Sta arrivando la recessione, vendete tutto sul mercato azionario (Vol 37)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Purtroppo non è così e non lo sarà mai.
Solo tra pochi amici si può fare.
Se desideri avere la presenza di tutti gli attori di mercato devi dare a loro la garanzia/possibilità di fare marketing o perlomeno promozione.

I brokers vendono un prodotto, gli emittenti, banche, software (TV, prorealtime, stochcharts ecc).
Anche i relatori vendono il loro datore di lavoro o promuovono loro stessi.
Giacca cravatta e tailleur, sorrisi stampati, terminologia tecnica e forbita e via alla grande orgía :
Trading, investimenti, digital finance, NFT, crypto e mercati finanziari.
Noi partecipanti siamo passivi.
Il gregge.

https://itforum.it/

Il programma delle conferenze è molto eterogeneo, potrei sbagliarmi ma i target di vendita principali mi sembrano due:

- benestanti inesperti portati lì da qualche conoscente, da trattare come prede come avviene in filiale
- ludopatici (ad esempio conferenza sugli etp a leva "per fronteggiare la volatilità", così gamblo e passo pure per coscienzioso.. :o.)

E' un peccato che le due conferenze più interessanti siano in contemporanea in sale diverse ("Bellelli lazy" e "patrimonio crisi familiari").
 
Se l oreal è un marchio di lusso della cosmesi io sono rocco siffredi:D

Chanel, Dior, Guerlain, Charlotte tirbuly sono i marchi di lusso della cosmesi.

L'Oreal è un marchio dozzinale non a caso si trova in qualsiasi supermarket

Ciao Rocco,
Lancôme, YSL, Armani, Valentino, Prada (giusto per citare le più conosciute) e qualche altra decina di marche fanno della Divisione Lusso dell’Oreal il leader mondiale nel Lusso Beauty.
 
Io personalmente...
Ma è una cosa mia non voglio convincere nessuno.

Compro l'incertezza, compro il dip, compro il panico, il sangue che corre sulle strade, l'extreme fear, compro la paura di guerra nucleare, la pandemia da fine del mondo, compro quando al telegiornale della sera parlano di crolli in borsa e miliardi bruciati.

E poi bisognerebbe (non è facile) aver il coraggio di mollare, .....di vendere tutto quando la massa entra sul mercato, quando c'è un avidità estrema, o ad esempio come lo scorso anno in ottobre ero un palestra e parlavano di bitcoin, al bar, dall'estetista sentivo parlare di bitcoin.....chiaro segnale per mollare bitcoin.

Ora e nei prossimi mesi compro equity per il medio periodo.

Io tutta sta paura ancora non la vedo
 
Ciao Rocco,
Lancôme, YSL, Armani, Valentino, Prada (giusto per citare le più conosciute) e qualche altra decina di marche fanno della Divisione Lusso dell’Oreal il leader mondiale nel Lusso Beauty.

I 3 big che detengono i marchi di lusso sono :

LVMH + Kering + Richemont

Sulla cosmesi invece, vedendo quello che compra la mia ragazza e le amiche, sembra sia Estee Lauder la top di gamma.
 
Io tutta sta paura ancora non la vedo

Ma sai, la percezione della paura è soggettiva.
Io non vado in bici perché ho paura delle auto, preferisco andare sul lago d'Orta a nuotare da sponda a sponda, mentre la mia amica va in bici ma l'acqua scura del lago gli fa paura.

Ovviamente chi è flat sull'equity, tifa e spinge per il grande cigno nero correlato da un ulteriore storno market....del 10 ...20...30% ...chi offre di più?
Deve assolutamente giustificare il suo status, la sua asset allocation.
A livello psicologico le news negative le amplifica, mentre quelle positive le archivia velocemente.
 
Ciao Rocco,
Lancôme, YSL, Armani, Valentino, Prada (giusto per citare le più conosciute) e qualche altra decina di marche fanno della Divisione Lusso dell’Oreal il leader mondiale nel Lusso Beauty.

Sono prodotti fatti su licenza non di l oreal.

Anche luxxottica fa occhiali a Valentino, Tom Ford, Gucci e Prada ma non è il proprietario di queste Marche

I 3 big che detengono i marchi di lusso sono :

LVMH + Kering + Richemont

Sulla cosmesi invece, vedendo quello che compra la mia ragazza e le amiche, sembra sia Estee Lauder la top di gamma.

EsattoOK!
Loreal come qualità sta giusto sopra Kiko forse :D
 
è inutile leggere per il semplice motivo che il mercato è in continua evoluzione.

qualcuno si poteva aspettare il maggior crollo obbligazionario della storia.....no....domani accadrà altro.....e tu avrai letto cose utili solo per farti le pippe su qualcosa che è già successo e non più modificabile non certo per il futuro.

Mi permetto di sollevare un'obiezione, senza nessuna vena polemica. Come sempre con spirito costruttivo.

Con il tuo messaggio rischiamo di fare un triplo salto carpiato con avvitamento dal drogato al fruttariano :D

Leggere male non può fare, in generale. Serve anche per raggiungere la consapevolezza che hai citato in merito al mercato in continua evoluzione. Non tutti hanno le tue stesse conoscenze di base per comprendere la differenza tra un conto deposito, un'obbligazione e un'azione, ETF, broker, costi di gestione, rendimenti nominali e reali ecc. senza la necessaria attività di formazione.
Figuriamoci per una pianificazione finanziaria a lungo termine e i rischi connessi.

E i libri, se di qualità, possono aiutare.

Quindi comprendo il senso logico del tuo suggerimento, ma ribadisco senza polemica, che non lo condivido perché si rischia di diffondere una filosofia pericolosa che va tanto di moda in questi anni (non serve studiare, puoi arricchirti senza fatica). Conscio del fatto che sia un paragone azzardato sarebbe come affermare che è inutile studiare medicina, perché tanto arriverà una nuova pandemia sconosciuta, quindi tanto vale affidarsi all'istinto o al genio.

Ovviamente tu non sarai d'accordo con me, ma qui è il bello delle discussioni su un Forum, così come nella vita OK!
 
Ma sai, la percezione della paura è soggettiva.
Io non vado in bici perché ho paura delle auto, preferisco andare sul lago d'Orta a nuotare da sponda a sponda, mentre la mia amica va in bici ma l'acqua scura del lago gli fa paura.

Ovviamente chi è flat sull'equity, tifa e spinge per il grande cigno nero correlato da un ulteriore storno market....del 10 ...20...30% ...chi offre di più?
Deve assolutamente giustificare il suo status, la sua asset allocation.
A livello psicologico le news negative le amplifica, mentre quelle positive le archivia velocemente.

Solo in direzione est-ovest, o anche da Omegna al limite sud, che andata e ritorno è quasi una maratona acquatica?
 
Solo in direzione est-ovest, o anche da Omegna al limite sud, che andata e ritorno è quasi una maratona acquatica?

Nooooo solo est ovest da Pella o Pettenasco.
In compagnia e con barchetta a far da spalla.
Omegna-Gozzano ci ho provato una volta ma vicino all'isola son salita in barca.
 
Ciao Rocco,
Lancôme, YSL, Armani, Valentino, Prada (giusto per citare le più conosciute) e qualche altra decina di marche fanno della Divisione Lusso dell’Oreal il leader mondiale nel Lusso Beauty.

è negli indici azionari lusso, infatit ieri ha fatto +6% :D
 
Bello leggere che qualcuno è riuscito a raggiungere un equilibrio. Beh, io sono ancora al punto " Praticamente un drogato :) "

Diciamo che sono in un circolo vizioso in cui

1 Continuo a leggere per fugare i miei dubbi e migliorare
2 più leggo e più ho dubbi
3 più ho dubbi e più modifico strategie e portafoglio
4 più modifico strategie e portafoglio più creo minus
5 più creo minus più leggo
6 ricominciare da 1

Ora quello che sto pensando è:

Fare nuovamente reset, mettere quanto necessario in obbligazioni scadenza 2026 o certificati a capitale protetto, per recupero minus e il resto in

VNGA40 + REIT + ORO
con percentuali circa 85/10/5

Ti aggiungo un'altra dose di stupefacente. Anche quando soffrivo di ansia da prestazioni, il 5% di un'asset class in un portafoglio di piccola o media dimensione non l'ho mai compreso, se non per investimenti speculativi o per dare sfogo alle proprie "voglie ludiche". Anche per questioni di costi per ogni asset aggiunto.

Su portafogli di una certa consistenza, il discorso come dicono gli inglesi sounds good (IMHO)

Magari sbagliavo, quindi mi rimarrà per sempre il dubbio :D
 
Ultima modifica:
midterm

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Mi permetto di sollevare un'obiezione, senza nessuna vena polemica. Come sempre con spirito costruttivo.

Con il tuo messaggio rischiamo di fare un triplo salto carpiato con avvitamento dal drogato al fruttariano :D

Leggere male non può fare, in generale. Serve anche per raggiungere la consapevolezza che hai citato in merito al mercato in continua evoluzione. Non tutti hanno le tue stesse conoscenze di base per comprendere la differenza tra un conto deposito, un'obbligazione e un'azione, ETF, broker, costi di gestione, rendimenti nominali e reali ecc. senza la necessaria attività di formazione.
Figuriamoci per una pianificazione finanziaria a lungo termine e i rischi connessi.

E i libri, se di qualità, possono aiutare.

Quindi comprendo il senso logico del tuo suggerimento, ma ribadisco senza polemica, che non lo condivido perché si rischia di diffondere una filosofia pericolosa che va tanto di moda in questi anni (non serve studiare, puoi arricchirti senza fatica). Conscio del fatto che sia un paragone azzardato sarebbe come affermare che è inutile studiare medicina, perché tanto arriverà una nuova pandemia sconosciuta, quindi tanto vale affidarsi all'istinto o al genio.

Ovviamente tu non sarai d'accordo con me, ma qui è il bello delle discussioni su un Forum, così come nella vita OK!

Mi permetto di fare un'osservazione, sempre in spirito costruttivo. La "curva di apprendimento" ha notoriamente una forma a U rovesciata (n. di libri letti sulle ascisse, incrementi di conoscenza generati sulle ordinate), che significa che una lettura di n + 1 libri dopo essere arrivati all'apice n ha un rendimento decrescente. Insomma, il passaggio da 1 a 2 libri di finanza ha un grande valore in termini di conoscenza, ma tra 10 e 11 l'incremento di conoscenza è modesto. Ci sono quelli, i fautori del "less is more effect", che dicono che il passaggio da 10 a 11 è addirittura dannoso!

Per come la vedo io, tutto dipende, come dice il grande Gerd Gigerenzer, dal contesto. Se leggi per migliorare il trading, vale la classica curva di apprendimento: dopo un po' hai letto abbastanza, si migliora con la pratica. Se invece leggi per scrivere un articolo scientifico, è tutta un'altra cosa.
 
Mi permetto di fare un'osservazione, sempre in spirito costruttivo. La "curva di apprendimento" ha notoriamente una forma a U rovesciata (n. di libri letti sulle ascisse, incrementi di conoscenza generati sulle ordinate), che significa che una lettura di n + 1 libri dopo essere arrivati all'apice n ha un rendimento decrescente. Insomma, il passaggio da 1 a 2 libri di finanza ha un grande valore in termini di conoscenza, ma tra 10 e 11 l'incremento di conoscenza è modesto. Ci sono quelli, i fautori del "less is more effect", che dicono che il passaggio da 10 a 11 è addirittura dannoso!

Per come la vedo io, tutto dipende, come dice il grande Gerd Gigerenzer, dal contesto. Se leggi per migliorare il trading, vale la classica curva di apprendimento: dopo un po' hai letto abbastanza, si migliora con la pratica. Se invece leggi per scrivere un articolo scientifico, è tutta un'altra cosa.

Un plauso al mio insegnante di filosofia preferito. :bow::clap:
 
Ti aggiungo un'altra dose di stupefacente. Anche quando soffrivo di ansia da prestazioni, il 5% di un'asset class in un portafoglio di piccola o media dimensione non l'ho mai compreso, se non per investimenti speculativi o per dare sfogo alle proprie "voglie ludiche". Anche per questioni di costi per ogni asset aggiunto.

Su portafogli di una certa consistenza, il discorso come dicono gli inglesi sounds good (IMHO)

Magari sbagliavo, quindi mi rimarrà per sempre il dubbio :D

Ottimo. Ricomincio a studiare :D
 
Mi permetto di fare un'osservazione, sempre in spirito costruttivo. La "curva di apprendimento" ha notoriamente una forma a U rovesciata (n. di libri letti sulle ascisse, incrementi di conoscenza generati sulle ordinate), che significa che una lettura di n + 1 libri dopo essere arrivati all'apice n ha un rendimento decrescente. Insomma, il passaggio da 1 a 2 libri di finanza ha un grande valore in termini di conoscenza, ma tra 10 e 11 l'incremento di conoscenza è modesto. Ci sono quelli, i fautori del "less is more effect", che dicono che il passaggio da 10 a 11 è addirittura dannoso!

Per come la vedo io, tutto dipende, come dice il grande Gerd Gigerenzer, dal contesto. Se leggi per migliorare il trading, vale la classica curva di apprendimento: dopo un po' hai letto abbastanza, si migliora con la pratica. Se invece leggi per scrivere un articolo scientifico, è tutta un'altra cosa.


"Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate. Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Quando l'arte era ancora un fenomeno estetico, la sua destinazione era per i privati. Un Velázquez, solo un principe poteva ammirarlo.
Da quando è per le plebi, l'arte è diventata decorativa, consolatoria. L'abuso d'informazione dilata l'ignoranza con l'illusione di azzerarla.
Del resto anche il facile accesso alla carne ha degradato il sesso."


(C. Bene)
 
Mi permetto di fare un'osservazione, sempre in spirito costruttivo. La "curva di apprendimento" ha notoriamente una forma a U rovesciata (n. di libri letti sulle ascisse, incrementi di conoscenza generati sulle ordinate), che significa che una lettura di n + 1 libri dopo essere arrivati all'apice n ha un rendimento decrescente. Insomma, il passaggio da 1 a 2 libri di finanza ha un grande valore in termini di conoscenza, ma tra 10 e 11 l'incremento di conoscenza è modesto. Ci sono quelli, i fautori del "less is more effect", che dicono che il passaggio da 10 a 11 è addirittura dannoso!

Per come la vedo io, tutto dipende, come dice il grande Gerd Gigerenzer, dal contesto. Se leggi per migliorare il trading, vale la classica curva di apprendimento: dopo un po' hai letto abbastanza, si migliora con la pratica. Se invece leggi per scrivere un articolo scientifico, è tutta un'altra cosa.

Apprezzo molto il tuo intervento, in effetti ad ogni libro che aggiungo alla mia biblioteca personale, mi accorgo che il valore aggiunto diminuisce costantemente. Ma per una mia caratteristica personale, anche se ottengo solo un piccolo tassello in più alle mie conoscenze generali, mi ritengo comunque molto soddisfatto.
Non facendo trading (se non sporadicamente) gli argomenti che posso approfondire spaziano dalla finanza in senso stretto, alla storia economica quindi sono davvero infiniti e non mi annoio.

Ma, non meno importante, non investo mai i miei soldi senza approfondire cosa sto acquistando. Forse esagero, ma mi sento decisamente meglio. Prima di acquistare il mio primo ETF ho letto libri sull'argomento, prima di acquistare oro ho comprato un libro sull'argomento, prima di acquistare bitcoin ho acquistato libri su come funziona e la tecnologia (blockchain, hashrate, token, halving ecc ecc)

Senza i miei cari libri, e non sono nel mondo della finanza, mi sentirei perso. Ma è un problema mio :)
 
Mi permetto di fare un'osservazione, sempre in spirito costruttivo. La "curva di apprendimento" ha notoriamente una forma a U rovesciata (n. di libri letti sulle ascisse, incrementi di conoscenza generati sulle ordinate), che significa che una lettura di n + 1 libri dopo essere arrivati all'apice n ha un rendimento decrescente. Insomma, il passaggio da 1 a 2 libri di finanza ha un grande valore in termini di conoscenza, ma tra 10 e 11 l'incremento di conoscenza è modesto. Ci sono quelli, i fautori del "less is more effect", che dicono che il passaggio da 10 a 11 è addirittura dannoso!

Per come la vedo io, tutto dipende, come dice il grande Gerd Gigerenzer, dal contesto. Se leggi per migliorare il trading, vale la classica curva di apprendimento: dopo un po' hai letto abbastanza, si migliora con la pratica. Se invece leggi per scrivere un articolo scientifico, è tutta un'altra cosa.

Se posso aggiungere una cosa da "fisico sperimentale": prima si studia, poi si sperimenta e, soprattutto, si impara dagli sbagli.
Purtroppo la finanza non è una disciplina scientifica, per cui scordiamoci la ripetibilità degli esperimenti e il metodo galileiano (con buona pace dei backtest)
 
Stato
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