Clienti: come vorreste il servizio di consulenza per investimenti?

Eppure questo caso non se lo fila nessuno.

Nel 2021 i morti sul lavoro sono stati 1361 secondo l'inail. Sono il caso più ecclatante ma non è l'unico rischio patrimoniale da lavoro. Imprenditori, amministratori e preposti in Italia sono tanti. Secondo me c'è posto per questo tipo di consulenza e credo che farebbe presa, vista l'avversione al rischio media in Italia.

hai ragione, io la faccio nell'ambito della consulenza e pianificazione patrimoniale

è una consulenza diversa da quella in materia di investimenti

faccio un contratto a parte con parcella una-tantum

poco richiesta ma forse sono io che mi publicizzo male
 
Pensateci, non serve essere imprenditori o membri del cda, basta iniziare ad essere dei preposti per la sicurezza sul lavoro per essere esposti a rischi patrimoniali. Se sei un preposto e ti muore una persona cadendo dal tetto inizia un brutto iter. Poi,se sono in cda, o libero professionista o imprenditore imbarco sempre più rischi.

Ecco, io pagherei un consulente per impostare una strategia su questo. Poi, se mi trovo bene, posso valutare di fargli fare il tagliando al portafoglio.

PS: non accetterei mai un % sulle prestazioni, il consulente sarebbe esposto a comportamenti opportunisti del tipo se la va incassa, se la spacca perdo io


Quando si parla di "pianificazione finanziaria o di "consulenza finanziaria olistica" come qualche collega ama definire le attività che coinvolgono
l'intera sfera delle scelte finanziarie ed assicurative, la copertura dei rischi rientra pienamente nelle attività svolte dal Cfa.

La tua richiesta è quella di valutare per ora solamente la componente rischi, in questo caso, per correttezza è giusto dire che il professionista
più adatto allo scopo sarebbe il "consulente assicurativo", figura veramente rara nel panorama italiano, ma comunque presente o il broker assicurativo, in quest'ultimo
caso la ricerca è ancora più complessa perchè con il termine "broker" si intende sia l'agente che ha più mandati che il professionista iscritto al Rui che ricerca veramente
soluzioni assicurative personalizzate.

Per quanto riguarda la modalità di remunerazione della consulenza, sono perfettamente d'accordo con te, ma come vedi, altri la pensano in altro modo, ed
è giusto sia così!
 
I certificates sono "un mondo intero" con caratteristiche molto diverse uno dall'altro con cui si possono trovare molte soluzioni a diverse esigenze.

Gli ETF Lifestrategy sono un numero molto limitato di strumenti che fanno un'unica strategia.

Non è una questione di tolleranza al rischio, è una questione di investitori diversi con esigenze diverse.

Ad es. se hai uno zainetto fiscale bello pieno di minus, con i Lifestrategy non risolvi il problema con i certificati si (se li sai usare bene).

Se vuoi fare una copertura sulla parte azionaria o valutaria con i Lifestrategy non lo puoi fare con i certificates si.

Se arriva - come forse sta arrivando - un decennio stile anni '70 con i Lifestrategy porti a casa ben poco e certamente meno della media ottenuta in passato.

Ogni strumento ha i suoi pro e i suoi contro.

Esattamente..nell’ambito di una vera pianificazione, si vanno ad analizzare le esigenze (diverse per ognuno) e quindi in un portafoglio, potrebbe essere necessario l’inserimento di certificates. Naturalmente le scelte vanno fatte con testa e coerenza
 
La tua richiesta è quella di valutare per ora solamente la componente rischi, in questo caso, per correttezza è giusto dire che il professionista
più adatto allo scopo sarebbe il "consulente assicurativo", figura veramente rara nel panorama italiano, ma comunque presente o il broker assicurativo, in quest'ultimo
caso la ricerca è ancora più complessa perchè con il termine "broker" si intende sia l'agente che ha più mandati che il professionista iscritto al Rui che ricerca veramente
soluzioni assicurative personalizzate.

Occhio però, la parte assicurativa copre il rischio civile e non quello penale. Anche le polizze D&O coprono solo la parte civile e al massimo l' avvocato del penale.
 
Occhio però, la parte assicurativa copre il rischio civile e non quello penale. Anche le polizze D&O coprono solo la parte civile e al massimo l' avvocato del penale.

La responsabilità penale è sempre personale, non può esistere una copertura di qualche tipo.
O forse ho capito male?
 
Occhio però, la parte assicurativa copre il rischio civile e non quello penale. Anche le polizze D&O coprono solo la parte civile e al massimo l' avvocato del penale.

E' la massima copertura disponibile. Nessuno copre da responsabilità penali o da multe e sanzioni. La valida difesa è la segregazione del patrimonio tramite strumenti assicurativi (alimentati da capitali estranei alla questione penale eventuale), tramite fondo patrimoniale e tramite Trust.
So di persone in carcere per strage cui polizze gestione separata sono state dissequestrate e non destinate al fondo unico di giustizia perché dimostrato che i premi provenivano da fonte estranea alle attività ed agli eventi criminosi (mentre qualsiasi altro bene ovviamente è stato aggredito).

Però una compagnia che se commetti un reato paga al posto tuo assicurandoti non la trovi...
 
E' la massima copertura disponibile. Nessuno copre da responsabilità penali o da multe e sanzioni. La valida difesa è la segregazione del patrimonio tramite strumenti assicurativi (alimentati da capitali estranei alla questione penale eventuale), tramite fondo patrimoniale e tramite Trust.
So di persone in carcere per strage cui polizze gestione separata sono state dissequestrate e non destinate al fondo unico di giustizia perché dimostrato che i premi provenivano da fonte estranea alle attività ed agli eventi criminosi (mentre qualsiasi altro bene ovviamente è stato aggredito).

Però una compagnia che se commetti un reato paga al posto tuo assicurandoti non la trovi...

Esattamente, e non solo.

Moglie che ti becca con l'amica del cuore e inizia una causa di divorzio che ti riduce in poverta'.
Ex socio che ti fa causa perche' lo avresti fregato e non sai come va a finire, ma se va a finire male ti cambia la vita.
ADE che ti manda un accertamento piu' o meno fondato a sette zeri .....

Per questo tipo di rischi occorre rendere il proprio patrimonio inattaccabile o perlomeno difficilmente attaccabile. Ma e' materia per un avvocato esperto, non per un consulente finanziario.
 
Però una compagnia che se commetti un reato paga al posto tuo assicurandoti non la trovi...

Mi sa che non mi sono spiegato bene. Ok la D&O per la parte civile, ma se ho rischio penale mi fa comodo avere segregazione. So che esiste il fondo patrimoniale ma è precluso a chi non è sposato. Poi c'è il trust, che però ha senso per grandi patrimoni, visti i costi. Esistono altre soluzioni o strumenti?

Poi, oh, se va di sfiga andrò pure in galera, ma quando esco almeno ho ancora un posto dove andare, no?
 
Per questo tipo di rischi occorre rendere il proprio patrimonio inattaccabile o perlomeno difficilmente attaccabile. Ma e' materia per un avvocato esperto, non per un consulente finanziario.

Sì, però il thread è partito chiedendo cosa si vuole dalla consulenza, anche proponendo cose un po' diverse dal solito. Ecco, secondo me allargare la consulenza a temi di protezione allarga il possibile bacino di utenti e servizi venduti.

Leggo con molta stima i contributi dei professionisti in questo forum, ho imparato da loro molto, ma talvolta mi pare che le discussioni si riducano a come propinare al cliente la selezione dei titoli, come se fosse l'unica cosa da fare. La mia voleva essere una idea per estendere la consulenza e, giustamente, appesantire la parcella.
 
A sto punto il consulente potrebbe anche prescrivere una curetta per la prostata ingrossata ... con relativa parcella ovviamente.
 
Poi c'è il trust, che però ha senso per grandi patrimoni, visti i costi.
Dipende. Se devi mettere le nude proprietà degli immobili e tenerti i diritti di abitazione (impignorabile) devi pagare solo trasferimento ipocatastale basato sul valore catastale della nuda proprietà (che se non si è molto avanti con gli anni non è un granché) ed esistono notai che fanno l'atto di trust intorno ai 3000 euro (anche se quasi tutti chiedono di più).
A quel punto il trust non ha reddito e non costa nulla gestirlo in autonomia (niente dichiarazione dei redditi).
Esistono altre soluzioni o strumenti?

Dividere le nude proprietà dai diritti di abitazione o usufrutto. Utilizzare strumenti come fondi pensione e prodotti assicurativi (anche gestione separata) che sono giuridicamente impignorabili per gli investimenti. Per il resto si può ricorrere a beni fisici facilmente liquidabili (es. oro, orologi etc...) detenuti presso luogo segreto/persona di fiducia e prendere la residenza in strutture tipo-caritas (es. via Dandolo a Roma).

Ovviamente salvo la polizza chi utilizza questi mezzi (incluso il Trust) sarà leggermente sospettato di riciclaggio in Italia, avrà carte e conti che si bloccano ogni 3x2.

Un giochetto visto fare a prova di riciclaggio è questo: con soldi puliti si fa un bonifico ad una gioielleria e si compra un bel diamante laser inciso, citando nella causale il codice univoco della pietra. Poi si affida ad una società di sicurezza (es. Securpol, Fidelitas, ce ne sono tante che fanno questo servizio) plico assicurato prelevabile da N nominativi.
Plico assicurato non è censito come un rapporto custodie aperto presso una banca (quindi una cassetta di sicurezza) e non è intestato. Pietra preziosa è bene al portatore.
Quindi chi lo preleva diventa l'intestatario, far valere un pignoramento su contenuto non conosciuto di plico assicurato (tra l'altro neppure censito) è alquanto problematico. Se al portatore si obietta come mai possiede un diamante di cinquecentomila euro e da dove vengono i soldi si tira fuori la causale del bonifico "era la pietra per il nostro anello di fidanzamento" (bene personale non pignorabile).

Vabbé poi ci sono somme discretamente detenute all'estero... cryptovalute, ma oltre alle tirate d'orecchie per l'antiriciclaggio c'è il discorso delle molte brutte storie che si leggono sui giornali.

Poi, oh, se va di sfiga andrò pure in galera, ma quando esco almeno ho ancora un posto dove andare, no?

Questo è un motivo per cui alcuni che fanno attività rischiose usano polizze gestioni separate/multiramo o fondi pensione.
 
Sì, però il thread è partito chiedendo cosa si vuole dalla consulenza, anche proponendo cose un po' diverse dal solito. Ecco, secondo me allargare la consulenza a temi di protezione allarga il possibile bacino di utenti e servizi venduti.

Leggo con molta stima i contributi dei professionisti in questo forum, ho imparato da loro molto, ma talvolta mi pare che le discussioni si riducano a come propinare al cliente la selezione dei titoli, come se fosse l'unica cosa da fare. La mia voleva essere una idea per estendere la consulenza e, giustamente, appesantire la parcella.

Infatti, come ho già risposto, per i clienti che chiedono la consulenza finanziaria, vi è da parte mia sempre l'attenzione verso la situazione personale del cliente,
valutando rischi non coperti o assicurati solo per modo di dire.
Per correttezza è giusto dire che solo una parte dei clienti accetta di approfondire questi temi, soprattutto all'inizio del rapporto.
 
Indietro