No, non è lo stesso.
La teoria linkata da Antonius, che condivido, indica come i white collar ad alto reddito siano propensi a spendere una quota importante delle loro entrate in lussi, ossia alzano il tenore di vita. Questa visione mi trova d'accordo e vedo conferme nella vita sociale: molti high-income dedicano molto tempo al lavoro e spesso sono persone che hanno sacrificato molto alla causa lavorativa per cui cercano una sorta di compenso attraverso acquisti lussuosi.
Queste dinamiche hanno a che fare con il vivere in centro/semicentro (il white collar che ha reddito alto pretende di stare in un posto bello e prestigioso), ma non hanno sostanzialmente attinenza con le periferie o con l'hinterland.
L'abitante di Rozzano non ha certamente maggiori necessita di "sfoggio" rispetto all'abitante di Vicenza, anzi se proprio devo essere sincero nella mia esperienza ho notato più pressione sociale nei contesti di provincia (l'abito della domenica, lo struscio) come Mantova o Lodi rispetto ai contesti di periferia/hinterland, dove sostanzialmente vige un anonimato generale e a nessuno frega troppo degli altri.
Le dinamiche di status sono legate al gruppo sociale in cui si è inseriti, dove in determinati contesti si tende a spendere per inserirsi o non sentirsi esclusi.
Vorrei provare a dire la mia sull'argomento, prendendo in considerazione alcuni utenti che hanno rivelato pubblicamente alcuni elementi della loro vita rilevanti per la discussione. Spero che questo mio modo di fare non sia fuori luogo: se qualcuno degli utenti che citerò ci legge e non apprezza questa analisi, è un suo diritto e modificherò o cancellerò subito il messaggio.
@Luzern2 e
@GreedyTrader abitano rispettivamente in provincia di Pistoia e in Umbria, dove possono usufruire di prezzi immobiliari molto contenuti per risparmiare e investire. In particolare, Greedy ha dichiarato in diversi messaggi che prima lavorava a Roma, ma ha deciso di trasferirsi per puntare il più possibile sul capitale da mettere a reddito, ed il meno possibile sul reddito dal lavoro e sulla "casetta stivaletta" come salvadanaio patrimoniale.
E' importante notare che comprare casa a "Massa e Cozzile" o a Narni è molto più economico rispetto a Rozzano, con molto minor rischio che la zona diventi pericolosa. Per questo motivo, secondo me la decisione presa da questi due utenti va considerata "di default" come quella migliore disponibile, qui in Italia, dal punto di vista dell'accumulazione patrimoniale. Precisiamo che si è a meno di 1h di macchina da Firenze o Roma.
Quanto scritto sopra non toglie che esista una minoranza di eccezioni, per la quale la scelta ottimale è differente: sia
@micky1977 sia
@Napoli1986 hanno dichiarato di poter beneficiare di redditi molto maggiori abitando a Milano. In questo genere di situazioni, sempre meno frequenti considerato il mercato del lavoro attuale, il gioco può assolutamente valere la candela se si acquista casa con saggezza, come entrambi gli utenti hanno fatto.
E' importante notare come in tutti e 4 i casi l'impostazione di fondo sia la stessa: avere una strategia chiara e soprattutto utilizzare il reddito, sia da lavoro che da capitale, come strumento per consolidare il patrimonio. In questo modo ci si mette al riparo dai saliscendi dell'economia reale, e gradualmente si aumenta il proprio margine di manovra in situazioni di vario genere. Poter cambiare lavoro senza ansie, poter lavorare meno, potersi liberare prima del mutuo, eccetera eccetera.