Media in Italia nel Rapporto Agcom: calano tv e quotidiani, bene lo streaming e online…
TELEVISIONE
Nel
settore televisivo, gli ascolti medi giornalieri dell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre) dell’anno mostrano, rispetto al corrispondente periodo del 2021, una flessione del 4,6% (da 9,15 a 8,82 milioni) nel giorno medio; un simile andamento si registra anche per la fascia oraria del “prime time” (da 21,28 a 20,31 milioni di spettatori.
Con riferimento alla media annua, la riduzione degli spettatori è ancora più evidente: nel corso del 2022 gli ascolti nel “giorno medio” si sono ridotti, su base annua, di 810 mila spettatori (dai 9,25 milioni del 2021 a 8,44 milioni, -8,7%), corrispondentemente gli ascolti della fascia oraria “prime time” si sono ridotti di 2,23 milioni (da 21,71 a 19,48 milioni di telespettatori, -10,3%).
Appare opportuno segnalare, ampliando l’arco temporale dell’analisi al 2018, come gli ascolti del 2022 si siano ridotti di 2,9 milioni (-13%) nella fascia “prime time” e di 1,07 milioni (-11,2%) nel “giorno medio”,
a testimonianza della progressiva crescita dell’offerta in streaming di contenuti video.
Nel 2022, con riferimento agli ascolti medi giornalieri dei principali gruppi editoriali televisivi, nel giorno medio la Rai guida la classifica con 3,20 milioni di telespettatori (37,9% di share) seguita da Mediaset con 3,11 milioni (36,8%), maggiormente distanziati risultano Discovery (670 mila), Comcast/Sky (620 mila) e Cairo Communication/La7 (360 mila).
Rispetto ai corrispondenti dati del 2021, si osserva un calo maggiormente intenso per la Rai (420 mila spettatori giornalieri in meno rispetto ai 100 mila in meno di Mediaset), Discovery mostra una riduzione di 80 mila ascolti giornalieri mentre per Comcast/Sky e Cairo Communication/ La7 non si osservano variazioni di rilievo.
Tendenza analoga si registra nel “prime time”: nel periodo gennaio-dicembre 2022 la Rai ha avuto ascolti medi giornalieri per 7,62 milioni (39,1% share), contro i 7,26 di Mediaset (37,3% share), con una flessione dei telespettatori rispetto al corrispondente periodo del 2021 che risulta pari a 1,16 milioni per Rai e a 280 mila per Mediaset. Allo stesso tempo, il gruppo Cairo Communication/La 7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,04 milioni (5,3% di share), in calo di circa 80 mila ascoltatori.
In flessione, sia nel “giorno medio” sia nel “prime time”, anche gli spettatori degli altri principali operatori: Discovery e Comcast/Sky complessivamente passano da 1,37 a 1,29 milioni di spettatori (-6,4%) nel “giorno medio” e da 2,98 a 2,70 milioni (-9,2%) nel “prime time”.
Da segnalare la progressiva riduzione degli ascolti dei gruppi televisivi minori. Tra il 2018 ed il 2022 il loro peso sugli ascolti complessivi nella fascia oraria “prime time” è sceso dal 7,4 al 4,4% e dal 9,2% al 5,7% nel “giorno medio”.
Con specifico riferimento all’andamento dei principali canali dei gruppi editoriali sopra analizzati (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8 e Nove), complessivamente nel giorno medio, su base annua, perdono 490 mila spettatori (da 6,00 a 5,51 milioni, pari a una riduzione dell’8,1%), con flessioni non marginali per Rai 2 (-15,2%) e Rai 3 (-16,2%); dei canali del gruppo Mediaset è Canale 5 a mostrare il calo più contenuto (-5,5%), mentre La7 e TV8 non mostrano variazioni di rilievo.
Analogo andamento si osserva nel “prime time”, dove gli spettatori complessivamente persi giornalmente dai nove canali considerati, su base annua, risultano pari a 1,41 milioni (-9,5%), con i tre canali della Rai che flettono per poco meno di un milione di unità (da 7,38 a 6,44 milioni, pari a -12,8%), mentre quelli di Mediaset mostrano una diminuzione più contenuta (intorno ai 360 mila spettatori, pari a una riduzione del -6,5%). Gli ascolti di TV8 e Nove si riducono rispettivamente del 2,2 e del 7,8%, mentre quelli di La7 scendendo sotto il milione registrando una flessione del 6,8%.
Gli andamenti osservati per la televisione nel suo complesso si riflettono anche sugli ascolti delle edizioni dei principali dei telegiornali nazionali. L’analisi dell’andamento degli ascolti di quelli serali nel giorno medio, infatti, evidenzia, nel corso dello scorso anno, una riduzione rispetto al 2021 di 2,17 milioni di ascolti (da 18,01 a 15,85 milioni) nelle edizioni in onda nella fascia oraria 18:30-20:30 e una flessione di 1,56 milioni in quella 12:00-14:30 (da 14,48 a 12,92 milioni).
Nella fascia serale, i TG della Rai hanno perso su base annua il 14,0% degli ascolti giornalieri (da 11,56 a 9,94 milioni), con una riduzione meno intensa per il TG1 delle 20:00 (da 5,13 a 4,61 milioni di spettatori, pari al -10,1%), del 14,0% per il TG3 delle 19:00, passato da 2,09 a 1,80 milioni di spettatori, mentre il TG2 delle 20:30 ha visto una flessione degli ascolti del 20,3% (da 1,56 a 1,25 milioni).
I TG serali di Mediaset, in media, hanno registrato una complessiva riduzione del 9,01% (da 5,36 a 4,88 milioni di spettatori): gli ascoltatori del TG5 delle 20:00 passano da 4,02 a 3,71 milioni (-7,7%), quelli di Studio Aperto delle 18:30 da 710 mila a 550 mila (-23,1%%), mentre stabili risultano gli ascolti del TG4 delle 19:00 (intorno ai 620 mila spettatori giornalieri).
Sempre con riguardo alla fascia serale, il TG La7 delle 20.00 passa da 1,09 a 1,03 milioni di ascolti (-5,9%).
Guardando alle edizioni della fascia oraria 12:00-14:30, i TG della RAI perdono complessivamente 1,14 milioni di spettatori (da 9,29 a 8,15 milioni di ascoltatori) mentre quelli del gruppo Mediaset circa 400 mila (da 4,63 a 4,23 milioni circa di ascoltatori).
Nel 2022 gli spettatori medi giornalieri dei due principali telegiornali, il TG1 delle 13:30 ed il TG5 delle 13:00 sono pari rispettivamente a 3,40 milioni (3,68 milioni nel 2021, -7,4%) e 2,79 milioni (2,92 milioni nel 2021, per una riduzione pari a -4,5%).
Gli ascolti del TG La7 delle 13:30, passando da 0,56 a 0,54 milioni circa, flettono per circa 20 mila unità.
Ampliando l’analisi dei dati ai risultati del 2018, va osservato che gli ascoltatori medi giornalieri complessivi dei TG registrati nel corso del 2022, risultano in ogni caso inferiori, sia nella fascia 12:00-14:30 che in quella serale 18:30-20:30, per circa 1,2 milioni.
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