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Buonasera, voglio condividere con voi un’idea interessante che vede l’investimento in un portafoglio income composto da etf, con una percentuale che viene invece investita in uno Smart beta ed un indice classico( oppure due Smart beta, o tutto su uno ponderato per capitalizzazione di mercato )..
L’obbiettivo è la rendita passiva con tentativo di copertura dall’inflazione:
Poniamo un capitale di 600 k euro:
250k suddiviso tra EMBE - VEMT ( 50-50 target ) e IHYG( che poi verrà switchato su HYLD quando dollaro si indebolirà) .
100 k suddiviso tra MVOL e VWCE( oppure solo VWCE )
250 K suddiviso tra VHYL,GLDV( XGSD),EXSH ( maggior esposizione su VHYL,poi GLDV,infine XGSD e EXSH )
Sostanzialmente volevo porre l’attenzione e ragionare sulla copertura dall’inflazione che ovviamente non è definita per contratto.
La parte su VHYL,GLDV,EXSH è coperta perché i dividendi, in caso di mantenimento margini costanti aumentano in funzione dell’aumentare degli incassi delle aziende quindi vengono calcolati utili in percentuale su tali importi.
Sull’obbligazionario invece, se teoricamente sì alzano i tassi di interesse e consideriamo una scadenza breve ( come quella per gli high yeld ) si deve considerare che le obbligazioni interne all’etf cambiano “ spesso “ e quindi le nuove emissioni saranno ad un tasso maggiore in funzione dell’avvenuto prestito alle condizioni del momento ( Se oggi hai tassi Banca centrale di riferimento al 8 %, gli investitori presteranno soldi agli emittenti high yeld ad un tasso che MINIMO sia dell’8% e che quindi finisce per ripagare inflazione( che dovrebbe essere correlata al tasso banca centrale), poi c’è il guadagno derivante dal rischio a prestare soldi ad una società con rating basso... ovvero il reale guadagno di un’investitore se l’emittente rimborsa )
Detto ciò quindi anche l’obbligazionario Short term a tasso fisso, in un etf, dovrebbe essere tendenzialmente in grado di avere rendimenti in grado di coprire da inflazione.
Ciò nonostante, per essere più sicuri, entrano in gioco i 100 k su MVOL e VWCE ( oppure semplificando solo VWCE ), laddove si lascia correre le posizioni con l’idea che i rendimenti, unitamente all’interesse composto che si genera sul lungo termine, consentano dopo 20-30 anni di ottenere un guadagno da vedersi come copertura da inflazione su tutto il portafoglio ( 500 k iniziali )specialmente sulla parte obbligazionaria ...
In sostanza considerando un 3 % netto medio complessivo di distribuzioni su lungo termine dei 500 k a distribuzione escono circa 15 k netti ovvero 1250 euro attuali ( dovrebbero crescere seguendo inflazione ma il potere di acquisto sarebbe sempre quello: sopravvivi )
Riassumendo, ha senso secondo voi avere una parte di un ptf income su etf ad accumulazione come VWCE, che abbia il solo ed esclusivo obbiettivo di contribuire ad hedgiare inflazione con i rendimenti che si otterranno dopo 20-30 anni?
L’obbiettivo è la rendita passiva con tentativo di copertura dall’inflazione:
Poniamo un capitale di 600 k euro:
250k suddiviso tra EMBE - VEMT ( 50-50 target ) e IHYG( che poi verrà switchato su HYLD quando dollaro si indebolirà) .
100 k suddiviso tra MVOL e VWCE( oppure solo VWCE )
250 K suddiviso tra VHYL,GLDV( XGSD),EXSH ( maggior esposizione su VHYL,poi GLDV,infine XGSD e EXSH )
Sostanzialmente volevo porre l’attenzione e ragionare sulla copertura dall’inflazione che ovviamente non è definita per contratto.
La parte su VHYL,GLDV,EXSH è coperta perché i dividendi, in caso di mantenimento margini costanti aumentano in funzione dell’aumentare degli incassi delle aziende quindi vengono calcolati utili in percentuale su tali importi.
Sull’obbligazionario invece, se teoricamente sì alzano i tassi di interesse e consideriamo una scadenza breve ( come quella per gli high yeld ) si deve considerare che le obbligazioni interne all’etf cambiano “ spesso “ e quindi le nuove emissioni saranno ad un tasso maggiore in funzione dell’avvenuto prestito alle condizioni del momento ( Se oggi hai tassi Banca centrale di riferimento al 8 %, gli investitori presteranno soldi agli emittenti high yeld ad un tasso che MINIMO sia dell’8% e che quindi finisce per ripagare inflazione( che dovrebbe essere correlata al tasso banca centrale), poi c’è il guadagno derivante dal rischio a prestare soldi ad una società con rating basso... ovvero il reale guadagno di un’investitore se l’emittente rimborsa )
Detto ciò quindi anche l’obbligazionario Short term a tasso fisso, in un etf, dovrebbe essere tendenzialmente in grado di avere rendimenti in grado di coprire da inflazione.
Ciò nonostante, per essere più sicuri, entrano in gioco i 100 k su MVOL e VWCE ( oppure semplificando solo VWCE ), laddove si lascia correre le posizioni con l’idea che i rendimenti, unitamente all’interesse composto che si genera sul lungo termine, consentano dopo 20-30 anni di ottenere un guadagno da vedersi come copertura da inflazione su tutto il portafoglio ( 500 k iniziali )specialmente sulla parte obbligazionaria ...
In sostanza considerando un 3 % netto medio complessivo di distribuzioni su lungo termine dei 500 k a distribuzione escono circa 15 k netti ovvero 1250 euro attuali ( dovrebbero crescere seguendo inflazione ma il potere di acquisto sarebbe sempre quello: sopravvivi )
Riassumendo, ha senso secondo voi avere una parte di un ptf income su etf ad accumulazione come VWCE, che abbia il solo ed esclusivo obbiettivo di contribuire ad hedgiare inflazione con i rendimenti che si otterranno dopo 20-30 anni?