Che cosa ha pagato la Lega ( ... Salvini ) ?

Che cosa ha pagato la Lega ( ... Salvini ) ?

  • Il Papete ( aver abbandonato un governo dove aveva la metà dei Ministri ) ?

    Voti: 5 83,3%
  • Le proposte pensionistiche ( Quota 100,101,102 e 41 sono delle ciofeche ) ?

    Voti: 1 16,7%
  • La Flat Tax ( che serve più a Berlusca che non al elettore leghista ) ?

    Voti: 0 0,0%
  • La politica contro le sanzioni ( troppo pacifista ?!? )

    Voti: 0 0,0%

  • Votanti
    6
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SobSobConsob

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Il Papete ( aver abbandonato un governo dove aveva la metà dei Ministri ) ?
Le proposte pensionistiche ( Quota 100,101,102 e 41 sono delle ciofeche ) ?
La Flat Tax ( che serve più a Berlusca che non al elettore leghista ) ?
La politica contro le sanzioni ( troppo pacifista ?!? )
 
l'appoggio al governo draghi e il voto a mattarella
 
Peccato non sia un sondaggio multiplo dove votare tutte le opzioni
 
La Lega ha pagato il non aver sostituito Salvini, che si è dimostrato quello che è.
E che temo continuerà a fare danni anche al prossimo governo.
Salvini sta bene al bar.
 
La Lega ha pagato una strategia "all in".

Per nessun partito è possibile mantenere grande consenso e la retorica antisistema per un semplice motivo: prima o poi col consenso finisci al governo e diventi "sistema".
Lo ha fatto la Lega 20 anni fa, lo han fatto di recente i 5s e la stessa Lega. Ora tocca a Giorgia, unico partito all'opposizione.

Il motivo principale è la diversa prospettiva. All'opposizione si può sostanzialmente negare/sminuire/criticare le azioni del governo in essere ed è fisiologico che l'elettore tenda a immedesimarsi: quasi sempre tra giochi politici e capacità dubbie gli output governativi forniscono ampio materiale da criticare.

Al governo è diverso, non si può gigioneggiare per troppo tempo e bisogna per forza di cose esporsi. Bisogna fare le finanziarie e prendere decisioni strategiche, anche la scelta di non fare nulla (vedesi Salvini che nel Conte I s'è dedicato alla propria campagna elettorale) ha un limite fisiologico perché a tendere vengono pretesi risultati tangibili.

Detto ciò, la Lega deve capire cosa vuole da grande. E' evidente che a destra esista un elettorato non trascurabile che cerca una rappresentazione. Questi anni ci hanno mostrato come post-Silvio (e smarrimento conseguente) gli elettori han cercato riparo, prima con Salvini e ora con la Meloni. Complice di ciò, la parentesi Renzi al PD che ha occupato spazio al centro (togliendo al cdx diversi argomenti) e scoprendosi a sinistra.

Così facendo si è creato una massa elettorale in cerca di rappresentanza. Massa principalmente conservatrice, sia lato diritti umani dove sostanzialmente spinge per il mantenimento dello status quo (con stupidaggini tipo togliere aborto e divorzi), ma soprattutto economicamente dove la linea principale è quella dello struzzo comunista: la negazione dei mercati internazionali e la riproposizione di modelli anni 60 come paradigmi di sviluppo.

La Lega Salvini ha dalla sua nascita 2 anime: quella storica del Nord e la controparte diciamo populista. Se la prima anima, magari moderata nelle spinte autonomiste ma rassicurata sulla tutela alle imprese, aveva la possibilità di assorbire l'eredità del Polo delle Libertà, l'anima populista andava a "grattare" il consenso antisistema emerso coi 5s e particolarmente forte nel centrosud.

La combinazione può durare poco però, perché gli imprenditori (ma è un discorso allargato di P.Iva, autonomi) non si vedono tutelati ma anzi minacciati dall'eccesso di buffonate (va bene ciarlare, ma l'Europa è mercato primario per le imprese italiane che esportano). Parimenti le aree più rurali del Nord vedono sulla pelle uno spostamento del focus su scala nazionale e si sentono abbandonate.

Una volta sacrificato lo zoccolo duro al Nord la magata è stata entrare a piè pari in un'alleanzona col PD. Non si può sbraitare una vita contro il sistema PD e poi governarci assieme, nonostante la memoria tipica italiana.
Il governo tecnico di Draghi ha permesso a tutti i partiti, tranne il PD, di evitare di prendersi la responsabilità diretta in un momento difficile. La Lega doveva scegliere tra stare dentro (e favorire i propri amministratori che avrebbero ottenuto fondi) o stare fuori (alimentando l'anima populista).

Il tentativo di una strategia cerchiobottista con strade parallele ha portato all'attuale situazione.
 
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