Già l'anno scorso si parlava, parlavo, di Farsacoin. L'ideologia, per i più, è bella che morta da un pezzo. Vi è solo e soltanto speculazione e far tanti soldini. E portarli pure in fiat. E spenderli come tutti i cristiani che hanno denaro da spendere. Altro che rivoluzione, ideologia, nuovo sistema e min*iate varie.
Qui tutti vogliono fare il grano. Far tanti euro/dollari e veder gonfio il proprio portafoglio. Poi...per quanto riguarda la "riserva di valore", è stata spernacchiata da tempo.
E come sempre si guarda avanti. Non è detto che sul pre-halving, dai precedenti, il tutto dovrà andare come da copione. Si è ormai dentro al regime finanziario.
Bisognerebbe intanto capire quale è l' "ideologia" in questione.
E' in auge una forma "provincialismo" ideologico per quanto attiene a Bitcoin (e non solo), che si esplicita in un massimalismo alquanto cieco, ottuso e dogmatico.
Il che alimenta la crescita di una setta di accoliti "illuminati", la cui ideologia si incardina da un canto su dietrologia e complottismo, dall'altro sul culto di parole d'ordine "totem" quali ad esempio lo "halving", lo "store of value", la "sound money" (addirittura "ultrasound money"), "lo stock-to-flow", ecc ...
Si tratta di una tendenza di fondo che c'era già decennio fa, ma che negli ultimi 1/2 anni è diventata quasi norma.
Il che è probabilmente conseguenza del processo di "massificazione" del mercato, in ragione del quale schiere di attori di più "recente" acquisizione, non serviti da competenze nè con esperienza pregressa, costituisono via via aliquote sempre più significative e vocianti. Schiere propense a fare proprie scorciatoie esoteriche in salsa finanziaria propinate dagli influencer/intrattenitori di grido, nonchè a predicarle acriticamente.
Ideologia del retweet e del copia-e-incolla.
Mi spiace dirlo, da estimatore di Bitcoin ed altro, ma personalmente trovo triste lo spettacolo di teorici e massimalisti che dissertano di massimi sistemi e poi finiscono per salivare per uno halving. Non c'è nulla da vergognarsi nel dire che si è qui per il denaro, senza necessità di nobilitare la cosa.
Detto ciò, resta il fatto che è quantomeno salutare fare un distinguo tra il mezzo (la tecnologia in questione) ed fine dei più (arricchirsi).
Il mezzo ha a mio avviso tuttora il potenziale per essere trasformativo ad ampio spettro e penso che tracimerà al di fuori della sfera speculativa creando opportunità delle quali ad oggi non abbiamo ancora sentore. A mio modestissimo modo di vedere la "moneta" è solo la PRIMA rudimentale applicazione di questa famiglia di tecnologie.
Più che di "Moneta" qui si tratta di "Lingua".
L'orizzonte non è necessariamente circoscritto a quello dello speculatore/investitore/risparmiatore, ma è potenzialmente ben più ampio e personalmente reputo tenderà a coincidere con quello del consumatore.
Opinione personale, come sempre.