Artissima 2022

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Anche quest'anno un giro a Torino lo farò sicuramente!

“Ritorna il mondo a Torino attraverso le gallerie e gli operatori internazionali”. Con queste parole il neodirettore di Artissima, Luigi Fassi, introduce il suo progetto di internazionalizzazione che riparte, dopo lo stop pandemico di due anni, per la 29esima edizione della fiera d’arte contemporanea che si tiene a Torino negli spazi dell’Oval al Lingotto dal 4 al 6 novembre (preview su invito il 3 novembre). “Il 59% delle 174 gallerie selezionate quest’anno sono straniere”, ha detto ancora Fassi, dimostrando la capacità attrattiva di un format che in pugno di giorni è capace di portare in città professionisti dell’arte da ogni parte del mondo: dai direttori di museo in cerca di nuovi spunti per la propria programmazione ai collezionisti desiderosi di aggiornare il proprio carnet di artisti.

IL PROGETTO DI LUIGI FASSI PER ARTISSIMA 2022
“In una fase di mutamento di molti modelli istituzionali di presentazione dell’arte contemporanea, la ventinovesima edizione di Artissima a Torino racconta innanzitutto la capacità della fiera di rafforzare la propria doppia identità di piattaforma di mercato e di produzione culturale, arricchendo entrambe le prospettive”, continua Fassi durante la conferenza stampa di presentazione alle Gallerie d’Italia – Intesa Sanpaolo in piazza San Carlo a Torino, quest’anno in stretta partnership con la fiera. “A emergere quest’anno è la qualità del network italiano e internazionale della fiera, che ha dispiegato la propria azione di ricerca a livello globale, per continuare a offrire al collezionismo e agli operatori museali un’esperienza di scoperta con opere, gallerie e artisti di altissimo livello da Europa, America, Africa e Asia. Le 40 gallerie che nel 2022 partecipano per la prima volta ad Artissima testimoniano l’attrattività della fiera e il suo saper essere un catalizzatore di esperimenti, ricerche e investimenti di mercato in ambito artistico. Visitare Artissima è un’esperienza che accomuna collezionisti, curatori e appassionati e chi scommetterà sulla fiera sarà ripagato dalla scoperta di aver saputo intercettare le opere e gli artisti protagonisti del prossimo futuro”.

Fabienne Levy ad Artissima ph Irene Fanizza
Fabienne Levy ad Artissima 2021 ph Irene Fanizza
IL TEMA DI QUEST’ANNO: TRANSFORMATIVE EXPERIENCE
Il tutto all’insegna del tema di quest’anno: “transformative experience“, espressione presa in prestito dalla filosofa Laurie Ann Paul, docente di psicologia, filosofia e scienze cognitive alla Yale University. “Secondo Paul, un’esperienza trasformativa è capace di modificare radicalmente la persona che la vive, mettendone in crisi le aspettative prefigurate razionalmente e aprendo prospettive verso l’ignoto”. Tema che sarà il filo conduttore della main section e del ritorno in fiera delle tre sezioni curate – Disegni, Present Future e Back to the Future – rinnovate nei team curatoriali, che tornano in presenza con stand monografici, 10 ciascuno, e vivono sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over con approfondimenti dedicati. Tornano anche i premi che vedono una new entry: il Matteo Viglietta Award, promosso dalla Collezione La Gaia e dedicato al grande imprenditore e collezionista piemontese Matteo Viglietta.

IL PROGETTO SPECIALE CON GALLERIE D’ITALIA INTESA SANPAOLO TORINO
A proposito della partnership con Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo che abbiamo anticipato prima, cuore di questa edizione della fiera, si chiama Collective Individuals il progetto speciale – ideato e prodotto da Artissima in dialogo con Gallerie d’Italia Torino – che vedrà film e video “raccontare attraverso le opere degli artisti selezionati dalle gallerie in fiera le trasformazioni sociali ed economiche del nostro tempo”. La sala immersiva del nuovo museo di piazza San Carlo ospiterà, così, una rassegna di opere video, molte delle quali presentate per la prima volta in Italia, di artisti rappresentati dalle gallerie partecipanti ad Artissima, e a cura di Leonardo Bigazzi (curatore della Fondazione In Between Art Film e dello Schermo dell’arte). Inoltre, nei tre giorni di Artissima, gli orari delle Gallerie saranno prolungati in notturna fino alle 23 per permettere ai visitatori della fiera di vedere le nuove mostre che si inaugurano nelle prossime settimane: dal 22 settembre 2022 al 22 gennaio 2023 la grande monografica dedicata a Lisetta Carmi, una delle personalità più interessanti del panorama fotografico italiano recentemente scomparsa all’età di 98 anni, che verrà realizzata con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio della fotografa, con un prezioso contributo video creato per l’occasione da Alice Rohrwacher; e la première mondiale della nuova serie di fotografie dal titolo omonimo, Eveningside (2021-2022) del fotografo americano di fama internazionale Gregory Crewdson, in programma dal 12 ottobre al 22 gennaio 2023 (il lavoro, commissionato dalle Gallerie, entrerà nella loro collezione).

I PROGETTI SPECIALI DI ARTISSIMA DENTRO E FUORI FIERA
Altro progetto speciale, questa volta in uno stand dedicato della fiera, è A SUD che nasce dalla volontà di Artissima di valorizzare l’attività di fondazioni e istituzioni artistiche provenienti dalle aree meridionali e insulari d’Italia, per contribuire a rafforzare l’attenzione sul bacino mediterraneo come luogo di elaborazione artistica e incubatore di nuove prospettive creative. Le fondazioni partecipanti al progetto A SUD sono: Fondazione Merz@ZACentrale, Fondazione Oelle, Fondazione Paul Thorel. Mentre il progetto fuori fiera di quest’anno, realizzato come di consueto con la Fondazione Torino Musei, si chiama So will your voice vibrate (Così vibrerà la tua voce): tre installazioni sonore, selezionate in collaborazione con i direttori dei tre musei, animeranno aree dedicate della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea con Riccardo Benassi (galleria Zero…, Milano), di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica con Darren Bader (galleria Franco Noero, Torino) e del MAO Museo d’Arte Orientale con Charwei Tsai (galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà). Infine, per il terzo anno consecutivo il magico Salone delle Feste dell’hotel Principi di Piemonte | UNA Esperienze ospiterà, in collaborazione con Artissima, un progetto espositivo dal titolo Tempo rizomatico a cura dell’artista italiano Diego Cibelli (Napoli, 1987) della galleria Alfonso Artiaco di Napoli.
 
Ciao a tutti. Sono reduce dal week-end di Artissima e mi fa piacere condividere con voi le mie impressioni.
La doverosa premessa è che da torinese espatriato e da appassionato d’arte ho molto a cuore questa fiera. Penso di non aver perso neanche un’edizione, fin dal 1994.

Ho trovato l’edizione di quest’anno senza infamia e senza lode. Nessuna sorpresa, nessun capolavoro che mi abbia lasciato a bocca aperta, nessuna scoperta. Che una sezione storica come “Back to the Future”, nata per “riscoprire i pionieri dell’arte contemporanea” e imitata poi da tutte le altre fiere, abbia dedicato un bello spazio a Imi Knoebel (artista che amo) mi ha fatto ridere. Dobbiamo riscoprire Knoebel?

Sono rimasto della mia idea, cioè che questa manifestazione abbia raggiunto il proprio apice nel 2014, si sia mantenuta su livelli altissimi fino al 2016 e poi abbia iniziato un lento declino, coinciso con la parallela crescita di MiArt. All’epoca c’era Sarah Cosulich alla Direzione, ma non ne voglio fare una questione di persone o scelte politiche, anche perché ho seguito tutto da molto lontano e non saprei giudicare. È solo l’opinione di un visitatore.

Il problema della fiera non è certamente dato dal fatto che sia di dimensioni troppo grandi, come dichiarato dal sottosegretario alla Cultura Sgarbi. Art Basel è il doppio. Le migliori edizioni di Artissima sono arrivate ad avere anche 200 gallerie. Molte fiere italiane insignificanti hanno il problema opposto: sono troppo piccole e non attirano gallerie importanti. Le fiere non sono musei e mostre, dove devi “vedere tutto”. Basta che ci sia un numero significativo di gallerie che ti interessano e vale la pena visitare i loro spazi. Se, come a Basilea, c’è troppa roba di alta qualità perché basti una singola visita, ci si può tornare anche più giorni, con ottime ricadute per la città. Insomma, una fiera deve avere una “massa critica” di gallerie di alta qualità e varia provenienza. Se sia possibile girarla tutta con una toccata e fuga in auto blu non dovrebbe essere un criterio rilevante.

Mi scuso per la lunghezza. Ho messo qualche immagine nelle discussioni più “vive” (Rama, Griffa, Gilardi); ho altre cose (anche di Flashback), che cercherò di postare appena possibile.

Buona giornata a tutti.
 
Grazie Stefano
 
Posto altre foto prese in fiera che potrebbero interessare.

Mario Nigro, Tornabuoni


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Victor Vasarely, Tornabuoni


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Mimmo Paladino, Mazzoli


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Maurizio Nannucci, Astuni


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Gianni Piacentino, Astuni


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Marco Gastini, Persano


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Giulio Paolini, Artiaco


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Marco Cingolani, Brambilla


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Luigi Mainolfi, De’ Foscherari


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Grazie per il bellissimo reportage Stefano!
 
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