Fine anni '80, corsa inaugurale del treno "pendolino". Cabina di testa con vari boiardi di Stato, la stampa era nelle carrozze dietro. Seduto davanti a fianco a me separati dal corridoio il presidente delle FS, tal Ligato ed al suo fianco il DG delle ferrovie. All'epoca le FS avevano una potenza di fuoco di ben oltre 100.000 dipendenti, a spanne direi un terzo dell'IRI di Prodi, ed in quegli anni ante '92 diciamo "ampie possibilità di manovre finanziarie"; tutto questo giusto per far capire il livello di personaggi poco noti ma che "contano" più di un Vasco Rossi.
Mi sono messo ad origliare per farmi un'idea di quali discorsi strategici e livello aulico facessero queste due entità. Ebbene, mi sembrava di essere al Bar Sport (anche per il tono di voce), con valutazioni tecniche-politiche sulla gestione di quel tipo di treno che neanche in AP riuscirebbero a fare, roba da far cadere i maroni. Il bello è che alcune opzioni letteralmente pescate fuori dal cappello magico in quella chiaccherata sono state attuate nonostante la conclamata demenzialità. Su un aspetto strettamente tecnico che risente di una miriade di fattori, sapevo che si era individuato un certo stabilimento in Umbria per intervenire. Ligato, saputo questo, ha detto "...mmm, no, a me l'Umbria me sta sur *****". Detto fatto, Piemonte.
Da quella volta ho iniziato a vedere questi personaggi che sono spacciati come geni gestionali, politici ecc. come dei miracolati e (non per tutti) arrivati in certe posizioni per felici congiunzioni astrali (pensando bene). Con il tempo ho solo avute conferme con rare eccezioni.