consindip
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Ciao a tutti, questa discussione è perfetta per me, perché mi sono stufato della banca e delle modalità inesistenti di seguire i clienti a fronte di costi esistenti eccome.
Da alcuni anni ho attivato un servizio di "consulenza evoluta" presso una delle banche più importanti in Italia, presentato come una via di mezzo tra quanto fanno per i clienti senza grandi portafogli e il private banking. Ovviamente costa più del normale. Modalità tipica, ogni tanto si fanno vivi per dare un'occhiata al ptf, proponendo certificate di vario tipo e poi spariscono. Devo dire che non sono pressanti, anzi il problema è opposto: mi sembra di pagare una gestione attiva per avere una gestione passiva. Il mio ptf è bilanciato, nulla di troppo aggressivo, e ho fatto belle performance, ma ho l'impressione che dipendesse solo dal mercato e non dalle scelte o da buoni consigli.
L'anno scorso è andata bene,
il rendiconto ricevuto parla di un +21% netto con 2,22% di costi totali. Oggi sono a - 1% e mi girano parecchio, ho bruciato molto. Mi viene da pensare che è andata bene nel 2021 solo perché il mercato saliva...tra l'altro se il documento nel rendimento calcola anche azioni prese da me in quel gain c'è un titolo con cui ho fatto 100% su importi non bassi, quindi zero merito loro in quel caso... il problema adesso che gira diversamente è che non si fanno vivi per dire "ehi Carlito, guarda che stiamo andando peggio, vendiamo x e compriamo y", mi devo far vivo io. Temo non riescano per questione di numero di clienti da seguire, ma anche di competenze. Mai avuto l'idea di aver a che fare con maghi della finanza.
Che ne pensate? È un buon servizio a costi decenti o meglio mollarli per un indipendente? Nel caso, non saprei dpve trovarlo, col passaparola non trovo nessuno...
Grazie!
Ciao, il realtà la buona consulenza dovrebbe essere quella che con una valida asset allocation faccia sì che si riescano a prendere le performances del mercato e non meno; quindi se si ha, a volte, l'impressione di avere pochi consigli potrebbe significare che non ce n'era bisogno.
Altre volte invece i risultati dipendono solo dal fatto che hanno troppi clienti da seguire quindi qualcuno "dimenticato" guadagna proprio grazie al fatto di essere stato trascurato.
Non ho capito se il +21% sia riferito al solo 2021 o dall'inizio della posizione e se il -1% sia solo quest'anno o meno. Se fosse un +21% nel 2021 e -1% nel 2022 con un portafoglio bilanciato si tratterebbe di un risultato ottimo per non dire eccezionale. Se un titolo è raddoppiato con importo non basso rispetto al totale significa che c'era un elevato rischio specifico; nelle posizioni dei miei clienti quando abbiamo una estrema convinzione su un titolo che può raddoppiare si arriva a massimo 1,5-2% del totale (ma son proprio casi rari). Mi sembrano quindi più i riusltati di un portafoglio bilanciato aggressivo molto aggressivo.
Per come hai esposto le cose non è possibile fare nessuna valutazione.
Io faccio l'indipendente ma se la tua idea di consulenza indipendente è quella di fare di più del mercato (parrebbe così dalle tue parole ma magari ho frainteso) ti posso assicurare che non è ciò che fanno gli indipendenti, quantomeno quelli che conosco io; un indipendente è libero di consigliare per fare al massimo gli interessi del cliente in linea con le richieste di ognuno (ad es. da due mesi è obbligatorio valutare gli aspetti ESG e ho clienti che non mettono il risultato al primo posto quindi i consigli sono in linea con le richieste specifiche di sostenibilità) cercando di minimizzare i costi totali, gestendo bene la fiscalità e operando con una linea razionale chiara al cliente. Posso dire che 2,2% di costi totali si possono ridurre seguendo un indipendente ma dipende anche da quanto impegno di lavoro è necessario durante l'anno e da quanto può risultare come parcella annua (alcuni colleghi hanno parcelle annue minime di un certo rilievo); purtroppo le norme vigenti si stanno dimostrando molto impegnative per gli indipendenti in termini di tempo minimo per ogni cliente da dedicare durante l'anno (a titolo di esempio nel mese di agosto ho impiegato due settimane di lavoro esclusivamente per inquadrare tutta la modulistica, il sito, ecc. per inserire l'applicazione del nuovo regolamento in tema ESG) quindi siamo obbligati ad avere una tariffa adeguata che sui patrimoni di piccola dimensione può impattare maggiormente sul totale dei costi (i totale dei costi è dato da "costi degli strumenti" + "costo servizi" cioè la parcella + "costi di terzi" cioè quanto si paga all'intermediario per comprare e vendere).