Clienti: come vorreste il servizio di consulenza per investimenti?

Certo che si può fare, ma a maggior ragione cambia il ruolo. Adesso è pieno di consulenti 'amici' che entrano nelle case, creano una relazione con il cliente, si guadagnano la fiducia ed in cambio vogliono che gli vengano "affidati" i soldi. A quel punto loro sono i 'gestori patrimoniali' e, in fondo in fondo, speri che non ti freghino.

Il modello di consulenza indipendente di quel tipo è diverso: ho dei soldi da investire. Chiedo un preventivo a Rick Ferry. Quello mi fa un preventivo di 12 ore di lavoro, a 200 dollari, sono 2400 dollari. Pago e mi arriva la cartellina con tutta la mia consulenza: portafoglio, orizzonte temporale, analisi previdenziale etc...

Ovviamente il secondo modello può fiorire laddove esiste il primo modello solo per chi è molto evoluto ed abbia 'mangiato la foglia', al 95% dei clienti medi sembrerà di essere stati fregati da 'un tizio online' facendo il paragone tra Vittorio, amico carissimo e devoto CFAOFS che chiamiamo e messaggiamo ogni volta che la carta non preleva, che in TV parlano di tasse di successione o che la borsa fa -2% ed ha 'in gestione tutto e pensa e tutto' senza aver materialmente mai sganciato una lira e mai avergli 'dato nulla' salvo una bottiglia di vino a Natale... e una consulenza di un tizio noto pagata in soldi contanti.
Chi fa il consulente ed è stato contattato in ferie "sono al benzinaio, non mi ha preso il PIN" sa di cosa parlo. Ovviamente nel modello 'nostrano' la trasparenza è poca e la mancanza di trasparenza è il core business.

Giustissimo.
 
nel mio piccolo, posso solo dire che l'idea di pagare una parcella per la consulenza non entra nella testa della gente. Io sono in paese, quindi clientela poco evoluta. Se non ci fossero le banche farebbero tutti btp.
Necessità di consulenza successoria: mediamente zero . Consulenza previdenziale: poca roba, clientela mediamente gia' in pensione.
Financial planning: nessuna necessità, basta e avanza la pensione per vivere.
Ben venga un intervento legislativo che obblighi a passare a consulenza a parcella.
Ma sono convinto che una 70 % della clientela dirà "perchè devo pagare una parcella quando la mia pricinpale esigenza è rinnovare i btp che scadono?"
 
Sì è applicata sull'esempio della RDR, ma in maniera ancora più restrittiva.

Fino al 2013 in Olanda la consulenza finanziaria funzionava esattamente come il modello 'cfaofs' italiano. Una serie di scandali (gravi) seguiti al 2008 e giunti all'opinione pubblica (invece da noi sui mezzi di comunicazione di massa le 'reti' di promozione non esistono, in TV non si sente mai parlare di Fideuram o Azimuth) causò una campagna ed un'azione politica, il parlamento fece una legge nel 2013 nota come "Commission Ban".
Da allora è assolutamente vietato qualsiasi 'giro commissionale' a chi presta consulenza finanziaria.
Per il collocamento di polizze d'investimento e sulla vita, per le polizze danni contro infortuni, per i mutui sulla casa, per i prodotti finanziari i consulenti possono essere pagati esclusivamente a parcella dai loro clienti. Quindi sono nati dei consulenti tipo consulente finanziario indipendente, che offrono un mix di consulenza finanziaria, mediazione creditizia, sui mutui e sulla previdenza, a parcella.

Per i prestiti personali (tipo Agos etc...) invece i consulenti possono continuare a prendere 'provvigione' lo stesso per le assicurazioni sanitarie (che li sono molto diffuse e private).

Il modello olandese, più di quello britannico, ha fatto scuola nei tavoli dei manager bancari nostrani, perché ovviamente è avvenuto senza alcuna "CONCERTAZIONE" tra politica e 'addetti ai lavori'. Quindi ha devastato l'industria (all'epoca fiorente) della Gestione del Risparmio olandese... SNS Bank che era specializzata nell'offrire prodotti finanziari ai privati è fallita nel 2013. Banche come ING si sono espanse nel settore Fintech ed invece hanno avuto fortuna. Migliaia di consulenti che lavoravano a partita iva sono rimasti senza lavoro.

Il mercato si è caratterizzato su due modelli di servizio: il modello 'alto' (Private) è stato gestito principalmente da società di consulenza finanziaria indipendente, che hanno creato un mercato molto regolamentato che si focalizza su financial planning, financial advice e mediazione creditizia ed immobiliare. Questi oggi sono pagati principalmente a parcella oraria: da 80 a 120 euro l'ora in media per la consulenza, esistono 'tariffari' e 'pacchetti' sui diversi servizi e dimensioni di portafoglio per capire qual'è circa la parcella. Quindi, ad esempio, per una pratica di mutuo come 'standard' si considerano 20 ore (quindi mediamente costa da 1600 a 2400 euro inclusa IVA).

Nel livello 'basso' o retail vi sono venditori di prestiti personali e di polizze sanitarie, che spesso abbinano anche pacchetti con altri servizi. Ad esempio una polizza che può avere coperture sanitarie e previdenziali che può quindi essere remunerata visto che c'è la quota 'health'.

Si è molto diffuso fintech, robot advisor e servizi 'alla moneyfarm' (ovvero gestioni patrimoniali vendute alla fonte dove remuneri alla SIM la gestione, ma non la consulenza finanziaria).

ma la gestione patrimoniale stile moneyfarm non mi pare molto diversa da quelle bancarie..non è che è un escamotage per chiamare le commissioni di gestione con una altro nome?
 
Si è molto diffuso fintech, robot advisor e servizi 'alla moneyfarm' (ovvero gestioni patrimoniali vendute alla fonte dove remuneri alla SIM la gestione, ma non la consulenza finanziaria).



ma la gestione patrimoniale stile moneyfarm non mi pare molto diversa da quelle bancarie..non è che è un escamotage per chiamare le commissioni di gestione con una altro nome?


Verissimo. La gestione Moneyfarm è molto simile ad una gestione bancaria, con la differenza ben evidenziata da @bow; vendita diretta quindi nessuna retrocessione
per il collocatore.


Temo però @bol, che i nostri politici non avranno mai coraggio di modificare la legislazione Italiana utilizzando il modello Olandese.
Unica speranza che ho è che a livello comunitario si scoraggi la retrocessione delle commissioni per accompagnare il sistema verso
politiche più trasparenti nei confronti dei clienti.
L'obbligo di rendicontare i costi, per esempio, è stato un tentativo assolutamente inutile, non credo abbia creato consapevolezza nemmeno
nell'1% del clienti.
 
Verissimo. La gestione Moneyfarm è molto simile ad una gestione bancaria, con la differenza ben evidenziata da @bow; vendita diretta quindi nessuna retrocessione
per il collocatore.


Temo però @bol, che i nostri politici non avranno mai coraggio di modificare la legislazione Italiana utilizzando il modello Olandese.
Unica speranza che ho è che a livello comunitario si scoraggi la retrocessione delle commissioni per accompagnare il sistema verso
politiche più trasparenti nei confronti dei clienti.
L'obbligo di rendicontare i costi, per esempio, è stato un tentativo assolutamente inutile, non credo abbia creato consapevolezza nemmeno
nell'1% del clienti.

Non è che abbiano poi molte alteranative, visto che il 99 % non sa neppure dell'esistenza dei cfa.
Comunque è anche vero che i costi stanno scendo, un fondo protetto ti costa lo 0,83, non è molto rispetto al 2 % di un tempo
 
Ultima modifica:
ma la gestione patrimoniale stile moneyfarm non mi pare molto diversa da quelle bancarie..non è che è un escamotage per chiamare le commissioni di gestione con una altro nome?

Visto che qualsiasi banca può essere PRODUTTORE di gestioni patrimoniali di ETF credo che potrebbe essere una delle più probabili e 'sane' evoluzioni della banca tradizionale. Investi i soldi da me (Intesa, Unicredit etc...) e noi ti collochiamo la nostra Gestione Patrimoniale tramite un impiegato nostro dipendente, che deve solo verificare l'adeguatezza MIFID e metterti nel profilo giusto.
E poi le commissioni di gestione vanno 100% alla banca. Fine.

La cosa grave è che per non rinunciare al giochetto dei budget di compra-e-vendi e paga e ripaga commissioni d'entrata/uscita i 'buoni' manager si sono fatti fregare la piazza da chi ha anticipato con vendita diretta (online, produttore-sottoscrittore) quello che doveva essere la normale evoluzione del business. E già, perché basta il più banale robot-advisor per associare mifid-compliant cliente e giusta Gestione Patrimoniale ed una SIM aperta con 15000 euro di capitale sociale per gestire miliardi di clienti.
 
Visto che qualsiasi banca può essere PRODUTTORE di gestioni patrimoniali di ETF credo che potrebbe essere una delle più probabili e 'sane' evoluzioni della banca tradizionale. Investi i soldi da me (Intesa, Unicredit etc...) e noi ti collochiamo la nostra Gestione Patrimoniale tramite un impiegato nostro dipendente, che deve solo verificare l'adeguatezza MIFID e metterti nel profilo giusto.
E poi le commissioni di gestione vanno 100% alla banca. Fine.

La cosa grave è che per non rinunciare al giochetto dei budget di compra-e-vendi e paga e ripaga commissioni d'entrata/uscita i 'buoni' manager si sono fatti fregare la piazza da chi ha anticipato con vendita diretta (online, produttore-sottoscrittore) quello che doveva essere la normale evoluzione del business. E già, perché basta il più banale robot-advisor per associare mifid-compliant cliente e giusta Gestione Patrimoniale ed una SIM aperta con 15000 euro di capitale sociale per gestire miliardi di clienti.

Non è solo questo il problema.
Tutto il settore del risparmio gestito si è sviluppato grazie alle sinergie tra banche e sgr.
Negli anni 80, tra le sgr, vi erano molte realtà che non erano controllate da banche, ma poi il trasferimento della raccolta indiretta nel gestito
ha, di fatto, favorite realtà bancarie che pian piano hanno cannibalizzato tutto.
A questo punto diventa difficile per la banca far concorrenza alla sua sgr...sia per l'obiettivà necessità di specializzazione che
per la salvaguardia dei margini di una società del gruppo...
Che appeal distributivo potrebbe avere Anima senza la forza commerciale di Mps, o Euromobiliare senza il contributo di filiale e reti di Cfaofs.
Ho citato di proposito due realtà importanti, ma non la più importante, per evidenziare che tutto il settore è condizionato dal conflitto di interesse.
 
Non è solo questo il problema.
Tutto il settore del risparmio gestito si è sviluppato grazie alle sinergie tra banche e sgr.
Negli anni 80, tra le sgr, vi erano molte realtà che non erano controllate da banche, ma poi il trasferimento della raccolta indiretta nel gestito
ha, di fatto, favorite realtà bancarie che pian piano hanno cannibalizzato tutto.
A questo punto diventa difficile per la banca far concorrenza alla sua sgr...sia per l'obiettivà necessità di specializzazione che
per la salvaguardia dei margini di una società del gruppo...
Che appeal distributivo potrebbe avere Anima senza la forza commerciale di Mps, o Euromobiliare senza il contributo di filiale e reti di Cfaofs.
Ho citato di proposito due realtà importanti, ma non la più importante, per evidenziare che tutto il settore è condizionato dal conflitto di interesse.

È vero, ma ribadisco che a mio avviso i costi si stanno riducendo.
E questa riduzione dei costi è sostenibile grazie alla massiccia riduzione del personale, di cui subiamo tutti, clienti e dipendenti, le conseguenze.
Sarebbe sostenibile naturalmente anche accettando profitti più umani, ma li nessuno ci sente
 
evidenziare che tutto il settore è condizionato dal conflitto di interesse.

Le "sinergie" poi sono più profonde e meno visibili di quanto si creda. Chi sottoscrive le obbligazioni (subordinate, ma anche lineari) di una banca? Con quali capitali? Dove le mette? Quanto costerebbe il funding senza tale contributo?
Ed il corporate delle banche? Come mai molte SGR 'bancarie' danno una preponderanza ai fondi azionari ed obbligazionari ITALIA? Perché tramite la SGR si possono fare interventi di capitale anche su aziende (sia lato debito che capitale) con cui si ha qualche rapporto?

Insomma con le decine di miliardi dei risparmiatori si possono fare tante cose utili, OLTRE a trassarli di commissioni, anziché darli da gestire a Vanguard.
 
purtroppo in Italia manca la cultura finanziaria: l'80% dei clienti è convinto di ricevere dalle proprie banche la consulenza in forma gratuita, senza pagare commissioni. Figuriamoci se gli viene chiesto di pagare una parcella ad un professionista. Io credo che la differenza la facciano sempre e solo le persone: io sono seguito da un consulente che da due anni a questa parte mi sta consigliando sui certificates, dove lui non ha "retrocessioni" e guadagni, ma cerca solamente di darmi l'assistenza di cui ho bisogno e ho chiesto. Dopo un periodo di prova, inserendo questi titoli in un dossier di "consulenza", pago la famosa "parcella" alla banca e anche lui ha il suo stipendio (che potrebbe essere molto più alto se la parcella fosse emessa da lui). Questa la considero vera consulenza, anche perchè sta anche cercando di farmi "formazione" ed educarmi agli investimenti.
 
purtroppo in Italia manca la cultura finanziaria: l'80% dei clienti è convinto di ricevere dalle proprie banche la consulenza in forma gratuita, senza pagare commissioni. Figuriamoci se gli viene chiesto di pagare una parcella ad un professionista. Io credo che la differenza la facciano sempre e solo le persone: io sono seguito da un consulente che da due anni a questa parte mi sta consigliando sui certificates, dove lui non ha "retrocessioni" e guadagni, ma cerca solamente di darmi l'assistenza di cui ho bisogno e ho chiesto. Dopo un periodo di prova, inserendo questi titoli in un dossier di "consulenza", pago la famosa "parcella" alla banca e anche lui ha il suo stipendio (che potrebbe essere molto più alto se la parcella fosse emessa da lui). Questa la considero vera consulenza, anche perchè sta anche cercando di farmi "formazione" ed educarmi agli investimenti.

Occhio ai certificates puoi perdere un sacco di soldi, io andrei su prodotti piu' semplici tipo etf lifestrategy e con bassi costi poi ognuno ha la sua tolleranza al rischio
 
Io credo che la differenza la facciano sempre e solo le persone: io sono seguito da un consulente che da due anni a questa parte mi sta consigliando sui certificates, dove lui non ha "retrocessioni" e guadagni,
I CFAOFS di una rete, che io sappia, hanno ottime retrocessioni sui certificati collocati dalla rete stessa.
Non su strumenti come ETC o presi su mercato secondario.
Che faccia formazione è un'ottima cosa.
 
Cari amici e amiche (ci sono?) del forum vi annuncio che siete più preziosi dei consulenti. Con voi si riflette e si sceglie ragionando, con i consulenti si paga. Ergo W il forum, abbasso i consulenti
 
Questa discussione ha lo scopo di far emergere idee, anche innovative, magari bislacche, forse vietate dalla legge, per creare un servizio di
consulenza per investimenti che, secondo i clienti, sarebbe gradito e migliorativo rispetto alla situazione attuale.

Molti lettori non hanno ben chiaro l'attuale quadro, quindi lo riassumo velocemente:

Consulenza su base indipendente, fornita principalmente da liberi professionisti o Scf, va pagata dal cliente che poi deve scegliere un intermediario
per effettuare le sue operazioni. Per semplificare, anche se ogni professionista sceglie di farsi pagare quanto vuole, diciamo che costa ca l'1% del patrimonio sotto consulenza + iva; a queste spese vanno aggiunte le spese sostenute presso il proprio intermediario, queste difficilmente quantificabili perchè ogni cliente ha un'operatività molto diversa dall'altro.


Consulenza on top, fornita da molte banche, è una consulenza a pagamento fornita insieme all'utilizzo dei prodotti della propria banca, può costare dallo 0,20% a più dell'1%, anche in questo caso vanno aggiunti i costi della banca e dei prodotti utilizzati, che genericamente sono gli stessi prodotti utilizzati nella modilità di
"consulenza strumentale alla vendita" sotto riportata.

Consulenza personalizzata ma non indipendente, è la consulenza che le banche spacciano per "indipendente" ma senza rispettarne i rigidi criteri, consente alle
banche di fornire consulenza su ampio raggio, costa dallo 0,60% al 2%; in genere parte dei costi vengono recuperati dai clienti con retrocessione di commissioni
pagate sui prodotti.

Consulenza strumentale alla vendita, è la consulenza prevista dalla Mifid, è indispensabile per ogni intermediario che voglia "consigliare o tentare la vendita
di prodotti finanziari" non ha costi aggiuntivi e genericamente è quella che i clienti pensano di non pagare. In questa attività di "consulenza" l'obbligo del venditore
è di rispettare l'adeguatezza Mifid e di comunicare i costi dei prodotti ai clienti.


Ora spazio alle vostre riflessioni, immaginate che vi sia una banca o un intermediario importante che voglia prendere spunto dalle vostre riflessioni e idee
per migliorare il servizio ed acquisire quote di mercato, cosa vorreste?
Credo sia inutile premettere che risposte del tipo, "vorremmo la consulenza indipendente a costi vicini a zero, non porterebbe la discussione da nessuna parte".

Pensateci e non abbiate paura di osare! A volte le idee migliori vengono da intuizioni apparentemente impossibili da realizzare.

Chi fa da se fa per tre e risparmia questo detto vale in tutto cio' che fai da te nella vita, ovvio che uno non puo' saper far tutto, ma come approccio al continuo miglioramento di sé e della conoscenza e' un principio da applicare ogni giorno. X la finanza e' lo stesso, studia impara applica sbaglia e migliora dai tuoi errori.
 
Il modello di consulenza indipendente di quel tipo è diverso: ho dei soldi da investire. Chiedo un preventivo a Rick Ferry. Quello mi fa un preventivo di 12 ore di lavoro, a 200 dollari, sono 2400 dollari. Pago e mi arriva la cartellina con tutta la mia consulenza: portafoglio, orizzonte temporale, analisi previdenziale etc....

Questo e' in parte quello che vorrei io @bancale mi ha risposto che e' tutto gia' previsto e "regolamentato". In realta' sono pienamente consapevole del mio status patrimoniale mentre non sono del tutto consapevole sui prodotti e sulla operativita'. Sto aprendo un conto su Tastyworks se un domani avessi bisogno di capire come si effettua un investimento in derivati (esempio) vorrei un consulente che mi spiega i derivati e mi fa vedere come si tradano sulla piattaforma Tasty, ripeto solo un esempio. La cosa mi e' stato detto che e' fattibile, qualora dovessi avere dubbi spenderei volentieri qualche euro. Rimane il rischio di trovarsi davanti una persona che non ha mai aperto la pagina Tastyworks o che ne sappia meno di te in tema di derivati; potrebbe essere superata da un colloquio preliminare.

Questo e' quello che cerco io, nella vita c'e' chi ha obiettivi di posto fisso chi di fondare imprese, c'e' posto per tutti, comprese le persone che invece vogliono affidare la gestione dei loro soldi ad altri, anzi forse la maggioranza sono i secondi.
 
Cari amici e amiche (ci sono?) del forum vi annuncio che siete più preziosi dei consulenti. Con voi si riflette e si sceglie ragionando, con i consulenti si paga. Ergo W il forum, abbasso i consulenti

Hai completamente ragione. Rimane il fatto che un Professionista con la P maiuscola e' giusto che prenda la sua bella remunerazione se svolge ottimamente il suo lavoro. Come gia' detto diverso tempo fa, il consulente finanziario credo sia uno dei lavori piu' difficili.
 
Mi stupisco che la discussione volga esclusivamente sulla scelta degli strumenti.

Io non sono interessato in questa fase della mia vita a farmi costruire un portafoglio da un consulente, mentre pagherai qualcuno per sopportarmi su temi di protezione del capitale da eventi esterni.

Pensateci, non serve essere imprenditori o membri del cda, basta iniziare ad essere dei preposti per la sicurezza sul lavoro per essere esposti a rischi patrimoniali. Se sei un preposto e ti muore una persona cadendo dal tetto inizia un brutto iter. Poi,se sono in cda, o libero professionista o imprenditore imbarco sempre più rischi.

Ecco, io pagherei un consulente per impostare una strategia su questo. Poi, se mi trovo bene, posso valutare di fargli fare il tagliando al portafoglio.

PS: non accetterei mai un % sulle prestazioni, il consulente sarebbe esposto a comportamenti opportunisti del tipo se la va incassa, se la spacca perdo io

Grazie Ocampana,

finalmente qualcuno che guarda la luna e non il dito.
Il tuo commento è uno spiraglio di luce in mezzo al ciarpame che si legge ormai quotidianamente sul forum.
Grazie ancora.
 
Mi stupisco che la discussione volga esclusivamente sulla scelta degli strumenti.

Io non sono interessato in questa fase della mia vita a farmi costruire un portafoglio da un consulente, mentre pagherai qualcuno per sopportarmi su temi di protezione del capitale da eventi esterni.

Pensateci, non serve essere imprenditori o membri del cda, basta iniziare ad essere dei preposti per la sicurezza sul lavoro per essere esposti a rischi patrimoniali. Se sei un preposto e ti muore una persona cadendo dal tetto inizia un brutto iter. Poi,se sono in cda, o libero professionista o imprenditore imbarco sempre più rischi.

Ecco, io pagherei un consulente per impostare una strategia su questo. Poi, se mi trovo bene, posso valutare di fargli fare il tagliando al portafoglio.

PS: non accetterei mai un % sulle prestazioni, il consulente sarebbe esposto a comportamenti opportunisti del tipo se la va incassa, se la spacca perdo io

Per queste cose ti serve un avvocato, possibilmente esperto nello specifico, non un consulente finanziario.
Se la minaccia può essere seria evita di rivolgerti a orecchianti.
 
Occhio ai certificates puoi perdere un sacco di soldi, io andrei su prodotti piu' semplici tipo etf lifestrategy e con bassi costi poi ognuno ha la sua tolleranza al rischio

I certificates sono "un mondo intero" con caratteristiche molto diverse uno dall'altro con cui si possono trovare molte soluzioni a diverse esigenze.

Gli ETF Lifestrategy sono un numero molto limitato di strumenti che fanno un'unica strategia.

Non è una questione di tolleranza al rischio, è una questione di investitori diversi con esigenze diverse.

Ad es. se hai uno zainetto fiscale bello pieno di minus, con i Lifestrategy non risolvi il problema con i certificati si (se li sai usare bene).

Se vuoi fare una copertura sulla parte azionaria o valutaria con i Lifestrategy non lo puoi fare con i certificates si.

Se arriva - come forse sta arrivando - un decennio stile anni '70 con i Lifestrategy porti a casa ben poco e certamente meno della media ottenuta in passato.

Ogni strumento ha i suoi pro e i suoi contro.
 
Grazie Ocampana,

finalmente qualcuno che guarda la luna e non il dito.
Il tuo commento è uno spiraglio di luce in mezzo al ciarpame che si legge ormai quotidianamente sul forum.
Grazie ancora.

Eppure questo caso non se lo fila nessuno.

Nel 2021 i morti sul lavoro sono stati 1361 secondo l'inail. Sono il caso più ecclatante ma non è l'unico rischio patrimoniale da lavoro. Imprenditori, amministratori e preposti in Italia sono tanti. Secondo me c'è posto per questo tipo di consulenza e credo che farebbe presa, vista l'avversione al rischio media in Italia.
 
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