C'è un thread dedicato a questi conti con un fantastico calcolatore.
Ha sconfessato buona parte di queste credenze ma la storia del fondo pensione che perde vs etf è dura a morire.
In sostanza si è visto che il punto di pareggio arriva verosimilmente dopo 30 anni di investimenti... Durante i quali però il fp ha avuto alcune solide certezze: risparmio fiscale, contributo datoriale.
Io mi tengo stretto il fp, quantomeno col versamento minimo sbloccare la contribuzione datoriale. Poi ognuno sceglie per se ovviamente
Guarda, io ho 47 anni, l'ho sottoscritto 7 anni fa e ho versato ogni anni 5.000 euro. Quindi, ci credo. Anche perché ho l'aliquota IRPEF al 43%. A me sta bene perché comunque così diversifico.
Tuttavia, il maggior costo del fondo, che oscilla tra lo 0,8% fino a oltre l'1% supera quello degli ETF di una percentuale analoga a quella del rendimento percentuale del risparmio fiscale, nel lunghissimo periodo. Quindi sulla carta quando mancano tanti anni dovrebbe equivalersi come rendimento a quello di analoghi ETF. Con la controindicazione però che non puoi riscattare quando vuoi, puoi cambiare allocazione solo una volta l'anno, ecc... Conosco bene la sezione dei fondi pensione. Ci ho bazzicato a lungo, all'epoca (ottimi i contributi di Mander e tanti altri).
Il beneficio fiscale, sì, si ha ogni anno, ma è una tantum. Cioè, il primo anno risparmio, nell'esempio fatto, il 23%, che in ipotesi dividiamo per 30 anni. Il secondo anno risparmio sul secondo versamento, che dividiamo per 29. E così via. E' chiaro che più avanti vai e per meno anni si divide; quindi aumenta il rendimento. Difatti i furbacchioni versano nel fondo negli ultimi 10 anni dal raggiungimento dell'età pensionabile, quando il rendimento fiscale è enorme.
Queste cose comunque si trovano scritte anche nel libro di Greedy.