inesp
Fà Ballà L'Oeuc
- Registrato
- 16/1/04
- Messaggi
- 2.146
- Punti reazioni
- 75
Per quanto riguarda le perdite che hanno interessato il titolo nelle scorse settimane possiamo ribadire, come già avuto modo di fare con analisti e investitori istituzionali, che non vi sono ragioni specifiche legate alla Società a motivare il calo della quotazione.
L'andamento negativo riscontrato è piuttosto da ricondurre a fattori "macro" che hanno fortemente penalizzato le borse europee e americane nel mese di settembre (dati sul livello di inflazione, rialzi dei tassi da parte delle Banche centrali, indicatori sul calo dei consumi e conseguenti timori recessivi). In situazioni di elevata volatilità del mercato, il titolo Saras sconta in modo particolare gli effetti derivanti dalla relativamente elevata liquidità del titolo rispetto alla capitalizzazione, con conseguenti forti spike del prezzo.
A questo sentiment negativo dei mercati finanziari si sono aggiunti alcuni elementi di incertezza nel settore Oil & Gas, tra cui:
1. l'approvazione a metà settembre da parte della Commissione Europea della bozza di un nuovo provvedimento per contrastare il caro energia attraverso l'introduzione di un "contributo di solidarietà" del 33% sugli extra-profitti delle aziende del settore Oil & Gas, inclusa la Raffinazione.
Si tratta di una norma che dovrebbe integrare quanto già imposto dalle varie leggi nazionali come la windfall tax (introdotta in Italia nella prima metà di quest'anno con il Decreto Aiuti), previa discussione delle modalità di applicazione con i singoli governi nazionali.
In attesa dell'approvazione di un testo definitivo, atteso dalla Commissione entro la prima metà di ottobre, stiamo stimando una prima proxy dell'ammontare per il Gruppo Saras sulla base di quanto indicato dalla bozza presentata dalla Commissione: riteniamo oggi che l'ammontare possa essere non superiore a 200 milioni di Euro, da versare nel 2023, e che andranno ad aggiungersi a quanto già versato dal Gruppo nell'ambito della windfall tax (90 milioni circa, tutti in liquidazione, in parte già liquidati, quest'anno).
2. a metà settembre il crack del gasolio ha registrato una particolare volatilità con una riduzione in una sola giornata di ca. $10/bbl (da ca. 50 a 40 $/bbl) pur mantenendo valori prima nell'intorno e successivamente superiori ai 40$/bbl nelle settimane successive, oggi a 43.8$/bl (quindi sempre notevolmente al di sopra delle medie storiche). Tale movimento intraday è seguito all'annuncio da parte del Ministero del Commercio cinese di un possibile incremento della quota di esportazione di carburanti, dopo un anno di assenza del Paese dal mercato mondiale dovuto ai persistenti lockdown per la pandemia. Il calo delle esportazioni cinesi è stato infatti un fattore che ha contribuito a sostenere i margini di raffinazione quest'anno, e parte della capacità di raffinazione della Cina non viene attualmente utilizzata in quanto l'economia si sta riprendendo dal blocco dei virus. Tuttavia si ritiene che con questo aumento dell'export la Cina riporterebbe solo l`1% circa dei consumi diesel annui sul mercato mondiale. Ciò a fronte di una carenza strutturale di gasolio dell'Europa (storicamente "corta" di diesel per circa il 25% del proprio fabbisogno di cui circa la metà è stata nel recente passato compensata dal diesel russo) continua a rappresentare un'emergenza in assenza delle esportazioni russe. In particolare in vista del blocco delle importazioni che sarà ufficialmente in vigore da inizio febbraio prossimo.
Riteniamo tuttavia che l'outlook 2023 sul mercato del diesel, principale prodotto della raffineria di Sarroch, rimanga particolarmente costruttivo. Tale outlook è condiviso dagli analisti finanziari che seguono il titolo, e le cui stime riflettono un consensus con un target price di 1.50 euro ad azione (verso un prezzo di mercato oggi ben inferiore e pari al 30.09.22 a 0.97 euro).
A questo proposito cogliamo l'occasione per ribadire alcuni messaggi, che sono stati condivisi con analisti e investitori nel corso della settimana appena conclusa, durante una serie di incontri e Q&A con il CEO e il CFO di Saras:
Le prospettive per i margini di raffinazione nei prossimi trimestri rimangono molto positive, poiché l'Europa importa il 25% del proprio consumo di diesel e la metà di queste importazioni proviene dalla Russia, che da febbraio 2023 non potrà più vendere prodotti raffinati in Europa a causa delle sanzioni.
L'aumento delle esportazioni di diesel in Cina dovrebbe avere un impatto limitato sul mercato. Il rallentamento economico globale è un fattore di rischio limitato per la domanda di diesel, che è resiliente e poco sensibile al ciclo economico.
La crisi della raffineria di Priolo in Sicilia, che da dicembre 2022 non potrà più importare greggio russo, potrebbe creare ulteriori pressioni al rialzo sui margini di raffinazione. Lukoil sembra intenzionato a vendere la raffineria e un fondo statunitense potrebbe essere interessato ad acquistarla. SRS esclude interessi in un possibile investimento nella raffineria di Priolo.
SRS beneficia di un vantaggio competitivo rispetto alle raffinerie continentali, che hanno costi maggiori (in quanto utilizzano gas, mentre la raffineria SRS utilizza olio combustibile). Il riequilibrio dei flussi globali di prodotti petroliferi sarà più lento di quello dei flussi di greggio a causa delle specifiche tecniche di ciascun prodotto.
L'imposta italiana sugli extra-profitti ha un impatto di circa 95 milioni di euro, di cui la metà è potenzialmente soggetta ad eccezione di costituzionalità in quanto grava sulle accise. Se si applicasse la tassazione sugli extraprofitti proposta dalla Commissione Europea, una stima preliminare porta a considerare che l'importo dell'imposta potrebbe al massimo raddoppiare a circa 200 milioni di euro.
La liquidità che SRS sta accumulando in questo periodo di margini eccezionali sarà utilizzata per ridurre l'indebitamento della Società e accelerare gli investimenti nelle rinnovabili.
Il dividendo sarà proposto dal CdA (la politica dei dividendi della Società prevede tradizionalmente un pay out ratio dal 40% al 60% sull'utile rettificato). Per ora non è stato considerato un possibile riacquisto di azioni, ma non è escluso per il futuro.
SRS ha concentrato la sua attività di manutenzione del 2022 nel 1Q22 in modo da poter massimizzare l'utilizzo della capacità in questa fase di elevata marginalità. Per il 2023 è prevista un'attività di manutenzione più intensiva.
Il premio SRS rispetto a EMC dovrebbe rimanere in un intervallo abbastanza normale di $ 5-7 / b nei prossimi trimestri.
Cordiali saluti.
Investor Relations Dep.
SARAS S.p.A.
Tel +39.02.7737642
ir@saras.it
L'andamento negativo riscontrato è piuttosto da ricondurre a fattori "macro" che hanno fortemente penalizzato le borse europee e americane nel mese di settembre (dati sul livello di inflazione, rialzi dei tassi da parte delle Banche centrali, indicatori sul calo dei consumi e conseguenti timori recessivi). In situazioni di elevata volatilità del mercato, il titolo Saras sconta in modo particolare gli effetti derivanti dalla relativamente elevata liquidità del titolo rispetto alla capitalizzazione, con conseguenti forti spike del prezzo.
A questo sentiment negativo dei mercati finanziari si sono aggiunti alcuni elementi di incertezza nel settore Oil & Gas, tra cui:
1. l'approvazione a metà settembre da parte della Commissione Europea della bozza di un nuovo provvedimento per contrastare il caro energia attraverso l'introduzione di un "contributo di solidarietà" del 33% sugli extra-profitti delle aziende del settore Oil & Gas, inclusa la Raffinazione.
Si tratta di una norma che dovrebbe integrare quanto già imposto dalle varie leggi nazionali come la windfall tax (introdotta in Italia nella prima metà di quest'anno con il Decreto Aiuti), previa discussione delle modalità di applicazione con i singoli governi nazionali.
In attesa dell'approvazione di un testo definitivo, atteso dalla Commissione entro la prima metà di ottobre, stiamo stimando una prima proxy dell'ammontare per il Gruppo Saras sulla base di quanto indicato dalla bozza presentata dalla Commissione: riteniamo oggi che l'ammontare possa essere non superiore a 200 milioni di Euro, da versare nel 2023, e che andranno ad aggiungersi a quanto già versato dal Gruppo nell'ambito della windfall tax (90 milioni circa, tutti in liquidazione, in parte già liquidati, quest'anno).
2. a metà settembre il crack del gasolio ha registrato una particolare volatilità con una riduzione in una sola giornata di ca. $10/bbl (da ca. 50 a 40 $/bbl) pur mantenendo valori prima nell'intorno e successivamente superiori ai 40$/bbl nelle settimane successive, oggi a 43.8$/bl (quindi sempre notevolmente al di sopra delle medie storiche). Tale movimento intraday è seguito all'annuncio da parte del Ministero del Commercio cinese di un possibile incremento della quota di esportazione di carburanti, dopo un anno di assenza del Paese dal mercato mondiale dovuto ai persistenti lockdown per la pandemia. Il calo delle esportazioni cinesi è stato infatti un fattore che ha contribuito a sostenere i margini di raffinazione quest'anno, e parte della capacità di raffinazione della Cina non viene attualmente utilizzata in quanto l'economia si sta riprendendo dal blocco dei virus. Tuttavia si ritiene che con questo aumento dell'export la Cina riporterebbe solo l`1% circa dei consumi diesel annui sul mercato mondiale. Ciò a fronte di una carenza strutturale di gasolio dell'Europa (storicamente "corta" di diesel per circa il 25% del proprio fabbisogno di cui circa la metà è stata nel recente passato compensata dal diesel russo) continua a rappresentare un'emergenza in assenza delle esportazioni russe. In particolare in vista del blocco delle importazioni che sarà ufficialmente in vigore da inizio febbraio prossimo.
Riteniamo tuttavia che l'outlook 2023 sul mercato del diesel, principale prodotto della raffineria di Sarroch, rimanga particolarmente costruttivo. Tale outlook è condiviso dagli analisti finanziari che seguono il titolo, e le cui stime riflettono un consensus con un target price di 1.50 euro ad azione (verso un prezzo di mercato oggi ben inferiore e pari al 30.09.22 a 0.97 euro).
A questo proposito cogliamo l'occasione per ribadire alcuni messaggi, che sono stati condivisi con analisti e investitori nel corso della settimana appena conclusa, durante una serie di incontri e Q&A con il CEO e il CFO di Saras:
Le prospettive per i margini di raffinazione nei prossimi trimestri rimangono molto positive, poiché l'Europa importa il 25% del proprio consumo di diesel e la metà di queste importazioni proviene dalla Russia, che da febbraio 2023 non potrà più vendere prodotti raffinati in Europa a causa delle sanzioni.
L'aumento delle esportazioni di diesel in Cina dovrebbe avere un impatto limitato sul mercato. Il rallentamento economico globale è un fattore di rischio limitato per la domanda di diesel, che è resiliente e poco sensibile al ciclo economico.
La crisi della raffineria di Priolo in Sicilia, che da dicembre 2022 non potrà più importare greggio russo, potrebbe creare ulteriori pressioni al rialzo sui margini di raffinazione. Lukoil sembra intenzionato a vendere la raffineria e un fondo statunitense potrebbe essere interessato ad acquistarla. SRS esclude interessi in un possibile investimento nella raffineria di Priolo.
SRS beneficia di un vantaggio competitivo rispetto alle raffinerie continentali, che hanno costi maggiori (in quanto utilizzano gas, mentre la raffineria SRS utilizza olio combustibile). Il riequilibrio dei flussi globali di prodotti petroliferi sarà più lento di quello dei flussi di greggio a causa delle specifiche tecniche di ciascun prodotto.
L'imposta italiana sugli extra-profitti ha un impatto di circa 95 milioni di euro, di cui la metà è potenzialmente soggetta ad eccezione di costituzionalità in quanto grava sulle accise. Se si applicasse la tassazione sugli extraprofitti proposta dalla Commissione Europea, una stima preliminare porta a considerare che l'importo dell'imposta potrebbe al massimo raddoppiare a circa 200 milioni di euro.
La liquidità che SRS sta accumulando in questo periodo di margini eccezionali sarà utilizzata per ridurre l'indebitamento della Società e accelerare gli investimenti nelle rinnovabili.
Il dividendo sarà proposto dal CdA (la politica dei dividendi della Società prevede tradizionalmente un pay out ratio dal 40% al 60% sull'utile rettificato). Per ora non è stato considerato un possibile riacquisto di azioni, ma non è escluso per il futuro.
SRS ha concentrato la sua attività di manutenzione del 2022 nel 1Q22 in modo da poter massimizzare l'utilizzo della capacità in questa fase di elevata marginalità. Per il 2023 è prevista un'attività di manutenzione più intensiva.
Il premio SRS rispetto a EMC dovrebbe rimanere in un intervallo abbastanza normale di $ 5-7 / b nei prossimi trimestri.
Cordiali saluti.
Investor Relations Dep.
SARAS S.p.A.
Tel +39.02.7737642
ir@saras.it