2 articoli, a distanza di 8 mesi, sulla crisi del gruppo Lucchini per il caro energia

Miki63

Nuovo Utente
Registrato
5/12/07
Messaggi
8.259
Punti reazioni
479
Curioso, dopo la notizia che ho sentito oggi, scoprire cosa si scriveva sulla crisi della stessa azienda il 12 febbraio scorso e le "promesse del governo Draghi".:rolleyes: Oggi sono a rischio i 1.200 dipendenti dello stabilimento di Lovere, costo di luce e gas decuplicati.

Eeeh, ma se non avessero mandato a casa (il 20 luglio) l'uomo che sussurrava a Bruxelles, sarebbe tutto un altro mondo.:rolleyes::wall:

Ieri:

https://video.sky.it/news/economia/...i-luce-e-gas-decuplicati-alla-lucchini-781075

Caro energia, costi luce e gas decuplicati alla Lucchini

Solo in questo stabilimento, sulle sponde del Lago d'Iseo, il fatturato è di 320 milioni l'anno. Nel 2020 i costi per l'energia si aggiravano sui 15 milioni, saliti a 45 nel 2021. Ora la previsione è di 150 milioni, quasi la metà del fatturato.

"Noi risultiamo meno competitivi, alla fine, nelle competizioni internazionali, otteniamo meno ordini e questo significa una riduzione dei volumi produttivi e quindi un impatto sul carico di lavoro e sulla cassa integrazione che alla fine è necessario fare per gestire questi carichi così bassi".

E 8 mesi fa:

https://www.economymagazine.it/caro-energia-il-gas-va-a-660-e-la-lucchini-chiude-i-reparti/

Rincari energetici, il gas va a +660% e la Lucchini Rs chiude i reparti

Il gruppo siderurgico bresciano ha comunicato lo stop alla produzione in attesa che i prezzi energetici calino: "Tenere aperti non conviene". Secondo Assolombarda è «fondamentale agire subito». Le previsioni per il 2022 sono a tinte fosche e Confindustria dal Governo vuole «interventi strutturali»:D

“Stop momentaneo alla produzione”. Con i rincari delle materie prime alle stelle – l’energia in primis (il gas naturale a gennaio, secondo le quotazioni dei future ad Amsterdam, ha segnato un +660% sui livelli pre-Covid) – alle imprese italiane non conviene più tenere aperti i reparti e così arrivano i primi fermi-macchina.

La Lucchini chiude, Confindustria rilancia l’allarme

A fare da apripista è il gruppo siderurgico bresciano Lucchini Rs che ha annunciato la sospensione di parte della propria attività per due settimane proprio a causa del caro-energia. Saranno le lavorazioni a caldo della divisione ferroviaria di Lovere (1.200 occupati) a fermarsi in attesa che il prezzo del gas diminuisca con la primavera. Lucchini Rs prima di comunicare lo stop aveva definito definito con le organizzazioni sindacali un accordo per la cassa integrazione ordinaria, tra febbraio e marzo. «Le imprese da tempo lanciano l’allarme: è fondamentale agire subito con decisione per contrastare un’emergenza che arriva quando il Paese deve assolutamente rilanciarsi a livello internazionale grazie ai fondi del Pnrr» ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada. Gli ha fatto eco Carlo Bonomi, numero uno di Confindustria ricordando ancora una volta che «nel pre-pandemia pagavamo 8 miliardi l’anno di bolletta energetica mentre quest’anno rischiano di essere 37». Per affrontare questo gap, ha aggiunto Bonomi, «servono interventi strutturali che aumentino l’offerta di energia da destinare alle imprese».

E il governo Draghi gli interventi li ha promessi già a partire dalla prossima settimana – lo ha annunciato lo stesso premier venerdì in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri – :clap::clap::clap:

Cioè, il Nostro si era impegnato a risolvere il problema del caro energia una settimana prima dello scoppio della guerra, wow!

Mission (un)accomplished, Super Mario_OK!
 
guarda che nel mondo metallifero non è solo una questione di prezzi e costi di produzione. adesso la domanda si è rarefatta e rischi di produrre a prezzi altissimi e tenere il prodotto nei piazzali perchè non lo vuole nessuno
 
guarda che nel mondo metallifero non è solo una questione di prezzi e costi di produzione. adesso la domanda si è rarefatta e rischi di produrre a prezzi altissimi e tenere il prodotto nei piazzali perchè non lo vuole nessuno

Non è il caso in oggetto, il servizio di Sky l'hai visto o hai letto tutto l'articolo? Loro di commesse ne hanno, il loro problema è il rischio di restare fuori mercato rispetto ai competitor internazionali.

Leggi questa parte:

Gli stabilimenti nel mondo sono 15, ma è in questo che vengono prodotte dal 2007 le ruote per l'alta velocità cinese, ci spiega l'Amministratore Delegato del gruppo. Si è arrivati a 50.000 l'anno. Il rischio ora, con i prezzi alle stelle, è perdere vecchie commesse e nuovi bandi. "Il rischio è duplice, perché da un lato rischiamo di ridurre i nostri volumi produttivi e, soprattutto, sono bandi pluriennali, quindi quando si esce da certi mercati e il cliente si rivolge su altre forniture pluriennali rientrare è molto difficile". E così qui come altrove il rischio è di uscire dai mercati.

"Al nuovo Governo chiediamo innanzitutto di agire molto rapidamente. I provvedimenti di cui si discute sono sul tavolo da parecchio tempo e quindi c'è il tetto al prezzo del gas, che è importantissimo, ci sono le misure per il decoupling del prezzo dell'energia dal prezzo del gas e chiediamo anche di andare avanti con il PNRR in maniera costruttiva, creando dialogo a livello europeo e portando avanti tutta quella serie di opere che sono necessarie a rinforzare l'infrastruttura energetica del Paese".
 
Non è il caso in oggetto, il servizio di Sky l'hai visto o hai letto tutto l'articolo? Loro di commesse ne hanno, il loro problema è il rischio di restare fuori mercato rispetto ai competitor internazionali.

Leggi questa parte:

Gli stabilimenti nel mondo sono 15, ma è in questo che vengono prodotte dal 2007 le ruote per l'alta velocità cinese, ci spiega l'Amministratore Delegato del gruppo. Si è arrivati a 50.000 l'anno. Il rischio ora, con i prezzi alle stelle, è perdere vecchie commesse e nuovi bandi. "Il rischio è duplice, perché da un lato rischiamo di ridurre i nostri volumi produttivi e, soprattutto, sono bandi pluriennali, quindi quando si esce da certi mercati e il cliente si rivolge su altre forniture pluriennali rientrare è molto difficile". E così qui come altrove il rischio è di uscire dai mercati.

"Al nuovo Governo chiediamo innanzitutto di agire molto rapidamente. I provvedimenti di cui si discute sono sul tavolo da parecchio tempo e quindi c'è il tetto al prezzo del gas, che è importantissimo, ci sono le misure per il decoupling del prezzo dell'energia dal prezzo del gas e chiediamo anche di andare avanti con il PNRR in maniera costruttiva, creando dialogo a livello europeo e portando avanti tutta quella serie di opere che sono necessarie a rinforzare l'infrastruttura energetica del Paese".

ottimo.
 
Il Mario con la negazione dell'interesse nazionale e la dichiarazione di guerra alla Russia ha provveduto a distruggere il capitalismo.
L'Europa diventerà una economia per il turismo se va bene.
 
rimane la curiosità del perchè tutte queste aziende non facciano hedging sulle materie prime come se fossero una gelateria di quartiere. oppure lo fanno ma è una società lussemburghese fuori dal perimetro aziendale per cui è il solito chiagnefotti:mmmm:
 
Indietro