
Sistema cinese, il migliore quanto a risultati prodotti.

Concordo in pieno.
Bisogna riabituare i ragazzi a non considerare il prof come un loro pari, un amico e un confessore, ma come un superiore a cui si deve obbedienza e rispetto.
Bisogna riabituare i nostri ragazzi al concetto che nella vita nulla è dovuto, ma se si vogliono ottenere dei risultati servono impegno e sacrificio.
Beccarsi un 4 in pagella davanti a tutti può essere parecchio salutare
 
Da ex insegnante quoto per tutta la vita questo post. A certi nick qui farebbe molto bene qualche anno forzato ad insegnare in quello che è diventata la scuola italiana, sicuramente negli indirizzi tecnici e professionali, ma anche in alcuni licei bene, con genitori molto aggressivi, e tutti con l'avvocato dietro, sempre che non lo siano già di loro, a difesa dei figli
Un mio ex collega al tecnico, un genio della matematica, stanco di ottenere sempre di meno, pensò di fare un affare pensando di passare i suoi ultimi anni di insegnamento con una utenza migliore, chiedendo il trasferimento in uno dei migliori licei classici di Milano.
Ebbi modo di parlargli qualche tempo dopo, massima delusione, ragazzi viziati con genitori alle spalle particolarmente aggressivi.

Quanto all'idea che i ragazzi degli anni 80 non fossero poi così diversi, mah, ho iniziato ad insegnare a metà anni 80, ho visto tutta l'evoluzione che ne è seguita.

Gli insegnanti validi per molti anni sono riusciti comunque a far crescere, a livello di assunzione di responsabilità, di autonomia, di capacità di affrontare e risolvere problemi (compresi quelli relazionali con coetanei, con gli adulti e con l'autorità e il mondo delle regole in generale) e crescere quindi anche sul piano dell'autostima, che anche di tutto quanto ho elencato si nutre.

Il mondo scolastico, lo sappiamo tutti da ex studenti ma pochi anche da insegnanti o ex insegnanti è un microcosmo fatto di tante cose in cui si vive, o da studente o da professionista per una buona parte della giornata, ricordando che molti problemi derivanti dall'appartenere a quel mondo uno se li porta spesso pure a casa

Gli insegnanti validi sono riusciti almeno fino all'inizio di questo millennio a dimostrare (e qualche volta anche a sbattere in faccia a qualcuno) che il lavoro e la crescita professionale e relazionale nel rapporto con la didattica e la relazione con generazioni in continua e rapida evoluzione riuscivano a sopperire ai crescenti problemi che si presentavano nel contribuire alla crescita personale e scolastica dei ragazzi

Ma da un certo momento in poi anche i migliori, poco alla volta, hanno dovuto arrendersi, alcuni arrivandoci anche 20 anni fa, figuriamoci negli ultimi anni. Conoscevo un insegnante di lettere bravissimo, sapeva incantare i suoi studenti (parlo del tecnico) che per scelta, lui da sempre insegnante di triennio, ha provato per qualche anno ad investire nel biennio, dove la crescita della persona è per certi versi anche più importante dei risultati scolastici

Alla fine, dopo pochi anni, con molta amarezza è ritornato al triennio dopo aver toccato con mano l'impossibilità di raggiungere gli obbiettivi sia comportamentali sia strettamente didattici e motivazionali.

Io stesso negli ultimi anni della mia carriera ho toccato con mano anno dopo anno, non quinquennio dopo quinquennio, l'involuzione di questi ragazzi, con un appiattimento sempre di più verso il basso nella logica del "nessuno va lasciato indietro" e delle ipergaranzie a tutti i costi verso i ragazzi, tutte cose inesistenti poi nel mondo del lavoro.

I ragazzi vengono sempre più tenuti nella bambagia da un sistema ministeriale ipocrita che si presenta come attento ai loro bisogni, di fatto impedendo loro di crescere, salvo poi lavarsene le mani quando vengono sbattuti in quel mondo da pescecani che è quello del lavoro e molto più in generale della nostra società

E ragazzi del tutto disarmati e con pochissimi strumenti anche sul piano caratteriale, quelli che la mia generazione e quelle immediatamente successive, quelle peraltro a cui ho insegnato nella prima parte della mia carriera, acquisivano imparando a gestire la frustrazione, a superare gli ostacoli, relazionali e scolastici avendo dietro la rete del mondo degli adulti (gli insegnanti anche a questo dovrebbero servire), fanno la fine che sappiamo, molta frustrazione e mancanza di autostima, molta aggressività verso se stessi ma anche molta verso gli altri, perché a questo porta la fragilità.

Chi pensa a soluzioni miracolistiche e irrealistiche, tipo corpo docente costituito da tanti prof. Keating, quello dell'attimo fuggente che ti porta all'amore per quello che studi rendendo tutto facile e bello (perché sotto sotto è questo il mantra crescente da molti anni che arriva dal ministero e da molti dirigenti scolastici, non tutti per fortuna, i miei se ne sono ben guardati) o pensa di aver soluzioni personali miracolistiche, del tipo "se entrassi io in classe saprei come motivarli e come farli crescere", non sa un ca.t.zo di scuola, bisogna averle toccate con mano dall'interno per crederci

Il post di Missed è da addetto ai lavori, lui sa perché sta dentro a quel mondo, e lo possono capire soprattutto quelle persone che in quel mondo ci sono state, perché riconoscono al volo quelle dinamiche

PS: ovviamente, pur con tutte le pinze del caso, Valditara si è presentato come peggio non poteva.


Sei un pochino lungo e probabilmente non ho colto alcune sfumature, l'impressione che mi ha fatto è che, sbaglierò, chi non ha insegnato non possa parlare di scuola, se così fosse, mi pare un concetto un tantino supponente se mi posso permettere.
Non mi pare che si stia incitando alla mancanza di rispetto verso i professori, ad esempio personalmente non l'ho mai fatto con i miei figli, neppure con l'esempio di comportamenti irrispettosi, nella consapevolezza che erano i loro professori e, seppur vedessi quelli che, a mio parere, apparivano vizi comportamentali e che mi pare, sbaglierò sicuramente, credo d'intravvedere nel tuo intervento, ossia la difesa a prescindere del proprio lavoro e quasi la pretesa di avere alunni già istruiti ed educati in pieno, in pratica soldatini disciplinati, come se l'insegnante fosse solo un giudicante, purtuttavia ho sempre salvaguardato la loro figura, fosse solo che ne potessero, comunque, ricavare del buono.
Sicuramente io sarei del tutto inadeguato a condurre una classe, però non mi lamento dei problemi che incontro quotidianamente nel lavoro che faccio, perché ho scelto io di farlo, se iniziassi dovrei anche domandarmi se sono ancora in grado di svolgerlo, soprattutto se non facessi altro che dare a tutto ciò che mi circonda la colpa esclusiva di ciò che non va bene.
 
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