Vivere di rendita, posso (Vol. LIV)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Brexit means Brexit

https://www.huffingtonpost.it/ester...nica-10768434/?ref=HHTP-BS-I10759549-P2-S1-T1

Rishi Sunak è primo ministro britannico da esattamente un mese. E per quello che è successo in Gran Bretagna nel 2022 questo è già un gran bel risultato. Ma questa è l’unica notizia incoraggiante proveniente da oltremanica negli ultimi tempi. Sei anni e mezzo dopo il referendum, tre dall’uscita formale dall’Ue, due dall’accordo commerciale con Bruxelles e un mese dopo l’ascesa del quarto primo ministro da quel fatidico 2016, la Gran Bretagna non sembra voler uscire dalla lunga polemica sulla Brexit. Una never-ending drama, ora infuocata dagli ultimi sondaggi che vedono una larga maggioranza di sudditi nostalgici dei tempi europei. C’è persino un centro studi governativo che ammette: l’uscita dall’Unione Europea ha avuto un impatto “significativamente avverso”. Altroche Global Britain. È la fine di un sogno. E Sunak non può nemmeno tentare di riaprire un negoziato con Bruxelles. Pena la rivolta interna dei falchi Tory, pronti a impallinarlo al primo passo falso.

La Défense batte la City
Sfogliando il Financial Times, a novembre, una notizia spicca tra tutte. Riguarda la finanza, ma è un po’ il simbolo di un Regno che, orfano della regina più longeva di sempre, non riesce più a ritrovare se stesso. La City, il leggendario distretto finanziario londinese – plancia di comando da dove un tempo si comandava il mondo e la globalizzazione a colpi di Pound e Royal Navy – ha perso il suo primato rispetto alla Défense, la borsa di Parigi. Il mercato azionario francese ora vale 2.823 miliardi di euro. Londra si attesta a 2.821. Sei anni fa, quando nel Regno si celebrava il referendum sull’uscita dall’Unione Europea, il London Stock Exchange era avanti di oltre mille miliardi rispetto ai rivali transalpini. Secondo smacco, dopo quello subito l’anno scorso, con il sorpasso di Amsterdam, la capitale dei Paesi Bassi diventata principale hub finanziario europeo con Euronext.

Economia al palo
Il problema di Londra è che la perdita del primato lì dove tradizionalmente ha sempre dominato, cioè la finanza, non è l’unica brutta notizia. La lista è lunghissima. Partiamo dalla macroeconomia: l’Ocse prevede che il Pil britannico sarà in recessione l’anno prossimo, con una perdita pari a -0,4% per il 2023. L’anno dopo non andrà meglio, con una leggera ripresa allo 0,2%. La peggior previsione in assoluto tra i paesi del G7. La Bank of England è addirittura convinta che il segno positivo tornerà invece nel 2025. Non solo: dalla scoppio della pandemia a oggi, il Regno Unito è l’unico paese del G20 (esclusa la Russia) la cui economia non è tornata ai livelli pre-pandemici. Di recente, l’India, già Perla dell’Impero, ha superato l’ex madrepatria nella classifica delle economie globali al quinto posto. L’uragano Truss non ha aiutato: la prima ministra che ha governato sotto due monarchi è rimasta in office per soli 45 giorni. Più che sufficienti per proporre una manovra tutta tagli e niente coperture con la quale ha fatto scappare gli investitori, mandato nel panico i risparmiatori, detonato un braccio di ferro con la banca centrale, volare i tassi d’interesse, dimettere il cancelliere dello scacchiere e far crollare la sterlina (-10% sul dollaro quest’anno).

E quelli elencati sono solo i problemi macroeconomici di Albione. Poi c’è ‘l’economia reale’, la vita di tutti i giorni fattasi incubo per milioni di sudditi di Sua Maestà. Nei supermercati scarseggiano le uova, problemi di importazione. E non perché qualche zelante funzionario monarchico ha dato ordine di ritirarle dopo che un giovane di simpatie anarco-repubblicane ne ha scagliata una centrando l’elegante bavero del sovrano Carlo durante una visita nel Northumberland. Ci sono gli scioperi. Va detto che le Union britanniche – i potenti sindacati – hanno il grilletto facile, sempre pronti a chiamare la mobilitazione generale. Già da inizio autunno il trasporto pubblico è stato messo in ginocchio, soprattutto le ferrovie, in rivolta contro i tagli di Liz Truss. L’ultima è la clamorosa decisione del Royal College of Nursing, l’associazione degli infermieri, che annuncia il primo sciopero dopo 106 anni di storia. L’Nhs – il sistema sanitario – è uscito malconcio dalla pandemia, e già prima non è che brillasse. Le liste d’attesa per visite ordinarie sono sempre più lunghe mentre i salari del personale non si muovono di un penny. Il risultato della conflittualità sociale post-Covid, esacerbata dal caro-prezzi che sta sferzando l’intero Occidente, è che passeggiando per le strade della capitale, nella tradizionale esplosione consumistica di luminarie e neon, si respira un’aria da ‘Natale rubato’, con gli spot televisivi delle principali catene commerciali decisamente sottotono rispetto all’ottimismo del passato. Ci mancava solo l’austerità di tacchini tra gli scaffali, decimati da una strana epidemia di aviaria.

Agli inglesi Sunak piace, ma i Tory no
Austerità. La parola chiave della Rishinomics. È vero: a un mese esatto dall’insediamento al 10 di Downing Street, il primo primo ministro etnicamente non britannico del Regno ha portato tutt’altra musica rispetto a quella della predecessora. In trenta giorni ha stabilizzato i mercati finanziari, rassicurato gli alleati di Washington, fatto ripartire la macchina di sostegno militare e umanitaria verso l’Ucraina, e perfino ristabilito relazioni cordiali con Bruxelles. Un sondaggio Ipsos, però, rileva una spaccatura insolita nell’opinione pubblica. Il gradimento del premier è incoraggiante: quasi un britannico su due dice di apprezzare Rishi. Nello stesso survey, però, solo uno su quattro afferma di voler votare conservatore. Insomma, il tranquillo ex banchiere di investimento di origine indiana è considerato una botta di novità positiva dopo i troubles dei gabinetti Johnson e Truss. Ma il partito che lo esprime è al potere dal 2010, dodici anni e cinque primi ministri. Difficile che le cose possano cambiare da qui al 2024, data delle prossime elezioni generali.
Ce la sta mettendo tutta. Ma le casse pubbliche sono quello che sono. Bei tempi quelli in cui Sunak, da cancelliere dello Scacchiere di Boris Johnson, giurava di essere pronto a fare whatever it takes (citando esplicitamente il motto draghiano davanti ai Comuni) per sostenere i redditi dei ceti meno abbienti messi in ginocchio dai lockdown, approvando un piano di aiuti da decine di miliardi di sterline. Cosa che lo rese decisamente popolare. Oggi, però, le priorità del Tesoro si sono invertite. L’austerità, dicevamo. La manovra Sunak – che è quella di Truss ma stravolta nei suoi fondamentali – è una medicina amarissima. Lacrime e sangue, spending-review necessaria dopo i 50 miliardi di buco lasciati da Liz. In tutto questo c’è persino una spina nel fianco. Boris Johnson, convinto di potersi riprendere Downing Street già con la partenza di Truss, ma costretto alla retromarcia di fronte al rischio spaccatura Tory, è tornato ufficialmente in campo. Ogni giorno, basta aprire i suoi social, lo si vede all’opera sul territorio. La visita in ospedale a fare il vaccino contro l’influenza, il saluto ai lavoratori della Tube con il suo classico “Hi folks!”, la birra al pub nel sobborgo londinese di Ruislip, uno dei suoi feudi elettorali. E piccole innocenti manovra parlamentari: un emendamento in materia di energie rinnovabili, presentato contro l’opinione del governo, da un fedelissimo dell’ex premier. Mossa destinata a spaccare in due il gruppo Tory ai Comuni e a riaprire, già prima di Natale, un nuovo Vietnam a Westminster.
 
Lo streaming senza pubblicità è un toccasana.

Io ho Disney+, l’ho installato lo scorso anno quando hanno trasmesso “The Beatles Get Back” (sono un fanatico) e poi non l’ho più tolto.

Sto finendo le 15 stagioni di Criminal Minds in questo periodo.

Un centino l’anno per averlo mi pare una cifra spesa bene.
Altri canali non li ho ed evito di sottoscriverli perché non è che se quadruplico gli abbonamenti mi quadruplica anche il tempo che dedico alla TV.

Attività fisica: tre volte la settimana un’oretta abbondante di camminata veloce sulle colline qua attorno.
Alimentazione varia, senza strafare e senza inutili rinunce.
No tassativo a fumo e affini, sì a qualche bicchiere di buon vino di livello.

Lettura di libri parecchia, streaming, la mia amata musica, qualche uscita serale, shopping e puntate in città vicine quanto basta

…e il rentier è servito, almeno per come la vedo io ;)

Tutto bello.
E le donzelle? :o
 
Scusa, non ce l'ho con te e rispetto i tuoi gusti, anche se io "detesto cinematograficamente" Lynch e non guarderei mai, per principio, nessuno dei film che
solamente concorrono a Cannes, figuriamoci quelli che vincono anche la palma d'oro... però dopo questa lista, non posso fare a meno di chiedermi perché nei forum di ogni ordine grado, alla domanda "chi mi consiglia un bel film", spuntano regolarmente proposte di film "d'autore", vincitori a Cannes, a Berlino o a Venezia e mai nessuno butta li un:
"beh ... guardati Thor, love and Thunder, che è una f.i.cata pazzesca!"
Tra l'altro andando a guardare, i film che hai indicato io neanche li vedo promossi sulla schermata: sulla mia schermata di prime di film che, dopo aver prima visto obbligatoriamente il trailer, potrebbero interessarmi io vedo questi (ovviamente escludo quelli in acquisto o noleggio) tra quelli "consigliati per me da Prime:
La spia della resistenza
Last man down
Siberia

PS: ho trovato adesso anche Licorice Pizza, tra i film aggiunti di recente, e ho visto il trailer... che mi ha subito "acchiappato" con la meravigliosa Life on Mars di David Bowie.
In effetti mi sa che me lo guarderò... anche se mi sembra di aver intravisto Sean Penn che non è esattamente uno dei miei attori/registi preferiti.

In ogni caso ho scritto questo perché sono scappato un mese fa, tornando qui per la vostra gioia :D, da un forum su film e serie TV, nel quale il radical chicchismo dei partecipanti dai gusti cinefili così regolarmente poco commerciali era diventato insopportabile.

PS PS su prime sto seguendo la serie Inverso / The Peripheral. Non mi entusiasma come altre cose, ma si può guardare

Ciao big, prima di tutto sono contento che non ce l'hai con me :D
Allora, e' la vecchia diatriba tra il soggettivo e l'oggettivo che tiri fuori. Tra il gusto e la conoscenza. Il fanciullino e 'o professore. La Pepsi e la Coca. Roba tosta. comunque.

Premessa: ogni tanto Manu chiede consigli sui film. Io guardo sui film inseriti di recente e gliene segnalo alcuni, pur sapendo che molto probabilmente non sono proprio nelle sue corde. Ma e' giusto cosi', forse sarebbe piu' superfluo cercare di indovinare perfettamente quello che vuole vedere e consigliare film che gia' gli interessano. Propongo menu alternativi, penso che apprezzi almeno lo sforzo ;)

Il Cinema, dunque. La settima arte, l'hanno definita: non so neanche se e' veramente arte, visto che e' un ibrido tra mercato e espressioni artistica anche quando e' al suo meglio. E' un alto artigianato che ha permesso per lungo tempo del secolo scorso di intrattenere, raccontare, sperimentare e esprimere visioni del mondo da Hollywood a Roma, dalla Francia a Hong Kong fino alla Polonia, Russia e tanti altri. Orson Welles una volta disse che "e' l'arte del XX secolo, e' la cosa da fare". E lo e' stato per molto tempo: molti intellettuali scelsero il cinema per esprimere le proprie idee e il proprio sguardo artistico: Chaplin, Welles, Bunuel, Bergman ma anche i nostri Fellini, Pasolini, Visconti. Insomma, il cinema ha una sua storia per chi la vuole studiare e approfondire, per diletto o per mestiere. Puo' essere che questo approccio porti a una conoscenza maggiore dell'argomento, a contestualizzare i vari periodi storici, a riconoscerne le innovazioni tecniche e forse (ma dico forse) a esprimere dei giudizi non basati esclusivamente sul gusto personale.
E' quindi abbastanza normale che in un forum dedicato al cinema vengano esplorati anche questi aspetti, tra l'altro io li ho frequentati abbastanza in passato e li ho abbandonati anche perche' il background delle nuove generazioni era diventato un po' troppo distante dal mio (esattamente il motivo opposto al tuo, figurati). Largo ai giovani :D
Ma il radical chicchismo mi pare che non c'entri niente: sono diversi approcci alla materia e diversi gradi di interesse alla stessa. Io ascolto anche volentieri dei pezzi di musica classica, ma faccio fatica a riconoscere la differenza tra lo Chopin di Pollini e quello di un diplomato al Conservatorio. Stessa cosa per lo Spumante Gancia da 5 euro e un millesimato che ne costa 250, non ho proprio il palato educato a queste raffinatezze: certo e' che se vado a Vinitaly a urlare che il Tavernello e' piu' buono dell'Amarone, non mi posso lamentare se mi accompagnano alla porta a calci in koolo.

Chiudo per dire che tutta sta cosa del cinema d'autore prima di tutto e' finita da un pezzo ma che e' anche molto ma molto ma molto relativo al periodo storico: tra i film italiani piu' visti al cinema in assoluto ci sono La Dolce Vita, il Gattopardo e Ultimo Tango a Parigi. Film che ora come ora sarebbero tacciati di intellettualismo estremo e che non troverebbero pubblico in quanto ritenuti troppo "difficili" per il grande pubblico. Ma che il pubblico meno scolarizzato e piu' popolare del tempo del tempo evidentemente apprezzava, anche se doveva fare un piccolo sforzo per coglierne tutte le sfumature.

P.S. Ieri sera ho finito The Affair. Vidi la prima stagione ai tempi, molto interessante se l'avessero conclusa li'. Poi un crollo graduale fino alla quinta, al limite dell'imbarazzante nella sottotrama con Anna Paquin. Per fortuna c'erano i Waterboys in colonna sonora, va'.
 
In un periodo caratterizzato da elevata incertezza ed inflazione galoppante consiglio ai rentiers più oculati in materia di risparmio di farsi un giretto quotidiano ai mercati generali della propria città a fine giornata, spesso tra i cumuli dell'immondizia si trovano cassette colme di autentiche prelibatezze.
Inoltre per i più spregiudicati consiglio anche di visitare l'angolo rotture della lidl dove si possono realizzare ottimi affari, attenti solo a non farvi cogliere con le mani nel sacco dai sadici dipendenti.

:mmmm:

Prima di conoscervi avevo un'altra idea dell'essere rentier, .............
 
L'ultimo su Thor è l'unico film Marvel che non sono riuscito a finire tanto è brutto.
Il personaggio di Thor, storicamente serissimo, in un contesto da Benny Hill.
D'altra parte anche la DC col suo ultimo Batman... Ma almeno è guardabile.
C'è da dire che forse sono io fuori target per quel genere di film ormai, che saranno basati sui gusti dei ragazzini di oggi.

Va detto anche che non siamo più negli anni dei film. È un genere ad esaurimento. Ora vanno le serie.
Quanti film memorabili escono in un anno? Quei pochi generalmente sono impegnati. Forse per questo accade ciò che descrivi.

Inverso a me non sta dispiacendo.

Ecco, io l'ultimo Thor non l'ho ancora visto proprio per quel motivo. Ma qui ci sarebbe forse da chiedere a chi legge i fumetti attuali da dove viene questa caratterizzazione da surfista cialtrone del Dio del Tuono. Perche' capisco che la Marvel voglia spingere sul versante comedy, ma il Thor classico di Jack Kirby non c'entra veramente una m.eenkia con quello di questi film. Ti diro', forse i Thor sono i meno belli di tutti i Marvel: la cosa migliore a riguardo e' la battuta di Iron Man su Shakespeare in The Park in un Avengers, geniale :bow:
 
Ecco, io l'ultimo Thor non l'ho ancora visto proprio per quel motivo. Ma qui ci sarebbe forse da chiedere a chi legge i fumetti attuali da dove viene questa caratterizzazione da surfista cialtrone del Dio del Tuono. Perche' capisco che la Marvel voglia spingere sul versante comedy, ma il Thor classico di Jack Kirby non c'entra veramente una m.eenkia con quello di questi film. Ti diro', forse i Thor sono i meno belli di tutti i Marvel: la cosa migliore a riguardo e' la battuta di Iron Man su Shakespeare in The Park in un Avengers, geniale :bow:

L'ultimo l'ho visto in streaming e devo dire che Waititi ci è andato giù un po' troppo pesante anche per i suoi standard. Ho adorato Jojo Rabbit per come ha saputo mescolare humor e dramma, ma in questo caso oltre al dramma, che viene vissuto dallo spettatore come un corpo estraneo, ha tolto al personaggio - e non solo a lui - ogni solennità e spessore.
 
Ecco, io l'ultimo Thor non l'ho ancora visto proprio per quel motivo. Ma qui ci sarebbe forse da chiedere a chi legge i fumetti attuali da dove viene questa caratterizzazione da surfista cialtrone del Dio del Tuono. Perche' capisco che la Marvel voglia spingere sul versante comedy, ma il Thor classico di Jack Kirby non c'entra veramente una m.eenkia con quello di questi film. Ti diro', forse i Thor sono i meno belli di tutti i Marvel: la cosa migliore a riguardo e' la battuta di Iron Man su Shakespeare in The Park in un Avengers, geniale :bow:

lo vedi che sei anche tu un fan Marvel? :D
Io comunque Thor l'ho tirato fuori a caso, non perché mi sia particolarmente piaciuto (e non mi è dispiaciuto affatto), ma perché era un po' l'opposto dei film "palma d'oro" Cannensi.... e tra l'altro è stato anche la causa del flame che mi ha convinto ad abbandonare l'altro forum...
 
Un altro abbonamento puoi farlo, per variare. Ci sono serie capolavoro, parecchie, da vedere prima di criminal minds. Senza aggiungere tempo di visione.

L'oretta la dovresti fare ogni giorno.


Valuterò più avanti per un altro abbonamento.

Un'ora /ora e mezza di camminata veloce tutti i giorni per me sarebbe troppo: primo per la pigrizia che è nel mio DNA, e secondo perché a 50 anni (e in più che discrete condizioni fisiche) non ho bisogno di andare chissà dove, mi interessa tenermi tonico.
 
lo vedi che sei anche tu un fan Marvel? :D
Io comunque Thor l'ho tirato fuori a caso, non perché mi sia particolarmente piaciuto (e non mi è dispiaciuto affatto), ma perché era un po' l'opposto dei film "palma d'oro" Cannensi.... e tra l'altro è stato anche la causa del flame che mi ha convinto ad abbandonare l'altro forum...

Io ho imparato a leggere suile Edizioni Corno dei fumetti Marvel, ai tempi c'era poca televisione. Ma avevo 5-6 anni, un po' conta ;)
Quindi posso anche avere simpatia per questi film, che a parte quelli di Thor ;) sono impeccabili e spettacolari ma vanno comunque giudicati per quello che sono e gli obiettivi che si propongono.
Ma fammi capire, hai fatto un flame su un film che non hai visto ?
 
non ho la minima invidia verso chi vive di rendita: sono stati bravi ad arrivare a questo risultato, buon per loro, io non ci sono arrivato, sono stati più bravi di me. Mi accontento di arrivare alla pensione in buona salute

Saggio atteggiamento.
La mancanza di invidia è per definizione un elemento di superiorità: concentrarsi su se stessi, sui propri successi e fallimenti senza cercare di spostare l'attenzione su quello che fanno altri aiuta a tenere la barra dritta e a non perdere tempo ed energie in sentimenti dannosi.

Per quel che mi riguarda, la mia famiglia ha avuto una parte rilevante nella costruzione della quotidianità attuale.
Si è sempre lavorato seriamente, per tante ore e senza badare alle domeniche passate dietro ad un bancone. Quando capitava il turno di apertura festiva, si andava e stop, che fosse Natale o Capodanno poco importava.

Tutto questo, unito ad uno stile di vita abbastanza sobrio e tendente al risparmio, ha fatto il resto.

Io di mio ci ho messo diversi anni di impegno, specialmente dal momento in cui i miei se ne sono andati in pensione, e la mission che mi sono dato di mantenere ed incrementare sempre (a basso rischio) il capitale accumulato, insensibile alle sirene di amici che se le sono spassata fin troppo ed ora, ogni tanto, quando mi incontrano sono lì lì per chiedermi un prestito o un aiuto: troppo tardi, dovevate risparmiare negli anni buoni ;)

Quindi serietà, pochi grilli per la testa, passioni ed interessi molti ma non di quelli classici costosi dell'arricchito medio italiota, un pizzico di fortuna (che non guasta) e concretezza.

Questa è la mia esperienza, a cui aggiungo, ora che ci penso, la tempestività nel lasciare il lavoro appena è stato chiaro che il settore stava calando paurosamente di redditività a fronte di un aumento esponenziale di responsabilità di ogni tipo. Molti fanno l'errore di insistere fino a fallire, per un distorto senso di etica professionale.. anche qui la decisione di lasciare in bellezza, ancora al top o quasi, è stata vincente ed è stata corroborata da quello che è successo negli anni successivi, che hanno confermato le mie intuizioni.
 
Ciao big, prima di tutto sono contento che non ce l'hai con me :D
Allora, e' la vecchia diatriba tra il soggettivo e l'oggettivo che tiri fuori. Tra il gusto e la conoscenza. Il fanciullino e 'o professore. La Pepsi e la Coca. Roba tosta. comunque.

Premessa: ogni tanto Manu chiede consigli sui film. Io guardo sui film inseriti di recente e gliene segnalo alcuni, pur sapendo che molto probabilmente non sono proprio nelle sue corde. Ma e' giusto cosi', forse sarebbe piu' superfluo cercare di indovinare perfettamente quello che vuole vedere e consigliare film che gia' gli interessano. Propongo menu alternativi, penso che apprezzi almeno lo sforzo ;)

Il Cinema, dunque. La settima arte, l'hanno definita: non so neanche se e' veramente arte, visto che e' un ibrido tra mercato e espressioni artistica anche quando e' al suo meglio. E' un alto artigianato che ha permesso per lungo tempo del secolo scorso di intrattenere, raccontare, sperimentare e esprimere visioni del mondo da Hollywood a Roma, dalla Francia a Hong Kong fino alla Polonia, Russia e tanti altri. Orson Welles una volta disse che "e' l'arte del XX secolo, e' la cosa da fare". E lo e' stato per molto tempo: molti intellettuali scelsero il cinema per esprimere le proprie idee e il proprio sguardo artistico: Chaplin, Welles, Bunuel, Bergman ma anche i nostri Fellini, Pasolini, Visconti. Insomma, il cinema ha una sua storia per chi la vuole studiare e approfondire, per diletto o per mestiere. Puo' essere che questo approccio porti a una conoscenza maggiore dell'argomento, a contestualizzare i vari periodi storici, a riconoscerne le innovazioni tecniche e forse (ma dico forse) a esprimere dei giudizi non basati esclusivamente sul gusto personale.
E' quindi abbastanza normale che in un forum dedicato al cinema vengano esplorati anche questi aspetti, tra l'altro io li ho frequentati abbastanza in passato e li ho abbandonati anche perche' il background delle nuove generazioni era diventato un po' troppo distante dal mio (esattamente il motivo opposto al tuo, figurati). Largo ai giovani :D
Ma il radical chicchismo mi pare che non c'entri niente: sono diversi approcci alla materia e diversi gradi di interesse alla stessa. Io ascolto anche volentieri dei pezzi di musica classica, ma faccio fatica a riconoscere la differenza tra lo Chopin di Pollini e quello di un diplomato al Conservatorio. Stessa cosa per lo Spumante Gancia da 5 euro e un millesimato che ne costa 250, non ho proprio il palato educato a queste raffinatezze: certo e' che se vado a Vinitaly a urlare che il Tavernello e' piu' buono dell'Amarone, non mi posso lamentare se mi accompagnano alla porta a calci in koolo.

Chiudo per dire che tutta sta cosa del cinema d'autore prima di tutto e' finita da un pezzo ma che e' anche molto ma molto ma molto relativo al periodo storico: tra i film italiani piu' visti al cinema in assoluto ci sono La Dolce Vita, il Gattopardo e Ultimo Tango a Parigi. Film che ora come ora sarebbero tacciati di intellettualismo estremo e che non troverebbero pubblico in quanto ritenuti troppo "difficili" per il grande pubblico. Ma che il pubblico meno scolarizzato e piu' popolare del tempo del tempo evidentemente apprezzava, anche se doveva fare un piccolo sforzo per coglierne tutte le sfumature.

P.S. Ieri sera ho finito The Affair. Vidi la prima stagione ai tempi, molto interessante se l'avessero conclusa li'. Poi un crollo graduale fino alla quinta, al limite dell'imbarazzante nella sottotrama con Anna Paquin. Per fortuna c'erano i Waterboys in colonna sonora, va'.

Bel post.
Mi ricordo le gare tra scemi a chi si guardava il film più noioso, rigorosamente al cinema. Oh ho visto l'ultimo di Amos Gitai, c'è un piano fisso su una mangiatoia di 14 minuti! Si vantavano.
Magari erano 14 minuti da dedicare al nostro essere carnivori o all'inquinamento da gas bovino.
Ma viverla con sbruffoneria era insopportabile.
 
:mmmm:

Prima di conoscervi avevo un'altra idea dell'essere rentier, .............

M'aspettavo 'na cosetta più, ...
Insomma, più, ...

Screenshot_20221126-164356_Gallery.jpg
 
L'ultimo l'ho visto in streaming e devo dire che Waititi ci è andato giù un po' troppo pesante anche per i suoi standard. Ho adorato Jojo Rabbit per come ha saputo mescolare humor e dramma, ma in questo caso oltre al dramma, che viene vissuto dallo spettatore come un corpo estraneo, ha tolto al personaggio - e non solo a lui - ogni solennità e spessore.

Jojo ha un suo grandissimo perché.
Thor è diverso. Ogni personaggio ha un canone in sé. Lo devi caratterizzare, ma non lo puoi stravolgere. È come se mi fai un Amleto erotomane e ridereccio.
 
Stato
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