Euro vs Dollaro

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Qua dentro ci sono tutti, dai casalinghi ai supermegalaureati. Con il dollaro pari con l'euro leggo sempre più spesso di interventi relativi alla valuta come criterio di selezione. Lasciando da parte la possibilità di copertura valutaria presente in diversi ETF, considerando l'economia, l'inflazione, la geopolitica, mi date una vostra visione euro vs dollaro da qui a un anno? Cosa pensate che sarebbe meglio facessero i capoccia USA ed EU per salvare capra e cavoli?
 
Gli USA con il dollaro già valuta di riserva e punto di riferimento mondiale, hanno ben poco da fare o rimediare,... è il progetto-Euro il vero problema, cioè una moneta unica che, dopo 20+ anni, vede ancora una "unione" europea solo a parole, ma in realtà profondamente divisa, con troppe differenze su ogni livello, con stati che spesso si stanno sui collioni l'uno con l'altro, che accusano, si lamentano o si credono migliori di questi o quelli, altri che fanno un po', come je pare... ma dove vogliamo andare in uno scenario del genere? Senza una VERA unione europea in stile USA (quindi una USE di nome e di fatto, che però forse nessuno vuole/vorrà veramente fare, per quanto le condizioni e il contesto ideale per la sua realizzazione siano tuttora lontani anni luce a prescindere), l'euro non potrà MAI sperare di competere realmente col dollaro, ogni eventuale "momento di gloria" sarà sempre relativamente breve e le fasi di dollaro forte continueranno ad essere statisticamente più frequenti e durature.
 
Gli USA con il dollaro già valuta di riserva e punto di riferimento mondiale, hanno ben poco da fare o rimediare,... è il progetto-Euro il vero problema, cioè una moneta unica che, dopo 20+ anni, vede ancora una "unione" europea solo a parole, ma in realtà profondamente divisa, con troppe differenze su ogni livello, con stati che spesso si stanno sui collioni l'uno con l'altro, che accusano, si lamentano o si credono migliori di questi o quelli, altri che fanno un po', come je pare... ma dove vogliamo andare in uno scenario del genere? Senza una VERA unione europea in stile USA (quindi una USE di nome e di fatto, che però forse nessuno vuole/vorrà veramente fare, per quanto le condizioni e il contesto ideale per la sua realizzazione siano tuttora lontani anni luce a prescindere), l'euro non potrà MAI sperare di competere realmente col dollaro, ogni eventuale "momento di gloria" sarà sempre relativamente breve e le fasi di dollaro forte continueranno ad essere statisticamente più frequenti e durature.

Sono d’accordo. Qualcuno parla di ritorno alla media e quindi di un recupero certo dell’euro.
E se invece fosse il declino definitivo di un continente in grave crisi demografica, senza materie prime, senza investimenti in tecnologie, con fuga costante di cervelli?
Il dollaro fra 10 anni ci sarà ancora certamente. L’euro ci sarà?
Certo se sapessimo rispondere con certezza sulla questione “ritorno alla media” o “declino stabile” saremmo tutti ricchi.
 
Il dollaro fra 10 anni ci sarà ancora certamente. L’euro ci sarà?

Ecco appunto... questa è la domanda che molti dovrebbero farsi, anzichè nutrire paure sovradimensionate o ingiustificate (che ormai leggo fin troppo spesso) sull'esposizione degli ETF al dollaro, per quanto forte sia, quando il vero malato di cui eventualmente preoccuparsi è e rimane l'euro...
 
Gli USA con il dollaro già valuta di riserva e punto di riferimento mondiale, hanno ben poco da fare o rimediare,... è il progetto-Euro il vero problema, cioè una moneta unica che, dopo 20+ anni, vede ancora una "unione" europea solo a parole, ma in realtà profondamente divisa, con troppe differenze su ogni livello, con stati che spesso si stanno sui collioni l'uno con l'altro, che accusano, si lamentano o si credono migliori di questi o quelli, altri che fanno un po', come je pare... ma dove vogliamo andare in uno scenario del genere? Senza una VERA unione europea in stile USA (quindi una USE di nome e di fatto, che però forse nessuno vuole/vorrà veramente fare, per quanto le condizioni e il contesto ideale per la sua realizzazione siano tuttora lontani anni luce a prescindere), l'euro non potrà MAI sperare di competere realmente col dollaro, ogni eventuale "momento di gloria" sarà sempre relativamente breve e le fasi di dollaro forte continueranno ad essere statisticamente più frequenti e durature.

Grazie per il tuo punto di vista. Per quanto possa concordare, fattivamente cosa prevedi? Un valore ci deve sempre essere ed a seconda del valore abbiamo diversi scenari, sia per noi che investiamo sia per l'economia
 
Qua dentro ci sono tutti, dai casalinghi ai supermegalaureati. Con il dollaro pari con l'euro leggo sempre più spesso di interventi relativi alla valuta come criterio di selezione. Lasciando da parte la possibilità di copertura valutaria presente in diversi ETF, considerando l'economia, l'inflazione, la geopolitica, mi date una vostra visione euro vs dollaro da qui a un anno? Cosa pensate che sarebbe meglio facessero i capoccia USA ed EU per salvare capra e cavoli?

Quello che devono fare i capoccia è proprio mantenere un equilibrio, cioè creare delle politiche economiche non troppo distanti l'una dall'altra, che creino condizioni lavorative e sociali non troppo distanti le une dalle altre.
Se ci immaginassimo euro e dollaro che oscillano costantemente di percentuali alte, il sistema finirebbe per cercare altre stabilità e saremmo fregati entrambi, ormai il blocco occidentale un po' vecchio, stanco, annoiato e inacidito guarda fuori dalla finestra sperando che faccia bel tempo...intanto i rumori di voci e ferraglia che per anni hanno risuonato nello scantinato, adesso provengono dal primo piano....prima o poi verranno a bussare.
 
chi cerca una valuta sicura non considera le fluttuazioni Euro/Dollaro e fa i conti dei risultati finanziari in dollari, può stare tranquillamente esposto al dollaro

chi vive in zona euro e fa i conti e la spesa in Euro, misurando i rendimenti del suo portafoglio in Euro, fa bene a considerare il cambio

chi vive in US e fa i conti in dollari, vede la maggior esposizione a valute estere come l'euro come possibile opportunità di guadagno

chi fa il consulente finanziario in Italia e deve fare i conti e i report in Euro e far rientrare il portafoglio del cliente dentro il range Var del profilo determinato dal questionario come da normativa, fa bene a considerare il cambio che sostanzialmente apporta maggior volatilità che rende più complicato erogare consigli adeguati

le difficoltà dell'Euro se dovessero arrivare agli estremi non determinerebbero per forza la fine dell'Euro ma forse la nascita dell'Euro a due velocità per cui non si tratta per forza di perdere la sicurezza del portafoglio uscendo dal dollaro quanto piuttosto di stare su strumenti in possibile futuro Euroforte anzichè Eurodebole

una cosa che noto con moltissimi investitori è che manca nella maggior parte di loro la consapevolezza del perchè un BTP rende molto ma molto di più di un Bund, quindi di solito si preferisce un titolo di stato americano "perchè è in dollari" cioè dovendo cercare un titolo sicuro in termini di solvibilità si tende a giocare la carta del dollaro perchè forse sale più dell'euro (o peggio le BEI in valute alternative), piuttosto che guadagnare molto meno a parità di scadenza comprando un Bund che non ha rischio cambio per ora

manca cioè la consapevolezza che il possibile Euroforte sarà forse la valuta del Bund e certamente non la valuta del BTP

in realtà se si è euroscettici e si pensa di stare sul Dollaro USA perchè è "più sicuro" allora la scelta coerente è il Bund che in caso di frammentazione dell'Euro proteggerà dall'Eurodebole molto più di un investimento in valuta che espone da subito e costantemente al rischio cambio

quindi alla fine è una questione di punti di vista
 
Dollaro rimane safe heaven. Non so se il cosiddetto euro forte sia poi così forte ora. Naturalmente se si vuole copertura a rischio frammentazione o meglio italexit visto che più o meno ora stanno tutti dentro l'area core ci sono tanti bond buoni. BTP in assoluto non vedo il valore, forse giusto i BTP Italia per l'inflazione
 
Dollaro rimane safe heaven. Non so se il cosiddetto euro forte sia poi così forte ora. Naturalmente se si vuole copertura a rischio frammentazione o meglio italexit visto che più o meno ora stanno tutti dentro l'area core ci sono tanti bond buoni. BTP in assoluto non vedo il valore, forse giusto i BTP Italia per l'inflazione

certo però chi vede il dollaro come safe haven dovrebbe mettersi in pace con se stesso e fare i conti in dollari se è italiano senza porsi il problema del cambio e dove va; io preferisco considerare come porto sicuro i titoli di stato americano piuttosto che il dollaro, quindi oggi utilizzo in vario modo le soluzioni in titoli di stato USA con hedging valutario piuttosto che titoli di stato zona euro, con o senza indicizzazione e con varie durate
 
la vedete ancora plausibile la moneta europea a due velocità?

a me paradossalmente pare che dal covid in poi si sia andati con una decisione mai vista prima verso un'europa più unita che mai
 
vero ma il colore e le sensibilità dei governi politici delle varie nazioni area euro potrebbero cambiare a breve e di conseguenza anche tutto quello che ne consegue ;) time will tell.. bund, oat, austria in ptf in caso di italexit potrebbero essere risorse preziose..
 
la vedete ancora plausibile la moneta europea a due velocità?

a me paradossalmente pare che dal covid in poi si sia andati con una decisione mai vista prima verso un'europa più unita che mai

Moneta a 2 velocità no ... Europa a 2 velocità si una con chi ha adottato l'Euro e una con chi mantiene la propria moneta ... all'Ungheria hanno
già mandato un messaggino la settimana scorsa
 
Se ho capito bene molti pensano di proteggersi da una frammentazione eventuale dell'area euro acquistato titoli di stato tedeschi?

Il ragionamento di fondo è che l'euro tedesco o qualsiasi valuta avranno, sarà più forte di quello che si troveranno gli altri, italia in primis?
 
chi cerca una valuta sicura non considera le fluttuazioni Euro/Dollaro e fa i conti dei risultati finanziari in dollari, può stare tranquillamente esposto al dollaro

chi vive in zona euro e fa i conti e la spesa in Euro, misurando i rendimenti del suo portafoglio in Euro, fa bene a considerare il cambio

chi vive in US e fa i conti in dollari, vede la maggior esposizione a valute estere come l'euro come possibile opportunità di guadagno

chi fa il consulente finanziario in Italia e deve fare i conti e i report in Euro e far rientrare il portafoglio del cliente dentro il range Var del profilo determinato dal questionario come da normativa, fa bene a considerare il cambio che sostanzialmente apporta maggior volatilità che rende più complicato erogare consigli adeguati

le difficoltà dell'Euro se dovessero arrivare agli estremi non determinerebbero per forza la fine dell'Euro ma forse la nascita dell'Euro a due velocità per cui non si tratta per forza di perdere la sicurezza del portafoglio uscendo dal dollaro quanto piuttosto di stare su strumenti in possibile futuro Euroforte anzichè Eurodebole

una cosa che noto con moltissimi investitori è che manca nella maggior parte di loro la consapevolezza del perchè un BTP rende molto ma molto di più di un Bund, quindi di solito si preferisce un titolo di stato americano "perchè è in dollari" cioè dovendo cercare un titolo sicuro in termini di solvibilità si tende a giocare la carta del dollaro perchè forse sale più dell'euro (o peggio le BEI in valute alternative), piuttosto che guadagnare molto meno a parità di scadenza comprando un Bund che non ha rischio cambio per ora

manca cioè la consapevolezza che il possibile Euroforte sarà forse la valuta del Bund e certamente non la valuta del BTP

in realtà se si è euroscettici e si pensa di stare sul Dollaro USA perchè è "più sicuro" allora la scelta coerente è il Bund che in caso di frammentazione dell'Euro proteggerà dall'Eurodebole molto più di un investimento in valuta che espone da subito e costantemente al rischio cambio

quindi alla fine è una questione di punti di vista

L'Unione Europea però sta affrontando la sua più grande crisi esistenziale da quando è nata, più del 2011. Pensare che EUR/USD debba oscillare nel lungo termine intorno ad una media storica solo perché abbiamo 23 anni di storico (pochi) che dicono questo è secondo me sbagliato, perché si ignora come si sia evoluto il contesto macro dalla nascita dell'euro nel 1999.

Come qualcuno ha detto sopra più passa il tempo più vengono a galla i problemi irrisolvibili della EU e dell'eurozona in particolare, le distanze tra i paesi in termini culturali e di gestione della spesa pubblica sono siderali e incolmabili.

E arriviamo al tasto dolente ovvero che i debiti pubblici non sono quelli dei primi anni 2000. Questo si deve considerare quando si fa una analisi di lungo periodo sul cambio, è la cosa più importante di tutte.

Per rinfrescare la memoria ecco la situazione al 31/12/2021:

- Italia: 151% debt/gdp
- Francia: 113% debt/gdp
- Spagna: 118% debt/gdp
- Portogallo: 127% debt/gdp
- Grecia: 193% debt/gdp

La BCE dovrà attuare un quantitative easing sempre più violento e costante per mantenere a galla i paesi così fortemente indebitati, Italia in primis. E non ha altra scelta perché nel momento in cui questo venisse a mancare l'Unione europea cesserebbe di esistere nella forma in cui la conosciamo, e addio euro.

Va da sé che stampare così tanta moneta per acquistare titoli di stato è fortemente inflattivo, svaluta l'euro sul lungo periodo nei confronti del dollaro e fa salire i prezzi di tutte le materie prime che importiamo, e che utilizziamo per produrre beni ed altro.

Se lo scenario è questo, ed è assolutamente irreversibile (bisognerà convivere all'infinito con questi debiti monstre, stile Giappone), e la situazione russo-ucraina ha esposto tutta la nostra dipendenza dall'energia che importiamo da fuori e ha messo un continente in ginocchio probabilmente per alcuni anni prima di riprendersi, di grazia come si può parlare di rischio cambio comprando dollaro che è la valuta riserva di valore mondiale?

Non è un discorso molto semplicistico dire che l'investitore europeo tanto ragiona in euro perché spende in euro, e siccome gli ETF che acquista sulla borsa di Milano sono quotati in euro, allora è importante solo il rendimento in euro? Poco importa se in tutti gli indici azionari/obbligazionari mondiali all'interno c'è per la maggioranza dollari e se l'euro si svaluta l'ETF poi è più costoso da comprare?

Se l'euro si svaluta nei confronti del dollaro, il cittadino medio sa che i prezzi di tutto quello che acquista in valuta locale salgono? Spesa, benzina, smartphone e tutto il resto.

Allora un cittadino turco dovrebbe infischiarsene del cambio lira/dollaro perché tanto spende in lire e chi se ne frega? L'inflazione intanto lì è all'80%.

C'è un bias mostruoso sull'euro da parte nostra e non ne capisco il motivo. Tutti gli scambi commerciali nel mondo si fanno in dollari, non in euro. Tutte le commodity sono prezzate in dollari, non in euro. Il dollaro grazie a questo gode di una domanda naturale e può rinforzarsi anche con una politica monetaria scellerata da parte della FED. Oltre ad essere un bene rifugio durante i periodi di panico e crisi come quello che stiamo vivendo. L'euro non ha nessuna di queste proprietà, come si può fare affidamento su una moneta che non sappiamo se tra 10 anni esisterà ancora?

Io non mi capacito di come si possa parlare di rischio cambio, è tutto il contrario: il rischio cambio è avere la propria liquidità in euro.
 
L'Unione Europea però sta affrontando la sua più grande crisi esistenziale da quando è nata, più del 2011. Pensare che EUR/USD debba oscillare nel lungo termine intorno ad una media storica solo perché abbiamo 23 anni di storico (pochi) che dicono questo è secondo me sbagliato, perché si ignora come si sia evoluto il contesto macro dalla nascita dell'euro nel 1999.

Come qualcuno ha detto sopra più passa il tempo più vengono a galla i problemi irrisolvibili della EU e dell'eurozona in particolare, le distanze tra i paesi in termini culturali e di gestione della spesa pubblica sono siderali e incolmabili.

E arriviamo al tasto dolente ovvero che i debiti pubblici non sono quelli dei primi anni 2000. Questo si deve considerare quando si fa una analisi di lungo periodo sul cambio, è la cosa più importante di tutte.

Per rinfrescare la memoria ecco la situazione al 31/12/2021:

- Italia: 151% debt/gdp
- Francia: 113% debt/gdp
- Spagna: 118% debt/gdp
- Portogallo: 127% debt/gdp
- Grecia: 193% debt/gdp

La BCE dovrà attuare un quantitative easing sempre più violento e costante per mantenere a galla i paesi così fortemente indebitati, Italia in primis. E non ha altra scelta perché nel momento in cui questo venisse a mancare l'Unione europea cesserebbe di esistere nella forma in cui la conosciamo, e addio euro.

Va da sé che stampare così tanta moneta per acquistare titoli di stato è fortemente inflattivo, svaluta l'euro sul lungo periodo nei confronti del dollaro e fa salire i prezzi di tutte le materie prime che importiamo, e che utilizziamo per produrre beni ed altro.

Se lo scenario è questo, ed è assolutamente irreversibile (bisognerà convivere all'infinito con questi debiti monstre, stile Giappone), e la situazione russo-ucraina ha esposto tutta la nostra dipendenza dall'energia che importiamo da fuori e ha messo un continente in ginocchio probabilmente per alcuni anni prima di riprendersi, di grazia come si può parlare di rischio cambio comprando dollaro che è la valuta riserva di valore mondiale?

Non è un discorso molto semplicistico dire che l'investitore europeo tanto ragiona in euro perché spende in euro, e siccome gli ETF che acquista sulla borsa di Milano sono quotati in euro, allora è importante solo il rendimento in euro? Poco importa se in tutti gli indici azionari/obbligazionari mondiali all'interno c'è per la maggioranza dollari e se l'euro si svaluta l'ETF poi è più costoso da comprare?

Se l'euro si svaluta nei confronti del dollaro, il cittadino medio sa che i prezzi di tutto quello che acquista in valuta locale salgono? Spesa, benzina, smartphone e tutto il resto.

Allora un cittadino turco dovrebbe infischiarsene del cambio lira/dollaro perché tanto spende in lire e chi se ne frega? L'inflazione intanto lì è all'80%.

C'è un bias mostruoso sull'euro da parte nostra e non ne capisco il motivo. Tutti gli scambi commerciali nel mondo si fanno in dollari, non in euro. Tutte le commodity sono prezzate in dollari, non in euro. Il dollaro grazie a questo gode di una domanda naturale e può rinforzarsi anche con una politica monetaria scellerata da parte della FED. Oltre ad essere un bene rifugio durante i periodi di panico e crisi come quello che stiamo vivendo. L'euro non ha nessuna di queste proprietà, come si può fare affidamento su una moneta che non sappiamo se tra 10 anni esisterà ancora?

Io non mi capacito di come si possa parlare di rischio cambio, è tutto il contrario: il rischio cambio è avere la propria liquidità in euro.

Ma se ne sei così convinto allora investi tutto in dollari e sei a posto, senza bisogno di scrivere tanto.
 
Ma se ne sei così convinto allora investi tutto in dollari e sei a posto, senza bisogno di scrivere tanto.

Ho già tutta la liquidità in dollari. Sto partecipando ad una discussione con delle argomentazioni, e mi interessa sentire pareri contrari al mio e punti di vista che potrei non aver considerato. Sono sempre pronto a cambiare idea.
Se presa una decisione uno non ne debba più parlare allora non esisterebbero i forum. Interventi come questo peraltro senza alcun tipo di argomentazione sarebbero da evitare, grazie.
 
Ho già tutta la liquidità in dollari. Sto partecipando ad una discussione con delle argomentazioni, e mi interessa sentire pareri contrari al mio e punti di vista che potrei non aver considerato. Sono sempre pronto a cambiare idea.
Se presa una decisione uno non ne debba più parlare allora non esisterebbero i forum. Interventi come questo peraltro senza alcun tipo di argomentazione sarebbero da evitare, grazie.

Hai ragione, mi scuso per la risposta precedente un po' troppo brusca e non argomentata. Cerco di rimediare.

Quello che hai scritto ha ovviamente un senso, ma forse è più adatto a una valuta più "debole" dell'euro, che rimane la seconda valuta mondiale. Il discorso sulla lira turca è giusto, ma l'inflazione all'80% è giustificata anche da politiche monetarie sconsiderate dettate da Erdogan e comunque la lira turca non è una valuta che possa considerarsi forte.

Il mio punto di vista sull'andamento futuro del rapporto di cambio USD/EUR? Non ne ho la più pallida idea. Decenni di studi e articoli scientifici non sono riusciti a trovare un modello valido, tanto che il random walk è ancora il miglior modello previsionale dei tassi di cambi. Non perché non ci sia un rapporto di causalità tra inflazione, tassi di interesse, debiti pubblici, bilance commerciali ecc. e i tassi di cambio, quanto perché le interrelazioni sono così numerose che non si riesce a inserirle tutte in un modello statistico/econometrico.
Di conseguenza, non mi ritengo all'altezza di espormi con previsioni sull'andamento dei tassi di cambio.

Detto questo, è possibile che la tua previsione sia giustissima: magari proprio per le dinamiche che hai esposto, magari per altri motivi che non hanno niente a che vedere con quelli, magari soltanto per caso.
Ma ci sta anche che la tua previsione sia sbagliata, chi può dirlo.

Nel dubbio, personalmente evito di prendermi in pieno il rischio di cambio nei miei investimenti, anche se per una parte ci può benissimo stare (nell'asset azionaria). Come discusso in altri thread, il livello di rischio di cambio che un investitore si può/deve assumere è una variabile soggettiva.

Ma chi ha delle convinzioni, fa bene a esporsi di più dall'una o dall'altra parte.
 
L'Unione Europea però sta affrontando la sua più grande crisi esistenziale da quando è nata, più del 2011. Pensare che EUR/USD debba oscillare nel lungo termine intorno ad una media storica solo perché abbiamo 23 anni di storico (pochi) che dicono questo è secondo me sbagliato, perché si ignora come si sia evoluto il contesto macro dalla nascita dell'euro nel 1999.

Come qualcuno ha detto sopra più passa il tempo più vengono a galla i problemi irrisolvibili della EU e dell'eurozona in particolare, le distanze tra i paesi in termini culturali e di gestione della spesa pubblica sono siderali e incolmabili.

E arriviamo al tasto dolente ovvero che i debiti pubblici non sono quelli dei primi anni 2000. Questo si deve considerare quando si fa una analisi di lungo periodo sul cambio, è la cosa più importante di tutte.

Per rinfrescare la memoria ecco la situazione al 31/12/2021:

- Italia: 151% debt/gdp
- Francia: 113% debt/gdp
- Spagna: 118% debt/gdp
- Portogallo: 127% debt/gdp
- Grecia: 193% debt/gdp

La BCE dovrà attuare un quantitative easing sempre più violento e costante per mantenere a galla i paesi così fortemente indebitati, Italia in primis. E non ha altra scelta perché nel momento in cui questo venisse a mancare l'Unione europea cesserebbe di esistere nella forma in cui la conosciamo, e addio euro.

Va da sé che stampare così tanta moneta per acquistare titoli di stato è fortemente inflattivo, svaluta l'euro sul lungo periodo nei confronti del dollaro e fa salire i prezzi di tutte le materie prime che importiamo, e che utilizziamo per produrre beni ed altro.

Se lo scenario è questo, ed è assolutamente irreversibile (bisognerà convivere all'infinito con questi debiti monstre, stile Giappone), e la situazione russo-ucraina ha esposto tutta la nostra dipendenza dall'energia che importiamo da fuori e ha messo un continente in ginocchio probabilmente per alcuni anni prima di riprendersi, di grazia come si può parlare di rischio cambio comprando dollaro che è la valuta riserva di valore mondiale?

Non è un discorso molto semplicistico dire che l'investitore europeo tanto ragiona in euro perché spende in euro, e siccome gli ETF che acquista sulla borsa di Milano sono quotati in euro, allora è importante solo il rendimento in euro? Poco importa se in tutti gli indici azionari/obbligazionari mondiali all'interno c'è per la maggioranza dollari e se l'euro si svaluta l'ETF poi è più costoso da comprare?

Se l'euro si svaluta nei confronti del dollaro, il cittadino medio sa che i prezzi di tutto quello che acquista in valuta locale salgono? Spesa, benzina, smartphone e tutto il resto.

Allora un cittadino turco dovrebbe infischiarsene del cambio lira/dollaro perché tanto spende in lire e chi se ne frega? L'inflazione intanto lì è all'80%.

C'è un bias mostruoso sull'euro da parte nostra e non ne capisco il motivo. Tutti gli scambi commerciali nel mondo si fanno in dollari, non in euro. Tutte le commodity sono prezzate in dollari, non in euro. Il dollaro grazie a questo gode di una domanda naturale e può rinforzarsi anche con una politica monetaria scellerata da parte della FED. Oltre ad essere un bene rifugio durante i periodi di panico e crisi come quello che stiamo vivendo. L'euro non ha nessuna di queste proprietà, come si può fare affidamento su una moneta che non sappiamo se tra 10 anni esisterà ancora?

Io non mi capacito di come si possa parlare di rischio cambio, è tutto il contrario: il rischio cambio è avere la propria liquidità in euro.

qui sembra che qualche bias c'e l'hai anche tu però perchè:

il debito pubblico dell'Eurozona è del 95,6 % del Pil contro il 90 % di fine 2012 quindi affermare che c'è un cambiamento sostanziale sui debiti UE mi pare un tantino azzardato

il debito pubblico degli USA è il 137% del PIL questo si enormemente aumentato rispetto a 10 anni fa ... poi mi dirai che è un debito autoestinguente come l'amianto ma un piccolo ragionamento sopra vogliamo farcelo ?
 
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