Non prendete il 64

gurugu

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Ha circa 35 anni, è una persona comune, un semplice impiegato oppure operaio, piuttosto schivo, senza una forte personalità, prevalentemente italiano. È il palpeggiatore-tipo che colpisce sui mezzi pubblici romani, vera disperazione di tante donne, dalle giovanissime alle signore cinquantenni.
Sulla figura del molestatore non mancano naturalmente le eccezioni, tanto che fra i casi finora monitorati, l'altra fascia importante di «artisti della mano morta» è quella degli uomini fra i 55 e i 65 anni, molti pensionati. Il ritratto viene fuori ricontrollando le operazioni di polizia e carabinieri nell'arco di un anno. Luoghi preferiti d'azione per i palpeggiatori, le linee d'autobus del centro cittadino, particolarmente riempite di carichi umani, tante turiste, molte occasioni. Questa porzione di città è continuamente monitorata anche sui mezzi pubblici dai carabinieri della Compagnia Roma Centro che hanno bloccato diversi molestatori. Famosa per questo la linea 64 Termini-San Pietro, al centro della cronaca per palpeggiamenti e molestie da almeno vent'anni. Metodo antico, ma ancora usato dai molestatori, quello del buco in una tasca: mentre con una mano toccano la malcapitata, con l'altra praticano dell'autoerotismo.
 
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Il 64 è la linea preferita dai borseggiatori, tanto da meritare una segnalazione dal Ministero degli Esteri Britannico come una tra le più pericolose per i furti.
 
Ce ne sono di autobus da non prendere, per altri motivi, però.

Non riguardano la sicurezza.
 
il 64 è questo?


Film dimenticabile con trama esile.
Una giovanissima Gloria Guida (ed il suo popò) memorabile in un paio di scene di nudo.
Le immagini che si vedono dai finestrini della corriera sono dell’isola d’Elba, le musiche di sottofondo sono del maestro Pregadio (quello simpatico della “Corrida” con Corrado).
 
Film dimenticabile con trama esile.
Una giovanissima Gloria Guida (ed il suo popò) memorabile in un paio di scene di nudo.
Le immagini che si vedono dai finestrini della corriera sono dell’isola d’Elba, le musiche di sottofondo sono del maestro Pregadio (quello simpatico della “Corrida” con Corrado).

Pregadio...conobbetti la figlia.
 
Nella vita precedente ero un parroco.

Beato te!
Io un parrocchetto!

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