chi cerca una valuta sicura non considera le fluttuazioni Euro/Dollaro e fa i conti dei risultati finanziari in dollari, può stare tranquillamente esposto al dollaro
chi vive in zona euro e fa i conti e la spesa in Euro, misurando i rendimenti del suo portafoglio in Euro, fa bene a considerare il cambio
chi vive in US e fa i conti in dollari, vede la maggior esposizione a valute estere come l'euro come possibile opportunità di guadagno
chi fa il consulente finanziario in Italia e deve fare i conti e i report in Euro e far rientrare il portafoglio del cliente dentro il range Var del profilo determinato dal questionario come da normativa, fa bene a considerare il cambio che sostanzialmente apporta maggior volatilità che rende più complicato erogare consigli adeguati
le difficoltà dell'Euro se dovessero arrivare agli estremi non determinerebbero per forza la fine dell'Euro ma forse la nascita dell'Euro a due velocità per cui non si tratta per forza di perdere la sicurezza del portafoglio uscendo dal dollaro quanto piuttosto di stare su strumenti in possibile futuro Euroforte anzichè Eurodebole
una cosa che noto con moltissimi investitori è che manca nella maggior parte di loro la consapevolezza del perchè un BTP rende molto ma molto di più di un Bund, quindi di solito si preferisce un titolo di stato americano "perchè è in dollari" cioè dovendo cercare un titolo sicuro in termini di solvibilità si tende a giocare la carta del dollaro perchè forse sale più dell'euro (o peggio le BEI in valute alternative), piuttosto che guadagnare molto meno a parità di scadenza comprando un Bund che non ha rischio cambio per ora
manca cioè la consapevolezza che il possibile Euroforte sarà forse la valuta del Bund e certamente non la valuta del BTP
in realtà se si è euroscettici e si pensa di stare sul Dollaro USA perchè è "più sicuro" allora la scelta coerente è il Bund che in caso di frammentazione dell'Euro proteggerà dall'Eurodebole molto più di un investimento in valuta che espone da subito e costantemente al rischio cambio
quindi alla fine è una questione di punti di vista
L'Unione Europea però sta affrontando la sua più grande crisi esistenziale da quando è nata, più del 2011. Pensare che EUR/USD debba oscillare nel lungo termine intorno ad una media storica solo perché abbiamo 23 anni di storico (pochi) che dicono questo è secondo me sbagliato, perché si ignora come si sia evoluto il contesto macro dalla nascita dell'euro nel 1999.
Come qualcuno ha detto sopra più passa il tempo più vengono a galla i problemi irrisolvibili della EU e dell'eurozona in particolare, le distanze tra i paesi in termini culturali e di gestione della spesa pubblica sono siderali e incolmabili.
E arriviamo al tasto dolente ovvero che i debiti pubblici non sono quelli dei primi anni 2000. Questo si deve considerare quando si fa una analisi di lungo periodo sul cambio, è la cosa più importante di tutte.
Per rinfrescare la memoria ecco la situazione al 31/12/2021:
- Italia: 151% debt/gdp
- Francia: 113% debt/gdp
- Spagna: 118% debt/gdp
- Portogallo: 127% debt/gdp
- Grecia: 193% debt/gdp
La BCE dovrà attuare un quantitative easing sempre più violento e costante per mantenere a galla i paesi così fortemente indebitati, Italia in primis. E non ha altra scelta perché nel momento in cui questo venisse a mancare l'Unione europea cesserebbe di esistere nella forma in cui la conosciamo, e addio euro.
Va da sé che stampare così tanta moneta per acquistare titoli di stato è fortemente inflattivo, svaluta l'euro sul lungo periodo nei confronti del dollaro e fa salire i prezzi di tutte le materie prime che importiamo, e che utilizziamo per produrre beni ed altro.
Se lo scenario è questo, ed è assolutamente irreversibile (bisognerà convivere all'infinito con questi debiti monstre, stile Giappone), e la situazione russo-ucraina ha esposto tutta la nostra dipendenza dall'energia che importiamo da fuori e ha messo un continente in ginocchio probabilmente per alcuni anni prima di riprendersi, di grazia come si può parlare di rischio cambio comprando dollaro che è la valuta riserva di valore mondiale?
Non è un discorso molto semplicistico dire che l'investitore europeo tanto ragiona in euro perché spende in euro, e siccome gli ETF che acquista sulla borsa di Milano sono quotati in euro, allora è importante solo il rendimento in euro? Poco importa se in tutti gli indici azionari/obbligazionari mondiali all'interno c'è per la maggioranza dollari e se l'euro si svaluta l'ETF poi è più costoso da comprare?
Se l'euro si svaluta nei confronti del dollaro, il cittadino medio sa che i prezzi di tutto quello che acquista in valuta locale salgono? Spesa, benzina, smartphone e tutto il resto.
Allora un cittadino turco dovrebbe infischiarsene del cambio lira/dollaro perché tanto spende in lire e chi se ne frega? L'inflazione intanto lì è all'80%.
C'è un bias mostruoso sull'euro da parte nostra e non ne capisco il motivo. Tutti gli scambi commerciali nel mondo si fanno in dollari, non in euro. Tutte le commodity sono prezzate in dollari, non in euro. Il dollaro grazie a questo gode di una domanda naturale e può rinforzarsi anche con una politica monetaria scellerata da parte della FED. Oltre ad essere un bene rifugio durante i periodi di panico e crisi come quello che stiamo vivendo. L'euro non ha nessuna di queste proprietà, come si può fare affidamento su una moneta che non sappiamo se tra 10 anni esisterà ancora?
Io non mi capacito di come si possa parlare di rischio cambio, è tutto il contrario: il rischio cambio è avere la propria liquidità in euro.