Sì ma questo postula che se la banca in corso di vita del deposito ti introducesse il canone, tu faresti ricorso con la speranza di vincerlo grazie alle decisioni precedenti. Posto che l’auspicio è condivisibile, ma l’esito resta comunque del tutto aleatorio, personalmente io farei parte della platea degli inerti, ovviamente entro una certa soglia di tollerabilità. È un elemento da considerare, specie quando ci si avventura in un vincolo a lungo termine dove più tempo passa e maggiore è comunque la perdita in caso di recesso; mentre leggo che la maggior parte dei post si concentrano sul rendimento netto dal lato meramente contabile, senza considerare che l’alea che deve essere valutata e che giustamente ha la sua remunerazione non è solo quella di una futura necessità improvvisa di liquidità. Da qui, secondo me, è utile a una decisione ponderata anche l’opinione che ciascuno ha della banca al cui deposito decide di affidarsi, posto che, a prescindere dai fondamentali, l’ombrello del FITD non rende di per sé ogni banca equivalente alle altre.