Vivere di rendita, posso (Vol. L)?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
questo discorso me l'hero perso.
putroppo si, è un discorso viscido e ben presente nella società.
la realtà dei fatti è ben altra, la specie, induce in alcuni individui il desiderio di deambulare per scoprire nuove zone di terreno. per la sua ampliazione.
sono i soggetti di tipo vagabondo. hanno una innata indole a muoversi e cercare cose nuove. sono de facto esploratori. li puoi trovare dappertutto, in cima all'himalaya o in **** al mondo.
allo stesso modo la spezie, induce sentimenti opposti in altri soggetti, dei quali si serve per sviscerare il luogo scoperto dagli esploratori. ricordo che ogni soggetto è FUNZIONE della sua spezie.
si l'essere umano pensa di essere padrone del mondo e di se stesso. (diciamoglielo a bassa voce, è un illuso, se no s'offende).
i secondo soggetti sono gli stanziali, gli statici. odiano deambulare, e non capiscono in alcun modo, cosa ci trovino gli esploratori nelle aree ancor sconosciute.
gli stanziali hanno degli occhi particolari, che vedono tutt'intorno sotto la formulazione chimica della tavola degli elementi, quella che ci insegnavano alle elemantari in chimica. col peso atomico ecc ecc...
con quegli occhi... beh dovunque vai, è piu o meno tutto uguale.
londra... come canicatti.
io per esempio ho queste caratteristiche e viaggiare mi fa kakare. frega un piffero. non perderei mai tempo a viaggiare per esempio nelle prossime 2 settimane, quando ci sono gli us open con nole trionfatore. sarebbe follia.

stesso discorso si può fare per altri temi fondamentali.
il riproduttore, e il non riproduttore.
e via dicendo.

putroppo, il business, negli anni del boom economico, ha creato la moda del viaggio.
viaggiare fa girare tantissimo l'economia... è fondamentale.
si è cosi sovrastimata le qualità dell'esperienza di viaggio che è stata imposta indiscritimatinate a tutti i soggetti. creando un vero senso di colpa, in quei casi in cui malauguratamente non facevi le ferie. quello che dici l'ho sentito eccome. quando si tornava a scuola, era indispensabile presentarsi abbronzati e descrivere la meta di viaggio. tutti lo volevano. tutti lo pretendevano. toni severissimi se per caso saltavi (io ho saltato ben 2 volte, una volta dissi di essere andato in montagna ma pioveva sempre. un'altra volta dissi che mi stavo curando per un cancro alla pelle, e non avrei potuto prendere il sole.)

oggi se qualcuno allude che io debba amare il viaggio, lo mando a kakare al volo. :D
non è scientificamente possibile una società di esploratori. quindi se tutti ti dicono di amare il viaggio è perchè mentono, oppure persche la loro psiche è stata totalmente piegata dal marketing.
cmq io di mariti che sono letteralmente trascinati dalle mogli, ne conosco. dal primo no... ma dal secondo giorno di vacanza gia iniziano a sognare la loro azienda :D
iovviamente io essendo single posso permettermi di non scendere a compromessi.
e sono qui pronto a speculare su nole djokoviiiiicc!!! questee si sono forti emozioni. :D

Dovresti organizzare un viaggio in usa…………a Flushing Meadows N.Y. :p:p
 
Un mio amico faceva sempre la settimana conclusiva degli internazionali (a fine ciclo dei 3 non l’ha più fatta), io gli dicevo sempre che a Roma lui era l’unico che pagava il biglietto. :D
 
Personalmente, se devo individuare "l'obbligo sociale" lo vedo piu' nel fatto di fare le ferie per forza o di essere obbligati ad adorare i viaggi. Non e' che ti deve piacere, devi proprio essere entusiasta di partire per avventure sempre piu' esotiche o esclusive o particolarmente spartane cosi' da trovare elementi di conversazione a settembre: li' un certo stigma per chi non va in vacanza c'e' ancora :D

Io mi sa che la prima vera vacanza l'ho fatta a 22-23 anni, viaggio in treno a Praga. Mi immaginavo di trovarmi sul ponte Carlo da solo, la sera, con la nebbia... ci sono capitato di giorno e c'era talmente tanta gente che ho capito di essere sul ponte quando ormai ero quasi a metà. Dei viaggi non mi è mai fregato più di tanto, se parto sto bene, se non parto sto uguale. Quando mi chiedono se vado in vacanza rispondo sempre di no, sia che sia vero o il contrario, non uso i social e non posto "stati" su whatsapp di dove sono... e comunque preferisco l'Italia con l'unica eccezione di Parigi
 
https://www.dagospia.com/rubrica-29...ani-rimangono-disoccupati-scappano-320716.htm

Attilio Barbieri per “Libero quotidiano”


Al timone delle imprese italiane ci sono sempre meno giovani. Nella realtà sta accadendo l'esatto contrario di quello che la narrazione prevalente ha accreditato da tempo. Si tratta di dati incontrovertibili. Secondo un'analisi condotta da Unioncamere e Infocamere sul Registro delle imprese tenuto dalle Camere di commercio, in dieci anni si sono persi oltre un milione e 300mila capitani di impresa under 49. Per la precisione oggi sono il 53% in meno rispetto al 2011. Nel medesimo lasso di tempo sono aumentati gli ultrasettantenni che pesano il 27% in più rispetto a dieci anni or sono. Tra il 2011 e il 2021 il sistema imprenditoriale italiano ha registrato un forte aumento dell'età della classe dirigente. «Ci sono sempre più teste grigie fra titolari, amministratori e soci al comando delle imprese, soprattutto al Sud dove gli over 70 sono aumentati addirittura del 41%, a fronte di un dimezzamento dei condottieri con meno di cinquant' anni», scrivono i curatori della ricerca. Un fenomeno che contraddice l'immagine stereotipata da un management sempre più giovane e più rampante, incline ai cambiamenti e alle innovazioni. Addirittura in procinto di lanciare una rivoluzione digitale, soppiantando i modelli di gestione d'impresa classici. Nulla di tutto questo trova conferma nella realtà.

UNDER 30 INTROVABILI
Più nel dettaglio, la classe di età con meno di 30 anni fra imprenditori e manager si è ridotta del 25,9% e del 28% quella fra i 30 e i 49 anni.
E fra i giovani con meno di 30 anni sono soprattutto il Mezzogiorno e la componente femminile ad avere registrato la maggiore contrazione: rispettivamente -29,8% e -28%.
Contemporaneamente sono ben 623mila in più le persone con incarichi di vertice fra i 50 e i 69 anni (+ 17,1%) Mentre sono 277mila in più gli over 70.
Numeri che non lasciano dubbi e testimoniano pure la carenza di ricambio generazionale a tutti i livelli. Se mancano i giovani operai specializzati con le caratteristiche ricercate dalle imprese, latitano pure i giovani manager. Il sistema Italia, così, è sempre meno reattivo alle innovazioni di prodotto e di processo. Una caratteristica che spiegherebbe anche la differenza di produttività nelle nostre organizzazioni rispetto a quelle degli altri grandi Paesi europei. Francia e Germania soprattutto. Un fenomeno, perdipiù, in atto da tempo.



MODERNIZZAZIONE
«Il forte calo di giovani alla guida delle imprese, causato anche dall'invecchiamento della popolazione, pone un serio problema di passaggio generazionale dell'imprenditoria italiana che va affrontato in modo deciso», sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, secondo il quale il fenomeno «rischia di rallentare il processo di modernizzazione in corso del modo di fare impresa in Italia cogliendo i vantaggi legati alla transizione 4.0».
Rischiamo anche di sprecare alcune delle cartucce offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, centrato proprio sulle competenze e sulle capacità digitali che le imprese possono e potranno mettere in campo. L'indagine di Unioncamere smentisce pure l'agiografia degli "startupper", i neoimprenditori quasi sempre nativi digitali - pronti a gettarsi a capofitto nei nuovi business innovativi richiesti e spesso creati dalla digitalizzazione dell'economia in atto.
Per quanti possano essere incidono marginalmente a livello numerico sul totale dei capitani d'impresa attivi nel nostro Paese. Ed è logico nutrire il dubbio, a questo punto, che si tratti soprattutto di eccezioni. Diversamente non si spiega l'andamento demografico dei vertici aziendali italiani.
 
https://www.corriere.it/spettacoli/...ni-5b1df4aa-1aed-11ed-a02b-4a93a769c80f.shtml

Ce ne fossero di giovani come lui... (anzi, ci sono di certo, ma sono tutti scappati all'estero).

Un saluto ed un ringraziamento a Piero Angela per avere tentato di rendere gli italiani un popolo meno ignorante, meno superstizioso, meno becero e meno provinciale di quanto lo sia sempre stato per ragioni storiche ed antropologiche.

Un tentativo purtroppo in larga parte fallito.

Grazie lo stesso Piero...comunque ci hai provato
 
putroppo, il business, negli anni del boom economico, ha creato la moda del viaggio.
viaggiare fa girare tantissimo l'economia... è fondamentale.
si è cosi sovrastimata le qualità dell'esperienza di viaggio che è stata imposta indiscritimatinate a tutti i soggetti.

oggi se qualcuno allude che io debba amare il viaggio, lo mando a kakare al volo. :D
non è scientificamente possibile una società di esploratori. quindi se tutti ti dicono di amare il viaggio è perchè mentono, oppure persche la loro psiche è stata totalmente piegata dal marketing.
cmq io di mariti che sono letteralmente trascinati dalle mogli, ne conosco. dal primo no... ma dal secondo giorno di vacanza gia iniziano a sognare la loro azienda :D
iovviamente io essendo single posso permettermi di non scendere a compromessi.
e sono qui pronto a speculare su nole djokoviiiiicc!!! questee si sono forti emozioni. :D

Io mi sa che la prima vera vacanza l'ho fatta a 22-23 anni, viaggio in treno a Praga. Mi immaginavo di trovarmi sul ponte Carlo da solo, la sera, con la nebbia... ci sono capitato di giorno e c'era talmente tanta gente che ho capito di essere sul ponte quando ormai ero quasi a metà. Dei viaggi non mi è mai fregato più di tanto, se parto sto bene, se non parto sto uguale. Quando mi chiedono se vado in vacanza rispondo sempre di no, sia che sia vero o il contrario, non uso i social e non posto "stati" su whatsapp di dove sono... e comunque preferisco l'Italia con l'unica eccezione di Parigi

mah, secondo me voi confondete il viaggiare con i tour organizzati o coi villaggi vacanze, quelli dove ti caricano sul pullman GT a branchi, poi tutti dietro alla paletta numerata a seguire le tappe forzate e i "locali tipici" convenzionati e poi di nuovo sul bus e via si ritorna nella riserva (il villaggio stereotipato o l'immensa nave da crociera), quello è orribile, quello non è viaggiare...viaggiare è ben altro, è esperienza di vita, di incontri , di affrontare quello che succede, alle volte improvvisando sul momento, è emozione nell'andare di persona in posti letti sui libri o visti in TV, e per citare l'immortale Robin Williams:
"Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti..: Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto..

Ecco viaggiare è questo, è andare a sentire che odore c'è nella Cappella Sistina...perchè ok che Salgari scrisse della Malesia senza mai essersi mosso da Torino, ma acculturarsi (cosa che qui dentro credo molti facciano) senza andare poi, nel limite del possibile, a tastare con mano, è come guardare un po.rno e dire che si è fatto se.sso :o

PS poi concordo non bisogna fare 10h di aereo per trovare cose emozionanti, siamo in Italia, a volte abbiamo mete bellissime a 3 fermate di metropolitana...ma anche quello è viaggiare ;) E se ci sono mariti che dopo 48h rimpiangono l'azienda è perchè non hanno spirito di iniziativa e non sanno proporre vacanze alle mogli...io per es. sono una fucina di idee.
 
mah, secondo me voi confondete il viaggiare con i tour organizzati o coi villaggi vacanze, quelli dove ti caricano sul pullman GT a branchi, poi tutti dietro alla paletta numerata a seguire le tappe forzate e i "locali tipici" convenzionati e poi di nuovo sul bus e via si ritorna nella riserva (il villaggio stereotipato o l'immensa nave da crociera), quello è orribile, quello non è viaggiare...viaggiare è ben altro, è esperienza di vita, di incontri , di affrontare quello che succede, alle volte improvvisando sul momento, è emozione nell'andare di persona in posti letti sui libri o visti in TV, e per citare l'immortale Robin Williams:
"Se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti..: Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto..

Ecco viaggiare è questo, è andare a sentire che odore c'è nella Cappella Sistina...perchè ok che Salgari scrisse della Malesia senza mai essersi mosso da Torino, ma acculturarsi (cosa che qui dentro credo molti facciano) senza andare poi, nel limite del possibile, a tastare con mano, è come guardare un po.rno e dire che si è fatto se.sso :o

PS poi concordo non bisogna fare 10h di aereo per trovare cose emozionanti, siamo in Italia, a volte abbiamo mete bellissime a 3 fermate di metropolitana...ma anche quello è viaggiare ;) E se ci sono mariti che dopo 48h rimpiangono l'azienda è perchè non hanno spirito di iniziativa e non sanno proporre vacanze alle mogli...io per es. sono una fucina di idee.

…viaggiare, conoscere , scoprire … tutta la vita, nn da turista ma seguendo il proprio ritmo, vivendo i luoghi che si visitano , cosa c’è di più che vale la pena provare ? Se non questo cos’altro. ? Puoi sapere e conoscere tutti i luoghi del mondo ma se nn ne hai visto nemmeno uno nn ti serve a niente. Le esperienze sintetiche sono appunto sintetiche.
Genio ribelle insegna
 
Viaggiare sì, ma senza compromettere i propri risparmi. Ci sono persone che per viaggiare si indebitato. Non la trovo una prassi corretta ...
 

Serie eccome. Non per niente in giochi e scommesse si spendono all'anno cento miliardi di euro (quelli legali).

Altro che PNRR... difatti camorra, 'ndrangheta, sacra corona unita, stidda e mafia arrotondano, oltre che sugli appalti del ponte sullo stretto, con qualche scommessina e pezzotti vari.

Libano, teneteci uno spazietto, stiamo arrivando.
 
Serie eccome. Non per niente in giochi e scommesse si spendono all'anno cento miliardi di euro (quelli legali).

Altro che PNRR... difatti camorra, 'ndrangheta, sacra corona unita, stidda e mafia arrotondano, oltre che sugli appalti del ponte sullo stretto, con qualche scommessina e pezzotti vari.

Libano, teneteci uno spazietto, stiamo arrivando.

a proposito di Libano, in settimana e' balzato agli onori delle cronache questo articolo qui.
https://www.ansa.it/sito/notizie/mo...nca_c4681377-06e8-4757-b1b5-a1cbdbbab552.html
 
Viaggiare sì, ma senza compromettere i propri risparmi. Ci sono persone che per viaggiare si indebitato. Non la trovo una prassi corretta ...

ma ovvio, infatti ho scritto nel limite del possibile...come ho anche detto, siamo in Italia si può anche "viaggiare" facendo 3 fermate di metropolitana o 1/2h di treno regionale ;)

Per es. io ho visitato molti posti in giro per europa e bacino del mediterraneo, però una quasi sindrome di Stendhal l'ho avuta solo visitando S. Giulia a Brescia...quindi non serve fare migliaia di Km per trovare posti incredibili ;)
 
ma si dici cose vere mgrz, ma si deve essere recettivi. io non so neppure tutte le vie del paesello dove ho abitato da piccolo... penza te.
mancano dei parametri nel cervello evidentemente.
al massimo posso fare il viaggiator passivo.
tu come per esempio rosaspina, avete un altro dna.
altrimenti sono perle ai porci!
invece emadori io sarei molto entisuasta a vivere una esperienza digitale a 360 gradi. tipo quelle in cui il corpo lo metti in frigorifero e vieni trasferito in un avatar. spero prima di morire :D
 
ma si dici cose vere mgrz, ma si deve essere recettivi. io non so neppure tutte le vie del paesello dove ho abitato da piccolo... penza te.
mancano dei parametri nel cervello evidentemente.
al massimo posso fare il viaggiator passivo.
tu come per esempio rosaspina, avete un altro dna.
altrimenti sono perle ai porci!
invece emadori io sarei molto entisuasta a vivere una esperienza digitale a 360 gradi. tipo quelle in cui il corpo lo metti in frigorifero e vieni trasferito in un avatar. spero prima di morire :D

ognuno è quel che è .... a me non piacciono nè i viaggi organizzati ma nemmeno partire all'avventura zaino in spalla e destinazione ignota. Ho girato molto per lavoro in Italia e avrei piacere di rivedere molti posti in modo più approfondito e senza l'assillo del lavoro. Mi piace viaggiare in Europa, non ho nessuna attrazione per l'estremo oriente o il sud america. In nord america ho deciso che non ci andrò mai per paura di non voler più tornare
E comunque il viaggio lo concepisco come una cosa privata, intima. Quando incontri quelli che iniziano a raccontarti che sono andati a Timbuctu a dorso di mulo facendoti vedere mezzo milione di foto e non la fanno più finita allora gli chiedo se a sto ca.z.z.o di Timbuctu ci sono andare per se o per me, che da quanto la tirano per le lunghe sembra che la risposta sia la seconda ma a me non frega niente di loro, di Timbuctu e manco del mulo.
 
Quando incontri quelli che iniziano a raccontarti che sono andati a Timbuctu a dorso di mulo facendoti vedere mezzo milione di foto e non la fanno più finita allora gli chiedo se a sto ca.z.z.o di Timbuctu ci sono andare per se o per me, che da quanto la tirano per le lunghe sembra che la risposta sia la seconda ma a me non frega niente di loro, di Timbuctu e manco del mulo.

Parli di quelli che viaggiano per avere poi argomenti di conversazione POI: effettivamente sono una palla.

Il punto secondo me è che il viaggio che ti accresce dentro, che ti accultura ecc è appannaggio di una minoranza dotata di forma mentis adeguata, di curiosità e di una certa cultura superiore alla media.
La gran massa, quella per intenderci delle transumanze a Dubai o in altri posti attrezzati a ricevere orde di occidentali pronti a spendere, semplicemente SI SPOSTA.. e, ovvio, genera reddito e giro d'affari per così tante persone che è diventata elemento imprescindibile di buona parte della moderna economia.

In virtù di questo abbiamo assistito, diciamo nell'ultimo trentennio, all'ascesa di veri e propri miti come quello secondo cui, sempre e in ogni caso, "viaggiare apre la mente!". Bene, mi permetto di dissentire: è sicuro solo, casomai, che faccia aprire molti portafogli, altrimenti se fosse vero l'assunto oggi imperante, i camionisti bielorussi che macinano 1.500.000 km l'anno a bordo del proprio bestione dovrebbero essere le persone più acculturate e open minded del globo. Ma sappiamo tutti che non è così ;)

Questo lo dico non tanto per giudicare a priori, quanto per fotografare una situazione reale che per me ha risvolti assurdi: uno che viaggia poco, e che decide di non sbattersi tra treni, aerei, navi, alberghi, capanne nella giungla vietnamita ma che può avere tutti gli interessi del mondo e farsi la vita che vuole senza sottostare a certi obblighi sociali imposti ex machina, viene liquidato come un topo da sottoscala, chiuso nel proprio microcosmo e che non sa godersi la vita.

Forse ora, con l'aumento dei prezzi dei biglietti aerei, la "gente" aprirà suo malgrado un poco gli occhi e ci sarà una inversione di rotta in questa follia.
 
Va' che roba, ne sono usciti di stanziali..:D

In virtù di questo abbiamo assistito, diciamo nell'ultimo trentennio, all'ascesa di veri e propri miti come quello secondo cui, sempre e in ogni caso, "viaggiare apre la mente!". Bene, mi permetto di dissentire: è sicuro solo, casomai, che faccia aprire molti portafogli, altrimenti se fosse vero l'assunto oggi imperante, i camionisti bielorussi che macinano 1.500.000 km l'anno a bordo del proprio bestione dovrebbero essere le persone più acculturate e open minded del globo. Ma sappiamo tutti che non è così ;)

Questo lo dico non tanto per giudicare a priori, quanto per fotografare una situazione reale che per me ha risvolti assurdi: uno che viaggia poco, e che decide di non sbattersi tra treni, aerei, navi, alberghi, capanne nella giungla vietnamita ma che può avere tutti gli interessi del mondo e farsi la vita che vuole senza sottostare a certi obblighi sociali imposti ex machina, viene liquidato come un topo da sottoscala, chiuso nel proprio microcosmo e che non sa godersi la vita.

Forse ora, con l'aumento dei prezzi dei biglietti aerei, la "gente" aprirà suo malgrado un poco gli occhi e ci sarà una inversione di rotta in questa follia.

Sì, e' piu' che altro il "dogma" ad avere superato i limiti dl buon gusto. Come tutti i luoghi comuni si parte da una affermazione di buon senso (conoscere altre realtà' e' sicuramente positivo) e la si ripete cosi' tante volte da renderla da una parte indiscutibile e dall'altra ormai priva di un vero significato. E' un po' come scassare la mink.ia ad libitum con la dieta mediterranea, ogni volta che ne sento parlare in tv mi viene voglia di abboffarmi da Mc Donalds.
E' anche diventata la risposta perfetta ai quiz televisivi: il vincitore deve per forza dire qualcosa di socialmente accettabile davanti alla platea di casalinghe di Voghera e dell'esercito di twittatori con l'indignazione facile.
Cosa ci farai con questi soldi ?

(Risposta vera ma improponibile: vado un mese a Lugano e me li spoottano tutti con zokkole ceche e pure slo-vacche.)

Risposta 1, la patetica di Cajkovski: ci pago il mutuo (mio o dei miei genitori). Questa va bene a tutti, la casa e' un evergreen.
Risposta 2, avventuroso ma non troppo: ci faccio un bel viaggio. Perfetta, applausi in studio. Magari ha vinto 100.000 euro ma se li usa per viaggiare va sempre bene
Risposta 3, temerario: mi compro la macchina nuova. O altro simbolo del consumismo piu' sfrenato. Maledetto inquinatore capitalista che non conosci il valore del denaro.Hashtag muorimérd@

Quindi, ribadiamo, non si discute il valore del viaggio o della vacanza in se' ma l'acritica aderenza al mito con conseguente ostracismo degli infedeli.

P.S. In passato ho viaggiato abbastanza, senza esagerare (Europa-Sudamerica-Big Apple e varie località' di mare nel Mediterraneo). Niente volpe e uva, sorry.
Ma piu' passa il tempo e piu' i ricordi che sopravvivono sono quelli legati ai compagni di viaggio o agli incontri fatti in quel breve periodo che al luogo visitato: non so se per altri e' lo stesso.
 
Stato
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