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una delle tante profezie...
Si chiama balabiott e non BALLEBIOTT... come le racconta lui nessuno.....
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una delle tante profezie...
Patetico de che.
Questa è una pausa forzata russa.
Portare in combattimento centinaia di migliaia di uomini ci vogliono svariati mesi.
In primavera-estate ci saranno grandi problemi per gli ucraini.
Se poi tu sei convinto che gli ucraini liberano per sempre tutte le zone occupate.
Che dire, auguri.
p.s. questa guerra non finirà prima del 2030.
Ora me la segno il 2030! Ma...2030 in che senso? Accordo di pace, cessate il fuoco, vittoria assoluta di uno dei due?
e che problema c'è?La guerra sul campo non è fatta solo di carri armati e armamenti...
Ore 09:47 - 007 Gb: «La Russia ha problemi anche con l’addestramento delle reclute»
Patetico de che.
Questa è una pausa forzata russa.
Portare in combattimento centinaia di migliaia di uomini ci vogliono svariati mesi.
In primavera-estate ci saranno grandi problemi per gli ucraini.
Se poi tu sei convinto che gli ucraini liberano per sempre tutte le zone occupate.
Che dire, auguri.
p.s. questa guerra non finirà prima del 2030.
una delle tante profezie...
e che problema c'è?
https://www.youtube.com/watch?v=shsfwDSR4EU
un tampone e via, con buona pace d'Ippocrate e seguaci vari...
C
interessante che sono un paio di settimane che lil leit motiv non sono piu i russi ma putin
17.17 – Ucraina: Zelensky si rivolge ai generali russi: «Liberatevi di Putin o vi faremo fuori uno dopo l’altro»
«Finché non risolverete il problema con chi ha iniziato questa guerra insensata contro l’Ucraina, verrete fatti fuori, uno dopo l'altro, diventando capri espiatori, perché non ammettete che questa guerra è stata un errore storico per la Russia». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso quotidiano, invitando i generali russi a «risolvere il problema Putin»
Che poi quello che dice è ovvietà e penso pure i gen russi lo sappiano
C
Giorno 223
Il “Regime Change” a Mosca di cui abbiamo parlato finora naturalmente non dipende tanto da un’azione occidentale (sarebbe un errore madornale tentarlo direttamente), quanto da un’iniziativa interna che l’Occidente dovrebbe in caso agevolare. Solo se fosse percepita come un’iniziativa del tutto russa potrebbe essere accettata dalla popolazione nazionalista.
D’altra parte è quasi impossibile prevedere da parte di quale gruppo di potere potrebbe dipendere queto tipo di azione risolutiva: la Russia è un insieme composito di molti elementi che finora sono stati coagulati e tenuti insieme dal collante della convenienza reciproca; ma nel momento in cui questa convenienza viene meno – come è il caso dopo le recenti sconfitte militari – questo collante viene meno ed è imprevedibile quali pezzi si staccheranno prima e quali altri potrebbero provocare la frantumazione totale dell’insieme.
È possibile però affermare che qualunque sia il gruppo capace di tentare per primo di rovesciare il Regime, questi dovrà necessariamente poter contare su un braccio militare tale da garantire la sicurezza dei congiurati prima e del nuovo governo dopo l’azione risolutiva.
Normalmente nel caso di un colpo di Stato tale braccio armato è rappresentato dalle Forze Armate regolari, o almeno da una componente sostanziale di queste, e in particolare dell’Esercito.
Nel caso in esame però, l’Esercito è decisamente in condizioni tali per cui è difficile prenderlo in considerazione come un’entità unica.
E’ quasi impossibile sovrastimare i danni che la guerra in corso ha apportato al “Secondo Esercito del Mondo”: al di là delle perdite tremende subite sul campo in Ucraina, che sembra sempre più non si discostino poi troppo dai numeri apparentemente esagerati forniti dagli ucraini, il danno maggiore è quello subito dal prestigio interno ed internazionale, dalla coesione e soprattutto dal morale dei suoi componenti, che hanno perso fiducia nelle capacità proprie e in quelle dei loro superiori a qualsiasi livello.
L’Esercito russo sta subendo in questi ultimi mesi un processo di metamorfosi molto simile a quello tipico delle grandi potenze in crisi: man mano che la Forza Armata professionale perde la sua capacità operativa in seguito all’attrito di combattimento e agli insuccessi sul campo, e nel contempo lo Stato perde la sua abilità di compensare le perdite con l’immissione di nuovo personale addestrato e nuovo materiale efficiente, tendono ad essere formate ed introdotte sul campo altre formazioni militari “alternative”, con cui si spera di supplire alle sempre più evidenti carenze dello strumento militare regolare.
Il tentativo di creare in particolare formazioni da combattimento “di élite” tende a sottrarre il personale migliore all’esercito regolare, che perde ulteriormente in termini di qualità, mentre il tentativo parallelo di formare milizie difensive ausiliarie intralcia il reclutamento dei rimpiazzi impedendo il ristabilimento dei livelli anche in termini di quantità.
Questo fenomeno si è verificato nell’esercito romano d’Occidente nel V Secolo, quando in seguito alle perdite in battaglie pur vittoriose, si ricorse all’arruolamento di eserciti privati da parte dei principali condottieri che li pagavano di tasca propria, e contemporaneamente all’assoldamento di tribù barbariche difficilmente controllabili: in questo modo i combattenti non erano più leali allo Stato per cui idealmente avrebbero dovuto combattere, ma unicamente ai propri Comandanti... Con i risultati che tutti abbiamo studiato a scuola.
Più recentemente la Germania nazista nei suoi ultimi tempi, “raschiando il barile” delle sue estreme risorse, ricorse sempre più alle motivatissime milizie di partito (le SS) e a quelle popolari (le “Volkssturm”), sottraendo inevitabilmente risorse umane e materiali a ciò che restava dell’esercito regolare.
So che i puristi della storia militare qui avranno parecchio da interloquire, ma questo è un post su FB e non un trattato e quindi devo necessariamente condensare i concetti: l’aspetto fondamentale è la frammentazione dello strumento militare durante il decorso del collasso statale.
In Russia ormai non esiste più un “Esercito russo” coeso. Esistono ancora le Brigate regolari di carristi e di fucilieri motorizzati, estremamente logorate e demoralizzate, ridotte in gran parte ad una Capacità Operativa pari al 50% di quella originaria, o anche meno. Ci sono le unità scelte delle VDV (in teoria aviotrasportabili ma in sostanza meccanizzate), che fanno sempre più corpo a sé e costituiscono in sostanza le uniche forze ancora capaci di condurre una manovra: anche queste hanno subito perdite gravi e spesso anche peggiori, ma almeno tendono a ricevere il meglio di quel poco di personale e di materiale che lo Stato Maggiore riesce ancora a mettere insieme, e questo le differenzia sempre più dal resto dell’esercito.
C’è poi un numero crescente di milizie di ogni genere, costituite da soldati armati per lo più alla leggera, con motivazione e addestramento variabili e idonei a combattere quasi esclusivamente in ambiente urbano oppure in trincea: queste forze sono normalmente di reclutamento etnico o regionale, ed hanno lealtà quantomai dubbie. Fra queste le più famose sono le Brigate cecene fedeli al “Signore della Guerra” Ruslam Kodyrov, sicuramente fedeli a lui prima (molto prima) che alla Russia. Ma ci sono anche quelle reclutate nelle altre Repubbliche autonome o negli Oblast più poveri, costituite da “volontari” attratti da paghe sproporzionate (e improbabili). Ci sono le milizie più o meno volontarie delle “Repubbliche Popolari” di Donetsk e di Luhansk, famose per l’attitudine all’ammutinamento appena portate a combattere all’esterno dei rispettivi territori. Abbiamo anche reparti ancora più folcloristici, come quelli di origine cosacca, di matrice religiosa o legate a qualche partito estremista di destra o di sinistra, tutti già visti in azione nel 2014 nel Donbass e assurti a nuova visibilità quando l’Armata russa si è trovata a corto di personale: fra loro troviamo anche personale straniero un po’ come nei famosi “Azov” di parte ucraina.
Infine, ci sono le “PMC”: le Compagnie Militari Private costituite da mercenari ben pagati e fra le quali spicca per numeri e per fama il “Gruppo Wagner”; originariamente assimilabili nella consistenza e nell’impiego a Forze Speciali, hanno recentemente acquisito anche equipaggiamento pesante ed operano come veri e propri BTG di élite, assumendosi l’onere delle poche operazioni offensive ancora possibili e che Putin si ostina ad ordinare nei dintorni di Bakhmut.
Qualunque iniziativa volta a rovesciare l’attuale regime dovrà necessariamente fare affidamento su una o più di queste eterogenee formazioni che attualmente operano ancora nominalmente alle dipendenze dei Comandi di Armata regolari, ma le cui Catene di Comando oltre a dimostrarsi estremamente fragili se sottoposte ad attacco diretto, risultano anche via via sempre meno affidabili in termini di lealtà allo Stato.
Il problema crescente è rappresentato dal fatto che queste differenti componenti, oltre ad avere livelli di capacità, motivazione e addestramento molto differenti fra loro, nutrono una profonda diffidenza le une verso le altre.
L’esercito regolare ha ancora il vantaggio di controllare almeno in teoria la catena di Comando e quella logistica; però anche se rappresenta tuttora la componente principale in termini numerici, è anche quella maggiormente interessata dall’afflusso di personale appena mobilitato per rimpiazzare le gravissime perdite subite, e pertanto ha il morale più basso.
Le varie milizie sono dotate di una mobilità minima e sono viste a Mosca come semi-barbariche: non potrebbero mai prendere il controllo del Cremlino.
Rimangono quindi le truppe scelte delle VDV e le PMC del gruppo Wagner: le uniche forze dotate di capacità operativa e di mobilità sufficienti ad effettuare un colpo di stato – oppure a contrastarlo, a seconda delle velleità dei rispettivi Comandanti.
Orio Giorgio Stirpe
#guerrainucraina
Vi riporto cosa dice su quello che coincidenza vuole, considero simile a quanto sopra riportato.
Lo scritto è di Stirpe, in "arte" Colonnello del nostro Esercito, ora in congedo/pensione.
NOTA : le parti evidenziate, sono opera mia.
Per cortesia, teniamo la notizia quanto più riservata possibile; non vorrei che ci restassero male i "Lavatrice Boys" che di tanto in tanto, appaiono in questa discussione, anche se di recente sembra abbiano diradato la loro partecipazione.
Auto senza airbag e aerei costretti a “limitare le frenate”. Le sanzioni bloccano ricambi e tecnologie, così la Russia torna agli anni ’70
(Prego notare la testata che riporta la notizia).
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/03/auto-senza-airbag-e-aerei-costretti-a-limitare-le-frenate-le-sanzioni-bloccano-ricambi-e-tecnologie-cosi-la-russia-torna-agli-anni-70/6815414/?fbclid=IwAR2mQiWfexJjVAK-ajyZAz8IfIllWay3I4XmYtjJnalCsgaNdJpkt7kIUGc
Battute a parte, quello che deve far riflettere è questo passaggio... "in pratica la Russia è un paese senza futuro...
. Il fatto è che negli ultimi decenni le decisioni del governo russo hanno portato a una riduzione dei finanziamenti per scienze e tecnologie, e il numero di ricercatori e sviluppatori nel Paese è notevolmente diminuito: ora la loro quota per mille abitanti, per esempio, è 16 volte inferiore a quella di Cina. Dopo l’inizio della guerra, si è scoperto che il Paese non aveva ingegneri e progettisti, né tecnologie e materiali per sostituire i fornitori stranieri scomparsi."
la russia e' occidente...
Patetico de che.
Questa è una pausa forzata russa.
Portare in combattimento centinaia di migliaia di uomini ci vogliono svariati mesi.
In primavera-estate ci saranno grandi problemi per gli ucraini.
Se poi tu sei convinto che gli ucraini liberano per sempre tutte le zone occupate.
Che dire, auguri.
p.s. questa guerra non finirà prima del 2030.