Boom di assunzioni nel 2022, grazie a Mario Draghi

Charlie

InSuperMarioWeTrust
Registrato
11/2/00
Messaggi
92.530
Punti reazioni
2.115
ma come, quelli che chiedono sempre miliardi e miliardi non dicevano che con la fine del blocco dei licenziamenti a fine 2021 ci sarebbe stato un boom di licenziamenti crisi chiusure perdite di lavoro e quindi bisognava dare soldi soldi soldi tanti soldi ai soliti "chiagn' e fott'"? o ricordo male?
E invece il boom c'è stato, sia di dimissioni volontarie, che di assunzioni, con un saldo di quasi 1 milione di posti di lavoro

Come si spiega?

https://www.repubblica.it/economia/...to-365774916/?ref=RHTP-BH-I365694626-P1-S1-T1

Lavoro, nei primi sei mesi un saldo positivo di 946 mila contratti. Boom di dimissioni sul 2021



Quasi un milione di contratti in più nei primi sei mesi di quest'anno. I flussi di assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro italiano hanno riassorbito lo choc della pandemia, quando un po' tutto si era bloccato per il contraccolpo economico dei lockdown ma anche per i provvedimenti che - dalla cassa integrazione straordinaria al blocco dei licenziamenti - avevano congelato la situazione.

Lo certifica l'Osservatorio dell'Inps sul precariato, nel quale si mette nero su bianco che "nel primo semestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni". E nel frattempo si registra anche il boom delle dimissioni, con una crescita di oltre un terzo rispetto all'anno precedente

Grandi dimissioni all’italiana: altri 300 mila via dal lavoro, ma senza cambiare vita
di Valentina Conte
22 Giugno 2022

Quasi un milione di contratti in più

Nei primi sei mesi dell'anno - spiega l'Istituto - i datori di lavoro privati hanno fatto 4.269.179 assunzioni e 3,322.373 cessazioni di contratto di lavoro per un saldo positivo che supera i 946 mila contratti. La variazione dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) è stata positiva per 255.341 unità, di molto superiore a quella registrata nei primi sei mesi del 2021 (erano 113.042). Sono esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli mentre sono incusi i dipendenti degli enti pubblici economici. Nel solo mese di giugno invece il saldo positivo annualizzato (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) è di 682 mila contratti, di cui 247mila indeterminati e 436mila di altro tipo (prevalentemente a termine).

Part time in crescita

Se si guarda al dettaglio delle assunzioni, l'aumento del +26% nel semestre sul 2021 "ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +40%, apprendistato +27%, tempo determinato +24%, stagionali +22%, somministrati +17%)". L'Inps nota una cresicta del part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il part time misto (-2%).

Anche le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre 2022 sono cresciute nettamente: 377.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 del 74%. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo - pari a 61.000 - risultano essere aumentatedell'11% rispetto all'anno precedente.

Smart working, dal 1° settembre torna l'accordo individuale. Ma la comunicazione sarà semplificata: ecco il decreto
di Raffaele Ricciardi
23 Agosto 2022

Il boom delle dimissioni

Nel capitolo delle cessazioni si vede una altrettanto forte risalita: nei primi sei mesi del 2022 sono state 3.322.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%), contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (+31%).

Tra le ragioni di fine del contratto, spicca il boom delle dimissioni. A guardare le tabelle Inps si tratta di oltre 1 milione di casi con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Se si prendono le sole dimissioni da tempi indeterminati si ha un altrettanto importante aumento (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019): "Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell'emergenza sanitaria", dice l'Inps.
I licenziamenti

Nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640). Il confronto con il 2021 risente - avverte l'Osservatorio - del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia.
 
esatto, io ho due amici svizzeri che si sono licenziati e da lugano stanno cercando lavoro da noi, grazie a questo bo:oom
 
esatto, io ho due amici svizzeri che si sono licenziati e da lugano stanno cercando lavoro da noi, grazie a questo bo:oom

i soliti extracomunitari del menga che vengono a rubare il lavoro a noi italiani:mad:
 
O forse è finita la pandemia e a inizio anno c'è stata una ripresa interessante dell'economia (già in frenata da giugno/luglio comunque)?

Interessante come sempre la coerenza di Carlo: pro Draghi fino a ieri, domani vota Meloni (unica all'opposizione di Draghi).
 
O forse è finita la pandemia e a inizio anno c'è stata una ripresa interessante dell'economia (già in frenata da giugno/luglio comunque)?

Interessante come sempre la coerenza di Carlo: pro Draghi fino a ieri, domani vota Meloni (unica all'opposizione di Draghi).

Ma che ne sai tu di quello che farò io? Ho ancora scritto SuperMario nell'avatar, e riterrò sempre SuperMario il miglior premier possibile, non so chi voterò e se voterò, so però chi NON voterò di certo: lega, m5s, pd e suoi alleati, sinistrati vari, ed estremisti novax noeuro notutto
 
1) c'è stato boom in tutto il mondo come reazione allo sboom del covid
2) i bonus soprattutto edilizi
TUTTI A DEBITO CHE QUALCUNO DOVRÁ PAGARE
hanno rilanciato l'occupazione

l'occupazione sarebbe cresciuta
pure se avesse governato razzi

sono capaci tutti di assumere con i soldi delle generazioni future

di quanto
il ns debito é cresciuto più degli altri?

di quanto la nostra occupazione é salita piú degli altri?
 
1) c'è stato boom in tutto il mondo come reazione allo sboom del covid
2) i bonus TUTTI A DEBITO CHE QUALCUNO DOVRÁ PAGARE ha rilanciato l'occupazione

l'occupazione sarebbe cresciuta
pure se avesse governato razzi

sono capaci tutti di assumere con i soldi delle generazioni future

di quanto
il ns debito é cresciuto più degli altri?

di quanto la nostra occupazione é salita piú degli altri?

giusto, cambiamo registro, basta con i bonus di Mario Draghi facciamo uno scostamento di 30 miliardi per iniziare, poi a gennaio altri 30, come propone salvini...
 
ma come, quelli che chiedono sempre miliardi e miliardi non dicevano che con la fine del blocco dei licenziamenti a fine 2021 ci sarebbe stato un boom di licenziamenti crisi chiusure perdite di lavoro e quindi bisognava dare soldi soldi soldi tanti soldi ai soliti "chiagn' e fott'"? o ricordo male?
E invece il boom c'è stato, sia di dimissioni volontarie, che di assunzioni, con un saldo di quasi 1 milione di posti di lavoro

Come si spiega?

https://www.repubblica.it/economia/...to-365774916/?ref=RHTP-BH-I365694626-P1-S1-T1

Lavoro, nei primi sei mesi un saldo positivo di 946 mila contratti. Boom di dimissioni sul 2021



Quasi un milione di contratti in più nei primi sei mesi di quest'anno. I flussi di assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro italiano hanno riassorbito lo choc della pandemia, quando un po' tutto si era bloccato per il contraccolpo economico dei lockdown ma anche per i provvedimenti che - dalla cassa integrazione straordinaria al blocco dei licenziamenti - avevano congelato la situazione.

Lo certifica l'Osservatorio dell'Inps sul precariato, nel quale si mette nero su bianco che "nel primo semestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni". E nel frattempo si registra anche il boom delle dimissioni, con una crescita di oltre un terzo rispetto all'anno precedente

Grandi dimissioni all’italiana: altri 300 mila via dal lavoro, ma senza cambiare vita
di Valentina Conte
22 Giugno 2022

Quasi un milione di contratti in più

Nei primi sei mesi dell'anno - spiega l'Istituto - i datori di lavoro privati hanno fatto 4.269.179 assunzioni e 3,322.373 cessazioni di contratto di lavoro per un saldo positivo che supera i 946 mila contratti. La variazione dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) è stata positiva per 255.341 unità, di molto superiore a quella registrata nei primi sei mesi del 2021 (erano 113.042). Sono esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli mentre sono incusi i dipendenti degli enti pubblici economici. Nel solo mese di giugno invece il saldo positivo annualizzato (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) è di 682 mila contratti, di cui 247mila indeterminati e 436mila di altro tipo (prevalentemente a termine).

Part time in crescita

Se si guarda al dettaglio delle assunzioni, l'aumento del +26% nel semestre sul 2021 "ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +40%, apprendistato +27%, tempo determinato +24%, stagionali +22%, somministrati +17%)". L'Inps nota una cresicta del part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il part time misto (-2%).

Anche le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre 2022 sono cresciute nettamente: 377.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 del 74%. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo - pari a 61.000 - risultano essere aumentatedell'11% rispetto all'anno precedente.

Smart working, dal 1° settembre torna l'accordo individuale. Ma la comunicazione sarà semplificata: ecco il decreto
di Raffaele Ricciardi
23 Agosto 2022

Il boom delle dimissioni

Nel capitolo delle cessazioni si vede una altrettanto forte risalita: nei primi sei mesi del 2022 sono state 3.322.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%), contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (+31%).

Tra le ragioni di fine del contratto, spicca il boom delle dimissioni. A guardare le tabelle Inps si tratta di oltre 1 milione di casi con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Se si prendono le sole dimissioni da tempi indeterminati si ha un altrettanto importante aumento (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019): "Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell'emergenza sanitaria", dice l'Inps.
I licenziamenti

Nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640). Il confronto con il 2021 risente - avverte l'Osservatorio - del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia.

Quando sei a ZERO anche 1 fà + 100% :D:p
 
giusto, cambiamo registro, basta con i bonus di Mario Draghi facciamo uno scostamento di 30 miliardi per iniziare, poi a gennaio altri 30, come propone salvini...

mai detto che dobbiamo fare scostamento
 
adesso arriva salvini al governo che farà uno scostamento di 300 miliardi, la flat tax al 15% e quota100 abbassata a 90 e il PIL farà +7% nel 2023 :o

a me non frega nulla di chi arriva dopo.
guardo ai fatti
i fatti dicono che draghi in solo 1 anno e mezzo di governo ha portato il paese in recessione grazie alle sue politiche.
 
a me non frega nulla di chi arriva dopo.
guardo ai fatti
i fatti dicono che draghi in solo 1 anno e mezzo di governo ha portato il paese in recessione grazie alle sue politiche.

:rotfl: :rotfl: :rotfl:

ma dai :D non ci credi neppure tu a quello che hai scritto
 
:rotfl: :rotfl: :rotfl:

ma dai :D non ci credi neppure tu a quello che hai scritto

è la realtà, nel quarto trimestre 22 si cambia segno e nel 2023 le previsioni sono di segno negativo.
fare +6 nel 2021 e + 3 nel 2022 dopo un -10 nel 2020 era facilissimo.
 
è la realtà, nel quarto trimestre 22 si cambia segno e nel 2023 le previsioni sono di segno negativo.
fare +6 nel 2021 e + 3 nel 2022 dopo un -10 nel 2020 era facilissimo.

è tutto facile quando gli altri lavorano e fanno e tu critichi
tu mi sembri il tipo giusto, è facile, che ci vuole, io saprei fare meglio
sai quante volte l'ho sentito in tanti anni di lavoro?

quando gli dici: se sai farlo meglio, allora fallo tu, scappano, ah no io non sono valido tecnicamente, non so farlo, però si dovrebbe fare così...:rolleyes:

Secondo te CHI potrebbe fare meglio di Draghi? spara un nome, non nasconderti dietro un dito o frasi generiche per defilarti.

sono curioso :cool:
 
ma come, quelli che chiedono sempre miliardi e miliardi non dicevano che con la fine del blocco dei licenziamenti a fine 2021 ci sarebbe stato un boom di licenziamenti crisi chiusure perdite di lavoro e quindi bisognava dare soldi soldi soldi tanti soldi ai soliti "chiagn' e fott'"? o ricordo male?
E invece il boom c'è stato, sia di dimissioni volontarie, che di assunzioni, con un saldo di quasi 1 milione di posti di lavoro

Come si spiega?

https://www.repubblica.it/economia/...to-365774916/?ref=RHTP-BH-I365694626-P1-S1-T1

Lavoro, nei primi sei mesi un saldo positivo di 946 mila contratti. Boom di dimissioni sul 2021



Quasi un milione di contratti in più nei primi sei mesi di quest'anno. I flussi di assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro italiano hanno riassorbito lo choc della pandemia, quando un po' tutto si era bloccato per il contraccolpo economico dei lockdown ma anche per i provvedimenti che - dalla cassa integrazione straordinaria al blocco dei licenziamenti - avevano congelato la situazione.

Lo certifica l'Osservatorio dell'Inps sul precariato, nel quale si mette nero su bianco che "nel primo semestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno completato la ripresa dei livelli pre-pandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall'emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni, segnalando anzi incrementi rispetto al 2018-2019 sia nelle assunzioni e nelle trasformazioni come pure nelle cessazioni". E nel frattempo si registra anche il boom delle dimissioni, con una crescita di oltre un terzo rispetto all'anno precedente

Grandi dimissioni all’italiana: altri 300 mila via dal lavoro, ma senza cambiare vita
di Valentina Conte
22 Giugno 2022

Quasi un milione di contratti in più

Nei primi sei mesi dell'anno - spiega l'Istituto - i datori di lavoro privati hanno fatto 4.269.179 assunzioni e 3,322.373 cessazioni di contratto di lavoro per un saldo positivo che supera i 946 mila contratti. La variazione dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni da contratti a tempo indeterminato) è stata positiva per 255.341 unità, di molto superiore a quella registrata nei primi sei mesi del 2021 (erano 113.042). Sono esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli mentre sono incusi i dipendenti degli enti pubblici economici. Nel solo mese di giugno invece il saldo positivo annualizzato (ovvero la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) è di 682 mila contratti, di cui 247mila indeterminati e 436mila di altro tipo (prevalentemente a termine).

Part time in crescita

Se si guarda al dettaglio delle assunzioni, l'aumento del +26% nel semestre sul 2021 "ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+36%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +40%, apprendistato +27%, tempo determinato +24%, stagionali +22%, somministrati +17%)". L'Inps nota una cresicta del part time verticale (+22%) mentre risulta in flessione il part time misto (-2%).

Anche le trasformazioni da tempo determinato nel primo semestre 2022 sono cresciute nettamente: 377.000, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021 del 74%. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo - pari a 61.000 - risultano essere aumentatedell'11% rispetto all'anno precedente.

Smart working, dal 1° settembre torna l'accordo individuale. Ma la comunicazione sarà semplificata: ecco il decreto
di Raffaele Ricciardi
23 Agosto 2022

Il boom delle dimissioni

Nel capitolo delle cessazioni si vede una altrettanto forte risalita: nei primi sei mesi del 2022 sono state 3.322.000, in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+36%) per tutte le tipologie contrattuali: contratti stagionali (+64%), contratti intermittenti (+57%), contratti in apprendistato (+34%), contratti a tempo determinato (+33%), contratti a tempo indeterminato e contratti in somministrazione (+31%).

Tra le ragioni di fine del contratto, spicca il boom delle dimissioni. A guardare le tabelle Inps si tratta di oltre 1 milione di casi con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Se si prendono le sole dimissioni da tempi indeterminati si ha un altrettanto importante aumento (+22% e +28% rispetto ai corrispondenti periodi del 2021 e del 2019): "Il livello raggiunto (oltre 600.000 dimissioni nel primo semestre 2022) sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell'emergenza sanitaria", dice l'Inps.
I licenziamenti

Nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640). Il confronto con il 2021 risente - avverte l'Osservatorio - del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia.

Senza se e senza ma il Boom di draghi nel 2022 è stato grazie alla finanziaria di Conte fatta a dicembre 2020 , se fosse rimasto conte, il boom dell'Italia sarebbe stato anche più alto
 
Indietro