Marciamo fino a OPA 11.- conviene muoversi.

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Poi magari lunedi apre a 77 e va giu' fino a 55..... un'altra volta...!
 
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Poi magari lunedi apre a 77 e va giu' fino a 55..... un'altra volta...!

Magari lunedi' regala un altro "lunedi' da leoni" ma trovo, anche con questa vicenda poco chiara dell'ADC, che stia diventando rischioso.
Ho tre titoli in portafoglio tutti in verde (D'Amico, Esprinet e Portobello) e in rosso solo Tiscali.
Per cui da Tiscali sono appena uscito.
Auguro a chi resta che lunedi' ci sia questo nuovo lunedi' da leoni.
 
Inversione da lunedì con + o - maggior forza, 1 volta digerita la reazione emotiva? Possibilissimo, vista la resistenza sostanziale ultimamente manifestata. Da seguire attentamente prox settimana.

Chiude sulla 50 perdendo il SuperTrend,forse solo x far scattare gli stop,non deve flettere il SuperTrend ma andare in laterale,se così è una falsa rottura.

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RETE UNICA ?????????????????????????????????????

LE TELECOMUNICAZIONI
Rete unica, Meloni azzera tutto Cdp non presenterà l’offerta a Tim
DI SARA BENNEWITZ
MILANO — Il progetto di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per intrecciare la rete della controllata Open Fiber con quella della rivale Telecom Italia in una infrastruttura unica, voluto dal governo di Mario Draghi, è stato bocciato dal nuovo esecutivo. Giorgia Meloni non ha condiviso la lettera d’intenti firmata da Cdp lo scorso maggio e che si sarebbe dovuta trasformare in un’offerta non vincolante entro mercoledì 30.
Dopo mesi di lavoro il piano dell’ad di Cdp Dario Scannapieco si trova di fronte a un muro politico, insormontabile. Per mesi Scannapieco ha provato a rimodulare l’offerta, ha rinviato i termini, ha cercato con altri ministri di trovare un compromesso, ma non è riuscito a persuadere Meloni della bontà del suo progetto. Anzi, la premier non ha voluto essere messa di fronte al fatto compiuto, e dopo aver esaminato insieme ai ministri competenti pregi e difetti dell’operazione architettata da Cdp, avrebbe chiesto un tavolo alternativo, per studiare nuove soluzioni da condividere con tutti gli stakeholders. Un principio che vale per i francesi di Vivendi (padroni del 23,8% di Tim)ma anche per i rappresentati sindacali – che la premier incontrerà domani – dei 42 mila dipendenti del gruppo, che da mesi sono preoccupati per lo stato di deterioramento dei conti e per le ricadute occupazionali della “rete unica”.
La decisione di resettare il dossier sarebbe iniziata a maturare giovedì scorso, a seguito di un incontro tra Meloni, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello delle imprese Adolfo Urso, il capo di gabinetto Gaetano Caputi e il sottosegretario Alessio Butti. Dopo l’incontro, venerdì, Meloni ha deciso di affidare a Butti le deleghe per tirare le fila dell’operazione dandogli ampi poteri, salvo quelli che fanno capo al ministro Urso. Butti a più riprese ha criticato la rete unica e il ruolo di conflitto d’interessi di Cdp, che è azionista al 60% di Open Fiber e al 9,9% di Tim, auspicando una soluzione giusta, come la dea Minerva, e di mercato, come un’Offerta pubblica. Solo che questo ipotetico “piano Minerva” si sarebbe scontrato con la volontà del governo di mantenere il controllo della rete Telecom in mani pubbliche, perché rilevando la maggioranza di Tim attraverso Cdp, la Cassa dovrebbe consolidare nei suoi bilanci anche tutti i 26 miliardi di debito dell’azienda telefonica. Non èun mistero che in passato Butti e Scannapieco abbiano avuto un aspro confronto, ma è anche chiaro che la Meloni ha affidato al primo il dossier e ora Cdp dovrà adeguarsi alle decisioni del nuovo esecutivo.
Per mercoledì 30 era stato infatti convocato un cda Telecom per discutere di governance, ma di fatto la data rispondeva pure all’auspicio di ricevere entro i termini un’offerta non vincolante per il 100% della rete da parte di Cdp, che a questo punto non arriverà. La società deve infatti sostituire i due consiglieri dimissionari Luca De Meo e Frank Cadoret, ma per discutere le strategie future potrebbe prendere volerci più tempo, e rinviare al cda dedicato al budget 2023, che di solito si tiene a metà dicembre.
Anche l’ad di Tim Pietro Labriola deve però correre ai ripari. In questi mesi insieme a Scannapieco e al presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini - che peraltro è un consigliere di Tim - ha lavorato per agevolare la creazione della rete unica con Open Fiber definendola «l’opzione preferibile, perché è quella che crea più valore». Ora che la rete unica sembra sfumare, il manager che ha assunto il timone lo scorso 21 gennaio si trova in un angolo, dato che il suo piano B - ovvero la vendita di una quota di minoranza delle attività di Tim Enterprise per fare cassa – è stato bocciato dal cda Telecom dello scorso 9 novembre.
Senza la vendita della rete in tempi stretti, Tim dovrà esplorare nuove soluzioni in attesa che il governo decida come e quando farsi avanti per assicurare in mani pubbliche l’infrastruttura dell’azienda, privatizzata25 anni fa.

LA REPUBBLICA 27.11.2022
 
Fermi tutti ...

l'esecutivo prende tempo sul dossier, domani vede i sindacati
Rete Tim, la frenata del governo si allontana l'offerta della Cassa

Francesco Spini
Milano
Come nel Gioco dell'Oca, la questione della rete per la banda ultra larga è a un passo dal ritorno alla casella del via. Di certe appaiono esserci due cose: la volontà del governo di avere una rete sotto il controllo dello Stato e il fatto che il 30 novembre, data a cui era stato procrastinato il termine per presentare l'offerta pubblica non vincolante di Cdp per la rete di Tim, non appare più come un totem. Insomma, il governo potrebbe prendere tempo, eventualmente studiare nuove soluzioni e nel mentre infilare di nuovo in freezer il memorandum of understanding che era stato ri-firmato a fine maggio. Sono in pochi, a questo punto, a immaginare che entro mercoledì arrivi l'offerta (si era parlato di 17-19 miliardi) della Cdp, non essendoci le condizioni politiche. Il piano di Cdp, del resto, è sempre stato apertamente criticato dall'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti (FdI), che venerdì ha ricevuto da Giorgia Meloni ampie deleghe sulle tlc e proprio in tema di rete, salvo per le competenze del ministero delle Imprese (Mimit) guidato da Adolfo Urso (FdI) che fa parte del gruppo di lavoro come pure il titolare dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti.
La svolta è giunta al termine di fitti incontri in settimana e dopo che si sono susseguite più ipotesi. Per dire: Butti al piano della Cdp già in campagna elettorale aveva contrapposto il «progetto Minerva» che comprendeva, almeno in origine, un'Opa di Cdp su Tim che in via Goito hanno sempre ritenuto, considerati le proprie risorse e il debito lordo di Tim (parliamo di 30 miliardi), insostenibile. Poi è stata la volta dell'Opa «torpedone» con fondi e Vivendi accanto a Cdp, operazione di cui si sono perse le tracce. E ora? Il governo appare deciso ad arrivare a un dunque ma senza l'urgenza delle ore. La trama potrebbe non passare da una fusione con Open Fiber, almeno sulle prime niente rete unica.
Gli sforzi dell'esecutivo si potrebbero concentrare su Tim che, una volta di proprietà dello Stato, venderebbe i servizi (a Iliad?) e il Brasile (c'è chi parla dell'interesse di Vivendi) riducendo il fardello dei debiti che rischiano di schiacciarla. Domani i sindacati incontreranno il governo sul tema, chiederanno di non procedere allo spezzatino e di tutelare l'occupazione. Mercoledì, poi toccherà a Tim riunire il cda se non altro per cooptare un consigliere al posto del dimissionario Luca de Meo (Frank Cadoret sarà sostituito in seguito). Massimo Sarmi, gradito a Vivendi, non sarebbe della partita, per cui sono circolati i nomi di Stefano Proverbio e Filippo Passerini. —

LA STAMPA 27.11.2022
 
l'esecutivo prende tempo sul dossier, domani vede i sindacati
Rete Tim, la frenata del governo si allontana l'offerta della Cassa

Francesco Spini
Milano
Come nel Gioco dell'Oca, la questione della rete per la banda ultra larga è a un passo dal ritorno alla casella del via. Di certe appaiono esserci due cose: la volontà del governo di avere una rete sotto il controllo dello Stato e il fatto che il 30 novembre, data a cui era stato procrastinato il termine per presentare l'offerta pubblica non vincolante di Cdp per la rete di Tim, non appare più come un totem. Insomma, il governo potrebbe prendere tempo, eventualmente studiare nuove soluzioni e nel mentre infilare di nuovo in freezer il memorandum of understanding che era stato ri-firmato a fine maggio. Sono in pochi, a questo punto, a immaginare che entro mercoledì arrivi l'offerta (si era parlato di 17-19 miliardi) della Cdp, non essendoci le condizioni politiche. Il piano di Cdp, del resto, è sempre stato apertamente criticato dall'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alessio Butti (FdI), che venerdì ha ricevuto da Giorgia Meloni ampie deleghe sulle tlc e proprio in tema di rete, salvo per le competenze del ministero delle Imprese (Mimit) guidato da Adolfo Urso (FdI) che fa parte del gruppo di lavoro come pure il titolare dell'Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti.
La svolta è giunta al termine di fitti incontri in settimana e dopo che si sono susseguite più ipotesi. Per dire: Butti al piano della Cdp già in campagna elettorale aveva contrapposto il «progetto Minerva» che comprendeva, almeno in origine, un'Opa di Cdp su Tim che in via Goito hanno sempre ritenuto, considerati le proprie risorse e il debito lordo di Tim (parliamo di 30 miliardi), insostenibile. Poi è stata la volta dell'Opa «torpedone» con fondi e Vivendi accanto a Cdp, operazione di cui si sono perse le tracce. E ora? Il governo appare deciso ad arrivare a un dunque ma senza l'urgenza delle ore. La trama potrebbe non passare da una fusione con Open Fiber, almeno sulle prime niente rete unica.
Gli sforzi dell'esecutivo si potrebbero concentrare su Tim che, una volta di proprietà dello Stato, venderebbe i servizi (a Iliad?) e il Brasile (c'è chi parla dell'interesse di Vivendi) riducendo il fardello dei debiti che rischiano di schiacciarla. Domani i sindacati incontreranno il governo sul tema, chiederanno di non procedere allo spezzatino e di tutelare l'occupazione. Mercoledì, poi toccherà a Tim riunire il cda se non altro per cooptare un consigliere al posto del dimissionario Luca de Meo (Frank Cadoret sarà sostituito in seguito). Massimo Sarmi, gradito a Vivendi, non sarebbe della partita, per cui sono circolati i nomi di Stefano Proverbio e Filippo Passerini. —

LA STAMPA 27.11.2022

Possibili risvolti positivi per tiscali con servizi retail tim in vendita.
 
Tlc: Mediobanca R&S,in Italia comparto ha perso 14 mld tra 2010 e 2021
25 Ottobre 2022 - 10:57AM
MF Dow Jones (Italiano)
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In Italia il giro d'affari del settore delle Telco è diminuito di oltre 14 mld tra il 2010 e il 2021 (-3,7% medio annuo), con la rete mobile in maggior affanno (-5,0%) rispetto alla fissa (-2,5%).

E' quanto emerge dall'indagine, presentata dall'Area Studi Mediobanca sui maggiori gruppi mondiali e italiani nel settore delle telecomunicazioni. Nello specifico, gli introiti da Sms sono diminuiti di 2 mld (quasi azzerandosi) e i ricavi voce di 5,6 mld nel fisso e 6,3 mld nel mobile (fonte: Agcom).

Tali dinamiche sono influenzate dalle pressioni competitive (anche da parte degli OTT), che nel nostro Paese hanno causato la più marcata contrazione delle tariffe telefoniche (-20,5%) rispetto al -4,9% medio europeo nel quinquennio 2017-2021.

Nel primo semestre 2022 i ricavi domestici dei principali operatori italiani hanno proseguito il trend calante, scendendo del 4,6% (-3,1% il comparto mobile e -5,8% il fisso). La contrazione del fatturato rimane concentrata nei primi tre operatori: Tim (-7,5% la "domestic unit"), Wind Tre (-6,1%) e Vodafone (-2,5%), con una diminuzione cumulata di 258mln. Continua la crescita di Iliad (+15,4% sul primo semestre 2021), in rialzo anche PosteMobile (+3,3%) e Fastweb (+1,5%).

Le forti spinte inflazionistiche mettono sotto pressione la sostenibilità finanziaria di un settore energivoro, soprattutto nei mercati più frammentati e competitivi come quello italiano. A fine 2021 in Italia, nel comparto mobile operavano quattro player infrastrutturati e 23 operatori virtuali (MVNO), mentre erano numerosi i soggetti attivi nella rete fissa, con l'aggiunta di nuovi attori quali Iliad, Sky Italia e Virgin Fibra. L'unione tra Tiscali e Linkem nell'agosto 2022 rappresenta un primo tangibile segnale di consolidamento del settore.

Dal confronto tra i conti aggregati dei principali operatori italiani (rappresentativi di circa il 95% del mercato complessivo) e quelli dei big mondiali emerge una redditività inferiore dei primi, con graduale allargamento del divario nel quinquennio 2017-2021 e in forte accelerazione nel 2021. Per il mercato italiano, il calo del giro d'affari e il rialzo dei costi hanno portato a un ebit margin del 3,3% nel 2021 (dal 13,5% nel 2017), rispetto al 15,9% delle big mondiali (14,2% nel 2017).

L'inasprimento del contesto competitivo e la necessità di nuovi investimenti per realizzare su larga scala il 5G e incrementare la diffusione della fibra spingono il settore a cogliere le opportunità di crescita provenienti dalle nuove tecnologie (tra cui cloud, Al e servizi ICT) e dalla diversificazione industriale (offerta di nuovi servizi: energia, pagamenti digitali, cybersecurity.).

fus

marco.fusi@mfdowjones.it



(END) Dow Jones Newswires

October 25, 2022 04:42 ET (08:42 GMT)
Copyright (c) 2022 MF-Dow Jones News Srl.
 
LA STAMPA

Oggi l'incontro a palazzo Chigi
Tim, vertice con i sindacati e Piazza Affari doppio esame dopo la svolta sulla Rete
Doppio esame oggi per Tim, tra la Borsa e l'incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi. Il gelo dell'esecutivo sceso sul memorandum of understanding sulla rete unica rende improbabile il rispetto del termine del 30 novembre entro cui Cdp dovrebbe presentare la propria offerta non vincolante per la rete di Tim. Cdp puntava a vincere le riserve dei francesi (che valutano l'infrastruttura almeno 31 miliardi) presentando una cifra all'interno del range 17-21 miliardi frutto della media delle stime degli analisti e dunque del mercato. Ma anche questa mossa non è bastata a salvare un piano che l'attuale governo non considera efficiente. L'esecutivo, che aveva già preparato il piano alternativo «Minerva» metterà in campo nuove soluzioni per giungere comunque all'obiettivo di avere una rete pubblica non verticalmente integrata con i servizi. Possibile che tornino ipotesi di Opa, magari con l'aiuto dei fondi, per portare comunque Cdp alla fine a controllare una rete «wholesale only». Oggi il governo parlerà della situazione con i sindacati, mentre la Borsa esprimerà il suo verdetto. f. sp. —
 
Oggi l'incontro a palazzo Chigi
Tim, vertice con i sindacati e Piazza Affari doppio esame dopo la svolta sulla Rete
Doppio esame oggi per Tim, tra la Borsa e l'incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi. Il gelo dell'esecutivo sceso sul memorandum of understanding sulla rete unica rende improbabile il rispetto del termine del 30 novembre entro cui Cdp dovrebbe presentare la propria offerta non vincolante per la rete di Tim. Cdp puntava a vincere le riserve dei francesi (che valutano l'infrastruttura almeno 31 miliardi) presentando una cifra all'interno del range 17-21 miliardi frutto della media delle stime degli analisti e dunque del mercato. Ma anche questa mossa non è bastata a salvare un piano che l'attuale governo non considera efficiente. L'esecutivo, che aveva già preparato il piano alternativo «Minerva» metterà in campo nuove soluzioni per giungere comunque all'obiettivo di avere una rete pubblica non verticalmente integrata con i servizi. Possibile che tornino ipotesi di Opa, magari con l'aiuto dei fondi, per portare comunque Cdp alla fine a controllare una rete «wholesale only». Oggi il governo parlerà della situazione con i sindacati, mentre la Borsa esprimerà il suo verdetto. f. sp. —

anche la quotazione di tiscali credo sia in attesa di queste notizie

e anche se fosse vero di un nuovo socio "già interessato a tiscali" come ha scritto un giornale giorni fa, è ovvio che un conto è comprare tiscali come è oggi, un conto se potesse prendere migliaia di nuovi clienti in più ceduti obbligatoriamente da telecom se diventa wholesale only
 
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