Probabile,ma credo che anche buona parte degli Usa scomparirebbe.
Ho letto una dichiarazione di Kissinger sul Corriere.it,dove usa il condizionale.
Dipende da chi lancia per primo... Occhio
Lasciamo stare il discorso sull'uso del nucleare perché mi pare chi per primo - e dopo gli evidenti insuccessi sul campo - ne ha parlato è Vladimiro, non certo l'occidente; e lasciamo perdere anche la debole osservazione secondo la quale Vladimiro ricorrerebbe ad usare "quelle Tattiche", dove faccio osservare che in questo contesto (Europa), ogni ordigno nucleare è da considerarsi Strategico ma non tanto per la portata dell'esplosione e suoi effetti (che se volete se ne può anche parlare ma qui è OT), ma per le implicazioni di carattere politico che da tale evento ne conseguirebbero.
Torniamo al punto della domanda iniziale,.
A me pare evidente che la Cina non è affatto contenta di Vladimir Putin e del suo comportamento; e non lo aiuterà.
Già nel loro incontro in Uzbekistan, Xi Jinping è stato abbastanza diplomatico: ha ripetuto i sensi dell’indissolubile amicizia fra le due Nazioni e la volontà di espandere i rapporti in futuro... Ma ha respinto ogni richiesta di supporto economico o militare. E ha concluso annunciando l’intenzione di creare un collegamento ferroviario con l’Europa che tagli completamente fuori il territorio russo, lasciando intendere il timore di una disintegrazione della Federazione.
Xi Jinping spera in una riconferma alla Presidenza in ottobre, quando si riunisce il Congresso del partito Comunista Cinese, e le sue prospettive sono più incerte rispetto all’anno scorso: la politica contro il COVID ha scontentato molti e non è ancora risultata vincente, l’economia arranca rispetto al passato, i rapporti con l’Occidente sono peggiorati, e la guerra dell’alleato russo si sta rivelando sempre più un imbarazzo.
E quanto appena detto, secondo me giustificano quella mia frase sullo scontento esistente tra Cina e Russia.