Charlie
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ma come, quelli che chiedono sempre miliardi e miliardi non dicevano che con la fine del blocco dei licenziamenti a fine 2021 ci sarebbe stato un boom di licenziamenti crisi chiusure perdite di lavoro e quindi bisognava dare soldi soldi soldi tanti soldi ai soliti "chiagn' e fott'"? o ricordo male?
E invece il boom c'è stato, sia di dimissioni volontarie, che di assunzioni, con un saldo di quasi 1 milione di posti di lavoro
Come si spiega?
https://www.repubblica.it/economia/...to-365774916/?ref=RHTP-BH-I365694626-P1-S1-T1
Lavoro, nei primi sei mesi un saldo positivo di 946 mila contratti. Boom di dimissioni sul 2021
Quasi un milione di contratti in più nei primi sei mesi di quest'anno. I flussi di assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro italiano hanno riassorbito lo choc della pandemia, quando un po' tutto si era bloccato per il contraccolpo economico dei lockdown ma anche per i provvedimenti che - dalla cassa integrazione straordinaria al blocco dei licenziamenti - avevano congelato la situazione.
Lo certifica l'Osservatorio dell'Inps sul precariato, nel quale si mette nero su bianco che "nel primo semestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni". E nel frattempo si registra anche il boom delle dimissioni, con una crescita di oltre un terzo rispetto all'anno precedente
Grandi dimissioni all’italiana: altri 300 mila via dal lavoro, ma senza cambiare vita
di Valentina Conte
22 Giugno 2022
Quasi un milione di contratti in più
Nei primi sei mesi dell'anno - spiega l'Istituto - i datori di lavoro privati hanno fatto 4.269.179 assunzioni e 3,322.373 cessazioni di contratto di lavoro per un saldo positivo che supera i 946 mila contratti. La variazione dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) è stata positiva per 255.341 unità, di molto superiore a quella registrata nei primi sei mesi del 2021 (erano 113.042). Sono esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli mentre sono incusi i dipendenti degli enti pubblici economici. Nel solo mese di giugno invece il saldo positivo annualizzato (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) è di 682 mila contratti, di cui 247mila indeterminati e 436mila di altro tipo (prevalentemente a termine).
Part time in crescita
Se si guarda al dettaglio delle assunzioni, l'aumento del +26% nel semestre sul 2021 "ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +40%, apprendistato +27%, tempo determinato +24%, stagionali +22%, somministrati +17%)". L'Inps nota una cresicta del part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il part time misto (-2%).
Anche le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre 2022 sono cresciute nettamente: 377.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 del 74%. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo - pari a 61.000 - risultano essere aumentatedell'11% rispetto all'anno precedente.
Smart working, dal 1° settembre torna l'accordo individuale. Ma la comunicazione sarà semplificata: ecco il decreto
di Raffaele Ricciardi
23 Agosto 2022
Il boom delle dimissioni
Nel capitolo delle cessazioni si vede una altrettanto forte risalita: nei primi sei mesi del 2022 sono state 3.322.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%), contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (+31%).
Tra le ragioni di fine del contratto, spicca il boom delle dimissioni. A guardare le tabelle Inps si tratta di oltre 1 milione di casi con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Se si prendono le sole dimissioni da tempi indeterminati si ha un altrettanto importante aumento (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019): "Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell'emergenza sanitaria", dice l'Inps.
I licenziamenti
Nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640). Il confronto con il 2021 risente - avverte l'Osservatorio - del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia.
E invece il boom c'è stato, sia di dimissioni volontarie, che di assunzioni, con un saldo di quasi 1 milione di posti di lavoro
Come si spiega?
https://www.repubblica.it/economia/...to-365774916/?ref=RHTP-BH-I365694626-P1-S1-T1
Lavoro, nei primi sei mesi un saldo positivo di 946 mila contratti. Boom di dimissioni sul 2021
Quasi un milione di contratti in più nei primi sei mesi di quest'anno. I flussi di assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro italiano hanno riassorbito lo choc della pandemia, quando un po' tutto si era bloccato per il contraccolpo economico dei lockdown ma anche per i provvedimenti che - dalla cassa integrazione straordinaria al blocco dei licenziamenti - avevano congelato la situazione.
Lo certifica l'Osservatorio dell'Inps sul precariato, nel quale si mette nero su bianco che "nel primo semestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni". E nel frattempo si registra anche il boom delle dimissioni, con una crescita di oltre un terzo rispetto all'anno precedente
Grandi dimissioni all’italiana: altri 300 mila via dal lavoro, ma senza cambiare vita
di Valentina Conte
22 Giugno 2022
Quasi un milione di contratti in più
Nei primi sei mesi dell'anno - spiega l'Istituto - i datori di lavoro privati hanno fatto 4.269.179 assunzioni e 3,322.373 cessazioni di contratto di lavoro per un saldo positivo che supera i 946 mila contratti. La variazione dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) è stata positiva per 255.341 unità, di molto superiore a quella registrata nei primi sei mesi del 2021 (erano 113.042). Sono esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli mentre sono incusi i dipendenti degli enti pubblici economici. Nel solo mese di giugno invece il saldo positivo annualizzato (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) è di 682 mila contratti, di cui 247mila indeterminati e 436mila di altro tipo (prevalentemente a termine).
Part time in crescita
Se si guarda al dettaglio delle assunzioni, l'aumento del +26% nel semestre sul 2021 "ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +40%, apprendistato +27%, tempo determinato +24%, stagionali +22%, somministrati +17%)". L'Inps nota una cresicta del part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il part time misto (-2%).
Anche le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre 2022 sono cresciute nettamente: 377.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 del 74%. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo - pari a 61.000 - risultano essere aumentatedell'11% rispetto all'anno precedente.
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di Raffaele Ricciardi
23 Agosto 2022
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Nel capitolo delle cessazioni si vede una altrettanto forte risalita: nei primi sei mesi del 2022 sono state 3.322.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%), contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (+31%).
Tra le ragioni di fine del contratto, spicca il boom delle dimissioni. A guardare le tabelle Inps si tratta di oltre 1 milione di casi con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Se si prendono le sole dimissioni da tempi indeterminati si ha un altrettanto importante aumento (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019): "Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell'emergenza sanitaria", dice l'Inps.
I licenziamenti
Nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640). Il confronto con il 2021 risente - avverte l'Osservatorio - del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia.