consulente finanziario

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Ciao a tutti, questa discussione è perfetta per me, perché mi sono stufato della banca e delle modalità inesistenti di seguire i clienti a fronte di costi esistenti eccome.

Da alcuni anni ho attivato un servizio di "consulenza evoluta" presso una delle banche più importanti in Italia, presentato come una via di mezzo tra quanto fanno per i clienti senza grandi portafogli e il private banking. Ovviamente costa più del normale. Modalità tipica, ogni tanto si fanno vivi per dare un'occhiata al ptf, proponendo certificate di vario tipo e poi spariscono. Devo dire che non sono pressanti, anzi il problema è opposto: mi sembra di pagare una gestione attiva per avere una gestione passiva. Il mio ptf è bilanciato, nulla di troppo aggressivo, e ho fatto belle performance, ma ho l'impressione che dipendesse solo dal mercato e non dalle scelte o da buoni consigli.

L'anno scorso è andata bene,
il rendiconto ricevuto parla di un +21% netto con 2,22% di costi totali. Oggi sono a - 1% e mi girano parecchio, ho bruciato molto. Mi viene da pensare che è andata bene nel 2021 solo perché il mercato saliva...tra l'altro se il documento nel rendimento calcola anche azioni prese da me in quel gain c'è un titolo con cui ho fatto 100% su importi non bassi, quindi zero merito loro in quel caso... il problema adesso che gira diversamente è che non si fanno vivi per dire "ehi Carlito, guarda che stiamo andando peggio, vendiamo x e compriamo y", mi devo far vivo io. Temo non riescano per questione di numero di clienti da seguire, ma anche di competenze. Mai avuto l'idea di aver a che fare con maghi della finanza.

Che ne pensate? È un buon servizio a costi decenti o meglio mollarli per un indipendente? Nel caso, non saprei dpve trovarlo, col passaparola non trovo nessuno...

Grazie!

Ciao, il realtà la buona consulenza dovrebbe essere quella che con una valida asset allocation faccia sì che si riescano a prendere le performances del mercato e non meno; quindi se si ha, a volte, l'impressione di avere pochi consigli potrebbe significare che non ce n'era bisogno.

Altre volte invece i risultati dipendono solo dal fatto che hanno troppi clienti da seguire quindi qualcuno "dimenticato" guadagna proprio grazie al fatto di essere stato trascurato.

Non ho capito se il +21% sia riferito al solo 2021 o dall'inizio della posizione e se il -1% sia solo quest'anno o meno. Se fosse un +21% nel 2021 e -1% nel 2022 con un portafoglio bilanciato si tratterebbe di un risultato ottimo per non dire eccezionale. Se un titolo è raddoppiato con importo non basso rispetto al totale significa che c'era un elevato rischio specifico; nelle posizioni dei miei clienti quando abbiamo una estrema convinzione su un titolo che può raddoppiare si arriva a massimo 1,5-2% del totale (ma son proprio casi rari). Mi sembrano quindi più i riusltati di un portafoglio bilanciato aggressivo molto aggressivo.

Per come hai esposto le cose non è possibile fare nessuna valutazione.

Io faccio l'indipendente ma se la tua idea di consulenza indipendente è quella di fare di più del mercato (parrebbe così dalle tue parole ma magari ho frainteso) ti posso assicurare che non è ciò che fanno gli indipendenti, quantomeno quelli che conosco io; un indipendente è libero di consigliare per fare al massimo gli interessi del cliente in linea con le richieste di ognuno (ad es. da due mesi è obbligatorio valutare gli aspetti ESG e ho clienti che non mettono il risultato al primo posto quindi i consigli sono in linea con le richieste specifiche di sostenibilità) cercando di minimizzare i costi totali, gestendo bene la fiscalità e operando con una linea razionale chiara al cliente. Posso dire che 2,2% di costi totali si possono ridurre seguendo un indipendente ma dipende anche da quanto impegno di lavoro è necessario durante l'anno e da quanto può risultare come parcella annua (alcuni colleghi hanno parcelle annue minime di un certo rilievo); purtroppo le norme vigenti si stanno dimostrando molto impegnative per gli indipendenti in termini di tempo minimo per ogni cliente da dedicare durante l'anno (a titolo di esempio nel mese di agosto ho impiegato due settimane di lavoro esclusivamente per inquadrare tutta la modulistica, il sito, ecc. per inserire l'applicazione del nuovo regolamento in tema ESG) quindi siamo obbligati ad avere una tariffa adeguata che sui patrimoni di piccola dimensione può impattare maggiormente sul totale dei costi (i totale dei costi è dato da "costi degli strumenti" + "costo servizi" cioè la parcella + "costi di terzi" cioè quanto si paga all'intermediario per comprare e vendere).
 
Altre volte invece i risultati dipendono solo dal fatto che hanno troppi clienti da seguire quindi qualcuno "dimenticato" guadagna proprio grazie al fatto di essere stato trascurato.

Esatto, perché quando ho iniziato a guadagnare meno, quindi quando c'era bisogno, non li ho mai sentiti

Non ho capito se il +21% sia riferito al solo 2021 o dall'inizio della posizione e se il -1% sia solo quest'anno o meno. Se fosse un +21% nel 2021 e -1% nel 2022 con un portafoglio bilanciato si tratterebbe di un risultato ottimo per non dire eccezionale. Se un titolo è raddoppiato con importo non basso rispetto al totale significa che c'era un elevato rischio specifico; nelle posizioni dei miei clienti quando abbiamo una estrema convinzione su un titolo che può raddoppiare si arriva a massimo 1,5-2% del totale (ma son proprio casi rari). Mi sembrano quindi più i riusltati di un portafoglio bilanciato aggressivo molto aggressivo.

Dall'inizio della posizione. Quindi mi sono mangiato tutto il gain senza che si facessero vivi. Sul discorso del titolo c'entrano in parte: lo comprai e operai io senza condividere la cosa, ma va detto che una volta visto quanto pesava in ptf non ho ricevuto nessun alert sui rischi

Per come hai esposto le cose non è possibile fare nessuna valutazione.

Io faccio l'indipendente ma se la tua idea di consulenza indipendente è quella di fare di più del mercato (parrebbe così dalle tue parole ma magari ho frainteso) ti posso assicurare che non è ciò che fanno gli indipendenti, quantomeno quelli che conosco io; un indipendente è libero di consigliare per fare al massimo gli interessi del cliente in linea con le richieste di ognuno (ad es. da due mesi è obbligatorio valutare gli aspetti ESG e ho clienti che non mettono il risultato al primo posto quindi i consigli sono in linea con le richieste specifiche di sostenibilità) cercando di minimizzare i costi totali, gestendo bene la fiscalità e operando con una linea razionale chiara al cliente. Posso dire che 2,2% di costi totali si possono ridurre seguendo un indipendente ma dipende anche da quanto impegno di lavoro è necessario durante l'anno e da quanto può risultare come parcella annua (alcuni colleghi hanno parcelle annue minime di un certo rilievo); purtroppo le norme vigenti si stanno dimostrando molto impegnative per gli indipendenti in termini di tempo minimo per ogni cliente da dedicare durante l'anno (a titolo di esempio nel mese di agosto ho impiegato due settimane di lavoro esclusivamente per inquadrare tutta la modulistica, il sito, ecc. per inserire l'applicazione del nuovo regolamento in tema ESG) quindi siamo obbligati ad avere una tariffa adeguata che sui patrimoni di piccola dimensione può impattare maggiormente sul totale dei costi (i totale dei costi è dato da "costi degli strumenti" + "costo servizi" cioè la parcella + "costi di terzi" cioè quanto si paga all'intermediario per comprare e vendere).

La mia idea non è fare meglio del mercato, ma essere seguito senza che sia io a dovermi preoccupare. Vorrei essere contattato se il mio ptf perde gain per operare in maniera da contenere le perdite, aggiustando il ptf se serve. È una questione di gestione, pago perché venga seguito il mio ptf in maniera attiva.
 
Esatto, perché quando ho iniziato a guadagnare meno, quindi quando c'era bisogno, non li ho mai sentiti



Dall'inizio della posizione. Quindi mi sono mangiato tutto il gain senza che si facessero vivi. Sul discorso del titolo c'entrano in parte: lo comprai e operai io senza condividere la cosa, ma va detto che una volta visto quanto pesava in ptf non ho ricevuto nessun alert sui rischi



La mia idea non è fare meglio del mercato, ma essere seguito senza che sia io a dovermi preoccupare. Vorrei essere contattato se il mio ptf perde gain per operare in maniera da contenere le perdite, aggiustando il ptf se serve. È una questione di gestione, pago perché venga seguito il mio ptf in maniera attiva.

Probabilmente qualche telefonata in più ci sarebbe stata, ma quasi ogni operazione di ribilanciamento classico (es. Riduco quell'asset in guadagno per aumentare l'altra cresciuta meno) in questo 2022 avrebbe avuto effetto zero quando non peggiorativo.
 
Ciao a tutti, dopo aver cercato di farmi un po' di cultura finanziaria online e su questo forum, ne esco con un sacco di informazioni e altrettanta confusione in testa. Dal collega dell'amico del cugino del parente mi è stato consigliato di contattare un consulente finanziario (lavora per una banca). A questo punto, prima ancora di contattarlo, volevo un vostro parerere: i consulenti finanziari sono un po' come gli agenti immobiliari... cioè (imho) nella maggior parte dei casi servono a poco e per darti qualche dritta ci guadagnano sui tuoi soldi, oppure sono una valida opportunità per chi ci capisce poco come me?

Prova a leggere anche qualche libro oltre che cercare informazioni sul web ad esempio ti consiglio il libro investire in ETF ed ETC scritto da Belelli che è un consulente indipendente e scrive articoli per varie riviste che si occupano di finanza e risparmi.
Poi ultima cosa anche secondo me è meglio affidarsi a un consulente finanziario autonomo(indipendente) invece di un pf al servizio di banche.
Per fare una prova potresti suddividere il tuo capitale in 2 metà li fai gestire al pf e metà al consulente indipendente così.vedi dopo qualche anno chi ti conviene di più!!
 
La mia idea non è fare meglio del mercato, ma essere seguito senza che sia io a dovermi preoccupare. Vorrei essere contattato se il mio ptf perde gain per operare in maniera da contenere le perdite, aggiustando il ptf se serve. È una questione di gestione, pago perché venga seguito il mio ptf in maniera attiva.

Il consulente indipendente per me è senza dubbio il futuro, devi però anche contestualizzarlo sulla tua posizione.
Provo a spiegarmi: il 2,2% di costi è tanto? Dipende

il 2,2% di 10.000.000 è una rapina (220.000 euro l'anno di provvigioni), il 2,2% di 100.000 euro (2.200 di provvigioni, lorde, di cui magari solo un 30% va al promotore) il "promotore/consulente" della rete ci paga a malapena la benzina per venire a trovarti...

Per me il modello "ottimale" per tutti dovrebbe essere così:

Sotto una certa soglia di portafoglio ci sta che tu paghi il prodotto punto e stop (quello che va in banca e gli danno un fondo, ma 2% su 10.000 euro per uno che non sa una bega di finanza, è il minimo sindacabile)

Da una soglia ad un'altra ci puà stare una sorta di "fee on top" a percentuale sul controvalore totale. Molto più trasparente e riduce (o almeno dovrebbe) ridurre i conflitti di interessi.

Sopra certi importi davvero rilevanti (invento, 5 milioni di euro) si deve pagare una consulenza totalmente indipendente tipo "flat", come ad esempio fa Consultique
 
Consulente Intesa che momento brutto sta passando?

I consulenti finaniari con quale faccia chiamano i clienti adesso? Secondo me li linciano. Sto perdendo anche sui fondi pensione e polizze Vita. Per nn parlare Su certificates. Soldi di una vita investiti su cose Sicure, a loro dire.
Ad oggi perdo 50.000 sugli investimenti sicuri.Fondi Comuni e su tutto il portafoglio diversificato sempre secondo loro.
L'unica diversificazione secondo me era togliere tutto dalla banca e metterlo in una cassaforte.
Mi hanno stressato dicendomi che i soldi sul conto si svalutavano e così?.
Ora saranno sotto assedio da gente che sta disinvestendo tutto. A Giorni vado anche io.
 
50k su 150k è diverso da 50k su 1 milione. Sulle polizza vita se stai perdendo significa che erano delle unit linked e non a gestione separata (oppure miste). Certificates soffrono in momenti di forte volatilità ma dipende molto da quali sottostanti e con quali barriere sono stati presi. Non so cosa intendi tu e loro per cose sicure ma certificates e compagnia cantante non lo sono di certo.

Occhio però a voler disinvestire preso dalla foga, rischi di fare piu danni che altro.
 
50k su 150k è diverso da 50k su 1 milione. Sulle polizza vita se stai perdendo significa che erano delle unit linked e non a gestione separata (oppure miste). Certificates soffrono in momenti di forte volatilità ma dipende molto da quali sottostanti e con quali barriere sono stati presi. Non so cosa intendi tu e loro per cose sicure ma certificates e compagnia cantante non lo sono di certo.

Occhio però a voler disinvestire preso dalla foga, rischi di fare piu danni che altro.

Se disinveste per lasciare tutto sul conto ad libitum è quasi sicuro che vada a fare più danno che non a contenerlo (sempre ipotizzando che l'orizzonte temporale non sia e non fosse un quarto d'ora).
Se invece si vuole fare pulizia e ordine nel portafoglio, può essere un'occasione valida per farlo.
 
I consulenti finaniari con quale faccia chiamano i clienti adesso? Secondo me li linciano. Sto perdendo anche sui fondi pensione e polizze Vita. Per nn parlare Su certificates. Soldi di una vita investiti su cose Sicure, a loro dire.
Ad oggi perdo 50.000 sugli investimenti sicuri.Fondi Comuni e su tutto il portafoglio diversificato sempre secondo loro.
L'unica diversificazione secondo me era togliere tutto dalla banca e metterlo in una cassaforte.
Mi hanno stressato dicendomi che i soldi sul conto si svalutavano e così?.
Ora saranno sotto assedio da gente che sta disinvestendo tutto. A Giorni vado anche io.

Potresti condividere il dettaglio degli strumenti che hai attualmente per una valutazione più puntuale.
Ovvio che fondi obbligazionari con duration elevata siano in sofferenza, così come azionari growth o simili. Fondo pensione ha dentro obbligazioni e azioni, quindi, se scendono, vedrai rosso pure su quello.
La cosa interessante e di valore è capire se sono strumenti validi, non soffocati dalle commissioni, che ti consentano un recupero nel momento in cui riparte il mercato, altrimenti può valer la pena cambiare e andare verso strumenti meno costosi e più performanti, a parità di rischio.
 
Vedi l'allegato 2851557 quelli nello screen sono tutti i titoli comprati autonomamente e porterò a scadenza tutti presi quasi a 100.
Quelli che mi ha fatto comprare intesa eccoli (Fondo Eurizon Strategia Inflazione Giugno 2026 A, Eurizon Evoluzione Target 35 - Ottobre 2022, Eurizon Global Dividend ESG 50 Ottobre 2025 A,polizza life prospettiva) Le polizze invece che mi ha fatto comprare il consulente Unicredit (CNP Unicredit Vita Prudente PIR, CNP UniCredit Vita Risparmio Attivo).
I certificatecs che ho comprato da solo Eccoli(DE000HV4M1N8, sottostante Enel e scade il 30 dicembre, mi sto facendo male, DE000VX5TXK5, DE000HB0N0M7,DE000HB0N0L9,DE000UY6CQ62,DE000UH1VSV8,IT0006749607)
Anche questi 2 ETF presi da solo( LU0496786574 preso a 35, l'unico verde nel portafoglio, e LU1109942653 preso a 17)
Non mi piace vendere in perdita e aspetto il famoso rimbalzo per vendere e alleggerire, vorrei incrementare un pò di posizioni, ma ho pochissima liquidità.
 
I consulenti finaniari con quale faccia chiamano i clienti adesso? Secondo me li linciano. Sto perdendo anche sui fondi pensione e polizze Vita. Per nn parlare Su certificates. Soldi di una vita investiti su cose Sicure, a loro dire.
Ad oggi perdo 50.000 sugli investimenti sicuri.Fondi Comuni e su tutto il portafoglio diversificato sempre secondo loro.
L'unica diversificazione secondo me era togliere tutto dalla banca e metterlo in una cassaforte.
Mi hanno stressato dicendomi che i soldi sul conto si svalutavano e così?.
Ora saranno sotto assedio da gente che sta disinvestendo tutto. A Giorni vado anche io.

Aggiornaci aggiornaci, io vorrei essere invisibile per sapere che sta accadendo in casa Fideuram, Fineco, Mediolanum etc... sicuramente loro hanno in mano la 'relazione' (e la possibilità di raccontare le cose in un certo modo), però vorrei tanto sapere che azioni stanno mettendo in atto. Al momento so che alcuni hanno preso le gestioni patrimoniali tipo "Il Foglio" e le hanno switchate tutte su liquidità, consolidando ma rallentando la discesa, nell'attesa di poter poi rientrare pesanti quando finissero i rialzi dei tassi. Ovviamente in quei casi se la storia dura a lungo oppure se si ottiene una crisi a doppio crollo (ad esempio l'azionario è sceso poco finora) è un massacro.
E poi ovviamente il PAC: il PAC ormai è un must... la panacea a tutti i mali. Peccato che Dedalo ed altri abbiano dimostrato che non è proprio automaticamente così e che sul tuo portafoglio svalutato di 500mila euro hai voglia a fare PAC per 'mediare'.
 
Prova a leggere anche qualche libro oltre che cercare informazioni sul web ad esempio ti consiglio il libro investire in ETF ed ETC scritto da Belelli che è un consulente indipendente e scrive articoli per varie riviste che si occupano di finanza e risparmi.
Poi ultima cosa anche secondo me è meglio affidarsi a un consulente finanziario autonomo(indipendente) invece di un pf al servizio di banche.
Per fare una prova potresti suddividere il tuo capitale in 2 metà li fai gestire al pf e metà al consulente indipendente così.vedi dopo qualche anno chi ti conviene di più!!

scusa se puntualizzo: la persona che citi che è preparatissima si qualifica come Educatore Finanziario Indipendente

ti insegna come funzionano gli strumenti ma non ti dà consigli personalizzati dato che non fa il Consulente Finanziario Autonomo, che è un soggetto vigilato (molto vigilato) con presidi giuridici di rilievo a tutela dell'investitore
 
Il consulente indipendente per me è senza dubbio il futuro, devi però anche contestualizzarlo sulla tua posizione.
Provo a spiegarmi: il 2,2% di costi è tanto? Dipende

il 2,2% di 10.000.000 è una rapina (220.000 euro l'anno di provvigioni), il 2,2% di 100.000 euro (2.200 di provvigioni, lorde, di cui magari solo un 30% va al promotore) il "promotore/consulente" della rete ci paga a malapena la benzina per venire a trovarti...

Per me il modello "ottimale" per tutti dovrebbe essere così:

Sotto una certa soglia di portafoglio ci sta che tu paghi il prodotto punto e stop (quello che va in banca e gli danno un fondo, ma 2% su 10.000 euro per uno che non sa una bega di finanza, è il minimo sindacabile)

Da una soglia ad un'altra ci puà stare una sorta di "fee on top" a percentuale sul controvalore totale. Molto più trasparente e riduce (o almeno dovrebbe) ridurre i conflitti di interessi.

Sopra certi importi davvero rilevanti (invento, 5 milioni di euro) si deve pagare una consulenza totalmente indipendente tipo "flat", come ad esempio fa Consultique

scusa se puntualizzo, non occorre avere 5 mil per diventare clienti di un consulente indipendente, dipende dalle scelte di ogni consulente indipendente o SCF e per questo un buon consiglio che mi sento di dare è di sentirne più di uno
 
I consulenti finaniari con quale faccia chiamano i clienti adesso? Secondo me li linciano. Sto perdendo anche sui fondi pensione e polizze Vita. Per nn parlare Su certificates. Soldi di una vita investiti su cose Sicure, a loro dire.
Ad oggi perdo 50.000 sugli investimenti sicuri.Fondi Comuni e su tutto il portafoglio diversificato sempre secondo loro.
L'unica diversificazione secondo me era togliere tutto dalla banca e metterlo in una cassaforte.
Mi hanno stressato dicendomi che i soldi sul conto si svalutavano e così?.
Ora saranno sotto assedio da gente che sta disinvestendo tutto. A Giorni vado anche io.

Vai pure, basta che non dici " avessi fatto etf" perché era pure peggio
 
Vedi l'allegato 2851557 quelli nello screen sono tutti i titoli comprati autonomamente e porterò a scadenza tutti presi quasi a 100.
Quelli che mi ha fatto comprare intesa eccoli (Fondo Eurizon Strategia Inflazione Giugno 2026 A, Eurizon Evoluzione Target 35 - Ottobre 2022, Eurizon Global Dividend ESG 50 Ottobre 2025 A,polizza life prospettiva) Le polizze invece che mi ha fatto comprare il consulente Unicredit (CNP Unicredit Vita Prudente PIR, CNP UniCredit Vita Risparmio Attivo).
I certificatecs che ho comprato da solo Eccoli(DE000HV4M1N8, sottostante Enel e scade il 30 dicembre, mi sto facendo male, DE000VX5TXK5, DE000HB0N0M7,DE000HB0N0L9,DE000UY6CQ62,DE000UH1VSV8,IT0006749607)
Anche questi 2 ETF presi da solo( LU0496786574 preso a 35, l'unico verde nel portafoglio, e LU1109942653 preso a 17)
Non mi piace vendere in perdita e aspetto il famoso rimbalzo per vendere e alleggerire, vorrei incrementare un pò di posizioni, ma ho pochissima liquidità.

ETF:
Ad alto rischio (azionario USA, che comunque rimane forte ed obbligazionario high yield ovviamente esposto al rischio di uno scenario simile... molto esposto) hanno come principale difetto la distribuzione, se avessi il high yield ad accumulo con le cospicue cedole starebbero acquistando ancor più cospicue quote di obbligazioni ancora più redditizie. Tuttavia hai la 'garanzia' legata all'indice: prima o poi quegli indici (magari tra 6-7 anni) si riprenderanno e i costi non avranno eroso il capitale.

FONDI:
tutti flessibili, strutturati, con commissioni d'uscita che in realtà sono d'entrata. In TEORIA meno rischiosi degli ETF... in pratica ne riparliamo tra qualche anno e ci testimoni come è andata. Livello di qualità cento volte inferiore.

POLIZZE:
Unit linked, vale il discorso dei fondi, ancora più strutturate con ancora più costi e con un intermediario (che 'ciuccia') in più: la compagnia assicurativa. Se rimangono in perdita a lungo i sottostanti sono totalmente tossiche: potrebbero mangiare irreversibilmente il capitale a bocconi commissionali.

CERTIFICATI:
Strumenti complessi, potenzialmente molto volatili, scarsa liquidità, non andrebbero neppure venduti per legge a persone che non abbiano una significativa esperienza in strumenti complessi... in pratica si riescono a vendere solo chi tale esperienza non ce l'ha. I risultati inqualificabili credo che li hai sotto gli occhi.

Il portafoglio, visto così, non mi sembra granché bilanciato. Bond magari sicuri contrapposti a azionario diversificato di alta qualità a basso costo (ETF) come da 70 anni predica il buon Graham? Quello i consulenti non lo 'consigliano' (ci si mangia poco).
 
ETF:
Ad alto rischio (azionario USA, che comunque rimane forte ed obbligazionario high yield ovviamente esposto al rischio di uno scenario simile... molto esposto) hanno come principale difetto la distribuzione, se avessi il high yield ad accumulo con le cospicue cedole starebbero acquistando ancor più cospicue quote di obbligazioni ancora più redditizie. Tuttavia hai la 'garanzia' legata all'indice: prima o poi quegli indici (magari tra 6-7 anni) si riprenderanno e i costi non avranno eroso il capitale.

FONDI:
tutti flessibili, strutturati, con commissioni d'uscita che in realtà sono d'entrata. In TEORIA meno rischiosi degli ETF... in pratica ne riparliamo tra qualche anno e ci testimoni come è andata. Livello di qualità cento volte inferiore.

POLIZZE:
Unit linked, vale il discorso dei fondi, ancora più strutturate con ancora più costi e con un intermediario (che 'ciuccia') in più: la compagnia assicurativa. Se rimangono in perdita a lungo i sottostanti sono totalmente tossiche: potrebbero mangiare irreversibilmente il capitale a bocconi commissionali.

CERTIFICATI:
Strumenti complessi, potenzialmente molto volatili, scarsa liquidità, non andrebbero neppure venduti per legge a persone che non abbiano una significativa esperienza in strumenti complessi... in pratica si riescono a vendere solo chi tale esperienza non ce l'ha. I risultati inqualificabili credo che li hai sotto gli occhi.

Il portafoglio, visto così, non mi sembra granché bilanciato. Bond magari sicuri contrapposti a azionario diversificato di alta qualità a basso costo (ETF) come da 70 anni predica il buon Graham? Quello i consulenti non lo 'consigliano' (ci si mangia poco).

grazie per l'analisi Gentilissimo
 
Aggiornaci aggiornaci, io vorrei essere invisibile per sapere che sta accadendo in casa Fideuram, Fineco, Mediolanum etc... sicuramente loro hanno in mano la 'relazione' (e la possibilità di raccontare le cose in un certo modo), però vorrei tanto sapere che azioni stanno mettendo in atto. Al momento so che alcuni hanno preso le gestioni patrimoniali tipo "Il Foglio" e le hanno switchate tutte su liquidità, consolidando ma rallentando la discesa, nell'attesa di poter poi rientrare pesanti quando finissero i rialzi dei tassi. Ovviamente in quei casi se la storia dura a lungo oppure se si ottiene una crisi a doppio crollo (ad esempio l'azionario è sceso poco finora) è un massacro.
E poi ovviamente il PAC: il PAC ormai è un must... la panacea a tutti i mali. Peccato che Dedalo ed altri abbiano dimostrato che non è proprio automaticamente così e che sul tuo portafoglio svalutato di 500mila euro hai voglia a fare PAC per 'mediare'.

voglio aggiungere che ormai i certificate i collocamento sono tutti a capitale protetto, il che è tutto sommato una accettabile risposta al mantra dei clienti, che ovviamente in questo periodo è di molto amplificato
 
voglio aggiungere che ormai i certificate i collocamento sono tutti a capitale protetto, il che è tutto sommato una accettabile risposta al mantra dei clienti, che ovviamente in questo periodo è di molto amplificato


Tutti questi certificate a capitale protetto (che non significa avere garanzia di avere indietro il capitale) non li vedo ancora.
Pochi giorni fa invece mi è capitato di ricevere un cliente con due certificate, per il 30% del portafoglio, con il 30% di media di perdita e
spese iniziali superiori al 9%.
Per la cronaca il venditore è un Cfaofs che spesso compare in pagine pubblicitarie della sua mandante, vantando la sua "competenza del campo della consulenza".
I certificate, non sono prodotti adatti al risparmiatore medio, questo si evince dai questionari mifid obbligatori, poi per magia, "bleffando" nelle risposte
tutto diventa possibile.
 
confermo certificates non sono da disdegnare in certi contesti, io stesso ho avuto alcuni rimborsi quest'anno che sono una manna perchè rilasciano liquidità per ricomprare a prezzi scontati
 
Stato
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