fallugia
Apota
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https://www.corriere.it/cronache/i-...ta-6c253dee-118d-11ed-987b-bc2e15ee3b43.shtml
Il sito Aranzulla.it, visitato in Italia più di Amazon, dichiara per il 2021 3,8 milioni di fatturato: offre 15 mila pagine su problemi tech di ogni calibro, da «come accendere il pc» a come scegliersi un antivirus, una compagnia telefonica, uno smartphone. È tanto cliccato (690 mila utenti al giorno) che se si cerca su Google «come usare Google» il primo risultato è una pagina del sito di Aranzulla e non di Google stesso.
È stressato?
«Potrei non lavorare più. Lo faccio perché mi piace. Ma appena metto il naso fuori dall’ufficio impazzisco: il mondo del lavoro è pieno di scappati di casa».
Cioè?
«Le aziende assumono giovani incapaci per risparmiare. Ci ho a che fare ogni giorno. Vogliono un testimonial. Dicono: fissiamo una call. Io chiedo prima: avete il budget? Risposta: per ora no, ma sentiamoci lo stesso, anche solo per raccontarci le vacanze. Le vacanze? Ma che lavoro fa questa gente illicenziabile? Telefona?»
Sugli «scappati di casa» diventa inarrestabile: 40 minuti di esempi. «Da scriverci un libro»
Del rapporto della sua generazione con il lavoro si discute molto ultimamente.
«Quando sono venuto a Milano, a diciott’anni, il mio sito fruttava 36 mila euro l’anno. Ci dovevo pagare le tasse, l’affitto, la retta in Bocconi. Non è che potessi non lavorare. Oggi mi pare che i genitori difendano sempre i figli, facendone imbe.cilli*. I modelli sono rapper analfabeti e tiktoker che lasciano la scuola. Cambia l’algoritmo, e vanno in rovina. A cinquant’anni chi si occuperà di loro?».
Il sito Aranzulla.it, visitato in Italia più di Amazon, dichiara per il 2021 3,8 milioni di fatturato: offre 15 mila pagine su problemi tech di ogni calibro, da «come accendere il pc» a come scegliersi un antivirus, una compagnia telefonica, uno smartphone. È tanto cliccato (690 mila utenti al giorno) che se si cerca su Google «come usare Google» il primo risultato è una pagina del sito di Aranzulla e non di Google stesso.
È stressato?
«Potrei non lavorare più. Lo faccio perché mi piace. Ma appena metto il naso fuori dall’ufficio impazzisco: il mondo del lavoro è pieno di scappati di casa».
Cioè?
«Le aziende assumono giovani incapaci per risparmiare. Ci ho a che fare ogni giorno. Vogliono un testimonial. Dicono: fissiamo una call. Io chiedo prima: avete il budget? Risposta: per ora no, ma sentiamoci lo stesso, anche solo per raccontarci le vacanze. Le vacanze? Ma che lavoro fa questa gente illicenziabile? Telefona?»
Sugli «scappati di casa» diventa inarrestabile: 40 minuti di esempi. «Da scriverci un libro»
Del rapporto della sua generazione con il lavoro si discute molto ultimamente.
«Quando sono venuto a Milano, a diciott’anni, il mio sito fruttava 36 mila euro l’anno. Ci dovevo pagare le tasse, l’affitto, la retta in Bocconi. Non è che potessi non lavorare. Oggi mi pare che i genitori difendano sempre i figli, facendone imbe.cilli*. I modelli sono rapper analfabeti e tiktoker che lasciano la scuola. Cambia l’algoritmo, e vanno in rovina. A cinquant’anni chi si occuperà di loro?».