Secondo me hai una posizione troppo estremista. Il vantaggio delle obbligazioni è proprio che hanno una scadenza, e, una volta selezionato il rischio, hai una certezza assoluta di rientro del capitale a costo di aspettare la scadenza.
Non capisco il senso e l'efficienza di obbligare l'obbligazionista che incassa cedole e scadenze da reinvestire a mantenere una maturity costante.
Se vi siete fatti l'dea che il "lazy" è la soluzione a ogni problema secondo me vi sbagliate. L'etf resta un fondo e sono nati per "copiare" i portafoglio fisici, non perchè i portafogli fisici clonino gli etf.
Qualsiasi operatore del mestiere, perchè anche l'idraulico è un mestiere o un meccanico e io non mi reputo in grado di aggiustare un motore solo perchè ho fatto un backtest e scoperto che mediamente se stringo tutte le viti non succede nulla di male, era dell'idea di uscire dai bond da metà 2021 in avanti, c'era solo rischio e nessuna opportunità. Negare questa evidenza pensando che tanto nel lungo termine tutto si allinea alla media è un errore. Restare investiti in obbligazioni in un mondo a tassi zero o negativi non ha alcun senso, soprattutto con prodotti (anche gli etf) che in commissioni di mangiano più dei rendimenti attesi (tornando al 2021).
In questo caso a mio parere l'investimento "passivo" ha aperto una voragine nei valori patrimoniali dei portafogli obbligazionari che sarà colmata in diversi anni, annullando 3-4-5 anni di cedole future sempre sperando che il dollaro non smetta di salire altrimenti è peggio.
Tutto il mondo "lazy" ha fatto i soldi veri grazie all'azzeramento dei tassi e alla conseguente riprezzatura dei bond e convenienza dei dividendi azionari. Secondo me è stata una fase eccezionale ma dobbiamo mettere nelle valutazioni l'idea che potrebbe non presentarsi mai più una situazione di questo tipo.
L'euro Gov 3-5 anni segna total return -9.25% a 12 mesi. Ad oggi ha un coupon interno medio di 1.57% quanti anni di cedola servono per andare in pari senza puntare a rivalutazione dei prezzi ? e tenendo conto anche dei prezzi svalutati abbiamo 2.4% di YTM quindi quanto ? quasi 4 anni di scadenze e cedole e rinnovi solo per andare in pari ?
Suoi globali attenzione al dollaro, è forte, dicono tutti, sui forum, resterà fortissimo, ma non potrà continuare a fare +15% all'anno, se solo solo sta fermo o fa +/- 1% all'anno anche i globali avranno i loro problemi.
Il tuo commento conferma la mia obiezione, cioè che si tende a confondere due confronti diversi: quello tra asset allocation sistematica e per lo più statica ("lazy") e a.a. discrezionale e variabile, e quello, all'interno delle obbligazioni, tra etf a duration costante e singoli bond. Io ho parlato del secondo tema.
Non ho detto che l'obbligazionista debba "per forza" mantenere una maturity costante, ma solo che, se si vuole fare un confronto tra termini omogenei, serve simulare questo comportamento; oppure, aggiungo, ipotizzare che da un lato l'obbligazionista in singoli titoli compri un paniere di bond con durata pari all'orizzonte temporale e, dall'altro, quello in etf uno strumento con duration equivalente a quella media nel tempo del primo investimento. Ad esempio, se prendiamo un orizzonte di 15 anni, possono essere scelte entrambe ragionevoli investire in titoli con scadenza 15y o in etf con duration di circa 7/8 (non stiamo a sottilizzare sui numeri precisi, è solo per chiarire il concetto). Altrimenti, ripeto, si confrontano mele con pere.
Detto questo, non mi sottraggo alle considerazioni sul merito.
Nei singoli titoli la certezza della scadenza è un plus importante, pratico e psicologico. Ma se la scadenza scelta fosse troppo breve rispetto all'orizzonte reale dell'investitore, resterebbe il problema del reinvestimento (senza considerare quello delle cedole). Con l'etf si ovvia al problema, ma bisogna chiaramente stare attenti a non eccedere con la duration.
È curioso che, se tutti gli operatori del mestiere volevano uscire dai bond da metà 2021 in avanti, non ci sia stato un crollo epocale dei bond stessi nel secondo semestre 2021. Molto curioso. Rimasti tutti inascoltati?
Provocazione a parte, non penso che lo stile "lazy" sia la soluzione a ogni problema. Penso sia la strategia più funzionale a chi crede di non saperla più lunga del mercato. Ma riconosco che l'approccio pigro si declina in modo diverso sugli asset a rendimento incerto (azioni, per le quali non ho francamente dubbi che sia l'approccio più sensato specialmente per un retail), e bond, cioè asset a rendimento certo alla scadenza. Se so in partenza che sto comprando un ytm di 0,50% con duration 7, posso effettivamente valutare questo "investimento" come poco ragionevole e rimandare. Cosa che pure io ho fatto nel corso del 2021, anche se forse non abbastanza e non quanto avrei potuto. Soprattutto, mentre non comprare in questa condizione può essere relativamente semplice, vendere ciò che si è già comprato in passato per rimettersi liquidi, anche se è lo stesso identico asset, è molto più difficile, come insegna la finanza comportamentale. E, infatti, questo non l'ho fatto. Ma non si può chiedere tutto a un lazysta...
"L'euro Gov 3-5 anni segna total return -9.25% a 12 mesi.... Etc. quasi 4 anni di scadenze e cedole e rinnovi solo per andare in pari ?"
Perdonami, ma è il classico discorso con il senno di poi. Ripeto, se vi fossero state vendite di massa di guru illuminati prima che iniziasse la discesa del -9,25%, questa si sarebbe verificata prima. E così via, a ritroso. Oppure i guru sono pochissimi? E allora che fine fa l'"evidenza" del fatto e la facilità della previsione? C'è una palese fallacia logica. Certo, ciò non toglie che l'alternativa per il singolo risparmiatore c'era, ed era restare liquidi, ma questo può aver senso solo se inserito in una precisa strategia; cioè, se si decide prima cosa vogliamo comprarci, con quella liquidità che di per sé rende - o almeno rendeva - lo zero virgola, e a quali condizioni di prezzo o qualsiasi altro parametro degli asset da acquistare.
Tutto molto umilmente.